SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, A cinque anni dall’assassinio di Ján Kuciak e Martina Kušnírová, naufragano le promesse di rinascita della Slovacchia, che si avvia verso elezioni anticipate prefigurando uno scenario polacco-ungherese

Era il 21 febbraio del 2018 quando Ján Kuciak, giovane giornalista investigativo ventottenne del portale di informazione online Aktuality.sk, veniva ucciso con la compagna Martina Kušnírová. Questo tragico evento era sembrato rappresentare all’epoca uno spartiacque nella storia recente della Slovacchia democratica. Esso aveva determinato un sussulto nella società, che nei mesi a venire aveva dimostrato la volontà di porre fine a un sistema di corruzione a livello politico. Questo sussulto aveva avuto conseguenze politiche e poi costituzionali importanti, il cui primo atto erano state le dimissioni del Primo ministro Robert Fico, che tale ruolo ricopriva dal 2012 (e ancor prima dal 2006 al 2010). Ne era seguita una estesa campagna contro la corruzione che aveva portato a indagini che hanno finito per coinvolgere gangli della politica e dell’amministrazione statale, conducendo anche ad alcune condanne (sugli sviluppi più recenti di tale campagna, si rimanda alla sezione “Corti”).
Il 21 febbraio, Kuciak e Kušnírová sono stati ricordati in presenza della Presidente Zuzana Čaputová (la cui elezione a larga maggioranza esprimeva essa stessa la speranza di rinnovamento), del Primo ministro e del Presidente del Parlamento. In tale occasione, le parole della Presidente hanno però dato conto delle delusioni seguite all’euforia iniziale: “penso che la decenza sia probabilmente l’ultima cosa che viene in mente quando si descrive la politica slovacca, dove le bugie vogliono legittimarsi come opinioni alternative. […]

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SOMMARIO: INTRODUZIONE. – SEZIONI: 1. Partiti ed elezioni. – 1.1. Mikuláš Dzurinda fonda un nuovo partito. – 1.2. Eduard Heger lascia OĽaNO e fonda un nuovo partito. – 2. Parlamento. – 2.1. La costituzionalizzazione del principio proporzionale e del numero delle circoscrizioni elettorali. – 2.2. Il disegno di legge sul clima. – 2.3. Approvata risoluzione che definisce la Russia Stato terrorista. – 2.4. La commissione parlamentare per gli affari europei “boccia” il certificato europeo di genitorialità. – 3. Governo. – 3.1. Lo scontro tra il Ministro degli esteri e il Governo ungherese. – 3.2. Si dimette il Ministro della salute. – 3.3. Eduard Heger a Kyiv. – 3.4. Un rapporto dell’Autorità per la sicurezza nazionale mette in difficoltà il Ministro degli Interni. – 4. Capo dello Stato. – 4.1. Zuzana Čaputová celebra a Praga la vittoria di Petr Pavel. – 4.2. Zuzana Čaputová a Kyiv. – 5. Corti. – 5.1. Avviate le indagini sulla gestione della pandemia da Covid-19. – 5.2. Tensioni in seno alla Procura. – 5.3. Rinvio a giudizio dell’ex Ministro degli Interni Robert Kaliňák. – 5.4. La lettera dell’ex Procuratore speciale alla Commissione europea. – 5.5. Condannato il Presidente della Banca centrale.

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