Marco Podetta, Il pregio di fondo, e qualche difetto, della legge n. 51 del 2019 (in attesa di una comunque non rinviabile riforma elettorale)

ABSTRACT

Il contributo analizza le modifiche recentemente apportate alla legislazione per la selezione dei membri delle Camere al fine di rendere i meccanismi elettorali applicabili anche in caso di variazione del numero dei parlamentari; nello scritto si descrivono le specifiche previsioni della legge n. 51/2019 e se ne evidenziano alcune criticità, dimostrando l’opportunità e la correttezza di fondo dell’intervento legislativo, ma anche la necessità di riformare complessivamente (il prima possibile) il sistema elettorale.

This paper analyses the recent legislative modifications to the rules for the selection of the Members of Chambers aimed at making the electoral mechanisms applicable even in the case of a change in the number of parliamentarians. The work describes the specific provisions of the law no. 51/2019 and highlights some critical issues related to it; moreover, it tries to demonstrate the appropriateness and the basic correctness of the legislative action, but also the need to approve (as soon as possible) a comprehensive reform of the electoral system.

PAROLE CHIAVE: legge n. 51/2019; legge elettorale; meccanismi elettorali; riforma elettorale; variazione del numero dei parlamentari.

KEY WORDS: Law no. 51/2019; Electoral Law; Electoral Mechanisms; Electoral Reform; Change in the Number of Parliamentarians.

 

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Sommario: 1. L’opportuno intervento per evitare la non applicabilità dei meccanismi elettorali in caso di variazione del numero dei parlamentari – 2. La scelta della soluzione preferibile per evitare la possibile paralisi del sistema – 2.1. Il superamento della cattiva pratica di prevedere riferimenti numerici fissi nella legislazione elettorale – 3. La corretta decisione di intervenire con anticipo anche rispetto alla (eventualmente necessaria) ridefinizione dei collegi – 3.1. Lo scarso coraggio del legislatore nel lasciare al Governo il compito di disegnare i collegi – 4. La diversità dei riferimenti numerici fissati nei due Testi unici per l’elezione delle Camere – 5. Le possibili (ma in fondo aggirabili) critiche alla “minimalità” dell’intervento promosso dal legislatore – 6. Le modifiche apportate al d.P.R. n. 361 del 1957 e al d.lgs. n. 533 del 1993 – 7. Le previsioni contemplate nella delega per la determinazione dei collegi – 8.  I rilievi alle novelle apportare ai Testi unici per l’elezione delle Camere – 8.1. L’unico intervento sulla disciplina elettorale ad impatto (potenzialmente) non “nullo” a numero di parlamentari invariato – 9. I limiti della delega per la definizione dei collegi – 10. L’indispensabile riforma dei sistemi per l’elezione delle Camere.

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