REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, La Costituzione ceca compie trent’anni, ma l’interesse del Paese è rivolto alle elezioni presidenziali di gennaio

L’ultimo quadrimestre del 2022 si è caratterizzato per una serie di eventi significativi dal punto di vista degli sviluppi costituzionali, dominati dalla campagna per le elezioni presidenziali svoltasi in un contesto di particolare sofferenza sociale ed economica. Anzitutto occorre però dar conto del ricorrere del trentennale della Costituzione, adottata il 16 dicembre 1992 ed entrata in vigore il primo gennaio successivo. L’anniversario del testo costituzionale è stato celebrato, pur in sordina, con una conferenza di due giorni ospitata dai due rami del Parlamento, il 15 e il 16 dicembre. Gli interventi, tra gli altri, dei due Presidenti Miloš Vystrčil e Markéta Pekarová Adamová, del Presidente della Corte costituzionale Pavel Rychetský, e dei costituzionalisti Jan Filip, Michal Kubát e Jiří Přibáň hanno evidenziato la funzionalità e la stabilità del testo costituzionale, che secondo alcuni costituirebbe un fattore decisivo nell’impedire che si concretizzino le derive autoritarie sperimentate da altri Paesi dell’area. Non sono mancate alcune critiche e proposte di modifica del testo che toccano il sistema dei pesi e dei contrappesi ed evidenziano come la questione della figura presidenziale rimanga cruciale nel quadro del funzionamento della forma di governo ceca.Si segnalano in particolare la proposta avanzata dal Presidente della Corte costituzionale di permettere la prorogatio dei giudici costituzionali fino all’elezione dei nuovi giudici costituzionali, al fine di evitare vacanze che mettano a rischio l’operatività della Corte in presenza di stallo sulle nomine avvenuto nel 2013, e le critiche rivolte dal Presidente del Senato al sistema di elezione diretta del Presidente della Repubblica, introdotta con una riforma del 2012. In merito alla figura presidenziale, l’ex Presidente del Senato Petr Pithart ha definito la riforma del 2012 un errore nella misura in cui ha dotato il Presidente della Repubblica di un surplus di legittimazione senza definirne i poteri in maniera precisa, mentre l’ex vicepresidente della Corte costituzionale Ivana Janů ha proposto l’introduzione di un meccanismo efficace di controllo del Presidente laddove questo eserciti i poteri presidenziali contro la Costituzione.

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