Fulco Lanchester (a cura di), Intervista a Giuseppe Guarino-Il diritto pubblico negli ultimi 70 anni: dallo Stato nazionale accentrato alla globalizzazione (Seconda parte)

Fulco Lanchester: All’inizio della nostra conversazione vorrei che Ti soffermassi – prima di tutto – su alcuni elementi poco conosciuti della Tua biografia: ovvero sul periodo iniziale della Tua vita, comprendendovi le Tue origini familiari, la formazione precedente a quella universitaria, il percorso di studio nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo napoletano, per poi passare al tema dell’ambiente giuspubblicistico italiano nella fase della  Costituzione transitoria.

Giuseppe Guarino: Sono nato il 22 di novembre del 1922. Mio Padre morì quando  avevo 11 anni; ho frequentato le scuole a Napoli ed in particolare il liceo Genovesi. Ho saltato la terza liceo. Allora si usava; però sono risultato primo con la media dell’otto agli esami di maturità. Mio nonno aveva la principale conceria di Solofra, comune dell’Avellinese; poi trasferì l’attività a Napoli nel 1911. La cedette in seguito ai figli: se ne occupavano mio padre e il fratello – che, nel 1921, avevano 22-23 anni. Nel 1926 la conceria rinnovò tutti gli impianti; nel 1931 si trovò in difficoltà e mio padre morì. Se ti può interessare, nel 1943-44 avevamo grossi problemi economici.

FL: Parliamo della Facoltà napoletana di Giurisprudenza, dove il  Diritto costituzionale  era stato caratterizzato dal 1879 dalla personalità di Giorgio Arcoleo e poi dal 1914 da  Errico Presutti, destituito sostanzialmente dalla cattedra per le sue posizioni antifasciste amendoliane.

GG: La Facoltà di Napoli allora era considerata la migliore d’Italia. Quando mi sono iscritto all’Università, non avevo ancora 16 anni. Ho conseguito la media di tutti 30 e lode, tranne un 29, che è stata una “sfortuna-fortuna” perché il Professor Schiappoli aveva detto che avrebbe dato un voto in meno a chiunque gli avesse chiesto la lode. Sostengo l’esame con lui; vide che avevo tutti 30 e lode e mi mise 30; io chiesi la lode e lui rispose “29!”. Protestati e lui fece “28” e mi portò addirittura a 23. Andai in Presidenza, piangendo: il Preside era Tesauro che si recò da Schiappoli…. e dopo oltre mezz’ora lo persuase a ridarmi 29.

FL: Schiappoli era professore ordinario di Diritto Ecclesiastico.

GG: Era un professore all’antica, con un suo libro che vendeva solo a casa sua, bisognava andare a casa sua; un professore non in auge, perché lui era del tipo laico: l’ambiente del diritto ecclesiastico era passato sotto l’influenza del Concordato. Al secondo anno si dava una borsa di studio alla migliore media. L’avrebbe vinta chi aveva tutti 30, anche se con minori lodi rispetto alle mie. Tesauro però si ricordò dell’episodio del 29 e allora l’attribuirono a me. Fu una cosa determinante: io chiesi 300 lire in libri, comprai dei testi italiani, come ad esempio Crosa – che è stato fondamentale per me […]

 

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Sommario: I Parte –Le origini e il dopoguerra- II Parte – Anni Sessanta e Settanta. – III Parte – La Grande Transizione. – IV Parte – La seconda fase della Costituzione repubblicana, l’Europa e la  globalizzazione.

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