SPAGNA: Laura Frosina, Il nuovo modello di co-governance e il rilancio della cooperazione intergovernativa nei rapporti centro-periferia

La crisi generalizzata prodotta dal Coronavirus ha avuto un effetto di acceleratore e amplificatore nella rimodulazione di assetti ed equilibri legati tanto alla forma di Governo quanto al tipo di Stato. Per quanto concerne i rapporti centro-periferia, nel corso di questi mesi si è assistito ad una dinamica evolutiva altalenante, che ha visto il passaggio da un’iniziale fase di accentramento delle competenze nello Stato legata all’attivazione dello stato di allarme, a una caratterizzata, invece, dall’introduzione di un modello di co-governance tra il Governo e le Comunità autonome e dal rilancio della cooperazione intergovernativa. La centralizzazione delle competenze in capo al Presidente del Governo e ai Ministri delegati, e soprattutto al Ministro della Sanità, Salvador Illa, se da un lato è servita ad affrontare in maniera coordinata e unitaria quella che è stata definita da Pedro Sánchez “la più grande sfida del secolo”, dall’altro, non ha tardato ad evidenziare i limiti della scarsa partecipazione delle Comunità autonome alla gestione dell’emergenza sanitaria e nazionale. Il primo passo verso un orientamento più inclusivo delle autonomie territoriali è stato compiuto con l’approvazione del Piano per la cd. desescalada e del nuovo modello di co-governance (orden SND/387/2020), che ha riconosciuto alle Comunità autonome un maggior coinvolgimento nelle decisioni riguardanti il processo di de-confinamento e i tempi e i modi del passaggio da una fase all’altra nel rispettivo territorio.

La necessità di rafforzare il livello di cooperazione e la partecipazione regionale nella procedura prevista per la cd. desescalada si è avvertita con maggiore intensità in occasione delle tre proroghe dello stato di allarme approvate in questi mesi, che sono state previamente autorizzate in seno al Congresso dei Deputati grazie anche al voto di alcuni alleati parlamentari regionali, quali, ad esempio, il Partido Nacionalista Vasco (PNV). Tali proroghe, che hanno portato a un’estensione della vigenza dello stato di allarme fino al 21 giugno, hanno sollevato profonde tensioni politiche con le forze dell’opposizione e un dibattito sulle modalità di gestione della desescalada che ha interessato ampiamente le forze politiche regionali. […]

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