Nel semestre in rassegna una prima novità di rilievo si deve all’Unione africana (UA), il cui Peace and Security Council (PSC) il 29 gennaio scorso, durante la sua 1196esima seduta, ha adottato la “Common African Position on the Application of International Law to the Use of Information and Communication Technologies in Cyberspace”. Lo stesso documento è stato poi approvato dall’Assemblea dell’UA il 18 febbraio. Il risultato è giunto, non a caso, dopo l’ondata di attacchi cibernetici che nel 2023 ha investito il continente africano, e in particolare i sistemi informatici della Commissione dell’UA e del governo keniota come pure l’infrastruttura elettorale nigeriana. Benché infatti la cybersicurezza fosse uno dei progetti bandiera dell’Agenda 20631 dell’UA sin dal suo lancio nel 2013, negli anni più recenti gli Stati membri non gli avevano assegnato la dovuta priorità. Il rilievo del documento, che è stato adottato all’unanimità, è particolarmente significativo giacché esprime la posizione in materia di ben cinquantacinque Stati diversi, quanti sono i membri dell’UA. […]
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SOMMARIO: 1. La Posizione comune dell’Unione africana sull’applicazione del diritto internazionale al cyberspazio. 2. L’Unione europea conferma l’adeguatezza della nuova normativa svizzera in materia di protezione dei dati.