STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Gli Stati Uniti verso un ritorno alla normalità: Le elezioni di midterm del 2022 e la rivincita della democrazia

Nel suo The Words That Made Us: America’s Constitutional Conversation, 1760-1840, pubblicato nel 2021 da Basicbooks, Akhil Reed Amar, noto giurista e politologo statunitense nonché professore presso la Yale Law School, scrive del precario stato della democrazia negli Stati Uniti. Amar ricostruisce nel suo mastodontico (ben settecento pagine!) e brillante saggio ─ destinato con ogni probabilità a prendere posto tra gli scaffali affianco ai classici di autorevoli storici quali Bancroft, Beard e Wood ─ i principali episodi della storia costituzionale americana dalla rivolta contro la Gran Bretagna, alla stesura della Costituzione e del Bill of Rights fino alla creazione della tanto celebrata “nazione americana”. Amar sostiene che i problemi che l’ordinamento statunitense affronta nella contemporaneità sono dovuti, in parte, all’incapacità dei cittadini di comprendere le proprie responsabilità. Il suo saggio appare in un momento in cui la Costituzione è bersaglio di aspre critiche per quelle che vengono indicate come sue caratteristiche antidemocratiche: il Collegio elettorale, il suo radicamento nella schiavitù, le nomine vitalizie dei giudici della Corte Suprema e la deliberata esclusione di molti dalla sua iconica invocazione del Preambolo “We the People”. Ma seppure sia la Costituzione del 1787, con le sue previsioni e i suoi meccanismi “imperfetti”, ad essere in discussione, è la democrazia americana nel suo complesso ad aver subito i colpi più duri negli ultimi anni. A ricordarlo, in occasione del recente appuntamento con le elezioni di midterm, è stato lo stesso Presidente nel discorso reso, a pochi giorni dall’apertura delle urne, al Columbus Club presso la Union Station di Washington D.C. Numerosi sono stati i passaggi dell’omelia in cui Biden ha sottolineato l’importanza del voto per arginare le minacce al futuro della democrazia statunitense, invitando gli americani di ogni estrazione politica a dimostrare il proprio sostegno alla democrazia nelle elezioni dell’8 novembre.

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