Valeria Vanacore, Recensione a M. VERGA, Alla morte del re. Sovranità e leggi di successione nell’Europa dei secoli XVII-XVIII, Roma, Salerno Editrice 2020, pp.180*

Il Professore Marcello Verga nel volume “Alla morte del Re, Sovranità e leggi di successione nell’Europa dei secoli XVII-XVIII” affronta un tema sia storico che politico di grande rilevanza. La forma di governo è quella della monarchia, il periodo storico quello che permette una fotografia della situazione politica degli stati europei, nel passaggio dall’assolutismo del 500 e del 600 verso la riflessione più ampia sulla cittadinanza, tipica del 700. Numerosi e noti sono gli autori dell’epoca che si esprimono sul tema del popolo e del suo governo. Tra questi, Rousseau. In un passaggio che l’Autore inserisce all’inizio della propria disamina, viene riportato un passo del Contrat social, secondo cui, il più grande inconveniente del governo di uno solo, è quello di non aver una chiara successione. Dunque, per prevenire questo male, in alcune famiglie reali viene stabilita una previdente legge di successione che impedisca ogni disputa alla morte del re. Rousseau giunge, pertanto, alla conclusione che la ragione del successo della forma di governo monarchica risieda nella sensazione di «apparente tranquillità» provata dal popolo, nella consapevolezza di una chiara successione, anche a discapito di una saggia amministrazione.

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