Seminario su
L’AMMISSIBILITÀ DEI REFERENDUM IN MATERIA ELETTORALE
Facoltà di Scienze politiche di Roma “La Sapienza”, 24 maggio 2007
INDICE
Fulco Lanchester, Introduzione alla discussione
Franco Bassanini, Intervento
Roberto Borrello, Intervento
Piero Alberto Capotosti, Intervento
Beniamino Caravita, Intervento
Stefano Ceccanti, Intervento
Augusto Cerri, Intervento
Riccardo Chieppa, Intervento
Gianni Ferrara, Intervento
Vincenzo Lippolis, Intervento
Massimo Luciani, Intervento
Carlo Mezzanotte, Intervento
Cesare Pinelli, Intervento
Antonio Zorzi Giustiniani, Intervento
Fulco Lanchester, Conclusioni
di
FULCO LANCHESTER[1]
Sommario: 1. Le ragioni della riunione – 2. La cronaca – 3. Il contesto di lungo e di medio periodo – 4. I temi in discussione e i soggetti coinvolti – 5. I quesiti referendari del 2007 – 6. Conclusioni
L’avventura del referendum sul sistema elettorale per le Camere si è aperta il 24 aprile con l’inizio della raccolta delle firme da parte del Comitato promotore. È tempo dunque di discutere del tema dell’ammissibilità dei quesiti, che dovrà essere affrontato dalla Corte costituzionale. È vero che la Corte costituzionale sarà investita della questione solo a metà dicembre, ma è anche evidente che è opportuno orientarsi sul problema prima di quella scadenza,anche perché finora il dibattito in materia è stato insufficiente e generico.
Questo seminario è stato convocato proprio per riflettere sul tema specifico dei referendum in campo elettorale ed in particolare sui tre proposti dal Comitato Guzzetta – Segni. Sono stati invitati giuspubblicisti de “La Sapienza” e dell’area romana o assimilata, ma – in generale – persone che su questo argomento possono fornire un contributo critico, al di là di problemi di schieramento non eludibili nel contesto costituzionalistico.
Alcuni amici avevano suggerito di dare un taglio differente alla riunione, sostenendo l’importanza di una riflessione sul tema delle innovazioni elettorali da introdurre nell’ordinamento al fine di modificare la L. 270 /2005 ed evitare i referendum in oggetto.
La presente impostazione deriva non soltanto dalla necessità di evitare un tema usurato ed al di fuori della disponibilità dei singoli partecipanti ad una simile riunione, ma sopratutto dal fatto che da molte parti si ritiene scontato (e a senso univoco) il fatto che i quesiti siano ammissibili senza approfondire a sufficienza il profilo giuridico della questione. Una simile posizione appare funzionale alla accentuazione della gravità della situazione di contesto in cui versa l’ordinamento politico-costituzionale, in cui i soggetti politicamente rilevanti sembra che nulla facciano per mutare la situazione. D’altro canto, se tutto è deciso e il “pistolone” del referendum (per evocare l’immagine polemoerotica di Giuliano Amato) è carico, anche l’eventuale compromesso risulterebbe in gran parte nelle mani del Comitato, come ha cercato di far intendere recentemente Giovanni Guzzetta. Se invece si verifica che le polveri sono parzialmente bagnate, la discussione cambia prospettiva.
Bene è quindi anticipare i tempi della riflessione tecnica, controllando il torbido contesto climatico che sovrappone interessi sistemici a strategie partigiane.
L’incontro odierno si svolgerà in maniera semplificata e leggera ed ha lo scopo di ripercorrere ex ante una esperienza che ho già effettuato con la sent. n. 47 del 1991, in materia di preferenza multipla (Roma, Bulzoni, 1992).
Allora censii e raccolsi ex post il materiale relativo alla decisione della Corte in tema di ammissibilità del referendum relativo alla preferenza multipla, che – da un lato – aprì la strada alla consultazione sul sistema elettorale in senso stretto del Senato del 1993 e che – dall’altro – convinse le Camere ad introdurre la legge n. 81 di quell’anno per evitare la consultazione sul sistema elettorale degli enti locali.
Oggi – come detto – ritengo sia utile anticipare i tempi per chiarire a noi e agli altri i termini della questione. Ritengo, inoltre, che in sede universitaria questo non sia soltanto opportuno, ma doveroso e sfugga a qualsiasi tipo di critica, sviluppatesi in maniera non limpida ancora recentemente che – formalmente – ha causato le dimissioni del giudice costituzionale Vaccarella.
Prima di iniziare con il giro di opinioni è indispensabile una premessa di inquadramento sul clima in cui si sta sviluppando il dibattito politico-costituzionale in argomento, sui precedenti, sugli elementi in discussione (sistema elettorale-referendum) e la loro vicenda in Italia, sui quesiti proposti e la loro compatibilità con l’ordinamento costituzionale.
Parto dalla cronaca. La settimana scorsa è stato nuovamente rievocato lo spettro della crisi di regime del 1992. L’On. D’Alema, in occasione della presentazione del volume di Luciano Violante Uncorrect. 10 passi per evitare il fallimento del Partito Democratico e, poi , in una intervista domenicale sul Corriere della Sera, ha fatto riferimento in modo plateale alla crisi di quindici anni fa ed ha implicitamente evocato da un lato la figura di De Gaulle con le istituzioni della V Repubblica, dall’altro Togliatti e l’esigenza di un partito di tipo nuovo.
Di fronte alla crisi di legittimazione del sistema politico il ragionamento appare crudo: non esistono a tutt’oggi in Italia istituzioni forti, simili a quelle gaulliste; non esistono partiti sufficientemente strutturati, mentre il riallineamento del sistema partitico è ancora ampiamente in alto mare.
Alla base di un simile ragionamento, che coinvolge molti esponenti del gruppo dirigente dell’Ulivo (ma sopratutto dei DS), si pone sopratutto la necessità di una rilegittimazione del sistema politico, attraverso la costituzione di nuovo partito, innovando formalmente dal basso un percorso che nel 1997 era stata proposto attraverso la sostanziale “rottura” della Costituzione sulla base del referendum popolare previsto dalla legge costituzionale n. 1 di quell’anno.
A questa posizione corrisponde in altri settori del ceto politico una omologa esigenza di superare l’impasse attraverso forzature dei veti incrociati, provvedendo alla creazione di nuovi soggetti politici. A destra si richiede il partito moderato; a sinistra il partito socialdemocratico, prefigurando strategie contraddittorie che vanno dal bipolarismo al multipolarismo. Gli strumenti per pervenire a simili obbiettivi non costituiscono, tuttavia, soltanto questioni di arredamento della “casa comune” , ma investono le stesse strutture dell’edificio. Qui si fuoriesce dall’ambito strettamente politico, per coinvolgere direttamente il testo della Costituzione vigente, la sua interpretazione, la modificazione delle sue stesse strutture anche attraverso le regole elettorali.
3. Il contesto di lungo e di medio periodo
Si potrebbe dire che non c’è nulla di nuovo e che si tratta di un ulteriore capitolo della transizione infinita che investe l’Italia dalla fine degli anni Sessanta e che ha avuto il suo primo capitolo incisivo al di fuori del quadro politico-istituzionale tradizionale all’inizio degli anni Novanta. Dal punto di vista storico si potrebbe affermare che ci si trova davanti alla persistenza di una tendenza di lungo periodo della critica al cosiddetto parlamentarismo, con l’aspirazione alla formazione del partito democratico e a quello conservatore sulla base dell’esempio di altri ordinamenti democratici (V. Solmi 1924).
Una simile osservazione non tiene però conto che il quadro concreto è più preoccupante di quanto non appaia, perché la crisi di ristrutturazione del sistema politico-costituzionale viene iterata in un contesto in cui gli altri ordinamenti europei di democrazia stabilizzata hanno risolto i loro problemi o li stanno risolvendo per via ordinaria. La questione italiana è ancora impantanata e rischia di spazzare anche le regole costituzionali. Il completamento della transizione prefigura – per alcuni – un superamento dell’assetto politico-costituzionale vigente ed evidenzia la contraddizione tra chi pensa che il referendum confermativo fallito dell’anno scorso abbia rilegittimato il sistema e chi invece ripropone una strategia della rottura che sostanzialmente lo delegittima.
È bene ricordare che in Italia – a differenza di altri ordinamenti di democrazia stabilizzata (Giappone, nuova Zelanda) – nel primo lustro degli anni Novanta si è verificata una vera e propria crisi di regime, cui si è connessa una riforma elettorale tendenzialmente maggioritaria. La crisi venne provocata da elementi strutturali accentuati dallo strumento istituzionale referendario. Attraverso l’utilizzazione del referendum abrogativo il circolo vizioso dell’innovazione istituzionale venne interrotto, ma la rozzezza dello strumento non ha favorito né la stabilità né il riallineamento. La legge elettorale del 1993 si è inserita in un panorama istituzionale derivante dalla convenzione proporzionalistica, modificando da un lato gli equilibri di garanzia, provocando dall’altro l’accentuazione di instabilità funzionale derivante dal bicameralismo paritario.
Il mancato riallineamento del sistema partitico, le innovazioni incoerenti e la sfiducia reciproca hanno portato alla approvazione della nuova legge 270 del 2005, che per molti versi può essere definita come lo strumento tecnico che ha transitato l’ordinamento dal piano della elezione a quello della designazione.
È bene riflettere che, dopo circa tre lustri, l’ordinamento costituzionale italiano pare ancora un cantiere confuso, in cui alla frammentazione accentuata si affiancano i tentativi di aggregazione. Sarebbero tutti segni tradizionali di una crisi di inefficienza che, nel quadro europeo sufficientemente stabilizzato, potrebbe far durare il sistema come la III Repubblica, ma le impedirebbe di innovare.
In questo specifico quadro lo strumento riproposto per rompere il circolo vizioso dell’innovazione è ancora una volta il referendum abrogativo,alle cui origini non si pone tanto l’opera di Serio Galeotti, ma quella di Marino Bon Valsassina, costituzionalista antisistema, che lo considerava nel 1966 “come un’arma assai efficace contro la partitocrazia”, capace di emancipare il suffragio universale dalla “mortificante e spesso aberrante tutela” dei “ceti partitanti”.
In questo contesto il referendum elettorale proposto dal Comitato Guzzetta- Segni tenta di rinnovare la spallata del 1993, ma lo fa sostanzialmente all’interno del sistema dei partiti. I referendum proposti uniscono alla brutalità del mezzo un senso fortemente ambiguo: in parte sposano infatti il classico spirito antipartitocratico, in parte invece costituiscono uno strumento di completamento della transizione utilizzato da parte di settori del ceto politico in trasformazione.
4. I temi in discussione e i soggetti coinvolti
I poli della discussione sono – dunque – numerosi. Per quanto riguarda natura, funzioni ed evoluzione del sistema elettorale ed uso del referendum faccio riferimento ad alcuni contributi recenti e non mi ripeto. La documentazione sulla dinamica italiana dello strumento referendario è recuperabile sul sito www.parlalex.it. Certo i referendum non sono tutti uguali, né la giurisprudenza della Corte costituzionale è sempre stata lineare in materia.
Per quanto riguarda il primo profilo, tra i più rilevanti referendum alcuni hanno riguardato diritti di libertà, altri hanno coinvolto direttamente il regime. Nel 1978 il referendum per l’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti venne respinto dal 56,4% dei votanti, nel 1993 i voti contrari furono solo il 9,7%, nel 2000 i proponenti non riuscirono invece a raggiungere il quorum anche se il 71,1% dei votanti si dichiarò favorevole.
Il senso politico dei referendum 2007 è fortemente antipartitocratico e la previsione – in una situazione in cui il maggior successo editoriale del momento è il volume su La casta di Rizzo e Stella – è che il risultato sia quasi scontato, come sparare sulla Croce rossa.
Meno scontato è invece l’esito sotto il profilo giuridico, mentre gli effetti a me paiono travisati da un “duvergismo talebano”, che caratterizza alcuni settori del mondo politico ed intellettuale italiano.
La Corte costituzionale ha cercato di mettere ordine nei criteri da essa utilizzati in materia referendaria sin dalla sent. 16 del 1978, ma non ha ancora risolto il tema strategico del limite alla manipolatività dello strumento, anche se accenni interessanti possono essere recuperati dagli anni Novanta in poi.
Sul piano specifico dei referendum elettorali a me sembra che la Corte non possa rimanere inerte di fronte al continuo ridisegno delle regole e – sopratutto – che essa debba iniziare a prendere in considerazione anche problemi sostanziali di compatibilità della normativa di risulta con l’ordinamento costituzionale.
5. I quesiti referendari del 2007
Mi soffermo dunque sui quesiti referendari del 2007, su cui si incentrerà la discussione di oggi.
I quesiti proposti sono tre ed investono la legge 270 del 2005. È opportuno concentrarsi sui primi due, perché il terzo (nonostante le riserve sul suo carattere manipolativo) risulta meno problematico, tendendo alla abrogazione delle candidature multiple. Il 1° e il 2° quesito si propongono, infatti, di abrogare il collegamento tra liste e la possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste. Dalla normativa di risulta, derivante dal ritaglio referendario, il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (escludendo l’ipotesi della coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi, mentre per ottenere rappresentanza parlamentare le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4% alla Camera e 8% al Senato.
Ne consegue che la lista più votata ottiene, dunque, il premio di maggioranza previsto (qualunque sia il numero di voti dalla stessa), mentre le liste minori recuperano comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento. A detta dei promotori il sistema elettorale risultante dal referendum dovrebbe spingere gli attuali soggetti politici a costituire un unico raggruppamento, nell’ambito di una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si dovrebbe ridurre drasticamente, così come la litigiosità infracoalizionale.
A me sembra che le riserve giuridiche e tecniche sui quesiti proposti siano molteplici ed enunzio le principali.
5.1 – In primo luogo non si è sufficientemente riflettuto se nel testo costituzionale possano rilevarsi limiti impliciti alla selettività ed alla manipolatività del meccanismo elettorale rispetto al principio di eguaglianza. Questo argomento venne approfondito come è noto in maniera funzionale alla polemica degli anni Cinquanta da Carlo Lavagna, il quale sviluppò una serie di ragionamenti sistematici. Nel periodo successivo agli anni Settanta la crisi progressiva della “convenzione proporzionalistica” ha eliminato il tabù della riforma elettorale, ma non ha contribuito a considerare quali siano gli standard minimi del meccanismo di trasformazione dei voti in seggi compatibili con i supremi del nostro ordinamento.
Lavagna sostenne, nella temperie del 1952-53, che le leggi elettorali “in quanto leggi ordinarie di rilevanza costituzionale, debbono in modo particolarmente rigoroso adeguarsi alla Costituzione” (RTDP, 1952, p. 851). Di recente Pizzorusso ha sostenuto che “la materia elettorale non è esente dall’inquadramento in base ai principi generali dell’ordinamento giuridico, ed in particolare in base ai principi costituzionali” (Astrid). È evidente che la tesi di Lavagna di una costituzionalizzazione della proiettività del sistema elettorale non può essere assolutizzata e che lo stesso Lavagna e più decisamente Mortati avevano nel tempo cambiato posizione.
L’adozione del principio maggioritario è dato incontroverso degli ordinamenti democratici, ma lo stesso non può espandersi senza limite. Il meccanismo elettorale può – infatti – essere forte o debole sulla base della selettività della combinazione dei fattori che lo compongono. È però evidente che dubbi sull’applicazione di meccanismi forti si pongono quando il principio maggioritario insito nel premio venga applicato in collegio unico nazionale, per di più nell’ambito di una polverizzazione della rappresentanza e di un divieto di coalizione, in favore della formazione che abbia ottenuto la maggioranza semplice dei voti.
In merito al contemperamento tra esigenze di rappresentatività e di stabilità ed efficienza a me sembra che – senza altro commento in questa sede – molto abbia detto – nell’ambito di quel comune tessuto costituzionale europeo – la giurisprudenza del Bundesverfassungsgericht sulla Sperrklausel, in una faticosa ma fattiva evoluzione rispetto a quella weimariana.
5.2 – In secondo luogo la previsione che il premio di maggioranza venga attribuito senza alcuna soglia inferiore a chi abbia la maggioranza relativa evidenzia un premio di rilevanza non ragionevole. Nella tradizione legislativa italiana – non tenendo conto della cosiddetta legge “truffa” del 1953 – lo stesso art. 84-bis. della Legge Acerbo [18 Novembre 1923, n. 2444 (della “Acerbo”) in G.U. n. 283 del 03-12-1923] prevedeva che l’Ufficio centrale nazionale procedesse alla somma di tutti i voti ottenuti dalle singole liste in tutto il regno e, verificata quale fosse, la lista che avesse raggiunto il venticinque per cento dei voti validi ed avesse ottenuto il maggior numero di voti in tutto il Collegio nazionale, attribuisse ad essa i due terzi del numero totale dei deputati, cioè 356, proclamando eletti, in ogni circoscrizione, tutti i candidati contenuti nella lista medesima secondo l’ordine dato dai voti di preferenza ottenuti.
La stessa legge del 1923 prevedeva che “nel caso in cui nessuna lista [avesse raggiunto] il venticinque per cento, si applica[va]no a tutte le liste, nel computo nazionale, le disposizioni stabilite nel n. 3 per le liste di minoranza”. Il che vuol dire che Giacomo Acerbo rischia di essere considerato più garantista di quanto chi ha prodotto la legislazione attuale e quella di eventuale risulta.
5.3 – In terza istanza i due quesiti principali mi sembra possano contrastare con gli stessi criteri utilizzati finora dalla Corte per dichiarare ammissibili i referendum. In effetti se i due quesiti sul premio hanno la stessa finalità, o vengono uniti indissolubilmente (ma ciò non sembra possibile), o altrimenti possono portare a conseguenze distorcenti se – al limite- uno dovesse essere approvato e l’altro no.
5.4 – Tutto questo implica che la Corte non può disinteressarsi degli effetti della normativa di risulta dei referendum abrogativi. Mi domando, in sostanza, se nel giudizio di ammissibilità la Corte non debba valutare anche se con i quesiti proposti non vengano vulnerati principi supremi dell’ordinamento costituzionale.
La posizione del Comitato promotore su questo tema, infatti, non convince. Esso sostiene che se il meccanismo risultante dall’opera manipolativo-ablativa risulta autoapplicativo, la Corte non può che dichiarare ammissibile il quesito, giustificando ampiamente la posizione di Guzzetta che intende trattare direttamente con il Presidente del Consiglio sulla eventuale modifica della normativa vigente.
Il Comitato lascia intendere, inoltre, che, sulla base dello scopo del quesito, il referendum possa essere trasferito su qualsivoglia testo la rappresentanza parlamentare possa adottare.
Ne viene fuori un vero e proprio “incaprettamento” del sistema da parte del Comitato promotore. A mio avviso, una simile posizione rischia di essere ideologica e pericolosa, perché finisce per identificare un potere senza limiti, dove invece il Comitato e lo stesso Corpo elettorale sono vincolati ai sensi dell’art. 1 Cost. dalle forme e dai limiti della Costituzione stessa sulla base del vaglio operato dall’organo di giurisdizione costituzionale.
In questa prospettiva le competenze della Corte non sono soltanto quelle di verificare l’ammissibilità formale dei quesiti, ma la loro rispondenza sostanziale ai principi ed ai valori costituzionali. A me sembra – dunque – che un meccanismo come quello proposto rischia – dal punto di vista teorico – di vulnerare: in primo luogo il principio di eguaglianza; in secondo quello di ragionevolezza attribuendo un premio eccessivo a chi ottenga una qualsivoglia maggioranza relativa dei voti.
