POLONIA: Jan Sawicki, La violenza fisica fa irruzione sulla scena politica in Polonia

                                                                                                                                                             Il 2019  ha inizio in Polonia con un assassinio a carattere politico. Il 14 gennaio, infatti, il sindaco di Danzica Paweł Adamowicz viene ucciso a coltellate nel corso di una manifestazione di beneficenza. Adamowicz era stato rieletto il novembre scorso, in ballottaggio, con 64,8% dei voti nella sua città, ed era considerato, nonostante il suo impegno diretto fosse concentrato sul livello locale, un esponente di spicco dell’opposizione nazionale all’attuale maggioranza politica. A lungo esponente del partito Piattaforma civica (PO), da tre anni era oggetto di attenzioni non benevole da parte della televisione pubblica TVP, e di altri mezzi di informazione legati al Governo, per presunte irregolarità in una dichiarazione patrimoniale (un procedimento giudiziario era in corso al momento del delitto), ma con il sospetto di motivazioni politiche. L’omicidio è avvenuto per mano di uno squilibrato che aveva appena finito di scontare una condanna per rapina a mano armata in una banca, e nulla fa sospettare che sia avvenuto su commissione politica, al di fuori di alcune affermazioni dell’assassino, da cui risulta odio per informazioni, ricevute dalla televisione di Stato negli anni in cui era detenuto, relative alla politica carceraria della Piattaforma civica («mi ha perseguitato», è la farneticante affermazione) negli anni in cui questa era stata al potere. Il cordoglio nel paese per l’atroce morte di Adamowicz è diffuso nel paese ma è lontano dall’essere universale, se anche dopo il tragico evento la televisione TVP trasmette servizi che mettono in dubbio l’onestà personale del sindaco defunto.

Un altro evento politico rilevante serve a mettere in luce le condizioni in cui versa l’amministrazione della giustizia nel Paese. Da fine gennaio, il quotidiano Gazeta Wyborcza comincia a diffondere, per alcune settimane e con cadenza quasi giornaliera, il testo di alcune registrazioni. Si tratta di una ventina di conversazioni che, tra il 2017 e il 2018, il leader del partito Diritto e giustizia (PiS) Jarosław Kaczyński, insieme ad altre persone di sua fiducia, intrattiene con un uomo d’affari austriaco, Gerald Birgfellner (e da quest’ultimo registrate all’ insaputa degli interlocutori). […]

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