Adriano Dirri, Recensione a G. Martinico, Il diritto costituzionale come speranza. Secessione, democrazia e populismo alla luce della Reference Re Secession of Quebec, Torino, Giappichelli, 2019, pp. 248.

La rilevanza della monografia di Martinico potrebbe essere sintetizzata nelle dizioni di elastica ma solida, densa ma non concentrata, flessibile e dinamica e soprattutto condita da uno stile espositivo che rende il lavoro scorrevole e mai problematico anche per gli studiosi che non si occupano attivamente dei temi ivi contenuti. D’altronde lo scopo dell’Autore, sicuramente, è non di poco conto: leggere, mediante lo scorrere delle parole della Corte Suprema canadese, le più importanti esperienze e sfide del costituzionalismo odierno, bilanciando il metodo diacronico e sincronico con grande abilità stilistica e soprattutto nell’organizzazione del volume. Lo scopo perseguito, è quello di offrire un vero e proprio tributo alla famosa pronuncia della Corte canadese Reference Re Secession of Quebec, in quanto essa è riuscita a riabilitare, dal punto di vista giuridico, il concetto di secessione. Questo “tributo” non è fine a sé stesso, in quanto la sentenza in oggetto presenta una stretta connessione con le vicende attuali del costituzionalismo contemporaneo, ossia la concezione “populista” della democrazia, relegata al solo rapporto maggioranza-opposizione.

Tale concezione viene definita la “contro-narrazione” costituzionale dei populisti, le cui aspirazioni o istanze sono analizzate con specifico riferimento per i populismi secessionisti, connettendo così concetti importanti per il costituzionalismo, quali identità costituzionale, omogeneità valoriale e democrazia, ridotta spesso, come si è detto, ad un’immediata ed estrema regola della maggioranza. Di qui, sulla scia di altri grandi autori contemporanei  (T. Ginsburg – A.Z. Azuq, How to Save a Constitutional Democracy, University of Chicago Press, Chicago, 2018), Martinico torna con grande chiarezza su concetti chiave per gli studiosi di diritto costituzionale, ossia il rapporto tra populismo e costituzionalismo e su come i populisti cerchino di mimetizzarsi utilizzando gli strumenti che offre il costituzionalismo. In tal senso, ed è doveroso ribadirlo, risulta essere necessario sottolineare l’importanza dell’opera, dato che il populismo continua a sfidare l’essenza del costituzionalismo; la Reference della Corte Suprema fornisce una lettura “costituzionale” delle istanze secessioniste, a fronte di quelle populiste che attraversano il continente europeo, dalla Catalogna all’Italia, fino alla Brexit, con le sue numerose implicazioni giuridiche e politiche. […]

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