Tutto questo senza prendere in considerazione che il meccanismo prospettato rischia di aggravare le possibilità di ingovernabilità: a) per l’incremento della differenziazione delle maggioranze tra le due Camere; b) per la labilità delle eventuali aggregazioni che vengono prospettate come fine della bipartiticizzazione elettorale.
Un opportuno intervento della Corte potrebbe, dunque, sanare problemi plurimi che affliggono la legge elettorale vigente (Val d’Aosta; premio differenziato tra Camera e Senato).
Riassumo la sostanza della contrapposizione tra i sostenitori dei quesiti e chi parla.
In sintesi:
• lo strumento referendario è – a mio avviso – incapace di innovare razionalmente su argomenti così complessi come il tema elettorale;
• le condizioni socio-politiche che giustificano l’utilizzazione di meccanismi così brutali quali quello di un premio nazionale senza quota limite inferiore sono inesistenti;
• lo stesso strumento proposto è inadeguato al raggiungimento delle finalità proposte e più che essere sistemico si dimostra solo un tentativo di riaggregazione delle aree. La riaggregazione in questione avverrebbe solo a livello elettorale, mentre la frammentazione non potrebbe essere evitata a livello parlamentare poiché la semplificazione, avvenuta a livello di liste sulla base di contrattazioni, sarebbe estremamente volatile;
• l’eventuale sottoposizione al Corpo elettorale di due quesiti omogenei per le finalità, ma distinti nella votazione potrebbe comportare il teorico pericolo di una contraddizione tra gli stessi con l’approvazione di uno e la reiezione dell’altro;
• nella frammentazione elettorale esistente il rischio teorico che il premio assuma caratteri irragionevoli è presente, vulnerando il principio di uguaglianza;
• la Corte costituzionale nell’ambito del giudizio di ammissibilità può fare riferimento ai principi supremi dell’ordinamento costituzionale che verrebbero violati;
• risulta inconsistente l’affermazione che una simile eventualità esiste nella legge vigente, poiché la Corte ne prenderebbe atto solo nel corso del giudizio di ammissibilità;
• qualora la dichiarazione di inammissibilità si riferisce al problema del premio, la Corte potrebbe non soltanto esprimere un monito per la modifica della legge, ma anche considerare che il premio possa essere ragionevole dopo una determinata soglia;
•volendo essere consequenziale la Corte potrebbe pervenire alla stessa ablazione del premio, considerando lo stesso incostituzionale.
INTERVENTI
INTERVENTO DI FRANCO BASSANINI[2]
Gli argomenti contenuti nella relazione del Professor Lanchester, in materia di ammissibilità del referendum parzialmente abrogativo della legge 270 del 2005, sono molto importanti. Personalmente li giudico convincenti, quanto alla identificazione di alcuni vizi di incostituzionalità della legge che risulterebbe dall’approvazione dei quesiti referendari. Ma l’incostituzionalità della normativa risultante dal referendum può essere un motivo sufficiente per dichiarare l’inammissibilità del referendum?
Si è osservato, anche in questa sede, che si tratta di profili di incostituzionalità rinvenibili – tutti o quasi tutti – anche nelle disposizioni della legge 270. Per le ragioni che dirò più avanti, non penso che questa constatazione possa inficiare le conclusioni alle quali Lanchester è pervenuto. Dico subito tuttavia che ad una diversa conclusione si dovrebbe pervenire se la Corte avesse esaminato le stesse censure di costituzionalità con riferimento alla legge 270 e le avesse respinte. Ma la Corte costituzionale non si è mai pronunciata sulla legittimità costituzionale della legge 270, semplicemente perché – come è noto – non è stata finora chiamata a farlo. Dunque ben potrebbero risultare incostituzionali tanto alcune disposizioni della legge 270 quanto alcune disposizioni della normativa elettorale risultante dalla approvazione dei quesiti referendari.
Più seria appare un’altra obiezione, qui prospettata da Ceccanti e Caravita: secondo i quali i profili di incostituzionalità della eventuale disciplina che risulterebbe dall’approvazione dei quesiti referendari non potrebbero essere presi in considerazione, ai fini della declaratoria di inammissibilità di un referendum, come sarebbe dimostrato dal fatto che la Corte non li avrebbe mai considerati fino ad ora. Nei termini presentati dal Professor Ceccanti la questione appare seria. Il fatto invece che la Corte, anni fa, abbia dato torto al professor Caravita, sul punto, mi pare invece meno rilevante; il suo argomento “in fatto” mi pare, anzi, contraddittorio: tant’è che il Professor Caravita stesso ammette di “averci provato”, perché evidentemente anche lui riteneva che vi fossero margini per chiedere alla Corte di rimettere in discussione o di integrare i criteri fino ad allora seguiti, prendendo in considerazione anche gli effetti del referendum sotto il profilo della legittimità costituzionale della normativa che risulterebbe a sèguito della approvazione dei quesiti referendari.
A me pare, tuttavia, che si debba discutere di un problema più rilevante, anzi cruciale, che è sotteso a quello di cui discutiamo qui. Esso potrebbe essere tradotto in questo quesito: può la Corte giudicare della costituzionalità di leggi elettorali? La risposta non è semplice. Le leggi elettorali hanno un forte connotato politico; capisco dunque che riconoscere alla Corte il potere di giudicare la costituzionalità di una legge elettorale è una conclusione che va considerata con attenzione e cautela.
Ma dato che le leggi elettorali disciplinano un meccanismo fondamentale per il funzionamento di una democrazia, io non riesco a convincermi che alla Corte possa essere del tutto precluso di giudicare se una legge elettorale sia coerente con i principi fondamentali, strutturali, della nostra Costituzione. Meglio: non ritengo facilmente accettabile l’ipotesi di una sostanziale sottrazione delle leggi elettorali a qualsiasi vaglio di costituzionalità. Le garanzie costituzionali e i principi dello Stato di diritto verrebbero meno, se così fosse, proprio in uno degli snodi cruciali del sistema democratico. Si dovrebbe ammettere che la democrazia italiana avrebbe rinunciato a difendere i suoi principi strutturali e le sue regole, diversamente da quello che essa fa per gli altri diritti e libertà dei cittadini ed anche per molte altre disposizioni costituzionali di rilevanza incomparabilmente minore. E’ questa una conclusione che non mi pare facilmente accettabile, in assenza di una disposizione costituzionale che espressamente stabilisca l’insindacabilità delle leggi elettorali da parte del giudice della costituzionalità delle leggi.
Aggiungo che il parametro del giudizio della Corte non potrebbe essere rappresentato, in tali casi, dai principi della cosiddetta democrazia immediata o “di mandato”. Al Professor Ceccanti piace molto il modello della democrazia immediata, ad altri piace più il modello della democrazia rappresentativa; ma al di là delle preferenze personali, io credo che ci si debba attenere al dettato dell’articolo 1 della Costituzione, che prevede che la nostra sia una democrazia mista: un mix tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa, i cui ingredienti ed equilibri sono nel dettaglio definiti dalla forma di governo e, io aggiungerei, dalla forma di Stato così come esse sono delineate dalla Costituzione. La democrazia diretta si esprime tramite specifici strumenti di partecipazione aventi ad oggetti singole decisioni (iniziativa legislativa, referendum abrogativi, referendum costituzionali, petizioni). Per il resto, il nostro sistema costituzionale adotta, almeno a livello di istituzioni nazionali, il modello della democrazia rappresentativa, con una forma di governo parlamentare. Lo stesso non vale a livello regionale e locale, dove l’elezione diretta dei capi degli esecutivi e il meccanismo “simul stabunt aut cadent” hanno finito con l’introdurre in forma originale elementi propri del modello della democrazia immediata in una forma di governo originariamente ispirata al modello rappresentativo-parlamentare.
Che si possa attraverso una legge elettorale forzare nel senso della democrazia immediata la nostra forma di governo nazionale, senza por mano ad una previa revisione costituzionale, mi sembra insostenibile. Le modifiche relative alla forma di governo o alla forma di stato, quando essa è definita da disposizioni costituzionali, vanno introdotte mediante leggi di revisione costituzionale. Nella XIV legislatura la maggioranza parlamentare ha fatto – come è noto – un tentativo in questo senso, respinto con il referendum costituzionale del 2006. Di quel progetto facevano parte infatti disposizioni tendenti a indirizzare la nostra forma di governo verso un “mix” nel quale gli elementi di democrazia immediata o di mandato venivano consistentemente rafforzati.
Una volta respinto quel disegno di legge di revisione costituzionale, come potremmo ritenere lecito – o anche soltanto ritenere in fatto non sindacabile dalla Corte costituzionale – un nuovo tentativo di modificare la nostra forma di governo introducendo mediante una legge ordinaria, quale è una legge elettorale, innovazioni respinte dal referendum costituzionale? O anche pensare che questo risultato possa essere raggiunto attraverso il combinato disposto di una legge elettorale e di un referendum parzialmente abrogativo?
Questa pare a me la questione centrale. Mi pare superabile invece l’obiezione accennata all’inizio: sicuramente la gran parte se non tutti i vizi di costituzionalità rilevati dalla relazione di Lanchester possono essere rinvenuti anche nelle disposizioni vigenti della legge 270. Ma siamo sicuri che la Corte non possa pronunciarsi sugli uni e sugli altri? Che non possa dichiarare, con riferimento tanto nella legge 270 quanto alla normativa elettorale che risulterebbe dalla approvazione dei quesiti referendari, che l’attribuzione di un premio di maggioranza senza alcuna soglia minima, dunque l’assegnazione della maggioranza assoluta dei seggi a una lista (o a una coalizione) che potrebbe avere ottenuto solo il 20% o il 25% dei voti espressi, contrasta con i principi di struttura del nostro sistema democratico rappresentativo, e con il principio dell’uguaglianza del voto? E dunque comporta la dichiarazione di inammissibilità del quesito referendario che concerne il premio di maggioranza e anche la dichiarazione di incostituzionalità delle disposizioni della legge 270 che tale premio prevedono?
Il Professor Ceccanti ha obiettato che in tal modo si darebbe alla Corte un potere di manipolazione del sistema elettorale non inferiore al potere di manipolazione che ha il referendum, con la differenza che nel referendum è il popolo che decide. Ma l’obiezione non mi pare fondata. La Corte dichiarerebbe soltanto contrastante con il principio democratico della Costituzione l’attribuzione di un premio di maggioranza di proporzioni imprevedibili nell’ambito di un sistema proporzionale che per il resto resterebbe in vita; e che peraltro potrebbe essere liberamente modificato, successivamente, dal legislatore ordinario.
L’obiezione di Ceccanti, d’altronde, potrebbe essere anche rinviata al mittente. Siamo sicuri, infatti, che nel referendum Guzzetta-Segni, il quesito sul premio di maggioranza sia formulato in modo sufficientemente preciso e perspicuo da consentire al corpo elettorale una libera decisione, senza il rischio di manipolazioni? E così certa l’ammissibilità del referendum alla luce dei criteri enunciati dalla Corte circa la chiarezza e l’univocità del quesito referendario?
Il dubbio è lecito. Basterebbe vedere come il referendum è presentato sui media, dove noti e autorevoli commentatori sono quotidianamente impegnati a sostenere che l’esito positivo del referendum condurrebbe al bipartitismo, e comunque a una drastica riduzione della frammentazione partitica, e darebbe luogo a maggioranze parlamentari omogenee e coese. Sappiamo bene che non sarà così. La disciplina elettorale che risulterebbe dalla approvazione dei quesiti referendari non contiene (non poteva contenere) infatti alcun divieto né introduce alcun limite alla successiva riframmentazione dei partiti che avranno contribuito a formare i due “listoni”, a loro volta definiti attraverso contrattazioni tra le segreterie dei partiti. Il premio di maggioranza, attribuito a turno unico e senza una soglia minima, costringerà i partiti maggiori a imbarcare nei due listoni tutte le formazioni politiche, anche le più piccole, pena la sconfitta elettorale. Per di più, la normativa risultante dalla approvazione dei quesiti referendari, non contiene alcun rimedio al meccanismo dei premi di maggioranza regionali che rende di fatto ingovernabile il Senato. Né offre un rimedio alla sostanziale espropriazione del diritto degli elettori di esprimere scelte anche sulle persone dei candidati. Ciononostante, la propaganda del comitato referendario, amplificata da commentatori tanto autorevoli quanto incompetenti, tenta di far credere agli elettori che l’approvazione dei quesiti referendari possa conseguire tutti questi risultati.
E dunque: mediante una scelta influenzata dalla scarsa chiarezza del quesito e dalla distorta informazione sugli effetti del voto referendario si potrebbe giungere ad affermare come legittimati e consolidati dal popolo sovrano proprio gli elementi del nuovo sistema elettorale che sollevano – come la relazione di Lanchester ha dimostrato – più evidenti censure di incostituzionalità. Tali censure, peraltro, non sono stati mai sottoposte al giudizio della Corte costituzionale, per le ben note ragioni che rendono assai difficile ipotizzare un giudizio di legittimità costituzionale sulle leggi elettorali, al di fuori, per l’appunto, del giudizio di ammissibilità di un eventuale referendum abrogativo in materia: è in tal sede, allora, che la Corte dovrebbe prendere in considerazione – accanto agli eventuali vizi di costituzionalità della normativa di risulta – anche i vizi di costituzionalità della disciplina che verrebbe parzialmente abrogata dal referendum. Se così non fosse, peraltro, il referendum abrogativo finirebbe per trasformarsi di fatto in un referendum parzialmente confermativo, rilegittimando, con i pochi ritocchi apportati dai quesiti referendari, una legge elettorale da tutti (o quasi) criticata.
Emerge qui una sostanziale incoerenza dei promotori del referendum. Da una parte essi sono tra coloro che giudicano la legge 270 assolutamente pessima sotto tutti i profili accennati: l’ingovernabilità del Senato, l’espropriazione del potere di scelta degli elettori riguardo alle persone dei candidati, l’incentivo alla frammentazione partitica e alla costituzione di coalizioni vaste ma disomogenee, la dissoluzione del rapporto di rappresentanza tra l’eletto e la comunità territoriale che lo ha votato. Sotto tutti questi profili, la legge n. 270/2005, , la bozza Calderoli e la bozza Chiti non sono che delle varianti di un medesimo sistema elettorale: tutt’e tre presentano i medesimi difetti fondamentali. Ma lo stesso si può dire della legge n. 270 come verrebbe modificata a seguito di eventuale approvazione dei quesiti referendari. Tutt’e quattro per esempio prevedono l’attribuzione di un premio di maggioranza, e così si espongono ai rilievi di incostituzionalità prospettati da Fulco Lanchester: perchè non è prevista alcuna soglia minima; perché costringono i partiti a formare due coalizioni omnibus, funzionali alla vittoria elettorale ma assolutamente inidonee alla successiva attività di governo; perchè configurano una democrazia dell’alternanza fasulla, perché basata su coalizioni carenti di omogeneità politica, frammentate e contraddittorie al loro interno. Tutt’e quattro i sistemi, infine, privano gli elettori di qualunque potere non solo di scegliere gli eletti, ma perfino di pronunciarsi in qualche modo sulle persone dei candidati, valutando le scelte dei partiti al riguardo (è la conseguenza del fatto che tutt’e quattro i sistemi si basano sul voto in blocco di liste composte da numerosi candidati). Tutt’e quattro i sistemi, conseguentemente, sradicano il rapporto diretto tra eletti e territorio, che è proprio invece di tutte le democrazie rappresentative moderne.
Dunque, se fossero coerenti con le loro valutazioni critiche della legge 270, i promotori del referendum dovrebbero sostenere non le modeste correzioni apportate dai quesiti referendari, che finirebbero per rilegittimare una legge oggi da tutti considerata pessima, ma sistemi elettorali radicalmente alternativi, quali quelli utilizzati nelle maggiori democrazie europee; o dovrebbero, in alternativa, sostenere l’opportunità di un ritorno alla legge Mattarella. Per il quale – come è noto – è stato prospettato anche un percorso referendario.
Certo, se la legge Mattarella garantisce risultati comunque migliori rispetto alla legge 270, alla luce dei criteri or ora enunciati, migliore ancora appare, alla luce degli stessi criteri, il rendimento del sistema uninominale a doppio turno secondo il modello francese, così come quello del sistema proporzionale senza ripartizione nazionale dei seggi in uso in Spagna, o quello del sistema proporzionale misto con sbarramento nazionale al 5% in uso in Germania. Ma la legge Mattarella ha comunque garantito l’alternanza democratica, ha accompagnato l’evoluzione del sistema politico italiano in senso bipolare, ha assicurato un rapporto reale fra gli eletti e il territorio grazie al collegio uninominale e, per la stessa ragione, ha costretto i partiti a fare i conti con le preferenze dell’elettorato nella scelta dei candidati al Parlamento. Con una “piccola riforma” (quale l’introduzione del doppio turno per l’assegnazione dei seggi nei collegi uninominali), la legge Mattarella avrebbe potuto offrire un rendimento assai convincente. Del suo mediocre rendimento porta peraltro grande responsabilità, più che il sistema elettorale da essa adottato, un fattore esterno: e cioè la convivenza del sistema prevalentemente maggioritario da essa introdotto in Italia con sistemi proporzionali senza significative clausole di sbarramento per le elezioni europee, e per le elezioni dei consigli regionali, comunali, provinciali e di circoscrizione. Benché costretti a coalizzarsi ogni cinque anni per le elezioni politiche nazionali, i partiti italiani sono stati dunque indotti a marcare le loro identità e a competere fra loro accanitamente per gli altri quattro anni di ciascun quinquiennio, secondo la logica propria dei sistemi proporzionali.
Il ritorno alla legge Mattarella può dunque rappresentare una delle vie praticabili per “azzerare” (realmente e non solo a parole, come farà il referendum Guzzetta) la “porcata” di Calderoli; e per riaprire la strada a un confronto senza pregiudizi sulla questione cruciale: quale riforma elettorale può servire davvero a migliorare il funzionamento della democrazia italiana. La strada maestra per il ripristino della legge Mattarella – magari solo pro tempore, in attesa che il predetto confronto dìa qualche risultato utile – è certamente la via parlamentare. E’ infatti senz’altro vero quanto osservato da Lanchester in apertura di questo seminario, a proposito della difficoltà di utilizzare lo strumento referendario per modificare una normativa delicata come quella elettorale, caratterizzata da un’elevata complessità: tanto che, com’è ben noto, le leggi elettorali erano state originariamente escluse, in sede costituente, dal novero di quelle per le quali può essere proposto un referendum abrogativo. Non sembra esserci tuttavia una maggioranza favorevole al ripristino per via parlamentare della legge Mattarella.
Potrebbe soccorrere lo strumento referendario? Sotto il profilo politico-istituzionale, il ricorso allo strumento referendario si appoggerebbe su forti motivazioni: la legge Mattarella non fu infatti solo il prodotto della decisione di una maggioranza parlamentare, ma prima ancora del referendum popolare del 1993 (anche in virtù del successivo autorevole invito, rivolto dal Capo dello Stato al Parlamento, a scrivere la riforma “sotto dettatura del popolo sovrano”); la legge 270 ha abrogato dunque una legge che aveva il suo fondamento nella diretta espressione della volontà popolare; offrire al corpo elettorale lo strumento per esprimere il suo consenso o il suo dissenso rispetto a questa decisione sembrerebbe coerente con il principio sancito dall’articolo 1 della Costituzione.
