Ugo De Siervo, Il ruolo dei giuristi alla Costituente

Antonio Amorth, uno dei giuristi davvero più impegnati -in stretta collaborazione con Dossetti- nella preparazione dei confronti costituenti ed autore di vari importanti approfondimenti sui maggiori problemi istituzionali di quel periodo1, apre il suo corso universitario a Modena nel 1946 con un’ ampia ed articolata lezione sul “contenuto giuridico della Costituzione”2: in questo testo egli mette analiticamente in evidenza che se le Costituzioni sono ovviamente il frutto del confronto fra soggetti politici, esse però consistono in disposizioni giuridiche, variamente ricollegabili con i modelli costituzionali preesistenti ed ispirate dalle Costituzioni sperimentate in altri paesi nonché dai loro istituti. In questo contesto scriveva: “è sicuramente compito di noi giuristi prospettare il problema del contenuto giuridico della costituzione, il quale è -con tutta probabilità- di tanto ignorato di quanto importante”.

A sua volta, nel giugno 1945 Piero Calamandrei aveva scritto: “L’ora che viviamo non sembra fatta per i giuristi, artigiani riposati e raffinati, che non amano il tempestoso clima dei grandi cataclismi sociali, e preferiscono attendere che il ciclo delle trasformazioni […]

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