Mariangela Barletta, Recensione a A. DI MARTINO, Pensiero Femminista e tecnologie riproduttive. Autodeterminazione, salute, dignità, Milano, Mimesis, 2020, pp. 212

Il volume di Alessandra Di Martino rappresenta una dettagliata riflessione costituzionalistica e comparativista sulle tecnologie riproduttive dal punto di vista del pensiero femminista. Il saggio ha il pregio di inserirsi in un dibattito quanto mai attuale, anche in considerazione delle recenti pronunce della Corte Costituzionale in tema di procreazione medicalmente assistita, di status filiationis derivante da fecondazione eterologa e da maternità surrogata all’estero. Il tema della procreazione affrontato nelle pagine del libro è al centro di un dibattito etico in cui continuano a registrarsi opinioni contrapposte. Le nuove tecnologie infatti coinvolgono aspetti morali, politici e sociologici che intaccano la tradizionale concezione della sessualità e della genitorialità, incidendo sui legami biologici e sulla struttura della famiglia.
I vari orientamenti del pensiero femminista hanno messo in evidenza, nel corso degli anni, luci e ombre del ricorso alle tecnologie riproduttive, influenzando l’interpretazione del Diritto Costituzionale all’interno degli ordinamenti statali. Da una parte la discussione ha contribuito ad adottare modelli legislativi più permissivi, seppur modulando differentemente il ricorso a tali modelli a seconda che consentano la surrogazione (nota anche come GPA) gratuita/ altruistica o quella commerciale. Dall’altra parte il dibattito ha invitato alla maggiore riflessione e a una maggiore attenzione rispetto all’eccessiva apertura verso modelli alternativi di riproduzione, sollevando questioni che hanno interessato in particolar modo il ruolo del principio di autonomia, autodeterminazione, salute e dignità della donna. La discussione coinvolge gli aspetti psico-fisici della maternità, quelli socio-economici e quelli culturali, andando a tessere i confini entro cui le scelte individuali non arrechino danno alla collettività.

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