Sotto il profilo giuridico-costituzionale, occorre tuttavia fare i conti con il principio interpretativo affermato – per ben note e comprensibili ragioni – dalla costante giurisprudenza della Corte costituzionale quanto alla inammissibilità di referendum interamente abrogativi di una legge elettorale, in quanto essi provocherebbero un temporaneo vuoto normativo colmabile solo da un nuovo intervento del legislatore. Ciò considerato, appare dunque cruciale la risposta ad un delicato quesito: se l’abrogazione referendaria della legge 270 produca o meno la automatica riviviscenza della legge Mattarella da essa abrogata. Solo in caso di risposta positiva a questo quesito si potrebbe pensare ad un referendum abrogativo della legge 270 che non produrrebbe vuoti normativi, pur rinviando di fatto al legislatore il compito di costruire – con il bulino e non con l’ascia – una nuova legge elettorale; ma dopo avere “riportato le lancette dell’orologio” indietro fino al momento nel quale un colpo di mano della maggioranza parlamentare ha azzerato una legge elettorale (la Mattarella) che era pur sempre stata approvata a larga maggioranza dalle Camere e che era solidamente fondata sul voto della larga maggioranza del corpo elettorale espresso nel referendum del 1993: da lì facendo dunque ripartire il lavoro del legislatore per la creazione di una legge elettorale che renda più moderna e più forte la democrazia italiana.
Personalmente ho a lungo dubitato della possibilità di dare una risposta positiva al quesito or ora ricordato, partendo dall’assunto per il quale l’abrogazione di una legge non fa rivivere le leggi da questa eventualmente abrogate. Di recente tuttavia questo assunto è stato autorevolmente messo in discussione (da Alessandro Pizzorusso, e anche da Andrea Giorgis e da Marco Olivetti). Meriterebbe dunque verificarne la solidità, innanzitutto valutandone la consistenza logica e il fondamento normativo, e accertando se si tratta di una regola ermeneutica effettivamente e costantemente applicata in passato. Re melius perpensa, sono peraltro propenso a ritenere che, anche qualora questa verifica desse esito positivo (e dunque si debba riconoscere che, in generale, l’abrogazione di una legge non produce la reviviscenza delle leggi da quest’ultima abrogate), resterebbero comunque da valutare due questioni: se tale regola valga anche nel caso di abrogazione disposta per via referendaria o non valga invece solo nel caso di abrogazione disposta per atto legislativo; se tale regola valga anche nel caso di abrogazione referendaria parziale, limitata alle sole disposizioni abrogatrici contenute nella legge oggetto del referendum.
Quanto alla prima delle due questioni or ora accennate, osservo sommessamente che (specie nei casi nei quali il referendum subisce il vincolo derivante dal divieto di creare vuoti normativi) si potrebbe sostenere che, l’effetto reviviscenza sia giustificato dalla impossibilità del titolare del potere abrogativo (il corpo elettorale) di raggiungere altrimenti il risultato voluto (e cioè quello di abrogare l’abrogazione), a differenza di quello che il legislatore parlamentare può fare, associando alla disposizione abrogativa di una disposizione di legge vigente una norma che disponga espressamente la reviviscenza delle norme da questa abrogate. Quanto alla seconda delle questioni accennate, osservo che un referendum abrogativo limitato alle disposizioni “abrogatrici” da un lato renderebbe esplicito e inequivocabile l’intento di produrre la reviviscenza delle disposizioni previgenti, dall’altro toglierebbe di mezzo solo ed esclusivamente le disposizioni che hanno prodotto la abrogazione delle norme che si vogliono far rivivere. In entrambi i casi, la reviviscenza delle norme previgenti abrogate appare nitidamente come coerente con la natura “oppositiva” del referendum abrogativo.
Aggiungo che un referendum che abbia ad oggetto la abrogazione delle disposizioni abrogatrici della legge Mattarella potrebbe ben essere celebrato contestualmente al referendum Guzzetta-Segni. A tal fine, sarebbe sufficiente che, nel corso del mese di settembre, cinque consigli regionali provvedessero a deliberare la richiesta di referendum abrogativo delle specifiche disposizioni della legge 270 che hanno disposto l’abrogazione (o la “sostituzione”) delle norme del Testo Unico che riproducevano le disposizioni della legge Mattarella. Si offrirebbe così al corpo elettorale uno strumento abrogativo della legge 270 assai più nitido e radicale del referendum Guzzetta-Segni; e non si correrebbe il rischio di contrabbandare, dietro il paravento di una abrogazione parziale, una sostanziale rilegittimazione delle norme fondamentali di una legge elettorale che (almeno a parole) tutti hanno criticato.
INTERVENTO DI ROBERTO BORRELLO[3] (non rivisto dall’autore)
Sono venuto in questo seminario essenzialmente per ascoltare, vista l’autorevolezza di coloro che mi hanno preceduto tra presidenti emeriti, giudici emeriti, ordinari di vecchia data, insomma parlo da scolaro che ha ascoltato e quindi adesso svolgo qualche brevissima considerazione. I valori in gioco sono quelli della eguaglianza tra i partiti, garantita dagli articoli 3 e 49, dall’eguaglianza del diritto di voto, da parte dei cittadini elettori, sul piano della sua capacità di tradursi aritmeticamente in seggi. Perché i due elementi che vengono corretti in senso peggiorativo sul piano della rappresentatività, migliorativo sul piano dell’efficienza, da parte del referendum, evidentemente incidono su questi due principi, su questi due valori. La Corte nel 1998 ha detto, con la sentenza 356 del 1998, che eventuali correttivi al modello proporzionale, e dette anche scelte in senso maggioritario, o come in questo caso “correttivi” soprattutto al sistema proporzionale, non incidono tanto sulla parità di condizione dei cittadini, e sull’eguaglianza del voto, che non si estenda al risultato concreto della manifestazione di volontà dell’elettore, rimessa ai meccanismi del sistema elettorale determinati dal legislatore. E’ ovvio che però questa discrezionalità del legislatore non può essere illimitata. Deve essere sottoposta al sindacato di ragionevolezza e, per quella che è la mia impressione, mentre l’aumento sostanziale della soglia di sbarramento che attraverso l’ombrello protettivo della coalizione leva l’ombrello protettivo ai partiti più piccoli che con solo il 2% alla camera e il 3% al Senato sono in grado di acquisire seggi, mettendosi sotto questo ombrello protettivo della coalizione, invece li costringe ad esporsi fino al 4%. Però questo tutto sommato anche tenendo conto di queste indicazioni della corte, la stessa giurisprudenza della corte tedesca che più volte, per esempio ha censurato il 5% all’epoca della riunificazione tedesca proprio perché era irragionevole in relazione alle forze politiche provenienti dall’est che venivano penalizzate da questo eccessivo sbarramento, tutto sommato, mi sembra che, per quanto riguarda il lato dell’aumento eccessivo della soglia di sbarramento esso possa essere ragionevole. Invece, condivido in questo coloro che mi hanno preceduto, l’aspetto del premio di maggioranza mi sembra effettivamente irragionevole soprattutto per la mancanza della soglia minore. A questo riguardo, proprio il più evocato Lavagna, il quale nella sua fase finale, diciamo quella più moderata, diceva che un limitato premio di maggioranza in verità potrebbe essere anche ammesso secondo la nostra costituzione, nella quale c’è vero il principio della proiettività della rappresentanza delle minoranze, ma c’è anche il principio, proprio di tutti i sistemi, della funzionalità della organizzazione di governo. Ma se questo premio fosse troppo elevato, o fosse attribuito a maggioranze molto relative allora esso verrebbe a deformare il sistema rendendolo incostituzionale e forse illecito. Forse questo è il segnale, o comunque il parametro a cui attenersi per valutare la ragionevolezza del premio di maggioranza. Ora la sede in cui far valere questo eventuale, io francamente sono un po’ perplesso che questo si possa far valere in sede di ammissibilità, nonostante mi sembra, sì, al di là delle luci ed ombre, giustamente messe in luce da molti nella non proprio univocità della giurisprudenza della Corte, però mi sembra che su due aspetti della normativa di risulta, della auto-applicatività e dell’aspetto della coerenza con i principi, anche se qualcuno come Pinelli ha messo in luce che questa coerenza poi non sia massima, però ho la sensazione che in sede di ammissibilità, proprio del giudizio in sé, non possano essere fatti valere questi qui. Però invece mi sembrano suggestivi e interessanti le considerazioni di Augusto Cerri circa la possibilità di sollevare la questione o in sede di ufficio centrale per il referendum o in sede di Corte costituzionale, nel momento in cui applica le norme del giudizio di ammissibilità
INTERVENTO DI PIERO ALBERTO CAPOTOSTI[4] (non rivisto dall’autore)
Innanzitutto mi scuso per essere arrivato in ritardo, quindi non ho sentito né la relazione del prof. Lanchester, né gli interventi di tutti coloro che mi hanno preceduto.
La relazione di Lanchester in parte la posso intuire, perché qualche scambio di idee a riguardo lo abbiamo avuto, gli altri interventi non li ho sentiti, chiedo scusa. Penso di potermi far perdonare facendo un intervento molto breve.
Punto primo. È una premessa. Io personalmente ho fortissime perplessità – ed adopero un eufemismo – su questo referendum elettorale. Non credo che sia la panacea che risolve i problemi, anzi li aggrava, perché se l’esito del referendum fosse positivo li santificherebbe e li congelerebbe per cui sarebbero immutabili e i difetti corposi che ci sono nell’attuale normativa verrebbero bloccati.
Però se questo è il mio modestissimo pensiero sull’opportunità del referendum, tuttavia non credo, e questo come forse diceva prima Augusto Cerri dovrebbe essere il profilo giuridico, che l’ammissibilità del referendum possa essere impedita dalla Corte costituzionale. Potrebbe essere anche in astratto auspicabile; è inutile che dica come ci siano tanti strumenti per impedire, legittimamente ovviamente, un referendum già indetto fino a prima dello svolgimento. Lo strumento ipotizzato da qualcuno della pronuncia di inammissibilità da parte della Corte a mio avviso è uno strumento non utilizzabile. Questa non è una prognosi, ma si basa su quello che la Corte fino ad oggi ha fatto. Certo nulla impedisce che la Corte possa cambiare opinione, né prenderemo atto e imparerò qualcosa di nuovo. Però possiamo fare delle previsioni tenendo conto delle esperienze passate. È vero come qualche collega ha giustamente detto, che la Corte in materia di referendum, è un’affermazione ricorrente in dottrina e secondo me condivisibile, proprio perché ci sono state una serie di pronunce, completezze, omogeneità e il potere di omogeneità lo sapete meglio di me a quanti avanti e indietro ha dato luogo. Però nell’ambito dei referendum, quelli in materia elettorale sono stati, a mio modesto avviso, i meno ambigui e i più chiari; sui referendum sulle altre materie io condivido tutto quello che è stato detto, nel senso che non c’è una linea giurisprudenziale ben assestata (anche se un minimo c’è), però sui referendum in materia di legge elettorale direi che una certa linea si può rintracciare. Qui, è stato già detto prima di me, il criterio dell’autoapplicabilità è uno dei criteri principe. E’ inutile che nasconderlo, certo anche qui ci sono stati degli ondeggiamenti, però quando la stessa Corte in certi casi dice che è ammissibile la manipolatività del quesito, purché si raggiunga l’obiettivo dell’autoapplicabilità, in un certo senso sembra quasi dire che “il fine giustifica i mezzi” e il fine è quello, poiché sono leggi costituzionalmente necessarie, che non possono essere abrogate.
Qui apro una parentesi sull’altra questione circa la possibilità che un quesito referendario abroghi totalmente questa legge elettorale, facendo rivivere il cosiddetto “Mattarellum”. A mio avviso andrebbe sicuramente incontro, sempre basandoci sul passato, ad una pronuncia di inammissibilità, perché la Corte è stata chiara nel dire che essendo una legge costituzionalmente necessaria deve essere ed è indefettibile, perché l’organo Parlamento è indefettibile; non si può ammettere un’abrogazione totale di una legge elettorale, a prescindere dal problema teorico delle reviviscenza di una legge elettorale già abrogata. Quindi secondo me quel tentativo che io ho letto sui giornali, è un tentativo forse acuto sul piano politico, ma sul piano giuridico ho delle perplessità ancora più forti di quelle sul referendum.
Tornando, però, al nostro discorso si dice certo che la Corte può effettuare un sindacato sui profili di costituzionalità della normativa residua o di risulta. Tutto è possibile, però mi sembra che non sia mai stato fatto un sindacato del genere; anche perché se noi andiamo a leggere le decisioni in materia, sono decisioni abbastanza scarne non tormentate e anche, ho l’impressione, che le questioni in materia elettorale non raggiungano certi livelli di drammaticità che forse su altri argomenti referendari possono essere raggiunti e che appaiono dalle stesse decisioni. Quando la Corte costituzionale in relazione al referendum del 1993 ha detto, che anche se ci sono degli inconvenienti formali (lì c’erano pezzi di frasi altro che inconvenienti formali, che non si sapeva come sistemare!) non sono impedienti, perché in realtà sono inconvenienti tecnici sostanzialmente autoapplicativi. Qual è il criterio? Il criterio è che sia autoapplicativo, ossia, come è stato detto alcune volte, il giorno dopo che viene sciolto il Parlamento con questo sistema elettorale si possa procedere alle elezioni, cioè non c’è bisogno dell’interpositio legislatoris.
Questo è il criterio che, a mio parere, si desume dalle pronunce.
Pur potendosi ipotizzare l’esistenza di un sindacato di ragionevolezza sul punto – intendendosi per tale che sarebbe irragionevole attribuire un premio di maggioranza così corposo ad una lista che ha raccolto soltanto il 15% o il 20% dei consensi – c’è da notare, tuttavia, che la Corte normalmente non lo ha mai operato. Ora, facendo riferimento al caso di specie ed ipotizzando che la Corte voglia operare questo sindacato, bisogna tuttavia tenere in considerazione la legge attualmente in vigore, quella “abroganda” per così dire. Essa contiene il principio per cui la coalizione o la lista che abbia preso il maggior numero di voti riceve un premio. Orbene, se la Corte dovesse sostenere che questo è irragionevole e, quindi, illegittimo e da ciò desumere l’inammissibilità del quesito referendario, avrebbe con ciò sostenuto che nel nostro ordinamento c’è una legge elettorale che si ispira, sia pure in parte, allo stesso principio che alla coalizione o alla lista elettorale che sia risultata vincitrice venga conferito un premio di maggioranza. Se per avventura, e ragionando in astratto, alle prossime elezioni non ci fossero coalizioni, per esempio per la presenza di due “listoni”, ed essi si presentassero con il vecchio sistema dichiarato irragionevole dal punto di vista normativo, nessuno potrebbe dir nulla: è una conseguenza paradossale!
Fra l’altro, la Corte è stata molto attenta a non “giocare” su queste questioni. Invero, c’è stato un caso relativo alla provincia di Trento o Bolzano (non ricordo esattamente) in cui si affrontava questo concetto del maggioritario o meno, ma ricordo anche gli ultimi quesiti degli anni 1999 e 2000 – non “scattati” per mancanza di quorum – in cui c’era la richiesta di eliminare il 25% di quota proporzionale al fine di spostare il tutto sul sistema uninominale maggioritario. Anche queste si presentavano come proposte piuttosto “forti” eppure, che io sappia, non vi è stato nessun sindacato al riguardo, pur trattandosi nella circostanza di proposte volte a sovvertire un sistema elettorale misto – seppur, come sostiene la dottrina, “tendenzialmente maggioritario” – in un sistema totalmente maggioritario.
Volendo concludere – senza pretendere in questa fase di approfondire ulteriormente i singoli punti e riservandosi, come già anticipato da Franco Bassanini, di poter operare un maggior approfondimento fra qualche tempo – in base ai precedenti della Corte io mi sentirei di escludere che la stessa possa dichiarare inammissibile il quesito in oggetto, motivando che la normativa di risulta sarebbe irragionevole sotto il profilo enunciato. Né – ribadendo comunque che io non parto da una premessa pro referendum – mi sembra che ci sia un problema di poca chiarezza o di manipolatività. Su tale punto ne abbiamo viste parecchie e molto corpose, soprattutto in relazione a referendum riguardanti altre materie. In questo caso, a dir la verità, il “taglia e cuci” mi sembra che funzioni piuttosto bene, per merito sia dei promotori, sia della struttura lessicale delle norme, che casualmente ha consentito di realizzare un’operazione di tal fatta. Insomma, il quesito si presenta poco manipolativo, tenuto presente che tutta la normativa dall’essere riferita alla coalizione o alla lista passa ad essere riferita solamente a quest’ultima.
A coloro che affermano la tesi dell’inammissibilità mi sento di poter dire che vi sono poche aspettative in tal senso e ciò, ribadisco, in base alla giurisprudenza passata e consolidata. Sul futuro non posso ancora esprimermi.
Grazie.
INTERVENTO DI BENIAMINO CARAVITA[5] (non rivisto dall’autore)
L’attuale legge elettorale è bruttissima.
Certo, non solo e non sempre per le cose che sono state dette, e sicuramente non tutte le colpe sono della legge elettorale, ma rimane il fatto che è bruttissima.
Però il risultato del referendum è ancora peggio perché questo referendum potenzia e moltiplica i dati negativi della legge elettorale – fondamentalmente sistema maggioritario di schieramento senza preferenze e sistema basato su premio di maggioranza – che non sono per nulla eliminati dal referendum, ma anzi sono addirittura potenziati.
Questo è il mio giudizio sui due dati normativi che però non è il giudizio sull’ammissibilità del referendum, il quale giudizio va dato alla luce di una ventina di anni di giurisprudenza, di una linea di giurisprudenza tutto sommato abbastanza consolidata e netta, che si è creata in particolare su i referendum elettorali a metà degli anni ottanta e poi consolidata con la sentenza del 1991. Infatti la Corte dalla sentenza del 1991 non ha mai modificato la propria linea e l’ha ulteriormente precisata con la sentenza 13 del 1999, la quale si richiama in un punto cruciale alla sentenza 36 del 1997.
Tra l’altro permettetemi di ricordare un piccolissimo particolare: nel 1995 e nel 1997, in un caso con chi poi divenne giudice costituzionale nell’altro caso con Motzo e mi sembra Federico Sorrentino, io provai a far cambiare giurisprudenza alla Corte e la Corte non la modificò.
Allora quali sono i parametri di questa giurisprudenza che dobbiamo assumere nel giudicare dell’ammissibilità del referendum?
Ce li dice in maniera estremamente chiara la sentenza n. 13 del 1999 – il cui relatore, il presidente Chieppa, è qui presente e quindi se poi riterrà ci dirà qualcosa anche lui – nella quale la Corte dice che: “il quesito è formulato in modo da poter realizzare l’abrogazione della legge elettorale nei sensi su indicati e insieme a far sì che la normativa residua, quella cioè risultante dopo l’eventuale abrogazione, sia immediatamente applicabile consentendo la rinnovazione in qualsiasi momento dell’organo rappresentativo”.
Quindi la prima condizione è la auto-applicabilità.
