Luigi Testa, Prime note sul Budget Process dell’era Obama: un regular desorder «ultima spiaggia» dello scontro politico

Nel corso dello scorso secolo, il Budget Process statunitense ha conosciuto un importante momento di avvicinamento al modello continentale, in questo senso ‘tradendo’ la originaria forma che gli veniva per naturale derivazione dal modello della Madrepatria inglese, cui la struttura resta tuttavia ancora sostanzialmente fedele.
In effetti, almeno con riguardo alla sua struttura documentale, è possibile individuare con chiarezza un modello anglo-americano e un opposto modello continentale – se si vuole: un modello di common law ed uno di civil law, senza però voler dare alla distinzione in questi termini proposta nessun significato “di merito” che vada oltre ad una semplice operazione di labelling. Da questa prospettiva, il modello continentale restituisce un continuum senza soluzione tra l’esercizio dell’iniziativa dell’esecutivo e la decisione parlamentare. Al contrario, nel modello anglo-americano, l’iniziativa del Governo resta “sulla soglia” del Parlamento senza prendere la forma di un’iniziativa legislativa in senso stretto, occorrendo in coda ad essa una risoluzione con cui l’Assemblea “si appropria” dell’indirizzo dell’Esecutivo e formalmente dà inizio alla filiera parlamentare. […]

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Di seguito si riporta il sommario del saggio: 1. Il processo di bilancio negli USA: cenni introduttivi. – 2. Un’analisi degli ultimi quattro Congressi. – 3. Iniziativa, indirizzo parlamentare e legislazione fiscale. – 3.1. Il Presidential Budget. – 3.2. La concurrent resolution. – 3.3. La procedura di reconciliation. – 4. La procedura di appropriation: cenni ricostruttivi. – 4.1. La performance degli ultimi sette anni. – 4.2. 2013: «Sorry, temporarily shut down». – 5. Alcune impressioni conclusive.

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