Simona Rodriquez, Il controllo sulle elezioni: dalla “verifica dei poteri” ai Tribunali elettorali. Uno studio comparato.

La democrazia rappresentativa, fondata, come insegnava Rousseau, sullo stretto collegamento fra elettori ed eletti, fatica, oggi, a conservare il ruolo di fondamentale espressione del principio democratico di sovranità popolare. L’insuccesso del sistema partitico dovuto all’incapacità dei partiti stessi ad agire, in modo efficace e stabile, quali intermediari nel circuito rappresentativo voto-Parlamento, ha condotto ad una graduale crisi di questa forma tradizionale di democrazia e ad una sempre minore partecipazione dei cittadini ai processi deliberativi istituzionali.

Premesso quanto è noto a tutti, è altrettanto nota la difficoltà di sanare la crisi del modello rappresentativo di democrazia attraverso l’esclusivo ricorso a forme di democrazia diretta.

Una delle strade percorribili rimane allora quella di migliorare gli istituti fondanti la democrazia rappresentativa, intesa quale “tecnica di organizzazione attraverso la quale la Costituzione affida l’esercizio delle funzioni sovrane a rappresentanti del popolo selezionati dal corpo elettorale”.

Ripristinare “la dignità della macchina democratica” ed assicurare una maggiore trasparenza dei sistemi elettorali e del controllo sui medesimi potrebbe così costituire una valida risposta ai problemi attuali della democrazia, considerato che è proprio attraverso i procedimenti elettivi che i cittadini manifestano una scelta in ordine all’indirizzo politico da perseguire ed individuano i loro rappresentanti.

Dalla presentazione delle candidature allo svolgimento della campagna elettorale, sino alla regolarità del voto e dei risultati finali, i procedimenti elettorali evidenziano un susseguirsi di fasi e di relative posizioni soggettive che l’ordinamento giuridico è tenuto a tutelare, in quanto esse assurgono al rango di diritti costituzionali. […]

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Di seguito si riporta il sommario del saggio: 1. Controllo sulla regolarità delle elezioni e qualità della democrazia rappresentativa 2. La “verifica dei poteri” in Italia, quale istituto proprio degli interna corporis: dallo Statuto Albertino alla scelta del Costituente 3. Il graduale abbandono del tradizionale controllo parlamentare: uno sguardo ad alcune esperienze comparate 4. Le altre soluzioni istituzionali: dal poder electoral ai Tribunali costituzionali 5. Il contenzioso elettorale politico in Italia: gli interventi della giurisprudenza con riferimento alle attività pre-elettorali 5.1. Il contenzioso elettorale amministrativo in Italia: un modello giurisdizionale 5.2. Il riparto di giurisdizione nel contenzioso elettorale 5.3. La legittimazione attiva e l’istituto dell’azione popolare elettorale 6. Osservazioni conclusive

Questa voce è stata pubblicata in: Nomos, Saggi e contrassegnata con art. 6 Cedu, art. 66 Cost., artt. 24 e 111 Cost., Azione popolare, azione popolare elettorale, contenzioso elettorale amministrativo in Italia, crisi del modello rappresentativo, d.lgs. n. 104 del 2010, Electoral Commission, G. Rolla, interna corporis, l. 6 dicembre 1971, L. Paladin, La tutela dei diritti costituzionali, n. 1034, Nomos 1/2013, Office for Democratic Institutions and Human Rights (ODIHR), poder electoral, Political Parties and Elections Act, sentenza n. 379 del 1996, Simona Rodriquez, Tribunal Electoral del Poder Judicial, verifica dei poteri. Contrassegna il Permalink.