Mentre la seconda condizione non è la ragionevolezza del risultato – attenzione – la seconda condizione si evince da questo passaggio della 13 del 1999 : “le anzidette considerazioni consentono altresì di escludere che il referendum in esame abbia carattere manipolativo o surrettiziamente propositivo. Esso, infatti, abrogando parzialmente la disciplina stabilita dal legislatore, per ciò che attiene alla ripartizione del 25% dei seggi, non la sostituisce con un´altra disciplina assolutamente diversa ed estranea al contesto normativo, che il quesito ed il corpo elettorale non possono creare ex novo né direttamente costruire – e qui cita direttamente la 36 del 1997 su cui spenderò una parolina –ma utilizza un criterio specificamente esistente, sia pure residuale, e rimasto in via di normale applicazione nella specifica parte di risulta della legge oggetto del referendum”.
Allora io applico questa giurisprudenza, perché io questo devo fare in sede di giudizio di ammissibilità. Poi dopo, cambiamo la forma di governo, una legge elettorale più bella, più intelligente, più saggia, più distorsiva, meno distorsiva, ma la Corte questo farà: piglierà la 13 del 1999 e verificherà l’ammissibilità del quesito referendario alla luce della sua consolidata giurisprudenza (e io auspico che nessuno voglia premere per far cambiare la giurisprudenza alla Corte, e questo esula da vicende dei giorni pregressi; non ha nessuna relazione).
La Corte dunque applicherà questi due criteri, e che cosa dirà? Che la normativa è immediatamente applicabile e che quindi se si va al voto si può ri-votare e che il referendum elimina una possibilità – quella del dare il premio alle coalizioni di lista – e lascia in piedi una normativa presente nel testo, il premio alle liste.
È brutto. Ma sull’“è brutto”, “non ci piace, “non ci torna”, “non lo voglio”, “la minestra non mi piace”, io non posso che ricordare quello che ha detto prima il professor Ceccanti citando il punto 5 della sentenza 32 del 1993, vale a dire che la normativa di risulta può dare luogo a inconvenienti più o meno gravi. Io nel 1992 provai a potenziarli questi inconvenienti, scrissi una cosa in cui facevo vedere come veramente il risultato rischiava di essere incostituzionale, e la Corte disse: “fa niente, queste cose le potrà cambiare il legislatore”, che potrà correggere, modificare o integrare la disciplina residua.
Questi principi sono confermati non solo nelle sentenze sui referendum delle elezioni di Camera e Senato ma anche nelle sentenze sui referendum degli organi elettorali locali nonché nelle elezioni del CSM, infatti per quanto riguarda il CSM la sentenza n. 34 del 2000 esplicitamente dice: “è diretto ad abrogare parzialmente la disciplina stabilita dal legislatore senza sostituire ad esso una disciplina estranea al contesto normativo”. Abrogazione parziale e non costruzione di una nuova norma quindi, che vengono enunciati in materia di elezione politica – Camera e Senato, in materia di Comuni e Province, in materia di CSM.
Cosa è che non può fare il referendum? Quello che il referendum non può fare la Corte lo dice nella 36 del 1997, sentenza che faceva parte dei 20 referendum radicali e dei 12 regionali che io coordinai, dove il propositore del referendum tagliò parole da due periodi diversi togliendo anche un punto; tolse, le ultime quattro parole di un periodo e le prime quattro parole del periodo successivo e venne fuori un periodo nuovo che congiungeva, naturalmente con un risultato totalmente diverso, un pezzo del primo periodo con un pezzo del secondo. La Corte disse: “l’operazione di ritaglio non può introdurre una nuova statuizione non ricavabile ex sé dall’ordinamento e anzi del tutto estranea dal contesto normativo”. Questo non può fare, ma questo non c’è.
Allora, e chiudo, il giudizio della Corte non può che avvenire sulla struttura formale del quesito, non può avvenire sulle conseguenze; le conseguenze per altro in questo caso sono conseguenze in qualche modo presenti nella norma, e quindi a mio giudizio il referendum è ammissibile.
Poi dopo di che può succedere di tutto ma io spero che non succeda perché sarebbe un ulteriore elemento di disturbo della situazione.
Io ritengo che il referendum sia profondamente sbagliato e riterrei molto saggio che le forze politiche prima o dopo il referendum, smettano di strumentalizzare la vicenda e ragionino su un sistema elettorale diverso, un sistema elettorale che oggi a mio giudizio non può essere un sistema basato sul premio di maggioranza, difficilmente potrà essere un sistema basato sui collegi uninominali, perché mi sembra molto difficile tornare indietro. Spero che non si cada sul sistema tedesco per le ragioni che ha ricordato giustamente Stefano prima – il sistema tedesco fotografa e in Italia probabilmente il sistema tedesco non avrebbe la clausola di sbarramento al 5% ma l’avrebbe allo 0,8% – e perché esiste sul tappeto una riflessione che chi studia un po’ i sistemi elettorali conosce ed è l’utilizzabilità dei sistemi del divisore che permettono risultati estremamente interessanti nel sistema italiano.
Il problema è chi è il soggetto politico che è in grado oggi di costruire una legge elettorale che, non dico ribalti, perché si può anche mettere insieme un pizzico di spinta alla coalizione con i sistemi del divisore, ma riscriva la base dell’accordo politico. Chi possa essere questo soggetto io, da studioso, non sono in grado di saperlo.
INTERVENTO DI STEFANO CECCANTI[6]
1. – Mi sembra limitativo discutere di ammissibilità, anziché di riforma elettorale. Fermo restando che possiamo discutere credibilmente di riforma solo perché è abbastanza scontata l’ammissibilità, altrimenti mancherebbe l’incentivo decisivo. Non rinuncerò quindi alla fine ad uscire dal tema per parlare di ciò che ritengo incerto rispetto a ciò che ritengo certo e quindi meno meritevole di discussione.
2. – Ho la sensazione che discutiamo di inammissibilità perché alcuni tra di noi non si rassegnano (in altri casi lo faccio anch’io) a proiettare i loro desideri sulla realtà. In particolare chi è dispiaciuto dalle precedenti sentenze di ammissibilità spera oggi di vedere un rovesciamento di giurisprudenza, sia che dichiari apertamente che di questo si tratti, sia che lo neghi. Più in generale vedo in questa avversione ai quesiti elettorali un timore eccessivo di carattere oligarchico contro elezioni-decisione, sia che si tratti di referendum, sia di sistemi elettorali selettivi, come se l’Italia fosse l’unica grande democrazia i cui elettori dovessero essere ritenuti minorenni per decidere da soli. Tranne poi magari esaltare i risultati nel recente referendum oppositivo sulla riforma costituzionale, da cui si tenta peraltro spesso di ricavare significati giuridici ulteriori rispetto agli unici reali in quel caso, trattandosi di una sorta di “quinta” lettura su quello specifico progetto nel suo insieme prima di una sua entrata in vigore. Altro discorso è su ciò che politicamente si può ritenere precluso, non giuridicamente.
3. – L’unico argomento è quello relativo agli effetti della normativa di risulta, che potrebbero essere eccessivamente disrappresentativi rispetto all’assenza di una soglia minima per il premio. Si tratta in ogni caso di un’assenza che è già tale nella legge vigente, non aggiunta dal referendum; non si vede pertanto come la Corte potrebbe dichiarare inammissibile il referendum e non porre di fronte a se stessa la questione della legittimità della legge. Partita in materia elettorale con l’intento di non creare vuoti, la Corte lo creerebbe direttamente: un po’ troppo per un overruling. Anche le due ulteriori ipotesi formulate dal prof. Lanchester, secondo cui la Corte potrebbe addirittura intervenire in chiave manipolativa, per evitare il vuoto, inserendo direttamente una soglia per il premio o eliminando il premio, non appaiono affatto convincenti. La Corte darebbe a sé stessa un potere manipolativo superiore a quello che negherebbe agli elettori.
4. – Neanche l’argomento in sé sarebbe del tutto convincente: non solo perché i sistemi uninominali producono spesso “naturalmente”, senza premio, analoghe disrappresentatività, ma perché l’assenza di una soglia retroagisce sui comportamenti e spinge in maniera decisiva all’aggregazione, al superamento della soglia che non c’è, dato che non sarebbe decisiva la collocazione di partiti di centro dopo il voto. Se chi arriva primo ha la maggioranza garantita l’incentivo alla coalizione pre-elettorale è pressoché irresistibile. Al contrario la presenza di una soglia facilita il non raggiungimento della stessa perché i partiti posti al centro non hanno a quel punto interesse a che il premio scatti: lo ha dimostrato negli anni la legge vigente a Trento sull’elezione diretta del sindaco, che subordinava in origine il premio per le liste del sindaco vincente al secondo turno a una soglia del 40% al primo turno. Il comma 9 dell’art. 27 della l.r. 30/11/1994 n. 3 è stato poi meritoriamente abrogato dall’art. 36 della legge 22 dicembre 2004, n. 7 per evitare che si presentassero “candidati civetta” che avevano lo scopo di far galleggiare il sindaco eletto un consiglio frammentato dalla proporzionale.
5. – In ogni caso la sentenza 32/1993 dichiarò ammissibile il quesito Senato che produceva direttamente effetti di scarto rispetto al principio del voto uguale” che non preesistevano nella legge; gli “inconvenienti” furono segnalati e proposti al parlamento sotto forma di monito. Tale caso risolve in via credo definitiva qualsiasi dubbio.
Così recita infatti il n. 5 del Considerato in diritto:
“La Corte non si nasconde che la normativa di risulta può dar luogo ad inconvenienti, ad esempio per ciò che riguarda, da un lato, la diseguale proporzione in cui l’uno e l’altro sistema di elezione sarebbero destinati ad operare nelle singole regioni, dall’altro – fermi restando gli artt. 9, secondo comma, e 28 della legge n. 29 del 1948 – gli effetti che il passaggio al sistema maggioritario semplice determina in caso di ricorso alle elezioni suppletive, secondo la legge 14 febbraio 1987, n. 31, al fine di ricoprire i seggi rimasti vacanti per qualsiasi causa, e in particolare per effetto di eventuali opzioni effettuate da candidati eletti in più collegi o eletti contemporaneamente al Senato e alla Camera dei deputati. Ma questi aspetti non incidono sull’operatività del sistema elettorale, né paralizzano la funzionalità dell’organo, e pertanto non mettono in causa l’ammissibilità della richiesta di referendum. Nei limiti del divieto di formale o sostanziale ripristino della normativa abrogata dalla volontà popolare (sent. 468 del 1990), il legislatore potrà correggere, modificare o integrare la disciplina residua.”
6. – Più interessante è invece la questione se un quesito integralmente abrogativo potrebbe essere ammissibile facendo nel caso in questione rivivere il Mattarellum. Dal momento che considererei migliore come normativa di risulta tale esito rispetto al quesito Guzzetta (che comunque per me è già comunque migliorativo della legge esistente) sarei tentato di sostenerne la costituzionalità. Credo però che finirei così anch’io per ripetere l’errore di proiettare i desideri sulla realtà. In particolare mi sembra difficilmente superabile la sentenza n. 40/1997 circa l’inammissibilità del referendum sui maestri elementari, in cui la Corte esprime la sua contrarietà all’interpretazione secondo cui vi sarebbe la reviviscenza della normativa precedente.
Recita il punto 2 del Considerato in diritto:
“Che tale sistema possa consistere nel ripristino dell’insegnante unico, quale mezzo per impedire la lamentata frammentazione dell’insegnamento e, quindi, la rottura del rapporto pedagogico e lo scadimento dell’attività didattica, è dubbio. La normativa che, nel decreto legislativo n. 297 del 1994, eventualmente risultasse dall’abrogazione delle parti sottoposte a referendum non giustifica tale conclusione, mancando regole o principi che possano subentrare alle norme abrogate, i quali abbiano come contenuto, appunto, il ripristino del sistema a insegnante unico.”
Ma spero appunto di essere confutatogiacché in questo caso le mie opinioni provvisorie vanno contro i miei desiderata.
7. – Circa le prospettive delle riforme in seguito all’ammissibilità del referendum, credo che qui occorra identificare nettamente i criteri di valutazione. Sul nodo irrisolto, anche dal referendum, della scelta dei rappresentanti, a cui allude però il quesito sulle candidature multiple, credo che sia giusto uno qualunque dei criteri delle grandi democrazie (lista bloccata corta, collegi uninominali, un misto tra i due), mentre invece è bene richiamare il dato che le soluzioni sulle formule di trasformazione dei voti in seggi non esprimono lo stesso orientamento.
Mentre il sistema scaturente dal referendum, come quello francese e quello spagnolo, nonché il Mattarellum, esprimono in forme diverse la logica della “democrazia immediata” o attraverso il pilastro di partiti a vocazione maggioritaria (Spagna, Francia) o di coalizioni guidate da candidati-Premier (sistema referendum) il sistema cosiddetto tedesco, anche laddove si adottasse un’improbabile soglia di esclusione del 5%, esprimerebbe la logica opposta di un sistema che fotografa, non che trasforma. Può essere sostenuto solo se l’obiettivo è quello di formare coalizioni post-elettorali, da democrazia mediata. Cosa che, per me, non condividendo quell’obiettivo, sarebbe regressiva, peggiorativa anche del sistema elettorale vigente. Nonostante i dubbi di altri ritengo ancora del tutto utilizzabile la distinzione tra “democrazia mediata” e “immediata”; anzi, dal 1993 ai vari livelli di governo, quella che era una distinzione teorica ci è ora evidente in tutte le sue implicazioni pratiche e in tutta la sua differenza. Insieme a noi la conoscono bene i cittadini elettori. Quelli a cui visioni “oligarchico talebane” vorrebbero negare la possibilità di esprimersi su scelte binarie. Quanto poi alle irrazionalità che da scelte binarie dirette deriverebbero, specie in materia elettorale, sia lecito replicare che l’ultimo prodotto di una decisione “mediata” parlamentare, la legge vigente, non sembra molto più razionale e convincente.
INTERVENTO DI AUGUSTO CERRI[7]
Cercherò di essere breve, come sempre. Accenno ad alcune impostazioni di fondo che sono state poc’anzi discusse, ma poi vengo alla parte giuridica, il più rapidamente possibile.
Condivido l’opinione che il rischio è quello di creare conglomerati artificiali che poi si dividono, dopo essersi uniti solo per prendere voti, e che, quindi, la proposta di riforma in esame offra una soluzione solo apparente; del resto, la storia medesima di questi ultimi quindici anni, contrassegnati da una insistente riformare le regole elettorali in un senso e poi in un altro e poi in un altro ancora, sempre a colpi di maggioranza, sembrerebbe dimostrare che nessuna soluzione ricercata per queste vie risulta poi, alla prova dei fatti, adeguata. Le leggi elettorali della «prima Repubblica» sono durate quarant’anni quasi; non si vede perché non possano durare altrettanto quelle della «seconda Repubblica». La strada da percorrere per conseguire questo obbiettivo, che non è ambizioso, ma di ordinaria amministrazione in una buona democrazia, è quella, però, di accordi ampi, che siano largamente condivisi. In altre occasioni ho accennato a dire che la frammentazione politica del nostro paese deriva da una sua storia tormentata, nel corso della quale le «grandi scelte» hanno sempre spaccato l’opinione pubblica e la società; e che, dunque, difficilmente può essere eliminata su di un terreno diverso da quello storico, del superamento reale di lacerazioni che non sono puramente capricciose.
Condivido, inoltre, le critiche ad un sistema elettorale nel quale l’ordine delle candidature sia già tutto prefissato al centro, attraverso procedure che, in genere, lasciano uno spazio minimo o inesistente alla base dei partiti. Per il timore, prima, del controllo sul voto, poi, della concorrenza fra candidati e, dunque, della proliferazione delle spese elettorali, con tutti gli inconvenienti che comporta, con il rifiuto, da ultimo, del sistema uninominale, si è finito con l’attribuire un potere esorbitante alle burocrazie politiche, in grado di ridurre gravemente la normale dialettica democratica. Non è facile dire da dove si debba ricominciare per innescare un «circolo virtuoso» che alimenti una democrazia più piena; a me sembra, però, che noi siamo caduti in un «circolo vizioso», dal quale occorre uscire al più presto.
Vengo alla parte giuridica che evidenzia due problemi: quello dell’ammissibilità di un referendum che conduca adesiti incostituzionali; quello delle eventuale revivescenza della normativa elettorale anteriore nell’ipotesi fosse abrogata radicalmente quella oggetto del proposto «referendum manipolativo».
È vero che la giurisprudenza della Corte nega, in genere, di poter considerare gli esiti della normativa di risulta ai fini dell’ammissibilità (cfr., ad es., sent. 10/1972; 251/1975; 16/1978; 24, 26/1981, 26/1987, 32/1993,26/1997, 33, 35, 45/2000). E’ vero, peraltro, che si tratta di giurisprudenza tutt’altro che compatta. Ed, infatti, talvolta, la Corte estende (ad es., per leggi costituzionalmente o comunitariamente necessarie o sotto il profilo della coerenza, chiarezza del quesito) il controllo di ammissibilità a quello di non incostituzionalità di tale normativa (cfr., ad es., sent. 32/1993; 5/1995; 17, 18, 26, 35/1997; 31, 41, 45/2000; 46/2005). Può consentire, del resto, argomenti contrari alla tesi della non valutabilità di tali esiti nella sede del giudizio di ammissione del referendum, proprio la giurisprudenza che ritiene non ammissibile una consultazione popolare idonea a rendere inoperanti istituti costituzionalmente necessari o indefettibili (fra cui rientra sicuramente una legge elettorale: cfr., ad es., sent. 26, 27, 32/1993; 2, 5/1995; 7, 9, 10/1995; 26/1997; 17,2 8, 31, 33/1997; 23/1999; 33, 34, 46, 49/2000). Se la normativa di risulta fosse palesemente incostituzionale, sembra difficile ritenerla idonea a sostenere la perdurante operatività dell’istituto essenziale; si tratterebbe, infatti, di una idoneità solo apparente e precaria. La circostanza, invece, che, in alcuni casi, la normativa di risulta sia stata oggetto di autonomo giudizio di costituzionalità (cfr., ad es., sent. 468/1990; 244/1996; 214/1998) non offre argomenti decisivi né a favore dell’una, né dell´altra tesi.
Le apparenti contraddizioni sembrano chiarite e superate dalla sent. 63/1990. Nel ritenere non valutabili gli esiti normativi dell’abrogazione eventuale ai fini dell’ammissibilità del referendum, la Corte precisa: «… è evidente la difficoltà è l’incertezza di un rigoroso accertamento a priori, che potrebbe portare ad un risultato sommario e provvisorio, suscettibile di essere smentito con un più adeguato approfondimento dialettico …». La Corte, dunque, sembra far valere, in questo contesto, un principio di «prudenza», di scrupolo processuale, se non anche di regime proprio dell’atto avente valore legislativo. L’incostituzionalità non può essere pronunziata fuori da un giudizio a ciò rivolto, fuori da un adeguato contraddittorio e neppure può esser ritenuta incidenter tantum, in un giudizio volto ad altro scopo.
