Grazie per l’invito a questo interessante incontro.
Innanzitutto, noi di Fratelli d’Italia avremmo la speranza che la coda della legislatura fosse molto breve, perché riteniamo opportuno andare a votare per una serie di ragioni che sono anche in qualche modo state evocate, sia pure citandole come situazioni oggettive che è difficile cambiare.
Abbiamo un Parlamento assai poco rappresentativo della realtà attuale del paese. Perché insomma, sappiamo bene i movimenti degli elettori, testimoniati, sì dai sondaggi, ma anche dalle elezioni locali e regionali che ci sono state negli scorsi anni. Per cui siamo piuttosto scettici su ciò che si possa o si voglia fare in questi mesi. Anche perché il tempo è stretto, perché quando si dice che la legislatura dura ancora un anno, si è un po’ generosi visto che se si votasse lo stesso giorno del 2018, la prima domenica di marzo, in realtà il Parlamento tra undici mesi sarebbe già sciolto e l’ultimo mese sarebbe il mese intorno a Natale che comprende, oltre a una pausa dei lavori, anche la legge di bilancio, per cui ciò che si può fare è molto limitato.
Parlando di cose che sono in discussione, non credo ci siano problemi sulla riforma dei regolamenti al Senato, molto presto, come ha giustamente ricordato onorevole Fornero prima di me. Una riforma il Senato l’ha già fatta alla fine della scorsa legislatura. Qui si tratta solo di adeguare i numeri, e c’è un testo base. Comprende anche una riduzione del numero delle commissioni, non perché alcune siano ritenute superflue, tanto è vero che i loro compiti, sono conglobati con altre, ma perché con questa riduzione dei numeri si teme che un solo senatore sia decisivo. […]
Lucio Malan, Una coda molto corta
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