Annamaria Abbruzzese, La categoria giuridica dei beni comuni tra dimensione locale e attività giurisdizionale, oltre l’assolutismo giuridico. Brevi note comparative

Il tema dei beni comuni negli ultimi anni è al centro di un ricco ed intenso dibattito che vede coinvolti studiosi delle diverse discipline1; esso è indice dell’esigenza che si è accentuata durante la recente crisi economica2 e che ha visto l’affievolimento dello Stato sociale3, il progressivo deterioramento e depauperamento di importanti risorse comuni, unitamente alla privatizzazione di numerosi beni già considerati pubblici4. Tutto ciò ha indotto ad un’attenta riflessione giuridica su alcuni beni che assolvono all’interesse sociale, servendo la stessa collettività5. Si tratta di beni destinati ad un “uso comune”, che al di là della proprietà – tendenzialmente dello Stato o comunque di enti pubblici – sono in grado di soddisfare i diritti fondamentali della persona e della comunità nel suo complesso. Fino a quando i beni pubblici sono stati utilizzati dal dominus-proprietario pubblico per la crescita economica del Paese, il tema dei beni comuni è rimasto sullo sfondo della scena6, esso è infatti diventato oggetto di attenzione solamente a partire dai processi di privatizzazione degli anno ’90 – determinati quasi certamente da un’ interpretazione di stampo liberista del diritto europeo – che hanno minato alla base i valori fondamentali della persona, della comunità e dello Stato democratico7, rilevando ed evidenziando la fragilità dell’attuale categoria demaniale a perseguire la funzione sociale legata ai beni pubblici, atti a garantire la tutela dei diritti fondamentali ed a conservare lo status di inalienabilità8. Da qui la necessità di configurare all’interno dell’ordinamento giuridico la categoria dei beni comuni, secondo processi fondativi o anche soltanto quale definizione di variabile a categoria già esistente, da tutelare attraverso un’adeguata copertura normativa9.

La tematica dei beni comuni mette, tuttavia, in risalto anche la difficoltà da parte dello Stato di far fronte ai bisogni sociali e ciò si traduce nella necessità, anche in ossequio al principio di sussidiarietà orizzontale, di un più intenso protagonismo dei cittadini nelle decisioni legislative e nella gestione di beni connessi con il godimento di libertà e diritti fondamentali10. Con il presente scritto si intende offrire un contributo al dibattito attualmente in corso circa la necessità di costruire la categoria giuridica dei beni comuni, quale species dei beni pubblici. A tal fine si rende indispensabile ricostruire la categoria dei beni pubblici, ripristinando l’originaria distinzione tra bene pubblico e proprietà pubblica – ricondotti erroneamente ad unum dalla visione proprietaria-privatistica della pandettistica tedesca – ed innovare il regime giuridico dei beni […]

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SOMMARIO: 1. Premessa e piano dell’indagine – 2. Struttura e funzione dell’attuale categoria demaniale: verso un nuovo modello – 3. Sdemanializzazione e proprietarizzazione: una comparazione diacronica – 4. Beni pubblici in pubblico uso versus beni pubblici in proprietà pubblica: verso la rivalutazione di antiche categorie giuridiche – 5. Verso la costruzione di una categoria giuridica: spunti giurisprudenziali e normativi – 6. La necessità di una categoria giuridica: l’opinione dei giuristi – 7. Oltre l’assolutismo giuridico: il ruolo della comunità – 8. Riflessioni di sintesi.m, 2018, pp. 273.

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