Il caso ora in esame presenta, però, aspetti specifici (sottolineati da Bassanini), che lo sottraggono agli inconvenienti ed alle obbiezioni che hanno talvolta (si è visto: non sempre ed anche non senza ulteriori contraddizioni) trattenuto la Corte dal valutare la costituzionalità degli eventuali esiti normativi ai fini dell’ammissione del referendum. Il referendum manipolativo si innesta sui dati normativi di partenza, a loro volta, di dubbia costituzionalità. In questo caso, l’incostituzionalità della (eventuale) normativa di risulta non è un dato proprio e specifico, ma proiezione dell’incostituzionalità che già esiste ed inficia la normativa di partenza, su cui si appoggia la proposta di «referendum manipolativo». Il giudizio sull’ammissibilità delreferendum costituisce una sede lato sensu giudiziale. Se si ammette che l’Ufficio centrale, in sede di giudizio di procedibilità, possa sollevare questione di legittimità costituzionale delle leggi (cfr. sent. 334/2004; e già sent. 43/1982, su questioni sollevate da Uffici giudiziari istituiti da leggi della Regione, come organi competenti a giudicare l´ammissibilità di referendum regionale; cfr. anche Uff. centr., ad es., ord. 6/10/1980; 2, 15, 19/12/1980; 25, 26/1978; 3/6/1982; 13/12/1986; 13/11/1989), a fortiori deve ammettersi che possa sollevarla la Corte in sede di ammissibilità.
L’incostituzionalità della normativa di partenza risiede, innanzi tutto, in ciò che prevede una alterazione del criterio proporzionale adottata per uno scopo che è intrinsecamente inidonea a conseguire: poiché, infatti, prevede l’attribuzione del «premio di maggioranza» per il Senato su base regionale, questa legge non è idonea ad assicurare quella stabile «maggioranza di governo» che giustifica l’attribuzione di detto premio, almeno quante volte la vittoria elettorale di una coalizione non si traduca in una prevalenza in un numero di regioni adeguato. Ove, al contrario, la coalizione complessivamente di maggioranza avesse conseguito la maggioranza in un numero di regioni più ristretto, il premio che si andrebbe ad attribuire su base regionale, contribuirebbe a rendere precaria la governabilità. Non si può incidere negativamente sul principio di rappresentatività, come in altra sede ha illustrato il prof. Elia, se non per rafforzare il principio di governabilità; ma, in questo caso, si verrebbe ad incidere negativamente sul principio di rappresentatività, compromettendo eventualmente anche quello di governabilità.
La legge elettorale attualmente in vigore presenta altri macroscopici difetti: come quello di essere costruita in modo da poter condurre all’attribuzione, ad es., del 30% dei seggi ad un partito che abbia conseguito il 3,1% dei suffragi, ove tutti gli altri partiti della coalizione siano risultati al di sotto del 3% (secondo una certa interpretazione che, allo stato, sembra essersi affermata); o di azzerare una coalizione, che abbia riportato il 40% dei suffragi, ad es., per il solo fatto che non contenga alcun partito, nel suo interno, al di sopra del 3%. Si tratta di incisioni clamorose sul principio di proporzionalità, prive di reale giustificazione.
E’ chiaro che l’incostituzionalità delle legge elettorale non comporta l’illegittimità delle camere che sono state elette mediante di essa; perché la validità del risultato è coperta dal giudicato delle camere stesse in sede di verifica dei poteri.
Non facile è il discorso sul se l’abrogazione di una norma abrogativa comporti la reviviscenza o non della norma abrogata. Si ammette, generalmente, che la dichiarata incostituzionalità della disposizione abrogatrice conduca alla «revivescenza» di quella abrogata: cfr., ad es., sent. 43/1960; 107/1974; 33, 91/1982; 108/1986; 32, 74, 249/1996; 408/1998; 503/2000; 220/2003; 58/2006. V. anche ord. 306/2000. Isolata è la sent. 36/1982, che nega la revivescenza; cfr. anche, dubitativamente, sent. 310/1993; 143/1997. E, peraltro, i problemi sono diversi: perché la dichiarazione d’incostituzionalità presuppone un vizio originario della disposizione/norma abrogatrice, tale da inficiare ogni suo effetto (ed anche quello abrogativo, dunque), a differenza dell’abrogazione che opera sul terreno di una sopravvenuta opportunità o valutazione storico/politica.
Sembra escludere la revivescenza delle norme abrogate, in seguito ad abrogazione di quelle abrogatrici, implicitamente la sent. 31/2000 (in tema di referendum); meno chiara è la sent. 40/1997 (sempre in tema di referendum: p. 2, in diritto), ove gli effetti ripristinatori della precedente disciplina vengono esclusi anche in relazione al carattere parziale e manipolativo dell´abrogazione proposta (e, dunque, si potrebbe argomentare, a contrario: non anche ove si proponesse un’abrogazione pura e semplice).
Ci sono casi, però, in cui si è ammessa la reviviscenza per abrogazione esplicita o implicita di legge abrogativa. Un’interessante dottrina ha fatto osservare che il regio decreto sulla Presidenza del Consiglio del 1901 è rientrato in vigore, senza nessuna positiva statuizione di legge, fino alla legge n. 400 del 1988. E così la legge comunale e provinciale del 1915 per la parte che riguardava gli organi rappresentativi degli enti locali, fino alla nuova legge comunale e provinciale del 1990.
Si ammette, in genere (in giurisprudenza e dottrina), che una legge di pura abrogazione di altra legge puramente abrogativa comporti la revivescenza della disciplina abrogata dalla seconda; ciò perché l’abrogazione dell’abrogazione non avrebbe, in tale contesto, altro senso se non quello ripristinatorio della disciplina originariamente abrogata. In relazione a ciò talvolta si è osservato che solo impropriamente si parla di revivescenza, mentre più appropriato sarebbe dire che la legge abrogativa in via espressa di legge puramente abrogatrice, in realtà implicitamente dovrebbe considerarsi approvativa di una normativa corrispondente a quella originaria, non potendo avere altro senso la pura abrogazione di legge espressamente abrogatrice.
Il consenso unanime su questa ipotesi di propria od impropria «revivescenza» non spiega però gli altri fenomeni di revivescenza cui ho poc’anzi accennato; né si accorda del tutto con una recente giurisprudenza (sent. 171/2007) la quale, muovendo dal sindacato sul ricorrere del requisito della necessità ed urgenza del decreto legge, ha valorizzato il procedimento di formazione dell’atto legislativo (la legge di conversione può essere legge anomala, sotto il profilo procedurale, in quanto si colleghi ad un decreto legge giustificabile come tale; non anche quando il decreto legge sia del tutto carente di intrinseca giustificazione). Quest’ultima giurisprudenza potrebbe suggerire l’idea, invece, che non tanto viene riapprovato (implicitamente; ma, in ipotesi, con procedimento del tutto anomalo e non consentito) il contenuto della legge originariamente abrogata, quanto che l’abrogazione sia un fenomeno reversibile e, cioè, un impedimento rimuovibile al vigore delle leggi procedenti.
A mio sommesso avviso, l’effetto di revivescenza dovrebbe essere ammesso quante volte l’abrogazione investa non solo le particolari modalità normative della legge, ma questa nella sua interezza o, quanto meno, anche la decisio abrogans, in essa contenuta. Non si tratta di tesi sostenuta solo in questa occasione e «per arrivare ad un certo risultato», perché invece si tratta di tesi che sostengo in un libricino (Prolegomeni ad un corso sulle fonti) che ormai, in due edizioni, circola da circa un decennio. Questa tesi ricomprende e spiega, mi sembra, tutte le ipotesi in cui si è ammessa la revivescenza di leggi abrogate, in seguito all’abrogazione della legge abrogatrice; ed entra maggiormente «in sistema» con la giurisprudenza medesima, cui si accennava, relativa alla dichiarazione d’incostituzionalità di norma abrogatrice.
INTERVENTO DI RICCARDO CHIEPPA[8]
L’inammissibilità dei Referendum proposto sulle disposizioni della legge elettorale politica (a seguito della legge 21 dicembre n.270) è molto opinabile. Invece esistono fondati argomenti a favore del merito delle soluzioni di risulta, in caso di accoglimento dei quesiti aventi il carattere di parziale abrogazione soppressiva di alcune previsioni alternative, che hanno contribuito (insieme ad altre purtroppo non suscettibili di referendum in quanto a rischio di bloccare il funzionamento del sistema elettorale) ad un pessimo meccanismo di elezioni politiche
Un aspetto è certo: la legislazione vigente a seguito della anzidetta legge n. 270 del 2005 – non vi è stata stata in questo dibattito una sola parola a favore – viene concordemente considerata come qualche cosa di negativo, in tutto o in parte a seconda delle propensioni. Personalmente ritengo che l’anzidetta legge n. 270 è talmente negativa sotto i profili dell’efficienza e della costituzionalità, che qualsiasi correzione non può andare al di sotto del livello di legittimità costituzionale dell’attuale normativa. Quindi qualsiasi modifica ben venga rispetto alle disposizioni vigenti. Ne abbiamo visto gli effetti anche sullo svolgimento dell’attività parlamentare e governativa e questo si ripeterebbe anche in caso di nuove elezioni (immediate o prossime che siano e quale sia la maggioranza che prevalga) se effettuate con normativa immutata.
Preferisco in questo dibattito soffermarmi con uno sguardo rivolto al passato e non su quello che potrà essere il compito della Corte costituzionale nel giudizio di ammissibilità del referendum.
Vi è, infatti, un aspetto statistico dei referendum che è anche significativo di un atteggiamento della Corte. La Corte ha tenuto sempre presente che le leggi elettorali politiche (per quanto riguarda i meccanismi del sistema elettorale) non hanno un’effettività di protezione costituzionale con mezzi di reazione giustiziabili, attraverso i giudizi di legittimità costituzionali.
L’unica via, difficilmente probabile, sarebbe quella di una questione di l.c. sollevata avanti alla Giunta delle elezioni di una Camera e da questa non ritenuta manifestamente infondata. Ma vi è sempre l’ostacolo – allo stato attuale di mancanza di riviviscenza di normativa preesistente – che la questione sollevabile e la pronuncia della Corte costituzionale in sede di l. c.non potrebbe avere effetto paralizzante del meccanismo elettorale e che esporrebbe i deputati a rivolgimenti nella proclamazione degli eletti e in taluni casi anche al rinnovo delle elezioni (ma con quale legge?). Il vero che vi è da dubitare che si avrà il coraggio e la possibilità concreta di portare questioni del genere avanti al suddetto organo (Giunta per le elezioni), che, in quanto risolve in via definitiva contestazioni elettorali (una tutela giurisdizionalmente garantita deve pur esserci!) dovrebbe essere considerato come potenziale giudice a quo ai fini del controllo di legittimità costituzionale.
Del resto ciò è confermato dal fatto che queste leggi, per gli anzidetti profili, non sono mai giunte all’esame della Corte costituzionale, malgrado problemi sorti in passato nel dibattito politico-costituzionale. Questo sta ad indicare che l’unica valvola di sicurezza è l’istituto del referendum e spiega, sulla base delle statistiche, che la materia, per la quale la Corte costituzionale ha pronunciato il maggior numero di decisioni sull’ ammissibilità di Referendum, è quella di legge elettorale: ben cinque in tutta la storia, anzi cinque e mezzo, perché un quesito è stato sulla legge elettorale del Consiglio Superiore della Magistratura.
Questo ultimo caso può essere attribuito a metà, tra leggi elettorali e leggi attinenti alla Magistratura. La statistica porta al secondo posto la materia relative ai magistrati (con quattro e mezzo), probabilmente per una serie di ragioni, tra cui la non popolarità dell’azione dei giudicied un senso critico talvolta esasperato sia dei giudici sia dell’opinione pubblica nei riguardi della Giustizia. Nella statistica segue la materia della caccia (con tre casi), a conferma della proporzione di sensibilità ai diversi problemi.
Nei riguardi della legge elettorale politica può giustificatamente ritenersi che il Referendum resta, sul piano dell’effettività, l’unico mezzo di difesa per i cittadini elettori, che vogliono reagire di fronte ad una legge elettorale non condivisa e lesiva, come quella che ha governato le ultime elezioni.
D’altro canto nessuno ha avuto l’ardire (o la fiducia ragionevole) di eccepire questioni di l. c. sulla legge elettorale avanti alla Giunta per le elezioni, che, in astratta ipotesi difficilmente realizzabile – si torna a mettere in rilievo – potrebbe sollevare questioni di legittimità costituzionale, e non lo farà mai perché sarebbe il suicidio quanto meno parziale della legislatura ed anzi rischierebbe di aprire il vuoto nella difficoltà di un diverso sistema elettorale per una nuova elezione.
Di conseguenza l’unico mezzo di “spinta”, o “pungolo”, o “arma di pressione”, o “stimolo” o “invito ultimativo” a cambiare, a secondo della tendenza e propensione dei commentatori della legge 270 del 2005, rimane questo referendum attuale, come unico strumento di democrazia in mano al cittadino elettore, per spingere il legislatore a reintervenire e a cambiare.
Inoltre rispetto a diverse leggi anche elettorali, la procedura referendaria ha dato più di una volta luogo, prima della conclusione o subito dopo, ad un intervento del legislatore. Questa è, anche, la forza e il significato del referendum con gli attuali quesiti.
Di fronte ad una constata irrazionalità e ad una palese irragionevolezza delle attuali norme che stanno determinando una strisciante forma di paralisi istituzionale, più meno voluta e prefigurata, il referendum attuale è l’unica via praticabile per correggere almeno alcuni degli errori del legislatore o meglio ancora per spingere a cambiamenti più radicali.
Quindi ben venga il referendum anche sul piano dell’opportunità e della legalità costituzionale, quale mezzo per stanare il legislatore superando le mere e contingenti alchimie di convenienza di gruppi politici.
Da considerare che la legge elettorale vigente, con la pluralità di candidature in più circoscrizioni senza limiti, ha consentito oltre 280 casi di opzioni concatenate, il che vuol dire che per una parte, tutt’altro che trascurabile, di parlamentari non vi stato un suffragio “diretto”, esercizio del potere di scelta dell’elettore: è stata solo un’alchimia pura e semplice per una cooptazione da parte di vertici di gruppi politici.
Il principio di una democrazia moderna, su base di Costituzione con garanzia di diritti e posizioni costituzionalmente protette, impone che vi sia una via per consentire almeno un tipo di controllo quanto meno popolare. La via del Referendum abrogativo supplisce a determinate impraticabilità del controllo di legittimità costituzionale.
Si può essere anche d’accordo per porre limiti ai veri e proprireferendum pienamente manipolativi, ma nei quesiti del referendum 2007-2008 non ricorre il caso, trattandosi di soppressione di specifiche ipotesi alternative previste dalla legge vigente, senza creare alcunché di non previsto.
Tuttavia è necessario trovare altre soluzioni o indirizzare verso altri sistemi di controllo effettivo o consentire una ampiezza diversa di interventi e di tutela anche sul piano della legittimità costituzionale, per gli istituti costituzionalmente necessitati, che non possano subire effetti paralizzanti: le soluzioni potrebbero essere molteplici dalla reviviscenza delle precedenti leggi anteriori ad nuovo sistema incostituzionale o da un controllo preventivo (prima dell’entrata in vigore) ed eventuale in mancanza di approvazione con maggioranza qualificata, fino alla previsione di controllo di costituzionalità sulla base di iniziativa popolare sottoscritta da un determinato ed ampio numero di elettori o alla possibilità di diversa configurazione di garanzia del contenzioso elettorale politico pur salvaguardando le prerogative del parlamento.
Questi aspetti sono importanti soprattutto per le leggi elettorali, perché attualmente vi può essere una grossa carenza sul piano costituzionale ed il referendum abrogativo (parziale) nella materia può valere – come finora è avvenuto – anche come istituto di supplenza, di fronte ad inerzie o contraddittorietà del legislatore, naturalmente fino a quando non si troveranno queste “altre soluzioni”.
INTERVENTO DI GIANNI FERRARA[9]
Ho molto apprezzato la relazione predisposta da Fulco Lanchester. La completezza dei dati che ci fornisce con tanto elevata sensibilità politico-istituzionale aiuta molto. Lo ringrazio e vengo al tema.
Sono uno dei pochi costituzionalisti che, a suo tempo criticò, e anche duramente, la Corte Costituzionale quando, rovesciando l’indirizzo fino ad allora seguito in coerenza con lo spirito ed anche con la lettera delle deliberazioni della Costituente, decise a favore dell’ammissibilità dei referendum elettorali. Usai parole anche molto dure, delle quali non mi pento.
Non posso però, per una malintesa e stupida coerenza con la critica di quella decisione, prescindere dalla massa di pronunzie in materia di ammissibilità del referendum. Sappiamo tutti che si tratta di una “giurisprudenza”, se così si può chiamare, che si caratterizza, in via generale, per difetto di coherence. Ma sappiamo pure, e non possiamo né dimenticare né sottovalutare che, per uno solo dei requisiti delle istanze referendarie da richiedere per dichiararne l’ammissibilità, la Corte è stata invece rigorosamente esigente. Fu infatti proprio con la sentenza n. 32 del 1993 che nel dichiarare ammissibile il referendum Segni-Barbera, la Corte, motivando il rovesciamento dell’orientamento precedente, affermò che, nella specie, i quesiti di quella richiesta erano omogenei, riconducibili ad una matrice razionalmente unitaria, chiari ed univoci e rilevò che a tale omogeneità corrispondeva la parallela e lineare evidenza delle conseguenze abrogative.
Se, come credo, è questo il criterio che presiede alla declaratoria di ammissibilità dei quesiti referendari, dobbiamo domandarci quali conseguenze abrogative deriverebbero dall’approvazione dei quesiti proposti in ordine alle leggi elettorali vigenti per escludere che il premio di maggioranza si applichi alle coalizioni. Tali conseguenze sarebbero lineari, evidenti, univoche? A mio avviso, ma non credo solo a mio giudizio, le conseguenze potrebbero essere due.
Una è quella delle coalizioni provvisoriamente aggregate in liste. I partiti che compongono le coalizioni di lista fornirebbero i candidati restando però tali. Così come resterebbero esponenti dei singoli partiti i candidati, per riprodurre, se eletti, la composizione partitica di ciascun listone. Cioè, la proiezione dei singoli partiti nella rappresentanza parlamentare, che si ristrutturerebbe in coalizioni che da elettorali diverrebbero parlamentari, o di maggioranza (e di governo) o di opposizione, senza conseguenze, né automatiche, né indotte sul piano della ristrutturazione del sistema politico.
L’altra conseguenza è quella di permettere che una lista, che raggiungesse lo 0,1% di voti in più rispetto a ciascuna delle altre, possa ottenere quel premio che la rende molto più forte, molto più solida e molto meno legittimata della maggioranza che consentì, con la legge Acerbo, l’instaurazione di un regime fascista. So bene che questa ipotesi si configura come la meno probabile, ma non è affatto da escludere. Ben potrebbe essere perseguita da un partito particolarmente favorito da un’ondata massiccia e consolidata di favore da parte dell’opinione pubblica e confortato da risultati reiterati e costanti di sondaggi plurimi. Non è la probabilità di realizzarsi di questa ipotesi che conta. Conta la possibilità non remota che possa configurarsi.
Conta la constatazione che le conseguenze abrogative del referendum di cui discutiamo non sono né chiare, né univoche. Perché sono due, opposte ed alternative. L’elettore quindi, checché ne dica il comitato promotore del referendum, non sa quali potrebbero essere le conseguenze del voto favorevole al quesito abrogativo delle disposizioni che incentivano le coalizioni. Disporrebbe certo del voto ma non del potere di determinare le conseguenze, preannunciate dai promotori, del voto favorevole al quesito. La duplicità degli effetti del voto, inficia il quesito rivelandone la doppiezza. A me pare evidente che ne dovrebbe derivare come conseguenza l’inammissibilità del quesito
Un’ultima osservazione. L’insistenza dimostrata da parte del comitato dei promotori sulla necessità di realizzare in Italia un bipolarismo, e addirittura un bipartitismo, assoluto, e anche esclusivo, che ha a che fare con quanto prescritto e garantito con le norme degli articoli 48 e 49 della Costituzione?
