Riccardo Chieppa, Partendo dal comunicato della Corte costituzionale sulla inammissibilità del conflitto di attribuzioni sulla legge di bilancio 201, breve riflessione sulla possibile giustiziabilità avanti alla Corte della stessa legge di bilancio prima sezione

Preliminarmente due brevi cenni: il primo, a completamento e conferma sul concorso collaborativo tra le istituzioni di garanzia, efficacemente accennato dal prof, Fulco Lanchester nella premessa iniziale, con un richiamo – con riguardo all’originario testo del disegno di legge di bilancio 2019, il cui procedimento legislativo è stato poi coinvolto nel conflitto di attribuzioni – ad una lettera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Presidente del Consiglio dei Ministri (comunicato della Presidenza della Repubblica 1 novembre 2018): nel confermare la firma del decreto di autorizzazione ai sensi dell’art. 87, quarto comma, Costituzione, il Pres. della Rep., rivolgendosi «al Governo nel comune intento di tutelare alcuni interessi fondamentali dell’Italia, con l’obiettivo di una legge di bilancio che difenda» talune esigenze economiche e di stabilità finanziaria: a tale scopo richiamando la disciplina costituzionale in materia, afferma «è mio dovere sollecitare il Governo a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee».

Successivamente è seguito il richiamato intervento del Presidente della Repubblica nel Messaggio di fine anno  subito dopo la promulgazione, .(con cenno a “grande compressione dell’esame parlamentare” e alla “mancanza di un opportuno confronto”).

In realtà, fin da quel momento della presentazione, il testo del disegno di legge bilancio 2019, approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 ottobre 2018, poteva essere considerato da ristrutturare per esigenze di adeguamento, anche in relazione agli obblighi di appartenenza alla Unione europea.

Il secondo aspetto riguarda la mia personale difficoltà ad intervenire su questione esaminata dalla Corte costituzionale, la cui decisione sia nota solo sulla base di un Comunicato, che contiene un semplice preannuncio, sia pure con alcune precisazioni, e un monito per il futuro.

Personalmente in passato sono stato tendenzialmente restio a una tale  forma di comunicazione, salvo per esigenze assolutamente eccezionali, derivanti da gravi e possibili effetti immediati di incertezza o da rischi di (ancora più dannose per l’immagine) di fughe “pilotate” di notizie.

Comunque questo seminario (inserito nel Master in istituzioni parlamentari) può essere utile a riflettere sul passato delle giurisprudenza e dottrina in materia e soprattutto sulle prospettive circa la giustiziabilità costituzionale delle disposizioni in esame (nella specie c.d. legge di bilancio), che è in realtà la via utilizzata dalla Corte cost., in caso di risposta negativa o di zone d’ombra, per precedere, a maglie più larghe, nel superare alcune strettoie di accesso alla stessa Corte. Vale la pena di esaminare in questa sede – provvisoria in attesa della motivazione e del dispositivo della sentenza – i precedenti della Corte […]

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