Laura Pelucchini, Recensione a A. Lippi, Dinamiche di legittimazione politica, Bologna, Il Mulino, 2019, pp. 188.

“Che cos’è che trasforma il brigante in un sovrano?”. E’ certamente questo il leitmotiv – preso in prestito da Popitz – che ben riassume e attraversa l’ultima opera di Andrea Lippi “Dinamiche di legittimazione politica”, volta a scandagliare la crisi dell’autorità politica intesa quale complesso di posizioni di supremazia e dominio atte a permettere l’esercizio del potere politico, raggiunte grazie alla pacifica e consenziente accettazione di coloro che sono ad essa sottomessa, ovvero i deleganti (p. 9). Infatti, come precisato dall’Autore nell’introduzione, la crisi in oggetto pare riguardare precipuamente il grado di accettazione inerente alla relazione intercorrente tra i cittadini e le istituzioni e gli organi rappresentativi investiti dell’esercizio del potere, i quali fondano proprio sull’autorità loro attribuita la fonte del potere coercitivo. Alla luce del progressivo – ed oramai cronico – venir meno della fiducia del popolo nei confronti delle istituzioni, risulta quindi spontaneo voler risalire alle radici della questione ed interrogarsi circa l’autorità stessa, o meglio sui modi di investitura del suo ruolo, sulle ragioni e senso del suo essere ed agire ed infine sui meccanismi di accreditamento. Più semplicemente, sui processi di legittimazione. Lo scopo dichiarato del volume di Lippi è infatti quello di analizzare l’autorità, i suoi processi di istituzionalizzazione e la legittimità che ne deriva, procedendo lungo le coordinate della legittimazione.

Da ciò deriva probabilmente la scelta di suddividere in due parti lo scritto. In prima battuta, viene ricostruito il problema empirico della legittimità e della legittimazione nei sistemi politici contemporanei per poi passare ad una discussione sulla natura della autorità e delle modalità attraverso le quali essa si istituzionalizza. Sempre all’interno della prima parte, l’Autore si concentra sul binomio concettuale legittimità-legittimazione, offrendone sia una lettura dinamica che statica. A conclusione della sezione teorica, la seconda parte del volume si apre invece con una trattazione sugli effetti di ibridazione della autorità dovuti ai diversi processi di legittimazione, ponendo maggiore attenzione alle dinamiche empiriche insite nei sistemi politici contemporanei, fino ad arrivare – in conclusione – a sviluppare delle riflessioni finali sul rapporto tra legittimazione, politica e democrazia. Procedendo per ordine, dunque, il primo capitolo del libro è dedicato alla crisi di legittimità. Posto che il volume si prefigge l’intento di analizzare le dinamiche mediante le quali l’autorità politica oggigiorno continua a cercare di essere giustificata, argomentata, reputata valida e credibile (p. 17), […]

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