La libertà di associazione politica e il diritto alla rappresentanza attengono o non ai principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale? Deve o non deve essere garantito a tutti il diritto ad essere rappresentati -pur se nei limiti e nell’ambito di una proiezione di un’entità di milioni di cittadine e di cittadini in una pluralità collegiale di centinaia di componenti -ed essere rappresentati è o non è lo strumento primario per garantire a tutti il diritto di contribuire a determinare la politica nazionale? Non sono domande peregrine in tempi di bipolarismo coatto e di adorazione del maggioritario.
Ho letto in questi giorni che l’80% degli intervistati in Italia pensa che l’attuale ceto politico tenga al voto e non all’opinione degli elettori.
Vuole la Corte Costituzionale permettere, ancora una volta, che si chieda all’elettrice ed all’elettore di dedurre da 67 proposte di abrogazione di parole da testi legislativi più due tagli, qual è la posta in gioco e quali conseguenze scaturiscono dalla scelta di un sì o di un no?
INTERVENTO DI VINCENZO LIPPOLIS[10] (non rivisto dall’autore)
Vorrei preliminarmente toccare un punto che è stato accennato ma che non riguarda il referendum, la cosiddetta democrazia immediata o d’investitura: il mio pensiero è che questo tipo di democrazia forza il modello costituzionale perché ostano a questo modello tre capisaldi della Costituzione: il bicameralismo paritario, non spiego tutti i passaggi perché penso di rivolgermi a persone che comprendono immediatamente che non ci può essere democrazia d’investitura con un bicameralismo paritario come questo; altro punto fermo è quello dei poteri del Presidente sulla nomina del Presidente del Consiglio; infine, il fatto che le Camere possono sfiduciare quando vogliono il Governo e farne un altro. Non arrivo a dire come facevano Lavagna, Barile e Gianni Ferrara che l’unica legge elettorale possibile è quella proporzionale, però leggi elettorali che favoriscono il modello della democrazia immediata forzano e sono fuori centro rispetto alla forma di governo costituzionale. Perché dico questo? Perché io vedo un grande pericolo, che è il pericolo del 1993-94, quando si è passati ad un tipo di democrazia maggioritaria solo con la legge elettorale e il modello costituzionale non è stato adeguato: io non sto dichiarando che sono contrario a quel modello ma sto dichiarando che quel passaggio è stato avventuroso e fonte di conseguenze negative, cioè l’aver fatto il referendum e di essere passati alla democrazia maggioritaria solo con la legge elettorale e senza l’adeguamento costituzionale. Non vorrei si ripeta un’altra situazione peggiore rispetto al 1994, una situazione in cui, sotto questo aspetto, considero irresponsabile il referendum.
Questo è un argomento che mettiamo da parte e veniamo alla questione di oggi che è sull’inammissibilità. Io ho già sostenuto che il referendum potrebbe essere, anche qui io vorrei essere cauto e avanzo degli argomenti che non sono sicuro che saranno risolutivi, li prospetto, ma stiamo discutendo e accolgo il modello di seminario universitario in cui ci confrontiamo sulle idee senza certezze; allora io ho già sostenuto che il risultato del referendum in questione sarebbe incostituzionale per i motivi che già sono stati detti ampiamente, cioè che il referendum potrebbe dar luogo al fatto che un partito, se le liste sono veramente liste vere e non sono solo listoni acchiappatutto, con il solo 25% abbia circa il 54% dei seggi, è stato detto e ridetto, ma secondo me questa ipotesi sbriciola il principio della democrazia rappresentativa, è contrario agli artt. 1, 48 e 49 della Costituzione. Allora due obiezioni: ma questa è un’ipotesi già contenuta nella legge attuale ed allora qui sviluppo e riprendo cose già dette da Cesare Pinelli. C’è una profonda differenza tra l’ipotesi di mantenere e quella di eliminare le coalizioni, perché il fatto che vi sia la possibilità di collegamento tra le liste fa si che naturalmente l’effetto del sistema elettorale prevede che chi vince si avvicina molto al 50% perché, perché le altre forze politiche non consentirebbero ad una forza con il 20% di prevalere e quindi si collegano fra loro, raggiungendo un quorum più elevato; questo elemento era già in discussione nell’elaborazione della legge elettorale e non so se per trascuratezza, non fu considerato perché si disse che se ci sono delle coalizioni di liste è inutile che poniamo delle soglie di sbarramento per le coalizioni di liste, sarebbe inutile. Anche su questo argomento mi sono già pronunciato al seminario del Ministro Chiti a Firenze e ritengo che questo sia un aspetto da modificare dell’attuale legge, perché il fatto che non ci sia una soglia di sbarramento è uno dei gravi difetti della legge elettorale attuale, ma questo non giustifica il risultato che potrebbe venire fuori dal referendum: in sostanza, io sono dell’idea che eliminare l’ipotesi delle coalizioni di liste snaturi l’attuale legge e provochi un risultato che sarebbe incostituzionale, il che oggi non mi porta a difendere il fatto che non ci sia la soglia di accesso al premio, anzi lo ritengo un difetto della legge. Allora ora vediamo un altro aspetto, la Corte Costituzionale potrebbe rilevare questo elemento? Se è vero quello che ho detto, che la normativa di risulta è incostituzionale, il problema è di capire come la Corte può rilevare questi elementi di incostituzionalità; io voglio ricordare alcune sentenze della tornata del 1997: in queste sentenze i referendum regionali, soprattutto, furono dichiarati inammissibili perché alcuni affermavano che mettessero in gioco direttamente delle norme o dei principi costituzionali. Erano le sentenze n. 17, 18, 19, 24 ma vi era la n. 20 in cui non si diceva che il referendum fosse inammissibile perché avrebbe portato all’abrogazione di una norma costituzionale e non si richiamava neanche il concetto di legge a contenuto costituzionalmente vincolato, ma si diceva che il referendum (che riguardava i rapporti della CE con le Regioni) fosse inammissibile perché ostava il principio di unità ed indivisibilità della Repubblica, sancito nell’art. 5. Come ha affermato giustamente Capotosti che a dire il vero si può trovare tutto nelle sentenze della Corte, allora si possono trovare anche argomenti a favore della tesi dell’inammissibilità, cioè in quella sentenza si è detto che l’eliminazione di queste norme non è possibile perché questa infrangerebbe il principio dell’art. 5 della Costituzione, e questo potrebbe significare che, se è vero che la normativa di risulta è incostituzionale, questa eliminazione violerebbe gli artt. 1, 48 e 49 Cost; quindi secondo me si potrebbe arrivare ad una sentenza di inammissibilità a parte le considerazioni di Mezzanotte sull’eterogeneità del quesito. Vorrei richiamare l’attenzione in conclusione su un aspetto a cui ha fatto solo un breve cenno Luciani ma che secondo me deve essere approfondito: è quello del terzo quesito rispetto al quale io sono favorevole, cioè l’eliminazione delle candidature multiple e anche per questo quesito c’è una aspetto di inammissibilità che potrebbe essere considerato e quindi non vorrei che i referendari come Stefano Ceccanti, che sono animati da buone intenzioni, poi si vedano cassare anche le cose migliori che sono contenute nel referendum; l’articolo 19 della Legge elettorale contiene due principi, l’esclusione delle candidature in liste con diversi contrassegni e l’esclusione delle candidature alla Camera e al Senato; il secondo quesito con l’abrogazione di due parole, perché la Legge dice che nessun candidato può essere incluso con liste con diversi contrassegni nella stessa o in altre circoscrizioni pena la nullità della elezione, abrogando le parole nella stessa e o (non so se è compreso anche l’o), tende ad ottenere il risultato di affermare il principio che non è possibile candidarsi in più circoscrizioni, anche sotto lo stesso contrassegno, un principio che non è contenuto in quell’articolo; qui potrebbe valere la sentenza n. 36 del 1997 in cui si diceva che è necessario che ci sia un effetto ablativo che faccia emergere i principi contenuti già nella norma e non che l’effetto di cancellazione di parole faccia emergere un principio assolutamente nuovo nella norma, non so se ho riassunto bene la sentenza. In questo caso secondo me anche il terzo quesito presenta aspetti di inammissibilità perché fa emergere un principio che nella norma non è assolutamente contenuto, sarò cavilloso ma a me pare che i referendari siano più cavillosi di me.
INTERVENTO DI MASSIMO LUCIANI[11]
Pochissime considerazioni, davvero sintetiche e liminari.
Farei, anzitutto, esercizio di prudenza e di modestia, nel prendere posizione sul problema dell’ammissibilità delle richieste referendarie delle quali discutiamo oggi. I criteri che la Corte costituzionale si è data, nella sua pluridecennale attività, per verificare l’ammissibilità dei referendum, infatti, sono di estrema complessità, mentre la giurisprudenza della Corte si è stratificata secondo linee di sovrapposizione che non sono regolari. Prendiamo, ad esempio, la questione dell’autoapplicatività. Ad un primo sguardo, i quesiti in discussione parrebbero garantire questo risultato, ma una risposta definitiva, sul punto, si potrà dare solo dopo un esame molto attento. E per quanto possa essere “definitiva” la risposta di quello o dell’altro studioso, la decisione del giudice dell’ammissibilità resta pur sempre difficilmente prevedibile.
Per quel che riguarda, poi, in particolare, il primo quesito, relativo alla Camera dei Deputati, ritengo che l’abrogazione del terzo comma dell’art. 84 potrebbe dar luogo a qualche problema di efficienza del sistema, per come risultante dal quesito referendario. Per quanto riguarda il terzo quesito (per intendersi: quello che tenta di introdurre il divieto di candidatura multipla), invece, possono segnalarsi dei dubbi sulla sua capacità di produrre un risultato effettivamente comprensibile, perché la manipolazione del testo legislativo che determina non è chiarissima.
Proprio la questione della manipolatività, peraltro, mi sembra, in generale, quella davvero cruciale. Personalmente, ritengo che tutti i referendum manipolativi siano inammissibili, ma è ovvio che la mia opinione non conta nulla davanti alla giurisprudenza della Corte costituzionale. Si sa bene, però, che quella giurisprudenza della Corte costituzionale non ha affetto ammesso sempre, a cuor leggero, tutti i referendum manipolativi, quali che fossero il grado e gli effetti della manipolazione. Un accertamento essenziale, ad esempio, è quello della preesistenza o meno del principio normativo, introdotto dalla richiesta, nell’ordinamento (nel quale fosse – come dire – “incapsulato”). Cosa, questa, che è di estrema difficoltà, perché l’identificazione di un principio dipende sempre dalla prospettiva che è assunta dall’interprete, sicché è assai arduo far uso di questo incerto criterio, elaborato dalla giurisprudenza costituzionale. Anche qui, insomma, non mi azzarderei per nessun quesito referendario a dare risposte perentorie.
La questione dell’omogeneità e della chiarezza. Anche questa è, ovviamente, essenziale. La giurisprudenza della Corte costituzionale, è noto, è di estrema complessità, il che si spiega per la ragione semplicissima che non è possibile definire con un grado di minima, accettabile precisione, cosa si intenda per omogeneità di un quesito referendario. Le incertezze e le oscillazioni della giurisprudenza sono la miglior riprova di questa affermazione.
Infine (infine, almeno, stando ai soli problemi davvero fondamentali), la questione della normativa di risulta e dell’eventuale giudizio di costituzionalità su di essa. Personalmente, se mi si consente l’espressione colloquiale, non la farei tanto complicata (anche se ho molto apprezzato l’elaborazione concettuale di Franco Bassanini). Il punto che davvero ci interessa in questa fase mi sembra solo questo: se la Corte costituzionale, quando giudica dell’ammissibilità di una richiesta di referendum abrogativo, si occupi o meno anche della legittimità costituzionale della normativa di risulta. La giurisprudenza ha sempre negato di aver utilizzato il giudizio di ammissibilità per operare una sorta di sindacato di costituzionalità anticipato, ma la realtà dei fatti è ben diversa, e dimostra come questo sia avvenuto moltissime volte e come – anzi – questa sia la tendenza più recente. Si tratta di capire, allora, quanto l’abbia fatto, in che misura l’abbia fatto e quali siano i limiti di questo sindacato di costituzionalità anticipato (in particolare, se esso si limiti all’accertamento di violazioni delle norme costituzionali davvero clamorose, che determinino una sorta di intollerabilità costituzionale della normativa di risulta). Da questo punto di vista, condivido le preoccupazioni che prima Fulco Lanchester, con nettezza e chiarezza, ma anche e soprattutto con prudenza ha posto sul campo.
E’ vero, infatti, o non è vero che il premio di maggioranza deve avere un qualche temperamento? Certo, già adesso il premio di maggioranza esiste, ma è immaginato per coalizioni, e il suo rendimento con la limitazione della competizione alle liste potrebbe essere radicalmente diverso. Anche qui, si tratta di un problema sul quale dobbiamo ragionare insieme, senza dare risposte perentorie.
Chiudo con un’osservazione che non c’entra niente con la questione dell’ammissibilità delle richieste di referendum, ma c’entra molto con le loro premesse teoriche, e riguarda l’espressione «democrazia immediata». Non so quanto tempo ci vorrà per liberarsi da questa terminologia e dalla sottesa ideologia: come faccia la democrazia rappresentativa ad essere immediata, io, per quanto – con le mie modeste forze – abbia studiato, non l’ho capito.
INTERVENTO DI CARLO MEZZANOTTE[12]
Di fronte a questo dibattito così accanito, intorno a questo referendum elettorale manipolativo, sono assalito dall’idea di tornare ad una mia primitiva idea, secondo cui i referendum abrogativi non possono essere manipolativi. Dico una mia primitiva idea, perché io ero originariamente contrario al referendum che è stato poi ammesso con la sentenza n. 32 del 1993. Tutte le volte in cui mi capitava di mostrarlo agli studenti facevo sempre questo esempio: è come se qualcuno, avendo a disposizione la Divina Commedia, volesse scrivere l’Infinito senza avere a disposizione l’intero panorama della lingua italiana, che è una lingua sofisticata. Invece, rozzamente, brutalmente, va per sottrazione di un poema che da solo funziona benissimo, ma per sottrazione funziona malissimo. Tanto è vero che io credo che se partite da una qualunque cantica della Divina Commedia sarà difficile che riuscite a scrivere l’Infinito. Ora, detto che con i referendum manipolativi non si può scrivere l’Infinito, trovo calzante la definizione che qui il nostro ospite ha dato di questo referendum: rozzo, brutale. Io credo che nei referendum abrogativi manipolativi emerga l’aspetto peggiore della politica legislativa. Legiferare per sottrazione non si può. Se il legislatore costituzionale avesse voluto consentire al popolo, al corpo elettorale, di legiferare in positivo avrebbe previsto qualcosa di simile a quella che altrove viene chiamata l’iniziativa legislativa, cioè la redazione di un insieme di disposizioni in articoli da sottoporre al corpo elettorale ai fini dell’approvazione della legge popolare. Noi non abbiamo la legge popolare, abbiamo il referendum abrogativo che può colpire disposizioni, non può colpire parole, poiché l’abrogazione delle parole non esiste. L’abrogazione può riguardare norme, può riguardare disposizioni. Ricordate la insegnavamo, e io continuo ad insegnarla, la distinzione tra disposizione e norma. Abrogare significa eliminare, o delimitare nel tempo, una proposizione linguistica compiuta. Se volete eliminare una norma dovete avere a disposizione una lingua e una disposizione che contenga quella disposizione che volete abrogare. L’abrogazione è questa. Anch’io mi sono occupato, durante la mia attività di insegnamento, nonché di giudice, di questi problemi negli stessi luoghi in cui se ne è occupato il prof. Capotosti che vi ha parlato adesso, il quale sembra di opinioni esattamente opposte alle mie. Perché non dimenticare, Piero Alberto, che di queste cose ne abbiamo discusso che non ne potevamo più? Se cioè sia possibile abrogare una parola? Io vi dico: ci sono studenti qui o sono tutti giuristi? Avete mai visto un quesito referendario manipolativo? Viene una cosa come questa che vi ho portato, così vi rendete conto nel leggerla di che cosa si tratta e a quale attività legislativa vi si vuole indurre. Non ci capite niente! Nessuno, neanche un giurista cha vada lì con la legge riesce a capire che cosa sta facendo in quel momento in cabina. Tutto questo getta una luce negativa su questi referendum. Non voglio però dire che il corpo elettorale non possa abrogare norme implicitamente contenute in disposizioni, perché questo sarebbe il punto, tant’è vero che vi è stata la sentenza Capotosti, la n. 36 del 1997. È passata molta acqua sotto ai ponti, caro Beniamino Caravita, da quando c’era il referendum e si difendeva davanti alla Corte Costituzionale. Ma io sono stato sempre contrario ai referendum manipolativi. Mi è testimone qui il nostro ospite che sono stato fortemente contrario fin dall’inizio, ero contrario al referendum che poi andò a finire sotto la scure della legge, dichiarato ammissibile con la sentenza n. 32 del 1993. Spero che non si voglia mettere in discussione la legittimità della Corte a fare sentenze di interpretazione! Come fa la Corte Costituzionale, anche il popolo sovrano può estrapolare dalla disposizione scritta la norma. Lo può fare un qualunque elettore. Ma a questo punto la norma ci deve essere. E io vi confesso, caro Piero Alberto, che qua dentro la norma non ce la vedo. Quella norma che vogliono eliminare non c’è. Non c’è una norma che corrisponda ad una riga scritta in orizzontale, basta leggere un qualunque frammento di lingua di cui viene richiesta l’abrogazione: “coalizione di liste o”, “limitatamente alle parole coalizione di liste o”, “varie coalizione di liste o”. Non c’è una norma di questo genere di cui si potrebbe essere legittimati a chiedere l’abrogazione della corrispondente disposizione. “Tutte le liste della coalizione o”, ovunque ricorrano le parole “coalizioni di liste o”, “coalizione di liste o” limitatamente alle parole numero 6. Insomma perché poi alla fine è questo che va in mano al popolo, in questo è il sovrano che deve decidere. Certo, è vero, la giurisprudenza della Corte Costituzionale in materia di referendum ha commesso a mio giudizio molti errori, involontariamente, perché chi è stato da quelle parti sa bene quanto fastidio si provava nel giudicare dell’ammissibilità dei referendum. E quanto sia forte il tentativo e quanto vicino ci siamo stati una volta di dichiararli inammissibili in blocco. Te lo ricordi, Piero Alberto, che siamo stati sul punto di dichiararli tutti, regionali e popolari, inammissibili in blocco, rivista bene la Costituzione? E’ vero Piero Alberto questo? C’è questo rischio, inoltre, che poi a votare non ci va nessuno. Che non si fa più un referendum, perché la gente non sa qual è la posta in gioco. È in gioco quale sistema elettorale? Ci sono dei modelli in Europa, che sono l’uninominale a turno unico, a doppio turno, c’è il proporzionale con effetti maggioritari in collegi molto piccoli come in Spagna. Oppure c’è la clausola di sbarramento come in Germania; ma come il nostro non ce l’ha nessuno. Ce lo siamo inventati noi il premio di maggioranza. C’è qualcuno che si è inventato questo premio di maggioranza e adesso deve andare non più alla coalizione ma alla singola lista e ci facciamo sopra un referendum! Solo in Italia succedono queste cose ed io spero che la Corte Costituzionale, in un moto di resipiscenza, riveda un attimino questo problemino dei referendum manipolativi che affligge la democrazia italiana e non la rende una democrazia trasparente.
