Angelo Antonio Cervati, La scelta degli insegnanti di Diritto Comparato e i concorsi universitari

Queste considerazioni sono state scritte in vista della funzione che la comparazione giuridica assume nell’ambito del diritto pubblico e del diritto costituzionale ai fini dell’educazione giuridica nelle facoltà di scienze politiche e di giurisprudenza. Chi scrive fa riferimento soprattutto alle proprie esperienze di partecipazione a vari concorsi universitari, sia in veste di candidato che di commissario, ma anche a quelle che ha potuto fare come insegnante di diritto costituzionale comparato e di diritto parlamentare. Esse prendono lo spunto da un invito a prendere la parola, rivoltomi da Franco Modugno e dal Presidente Lattanzi, in modo quasi informale (perché la mia partecipazione all’incontro non era prevista dal programma), in occasione del “Convegno internazionale in memoria del Vicepresidente Carlo Mezzanotte”, dedicato al tema “Corti dei diritti e processo politico”; ebbi allora modo di esporre le vicende che avevano portato, nel 1979, alla nomina di Carlo Mezzanotte a professore straordinario di diritto costituzionale comparato, cercando di farlo nel modo più rapido e sommario possibile, per non ritardare i tempi di svolgimento dei lavori di quell’incontro, che si svolgeva in presenza di autorità dello Stato, giudici costituzionali e studiosi provenienti da vari Paesi.

Non era mia intenzione allora, come non lo é oggi, fare la cronaca di quel concorso, perché sono convinto che la scelta dei docenti di diritto pubblico comparato e l’insegnamento del “diritto costituzionale comparato” siano temi della massima rilevanza nel quadro dell’insegnamento delle discipline giuridiche e che essi meritino perciò particolare attenzione, persino a prescindere da una loro possibile connessione con lo studio della giustizia costituzionale e della tutela dei diritti, che erano allora al centro del convegno che si stava svolgendo presso il Palazzo della Consulta. Non mi riuscì possibile, per diverse ragioni, consegnare tempestivamente il testo del mio scritto agli organizzatori di quel Convegno, al fine di una eventuale pubblicazione di esso; sono stato perciò particolarmente grato a Fulco Lanchester che mi ha invitato a inserire le mie brevi osservazioni in un fascicolo della rivista Nomos da lui diretta. […]

 

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Sommario: 1. – A proposito di un concorso di diritto comparato del 1979 e dello studio e insegnamento delle discipline comparative. 2.  – A proposito della separazione del diritto pubblico comparato dal diritto pubblico interno. 3. – L’insegnamento delle discipline comparative e le prospettive che esso apre all’educazione giuridica. 4. – Occorre insistere su una visione dello studio comparativo aperta alla considerazione del mutamento dei principi costituzionali. 5. – I vantaggi di uno studio comparativo del diritto pubblico che tenga conto dei contesti umani e sociali.

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