Giuseppe Guarino, Euro: venti anni di depressione (1992-2012)

1. La media di crescita del PIL nei quattro decenni dal 1950 al 1990 è stata rispettivamente del 3.86% per la Francia, del 4.05% per la Germania, del 4.36% per l’Italia. Quella degli USA negli stessi decenni del 3.45%. (I dati del periodo anteriore al 1991 costituiscono elaborazioni su dati Maddison. I dati 1991-2000 e 2001-2010 sono quelli del F.M.I. riprodotti in Economic Report del Presidente degli Stati Uniti, 2010).

La popolazione dei tre Paesi europei (per la Germania si deve tenere conto della sola Repubblica Federale di Germania) era all’epoca di circa 180 milioni di abitanti. Un po’ meno dei due terzi di quella degli USA. Gli USA dal termine del conflitto mondiale erano incontestabilmente la maggiore potenza non solo politica e militare, ma anche economica nel mondo. I tre Paesi, i maggiori dell’Europa continentale, nel quarantennio l’avevano superata nello sviluppo, collocandosi ai primi posti, singolarmente e come gruppo, tra i Paesi democratici occidentali.

2. L’Unione europea è stata costituita negli anni 1991-1992. Il 17 e 28 febbraio 1986 era stato stipulato il Trattato detto Atto Unico Europea. Era entrato in vigore il 1° luglio 1987. La sua attuazione, necessaria perché acquistasse effettivo vigore, si sarebbe perfezionata il 1° gennaio 1993.

L’AUE aveva realizzato “l’unione economica” creando il “mercato unico europeo”. Era la prima parte di un progetto che la “unione monetaria” avrebbe completato. All’unione monetaria avrebbe provveduto un distinto trattato. Le necessarie trattative politiche si conclusero fra il settembre ed il dicembre 1991. A fine dicembre il testo del nuovo trattato era pronto. Il trattato sull’Unione Europea fu sottoscritto il 7 febbraio 1992 a Maastricht (città dalla quale avrebbe preso il nome). Entrò in vigore il 1° novembre 1993.

3. Un rallentamento del ritmo di sviluppo dei Paesi europei era stato avvertito sin da prima del TUE. Negli anni 1984-89 la media della Francia era scesa al 2.7%, quella della Germania al 2.6%, quella dell’Italia al 3%. Le percentuali dei primi sei anni di vigore del TUE dettero risultati impietosi. La Francia scendeva all’1.7%, la Germania all’1.4%, l’Italia che fino a quel tempo era stata la prima delle tre, passò all’ultimo posto.

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