INTERVENTO DI CESARE PINELLI[13]
Io non credo necessario né utile che i costituzionalisti si pronuncino in questa fase in termini di previsioni su quello che farà la Corte Costituzionale quando si porrà il giudizio di ammissibilità sul referendum. Il nostro compito può consistere, casomai, nel compiere una sorta di attività istruttoria rispetto al giudizio della Corte. Un conto è prevedere, un conto è cercare di capire se il quesito referendario di cui stiamo parlando possa paragonarsi ai precedenti. Su questa premessa di metodo, io credo che non si possa escludere l’ipotesi della inammissibilità del referendum sulla base delle seguenti argomentazioni.
Anzitutto ci si può chiedere se nella giurisprudenza costituzionale l’indagine sul carattere manipolativo del quesito possa esaurirsi nel riscontro formale della sussistenza di elementi già presenti nel tessuto normativo in ordine al quale incide l’abrogazione in via referendaria: se tali elementi sussistono, il referendum è dichiarato ammissibile. A me non pare che sia così, neanche esaminando le sentenze specificamente dedicate a referendum elettorali.
Nel caso del 1993, l’eliminazione delle parole “del 65%” dal testo della legge elettorale del Senato portava, come tutti ricorderete, ad ammettere che nel singolo collegio ottenesse il seggio la lista che avesse ottenuto la maggioranza relativa dei voti, e, sostanzialmente, a trasformare in maggioritario un sistema che di fatto, vista l’elevatissima quota prevista per l’ottenimento del seggio in prima battuta (appunto il 65% dei voti), funzionava come un sistema proporzionale. Tuttavia, la normativa di risulta era tutt’altro che autoapplicativa, a parte la necessità di modificare contestualmente la legge elettorale per la Camera. E la Corte ne tenne conto nella sua motivazione. E’ appena il caso di ricordare che a partire dalla normativa di risulta le Camere dibatterono a lungo se il sistema maggioritario da introdurre dovesse essere a un turno o a doppio turno (differenza come è noto rilevantissima), e quanti seggi dovessero essere assegnati su base proporzionale.
Nel caso del 1999, il quesito referendario si incentrava sull’eliminazione della quota proporzionale, che determinava come disse la Corte la riespansione di un principio che era già abbondantemente presente nella legge, cioè il 75% di quota maggioritaria. In tal caso, la normativa di risulta poteva senz’altro applicarsi.
Cosa dire del quesito referendario volto all’abrogazione delle parole “coalizione di liste” Il frammento normativo di cui si chiede l’abrogazione in questo caso differisce profondamente dagli altri. Qui ci troviamo in una situazione radicalmente diversa. La regola della legge Calderoli, che poi è l’unico suo brandello di razionalità, è che le liste per ottenere il premio si devono coalizzare. L’eccezione è palesemente un’ipotesi di scuola, cioè è messa lì per dire: se una lista ce la fa a superare eventualmente una coalizione, ebbene allora avrà il premio. Non si sa mai, mettiamoci pure la parola “lista”. Ma in ogni caso, a differenza dei quesiti referendari del 1993 e del 1999, ambedue gli elementi previsti dalla legge (“coalizione di liste” e “liste”) non sono per così dire autonomi: sono sempre funzionali a un terzo elemento, che è il premio.
Conseguentemente, l’eliminazione della parola “coalizione” da un tessuto normativo che si regge sul principio che soltanto le liste che si sono coalizzate hanno il premio, salva l’ipotesi di scuola, non determina alcuna riespansione di un principio implicito, ma modifica profondamente il funzionamento dell’ipotesi di scuola. La quale, semplicemente, non può funzionare come funziona in base al diritto vigente, cioè se una lista è talmente forte da superare una coalizione.
Come funzionerebbe quella che ora è ipotesi di scuola? Si possono immaginare solo due scenari.
Nel primo scenario, rimangono i listoni (ossia liste corrispondenti alle attuali coalizione di liste). Ma se rimangono, quali sono le conseguenze sul premio? Poiché, come si è detto, le parole “lista” e “coalizione di liste” sono funzionali al premio, che rimane in piedi una volta abrogata la parola “coalizione di liste”, e poiché in questo scenario le liste contendibili sono solo due, una delle due liste la maggioranza finirà per averla. E, come in tutte le democrazie del mondo, potrà averla anche con un solo seggio in più in parlamento. Si può sapere, allora, a cosa servirebbe il premio, ossia quale sarebbe la razionalità del premio? Sarebbe un regalo dato alla maggioranza, rispetto al quale l’opposizione legittimamente potrebbe dire: “Perché questo regalo?”. Da quale regola o principio nasce? In realtà, nasce dal fatto che i promotori non potevano fare nulla di diverso, se volevano dare l’impressione di eliminare il fenomeno dell’affollarsi delle miniliste nelle coalizioni. Ma è solo un’impressione, che si sta traducendo in inganno per tanti cittadini che in buona fede corrono a firmare. Questa è la prima ipotesi.
Nella seconda ipotesi i listoni invece si sfaldano, e si formano varie liste. A quel punto, come è stato detto più volte, non si può escludere l’ipotesi di una lista che avendo ottenuto il 30% dei voti prenda 430 seggi, con gravi incognite sul carattere rappresentativo della Camera (il premio regionale al Senato manterrebbe la sua attuale irrazionalità).
È alla luce di questa alternativa che ci si deve a mio avviso interrogare sul carattere della manipolatività del quesito. D’altra parte, il sistema che risulterebbe dall’abrogazione delle parole “coalizione di liste” sarebbe perfettamente autoapplicativo. E voglio vedere i parlamentari all’opera, dopo la vittoria dei sì, a modificare la normativa di risulta: gli eventuali dissenzienti avrebbero dalla loro parte l’arma nucleare di un verdetto degli elettori appena uscito dalle urne che codifica la regola del premio alla lista che abbia ottenuto la maggioranza dei voti.
INTERVENTO DI ANTONIO ZORZI GIUSTINIANI[14]
Vorrei svolgere alcune sommarie riflessioni “a caldo” sulle tematiche incandescenti che hanno animato il dibattito. Mi pare che la sicumera con cui il professor Ceccanti ha esordito, sostenendo a spada tratta l’ammissibilità tout court dei quesiti referendari vacilli un po’, alla stregua delle molteplici, problematiche sfaccettature del problema, abbondantemente illustrate dagli intervenuti. Personalmente, nutro fortissime perplessità in ordine all’ammissibilità di questo referendum, qualitativamente diverso dalle precedenti consultazioni in materia elettorale. Ritengo, infatti, che l’approvazione popolare soprattutto del primo quesito, per le finalità enunciate dagli stessi promotori (drastica riduzione dei partiti, bipolarismo secco, maggioranza monopartitica, esecutivo di legislatura), avrebbe un effetto decisamente destabilizzante sulla forma di governo, che le precedenti consultazioni referendarie, rigorosamente circoscritte a singoli aspetti del sistema elettorale, non avevano. Il referendum sulla preferenza unica (9 giugno 1991) o quello sul sistema maggioritario del Senato (18 aprile 1993) non contenevano degli elementi “scardinanti”, che, viceversa, potenzialmente racchiude questo referendum.
Il problema della normativa di risulta (la coerenza e immediata applicabilità della normativa residua è stata additata dalla Consulta quale condizione esplicita di ammissibilità del referendum nella sent. n. 32 del 1993) deve in questa occasione impegnare seriamente chi si occupa di ammissibilità, non trattandosi di verificare puramente e semplicemente se i principi della normativa partorita dalla abrogazione referendaria siano “incapsulati” nella legge sottoposta al giudizio popolare. Il “calderolum”, infatti, ha una sua intrinseca coerenza ed il quesito ne manipola il testo in modo da alterarne lo spirito e la ratio. Il trasferimento del premio di maggioranza dalla coalizione di partiti al singolo partito stravolge del tutto la filosofia della legge, al di là di quanto sostenuto da coloro che l’hanno materialmente compilata e che, forse, maliziosamente pensavano già all’ipotesi di una parziale manipolativa abrogazione referendaria della norma che detto premio introduce. Questa semplice constatazione dovrebbe indurre chi esamina l’ammissibilità dei quesiti, in particolare il primo e il secondo, a valutarne i non trascurabili effetti sulla forma di governo.
Infatti, se dovesse realizzarsi il disegno dei promotori, il partito che riporterà la maggioranza relativa dei voti popolari, grazie al premio conseguito, conquisterà il 55% dei seggi alla Camera dei deputati, ottenendo il controllo indiscusso dell’Esecutivo, la cui guida spetterà al candidato premier eletto direttamente nella lista che consegue il premio di maggioranza. Si creerebbero così i presupposti per instaurare un “premierato assoluto” analogo a quello introdotto con la riforma costituzionale del 2005, bocciata dal referendum del 2006, e sicuramente non configurabile come una semplice variante della forma di governo parlamentare. È prevedibile, inoltre, che, in presenza di una insanabile rissosità correntizia interna al partito (o più verosimilmente un cartello elettorale) risultato vittorioso alle elezioni, il Presidente della Repubblica dovrà giocoforza ricorrere allo scioglimento anticipato e indire nuove elezioni. E codesta è una ulteriore riprova che cambierebbe radicalmente la forma di governo! L’iniziativa referendaria, pertanto, si prefigge formalmente la modifica del sistema elettorale, ma di fatto persegue il cambiamento dell’assetto costituzionale, che non può essere modificato con lo strumento del referendum abrogativo disciplinato dall’art. 75 della Costituzione. Nella fattispecie, non si mira ad abrogare sic et simpliciter norme elettorali, determinando la reviviscenza del c.d. “mattarellum”, ma di incidere direttamente sugli assetti costituzionali generali, condizionando altresì un eventuale successivo intervento del legislatore. Per avallare il referendum di Guzzetta, dovremmo accogliere la tesi di Marino Bon Valsassina, il quale nel 1949 (“Referendum” abrogativo revisione costituzionale mutabilità della forma di governo, in Rivista di Diritto Pubblico – La Giustizia Amministrativa, Parte Prima, 1949, p. 83 ss.) sosteneva che il limite alla rivedibilità della forma repubblicana sancita dall’articolo 139 della Costituzione è di fatto superato dalla introduzione del referendum abrogativo, che, a suo dire, quale espressione della volontà popolare, non incontra ostacoli nelle procedure di revisione, non solo quando sia in gioco la modifica della forma di governo, ma anche quando si voglia instaurare una diversa forma di Stato. Siffatta tesi, chiaramente provocatoria ed eversiva, mirava a delegittimare l’opera della Costituente e a rivendicare al popolo un sorta di potere costituente extra ordinem per restaurare la monarchia.
Se l’obiettivo del Comitato promotore è il superamento della attuale forma di governo, a prescindere dal condivisibile giudizio negativo sulla legge elettorale vigente e sulla indifferibilità della sua modifica, a me pare che ci si voglia avventurare sulla china pericolosa della demagogia e del populismo. A mio sommesso avviso, è assai grave che insigni costituzionalisti assumano codeste iniziative. Essi sono infatti ben consapevoli dei limiti propri dello strumento referendario e del carattere smaccatamente manipolativo dei quesiti proposti. La arzigogolata operazione di taglia e cuci tesa a eludere il carattere abrogativo del referendum snatura profondamente l’istituto di democrazia diretta, attribuendo al Corpo elettorale un potere legislativo e di fatto costituente che non gli compete. L’ambiguità della giurisprudenza costituzionale (che tuttavia nella sent, n. 47 del 1991 ha esplicitamente escluso l’ammissibilità di quesiti manipolativi) nella definizione dei principi e dei criteri di ammissibilità dei quesiti referendari in materia elettorale (si pensi alle sent. n. 5 del 1995 e n. 26 del 1997 che hanno dichiarato inammissibili i referendum sull’abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera dei deputati ovvero in entrambi i rami del Parlamento solo facendo leva sulla non immediata operatività del “maggioritario secco” dovuta alla configurazione dei collegi elettorali, nonché alla sent. n. 13 del 1999 che ha ritenuto non manipolativo un analogo quesito referendario destinato a rendere applicabile un criterio residuale contenuto nella legge oggetto del referendum), può verosimilmente aprire dei varchi pericolosi per la delibazione del referendum, ma non può giustificare il ricorso disinvolto allo strumento referendario sia pure in funzione sollecitatoria o di messa in mora del parlamento e della classe politica, confidando sulla permeabilità della Corte a pressioni hobbistiche. La gravità dell’iniziativa consiste nel consapevole uso distorto delle regole costituzionali. Un siffatto approccio a tematiche così delicate e complesse non si discosta granché dalla logica perversa che ha portato il legislatore di centro-destra a concepire e varare la legge incriminata nella convinzione di trarne un vantaggio elettorale. I risultati delle ultime consultazioni politiche ci insegnano, tuttavia, come l’eterogenesi dei fini possa avere ricadute disastrose per chi voglia artatamente truccare le regole del gioco. Si consideri che la modifica per via referendaria della legge elettorale, nella ipotesi non remota di mancata fusione tra forze politiche dei due opposti schieramenti, potrebbe portare all’effetto paradossale di regalare il controllo di uno o di entrambi i rami del Parlamento a una formazione politica di maggioranza relativa (in ipotesi, anche con una percentuale poco significativa di suffragi, non esistendo nella fattispecie nemmeno la soglia del 25% prevista dalla famigerata legge Acerbo!) e di relegare all’opposizione sia i partiti dello schieramento alternativo al partito risultato vincitore delle elezioni, sia quelli politicamente ad esso contigui, ma riottosi e insofferenti della sua posizione egemone. Un siffatto scenario, con buona pace del bipolarismo, determinerebbe una situazione di “rottura” costituzionale senza precedenti. Trovo dunque molto grave che proprio dei docenti universitari di diritto costituzionale, capaci di valutare gli effetti devastanti della loro iniziativa, si siano ingegnati a formulare dei quesiti smaccatamente truffaldini (nel senso che trasformano il referendum da abrogativo in manipolativo), atteggiandosi ad “apprendisti stregoni” per modificare surrettiziamente la forma di Governo, mediante un referendum elettorale che fa leva su pulsioni di tipo populista e che, anziché incanalare costruttivamente la insofferenza verso la politica, alimenta irresponsabilmente un clima di sfiducia verso le istituzioni, lasciando intravedere pericolose scorciatoie costituzionali.
Traete pure le vostre conseguenze da queste sommarie riflessioni e perdonatemi se ho indugiato sugli inquietanti, non improbabili scenari futuri, ma ritengo che questi temi non possano essere ricondotti soltanto ad analisi strettamente giuridiche, che prescindano dagli effetti sistemici della c.d. abrogazione popolare.
CONCLUSIONE DI FULCO LANCHESTER
Vorrei concludere dicendo che sono molto soddisfatto dell’incontro di questo pomeriggio, poiché si è cominciato a discutere – prima o dopo bisognerà farlo, ed è bene lo si faccia subito – e si sono inseriti dubbi nel dibattito e in un pensiero che sembrava essere completamente omogeneo. L’interesse e l’importanza di discussioni come questa, del resto, sta proprio nel fatto che si individuano le varie sfaccettature di un problema e anche l’incoerenza di talune ricostruzioni.
Il problema è dunque, in ultima analisi: che cos’è e cosa fa una Corte costituzionale? Quali sono i suoi compiti? È semplicemente uno strumento di giustizia formale o ha di fronte a sé alcuni valori fondamentali che essa deve tutelare? In proposito, il presidente Chieppa ha sottolineato, assai opportunamente, gli aspetti legati alle funzioni della Corte e del referendum. Vi sono infatti due elementi da tenere presenti: da una parte, il diritto del corpo elettorale di decidere; dall’altra, la funzione della Corte di tutelare l’ordinamento ed i valori costituzionali. Credo si possa dire che è proprio nel contemperamento di questi due elementi (specie in un ambito qual è quello della legislazione elettorale, a proposito del quale lo stesso Presidente Chieppa ha evidenziato una carenza di difesa per il cittadino, a causa del “tappo” che vi è nel ceto politico) che si dovrà rinvenire la soluzione del problema.
Al di là dunque di ogni tipo di partigianeria, posso concludere sottolineando che è proprio su questi due punti, e su questa bipolarità, che abbiamo discusso qui questa sera, cominciando ad analizzare un problema che continueremo a seguire nelle fasi principali della dinamica referendaria che si svolgerà nei prossimi mesi: prossimi mesi, prossimi dibattiti.
[1]Professore ordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato e Preside della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”.
[2]Già Professore ordinario di Diritto regionale nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”, Ministro della Funzione pubblica nei Governi Prodi I, D’Alema II e Amato II, Presidente di Astrid (Associazione per gli Studi e le ricerche sulla Riforma delle Istituzioni Democratiche e sull´innovazione nelle amministrazioni pubbliche).
[3]Professore associato di Diritto costituzionale italiano e comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Siena.
[4]Professore ordinario di Giustizia costituzionale nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza” e Presidente emerito della Corte costituzionale.
[5]Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”.
[6]AncoraProfessore straordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”.
[7]Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza”.
[8]Presidente emerito della Corte costituzionale.
[9]Professore emerito di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza”.
[10]Professore ordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Napoli “Federico II”.
[11]Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza”.
[12]Professore ordinario di Diritto costituzionale nella Facoltà di Giurisprudenza della “Luiss” e Vicepresidente emerito della Corte costituzionale.
[13]AncoraProfessore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Macerata.
[14]AncoraProfessore ordinario di Diritto pubblico comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Pisa.
