Sergio Spatola, Recensione a C. Caruso e M. Morvillo (a cura di), Il governo dei numeri. Indicatori economico-finanziari e decisione di bilancio nello Stato costituzionale, Bologna, il Mulino, 2020, pp. 394.

I curatori, nello sforzo di riportare ad unità la vastità delle tematiche trattate dai diversi contributi, individuano, nella «tensione tra la natura politico-discrezionale della decisione di bilancio e la natura tecnico-razionale degli indicatori», un technicalization process («tecnicizzazione») della decisione politica e un politicization process («politicizzazione») della decisione tecnica, come se le due tipologie di decisione stessero per convergere verso un punto – un ideale break even point, un momento di equilibrio – che ancora non appare chiaro. Invero, a seconda delle tipologie di crisi che si sono verificate – e ne abbiamo attraversate due di diversa natura ma entrambe economicamente devastanti – i due fenomeni, quando a prevalere sia il primo tipo di decisione o il secondo, si allontanano – respingendosi – dal punto di corretto bilanciamento e invadono i rispettivi spazi. Quindi la domanda a cui il testo non intende rispondere nettamente ma che ne permea la logica strutturale è: numeri si o numeri no?

Occorre partire dalla fine del volume. Nell’illuminante scritto di Joerges “Observations on the Integration through Law Paradigm, Karl Polanyi’s Economic Sociology, the Commodification of Money in the Eurozone, the Disregard of Europe’s Socio-economic Diversity and the Overbundening of Law and Jurisprudence” (pp. 379 ss.), che non a caso costituisce la chiusura – e la cornice – della discussione, viene proposta la metodica che dovrebbe guidare tutti gli studi di carattere interdisciplinare. L’Autore descrive la teorica di Friedrich Kratochwill (contenuta nel suo How (il)liberal is the Liberal Theory of Law? Some Critical Remarks on Slaughter’s Approach, in Comparative Sociology, 9, pp. 120-145), che individua tre diverse tecniche di studio interdisciplinare: i) il Chinese menu approach, che indica un metodo fondato sull’avanzamento parallelo degli studi, senza interazioni e/o integrazioni; ii) la strategia di «colonizzazione», in cui ciascuna disciplina offre il proprio approccio come «strumento universale per generare conoscenza» e iii)la tecnica – scelta da Joerges – dell’integrazione tra le intuizioni delle diverse discipline, perché possano servirsi reciprocamente per progredire (p. 380). I curatori sono riusciti nell’ultima operazione. Nell’introduzione di Corrado Caruso e Marta Morvillo, “Il governo dei numeri. Oggettività tecnica e discrezionalità politica nella decisione di bilancio euro-nazionale” (pp. 9 ss.), infatti, il coordinamento contenutistico dei diversi contributi […]

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