- Dottorato di ricerca in diritto pubblico, comparato e internazionale
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”: Fulco Lanchester, Leopoldo Elia e la tradizione giuspubblicistica a “La Sapienza”
- Nomos 1/2012
- Nomos 2/2012
- Giorgio Grasso, Costituzione e Costituzionalismo in Carlo Cattaeo
- Nomos 3/2012
- Lectio magistralis del Prof. Rainer Arnold “L’internazionalizzazione del Diritto costituzionale” – Sala delle Lauree, Facoltà di Scienze Politiche – 5 ottobre 2017
- Lectio magistralis del Prof. Oreste Massari “Partiti e Parlamenti negli ordinamenti di democrazia pluralista” – Aula degli Organi Collegiali – 31 ottobre 2017
- Convegno “Un Parlamento per l’Europa di domani” – Sala delle Lauree, Facoltà di Scienze Politiche – 4 ottobre 2017
- Philippe De Lara. Prendere sul serio il diritto sovietico
- Carlo Chimenti. Mercato del lavoro e forma di Governo
- Vincenzo Iacovissi, Elezioni comunali: quanto premio di maggioranza? Riflessioni in seguito ad una discordante giurisprudenza amministrativa
- Fulco Lanchester, Tecnici e democrazia
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962″: Paolo Grossi, Introduzione ai lavori
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Le municipali 2014 alle porte e il divario sempre più crescente tra gli obiettivi delle riforme (istituzionali) e il rilancio in economia
- Giuseppe Guarino, Euro: venti anni di depressione (1992-2012)
- Ugo Zampetti, L’evoluzione dell’amministrazione della Camera dei deputati nel quadro delle principali riforme istituzionali, regolamentari, legislative dell’Italia Repubblicana
- Dieter Grimm, La Costituzione di Weimar vista nella prospettiva del Grundgesetz
- Fabio Giglioni, Tecniche di integrazione europea amministrativa mediante differenziazione
- Gabriele Maestri, Il contrassegno (politico-elettorale) tra diritto e mercato
- Marco Benvenuti. Alle origini dei decreti-legge. Saggio sulla decretazione governativa di urgenza e sulla sua genealogia nell’ordinamento giuridico dell’Italia prefascista
- Francesca Romana Dau. Il confine d “universale”. La limitazione del diritto di voto ai detenuti, nella pronuncia della Corte EDU Scoppola v. Italia
- Giulia Caravale, Aspetti della disciplina del segreto di stato nel Regno Unito: il Justice and Security Bill 2012
- Gabriele Conti, Il processo di federalizzazione e la crisi politica del 2011 in Belgio
- Sabino Cassese. L’emersione di un momento costituzionale a livello globale
- Marco D’Alberti, Gli scompensi nella global polity
- Stefano Battini. Un volume per liberarsi dal pregiudizio statalistico
- Maria Rosaria Ferrarese. Il paradosso contemporaneo
- Fulco Lanchester, Il referendum elettorale: tra l’infanticidio e il miracolo di Lazzaro
- Editoriale di Fulco Lanchester, Le trasformazioni geopolitiche,l’integrazione europea e l’eredità del federalismo statunitense e tedesco
- Valeria Marcenò, La “reviviscenza” di disposizioni abrogate: la questione della sua ammissibilità in caso
- Luca Imarisio, Referendum elettorale e reviviscenza, tra fine intrinseco del quesito e intenzione dei proponenti
- Alessandro Gigliotti, Brevi note in tema di reviviscenza degli atti normativi
- Francesca Petrini, La reviviscenza delle norme abrogate
- Referendum abrogativo e reviviscenza: interventi
- Francesca Ragno, Pari opportunità: il caso della Giunta di Roma Capitale. Commento alla Sentenza del Tar Lazio 6673/2011
- Tommaso Gazzolo, L’attuale Governo e la costruzione della legittimità politica
- Paola Bilancia, Lo Stato di Diritto come valore in una dimensione “spaziale”
- Alessandro Gigliotti, Dalla Corte un secco no ai referendum elettorali e alla reviviscenza in ambito referendario (nota a prima lettura a Corte cost. Sentenza n.13/2012)
- Francesca Petrini, Commento a prima lettura a Corte costituzionale, Sent. 13/2012, in tema di reviviscenza di norme abrogate nessuna replica per il “miracolo di Lazzaro”
- CANADA: Maria Rosaria Radiciotti, Vecchi e nuovi profili della specificità del Quebec a confronto nel dibattito elettorale per il rinnovo dell’Assemblea nazionale
- Editoriale di Fulco Lanchester, Il tenente Drogo e la riforma elettorale
- Carlo Chimenti, Cronache di berlusconismo terminale. Le istituzioni nella XVI legislatura: fatti e commenti – Parti I, II e III
- Luigi Volpe e Maria Daniela Poli, Rappresentanza politica e “situazioni di eccezione”: i governi di “grossa coalizione”
- Gabriele Maestri, L’offerta simbolica alle elezioni politiche del 2013
- Leopoldo Elia, Spunti per un confronto tra Grund Gesetz tedesca e Costituzione italiana
- AUSTRIA: Francesca Liberati, L’Austria guarda all’Unione Europea e limita la crisi economica
- GERMANIA: Astrid Zei, Il dodicesimo cammello. Cronache dalla Germania 2010-2011
- SPAGNA: Laura Frosina, Bipartitismo e governi in tempi di crisi. Cronache dalla Spagna, 2010-2011
- POLONIA: Jan Sawicki, La vittoria di Donald Tusk: un governo confermato per la prima volta in vent’anni. Cronache dalla Polonia, 2010-2011.
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Hung Parliament e political constitution. Cronache dal Regno Unito tra euroscetticismo e localismo, 2010-2011.
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Aspettando le presidenziali: dopo la sconfitta delle mid-term elections un nuovo appuntamento elettorale. Le 2011 off-year elections. Cronache dagli Stati Uniti, 2010-2011
- CANADA: Maria Rosaria Radiciotti, Dalla frammentazione al riallineamento: la vittoria dei conservatori e dei neodemocratici e la parabola discendente dei liberali e dei nazionalisti del bloc quèbècois
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Hollande vs Sarkozy : la corsa all’Eliseo tra crisi globale e identità nazionale (“en attendant” Sarkozy vs Hollande…). Cronache dalla Francia, gennaio-aprile 2012
- GERMANIA: Astrid Zei, La crisi nell’Eurozona impone nuove forme di controllo democratico sulle decisioni dei Governi nazionali: Karlsruhe di nuovo in difesa delle prerogative del Bundestag. Cronache dalla Germania, gennaio-aprile 2012
- POLONIA: Jan Sawicki, Un conflittuale e faticoso avvio di legislatura. Cronache dalla Polonia, gennaio-aprile 2012
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, “Hard Times”per il governo di coalizione? Cronache dal Regno Unito, gennaio-aprile 2012
- SPAGNA: Laura Frosina, La “contrarreforma” di Rajoy. Cronache dalla Spagna, gennaio-aprile 2012
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Corte Suprema e Presidente degli Stati Uniti: verso un nuovo scontro istituzionale? L’Affordable Care Act e le presidenziali del 2012. Cronache dagli Stati Uniti, gennaio-aprile 2012
- CANADA: Maria Rosaria Radiciotti, Il modello politico disegnato dai conservatori e il futuro della sinistra nello scenario partitico canadese. Cronache dal Canada, gennaio-aprile 2012
- L. Durst, La teoria della Federazione di Olivier Beaud e la sua applicazione al processo di integrazione europea
- F. Brancaccio, Recensione a M. Guareschi – F. Rahola, Chi decide? Critica della ragione eccezionalista, Verona, 2011
- E. Blasi, Recensione a G. Malinconico, Attività e prassi degli organi giurisdizionali d’autodichia della Camera dei Deputati, in Rivista amministrativa della Repubblica italiana , 162 (2011), n. 5
- A. Cesolini, Recensione a N. Irti, Diritto senza verità, Roma-Bari, Laterza, 2011
- G. M. Di Niro, Recensione a A.Chiaramonte- G. Tarli Barbieri (a cura di), Il premio di maggioranza. Origini, applicazioni e implicazioni di una peculiarità italiana, Roma, Carocci, 2011
- L. Diotallevi, Recensione a G. Alpa (a cura di), Paolo Grossi: alla ricerca dell’ordine giuridico, Bari, Edizioni Laterza 2011
- I. Bernardini, Recensione a C. Malaparte, Tecnica del colpo di Stato, nota al testo di Giorgi Pinotti, Milano, Adelphi, 2011
- N. Guasconi, Recensione a G. De Vergottini, Il dialogo transnazionale fra le Corti, Napoli, Editoriale Scientifica, 2010
- G. Conti, Recensione a M. Brans, L. De Winter, W. Swenden (Edited by), Politics in Belgium – Institutions and policy under a bipolar and centrifugal federalism, London, New York, Routledge, 2009
- G. Conti, Recensione a La Belgique (riv. Pouvoirs, n. 136, Ed. Seuil, Normandie Roto Impression, Janvier 2011)
- F. Petrini, Recensione a F. Sorrentino, Le fonti del diritto italiano, Padova, Cedam, 2009
- V. Tonti, Recensione a L. Castelli, Il Senato delle autonomie. Ragioni, modelli, vicende. Padova, Cedam, 2010
- Giuseppe Guarino, Salvare l’euro. Salvare l’Unione Europea
- Francesca Dau, Quando Edmund Burke incontra Schwarzenegger. Ovvero sull’ipotesi di introdurre il recall nell’ordinamento britannico
- Simone Benvenuti, La riforma del sistema giudiziario ungherese tra recrudescenze autoritarie e governance europea
- Francesca Ragno, Pari opportunià: con la legge 215/2012 mai più giunte mono-genere
- Hugo Daniel Rosero, “Accordo Generale per la Risoluzione del Conflitto e per la Costruzione di una Pace Stabile e Duratura”. Prolegomeni alla Trasformazione dei Paradigmi Giuridici Colombiani.
- Tiziana Carafa e Maria Rosaria Radiciotti, La vittoria del Parti Quebecois guidato da Pauline Marois
- SPAGNA: Laura Frosina, La sfida dell’indipendentismo catalano nella perdurante emergenza economica.
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Flessibilità e complessità del sistema parlamentare britannico. Il nodo dei due referendum
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Il biennio 2010-2011 e il delicato cammino verso le elezioni presidenziali del 2012. Cronache costituzionali dalla Francia 2010-2011
- FRANCIA: Paola Piciacchia, All’alba dell’era Hollande: la via francese alla crisi globale tra speranze e attese di un presidente “normale”.
- GERMANIA, Astrid, Zei, La torsione parlamentocentrica del processo di integrazione europea.
- REGNO UNITO, Giulia Caravale, Il fallimento della riforma della Camera dei Lords: verso una definitiva rottura dell’accordo di coalizione?
- SPAGNA, Laura Frosina, La Spagna tra tensioni economiche e spinte indipendentiste.
- STATI UNITI, Giulia Aravantinou Leonidi, National Federation of Independent Business et al. v. Sebelius, Secretary of Health and Human Services, et al. Il self restraint della Corte suprema salva l’individual mandate e la credibilità politica di Obama.
- G. Conti, Recensione a S. CASSESE, The global polity: global dimensions of democracy and the rule of law, Global Law Press/Editorial Derecho Global, Sevilla, 2012, pp. 176.
- G. Conti, Recensione a O. PETERLINI, Funzionamento dei sistemi elettorali e minoranze linguistiche, Franco Angeli Editore, Milano, 2012, pp. 246.
- I. Bernardini, Recensione a E. GONZÀLES CALLEJA, Nelle Tenebre di Brumaio,quattro secoli di riflessione politica sul colpo di Stato, in Biblioteca di Nuova Rivista Storica, Società Editrice Dante Alighieri,Italia, 2011, pp. 114.
- F. Petrini Recensione a S. CASSESE, L’Italia: una società senza Stato?, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 112.
- F. Ragno, Recensione a I. ALESSO, Il Quinto Stato. Storie di donne, leggi e conquiste. Dalla tutela alla democrazia paritaria, Milano, Franco Angeli 2012, pp.138.
- V. Tonti Recensione a B.G. MATTARELLA, La trappola delle leggi. Molte, oscure, complicate, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 217
- N. Guasconi Recensione a M. RUOTOLO, Dignità e carcere, Napoli, Editoriale Scientifica, 2011, pp. 141
- FRANCIA: Paola Piciacchia, La Francia, nuovo “homme malade d’Europe”? Francois Hollande e l’incerto cammino di inizio quinquennato, tra riforme deboli, crisi economica e difficoltà di ripresa.
- GERMANIA: Astrid Zei, I riflessi della nuova governance europea dei conti pubblici nell’ordinamento tedesco.
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, 2012 Presidential Election: what if “the best is yet to come”?
- G. Conti, Recensione a M. YOUN, Money, Politics and the Constitution. Beyond Citizens United, The Century Foundation Press, Brennan Center for Justice at NYU School of Law, New York 2011, pp. 279.
- S. Ferraro, Recensione a J. GOLDSWORTHY, Parliamentary Sovereignty – Contemporary Debates, Cambridge, Cambridge University Press, 2010, pp. 326.
- F. Petrini, Recensione a F. MUSELLA, Il premier diviso. Italia tra presidenzialismo e parlamentarismo, Milano, Egea Università Bocconi, 2012, pp. 195.
- F.Savastano, Recensione a M.CARTABIA – M. GENNUSA, Le fonti europee e il diritto italiano, Torino, Giappichelli, 2011, pp. 132.
- CANADA: Maria Rosaria Radiciotti, “Silent Parliaments, muted outrage”: recenti tendenze nella dinamica dei rapporti tra esecutivo e legislativo nella forma di governo parlamentare canadese.
- I.Bernardini, Recensione a J. HABERMAS, La Constitution de l’Europe, Gallimard, traduit par Christian Bouchindhomme, 2012; Recensione a J. Habermas, Questa Europa è in crisi, Anticorpi Laterza, Trad. di Carlo Mainoldi, Bari, 2012, pp. 240.
- I. Bernardini, Recensione a G. FINI, L. GALLINO, C. JEORGES, F. LANCHESTER, U. ROMAGNOLI, Il modello sociale europeo davanti alle sfide globali, Camera dei deputati – Armando Editore, Roma, 2012, pp. 62.
- POLONIA: Jan Sawicki, La conclusione, stabile, ma non troppo, del primo anno di legislatura del secondo governo Tusk. Cronache costituzionali dalla Polonia, settembre-dicembre 2012
- Nomos 1/2013
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, The right to bear arms. Much ado about nothing? L’amministrazione Obama ed il secondo emendamento
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Una Constitutional Convention per il Regno Unito?
- SPAGNA: Laura Frosina, Dall’austerità al c.d. austericidio. Aggravamento e nuovi rimedi della crisi spagnola
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Il Presidente Hollande ad un anno dalla conquista dell’Eliseo: un indirizzo portato avanti tra crescente impopolarità interna, “affaire Cahuzac” e qualche rilancio in politica estera
- Simona Rodriquez, Il controllo sulle elezioni: dalla “verifica dei poteri” ai Tribunali elettorali. Uno studio comparato.
- Simone Ferraro, Recensione a S. Bartole, “La Costituzione è di tutti”, Bologna, Il Mulino, 2012, pp. 198
- Marco Cacciatore, Elezioni presidenziali 2013. Sorpresa riformista in Iran: ritorno di fiamma e riflusso dell’onda
- Gabriele Conti, Nota alla sentenza della Corte di Giustizia dell’UE del 17 Gennaio 2013, Causa C-23/12. Sul diritto di presentare ricorsi contro l’autorità di frontiera (Area Schengen)
- Gabriele Conti, Recensione a F. Cazzola, “Qualcosa di sinistra. Miti e realtà delle sinistre al Governo”, Bologna, Il Mulino, 2011, pp. 143.
- Niccolò Guasconi, Recensione a A. Ruggeri, “Costituzione scritta e diritto costituzionale non scritto”, Napoli, Editoriale Scientifica, 2012, pp. 128.
- Alessandro Megaro, Recensione a F. Ghera, “Regioni e diritto del lavoro”, Torino, G. Giappichelli Editore, 2012, pp. 120
- Francesca Petrini, Recensione a V. Lippolis, G.M. Salerno, “La Repubblica del Presidente. Il settennato di Giorgio Napolitano”, Bologna, Il Mulino, 2013, pp. 208.
- Alessandra Quadrini, Recensione a S. Maffettone, M. Nocenzi, B. He, A. Rinella, V. Cardinale, E. Pföstl, “Multiculturalismo e Democrazia”, Roma, Apes Editrice, 2011, pp. 380
- Andrea Romano, Recensione a M. Savino, “Le libertà degli altri. La regolazione amministrativa dei flussi migratori”, Milano, Giuffré, 2012, pp. 385
- Francesca Rosignoli, Recensione a L. Violante, “Politica e menzogna”, Torino, Einaudi, 2013, pp. 157.
- Federico Savastano, Recensione a S. Goulard, M. Monti, “La democrazia in Europa. Guardare lontano”, Milano, Rizzoli, 2012, pp. 227
- Valentina Tonti, Recensione a A. Manzella, I regolamenti parlamentari a quarant’anni dal 1971, Bologna, il Mulino, 2012, pp. 251
- Stefano Spina, Recensione a M. Mazza, “Disciplina del potere locale e gestione delle proprietà collettive nel diritto consuetudinario dei Walser, Aspetti comparativi e storia giuridica”, Bergamo, Bergamo University Press, 2012, pp. 120
- Stefano Spina, Recensione a P. Mantini, Buone Regole per la “Casta”. Lodi, garanzie parlamentari, insindacabilità, conflitti di interesse e altre storie, introduzione di Luciano Violante, Roma, Gangemi, 2008, pp. 179
- Valentina Tonti, Recensione a L. Carlassare, “Nel segno della Costituzione. La nostra carta per il futuro”, Milano, Feltrinelli, 2012, pp. 245.
- Marco Benvenuti, Ancora su diritto europeo e (smantellamento dello) Stato sociale: un accostamento par inadvertance?
- OSSERVATORIO ISTITUZIONALE: Carlo Chimenti, Legislativo ed esecutivo in caso di crisi di governo
- OSSERVATORIO ISTITUZIONALE: Carlo Chimenti, Il CDS nella congiuntura postelettorale
- SEMINARIO “Le corti e il voto”. INTRODUZIONE: Fulco Lanchester, Non ci sono “zone franche” nello Stato di diritto costituzionale
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, United States v. Windsor: in the name of same-sex marriage. Alcune brevi considerazioni a margine della storica sentenza della Corte Suprema
- SPAGNA: Laura Frosina, L’esplosione del caso Bárcenas e l’avanzamento del processo indipendentista catalano
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Debolezza dei partiti tradizionali e nuovo vigore del Parlamento
- Alessandro Gigliotti, Presidente della Repubblica e intercettazioni: la Corte Costituzionale traccia un’inviolabilità dai confini incerti
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi,The day filibuster died. Le modifiche del regolamento del Senato statunitense e il secondo mandato Obama
- SEMINARIO “Le corti e il voto”. Gaetano Azzariti, Lo spazio teorico e l’opportunità politica per un mutamento di giurisprudenza
- SEMINARIO “Le corti e il voto”. Adele Anzon Demmig, Un tentativo coraggioso ma improprio per far valere l’incostituzionalità della legge per le elezioni politiche (e per coprire una “zona franca” del giudizio di costituzionalità)
- SEMINARIO “Le corti e il voto”.Roberto Borrello, Due problemi contrapposti: ammissibilità e “zona franca”
- SEMINARIO “Le corti e il voto”. Augusto Cerri, Ci sarà pure un giudice a Berlino! Il mugnaio di Postdam e la legge elettorale
- SEMINARIO “Le corti e il voto”. Oreste Massari, Fiat ratio, pereat Porcellum
- SEMINARIO “Le corti e il voto”. Massimo Siclari, Osservazioni sulla questione di legittimità costituzionale della legge elettorale sollevata dalla Corte di Cassazione
- SEMINARIO “Le corti e il voto”. Paolo Carnevale, La Cassazione all’attacco della legge elettorale. Riflessioni a prima lettura alla luce di una recente ordinanza di rimessione della Suprema Corte
- FRANCIA: Paola Piciacchia, “Un an d’action en France”: Hollande-Ayrault alla (continua) ricerca dell’equilibrio tra agenda di governo, relazioni internazionali, esigenze di bilancio e ripresa economica
- Ilenia Bernardini, Recensione a V. Lippolis, G.M. Salerno, “La Repubblica del Presidente. Il settennato di Giorgio Napolitano”, Bologna, Il Mulino, 2013, pp. 208.
- SEMINARIO “Le corti e il voto”. Alessandro Gigliotti, Violata la “zona d’ombra”? La quaestio legitimitatis della legge elettorale
- Testo Ordinanza Interlocutoria, n. 12060 CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
- Testo Memoria difensiva nel Ricorso R.G. N. 18249/2012 per l’Udienza pubblica del 21 marzo 2013
- Testo Ricorso R.G. 18249/2012
- Dossier: CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, Prima Sezione Civile, Ordinanza Interlocutoria, n. 12060, Oggetto: Legge elettorale n. 270/2005. Legittimità costituzionale
- Ilenia Bernardini, Francesca Ragno, Elezioni politiche 2013: La Clades variana della vecchia dirigenza politica italiana?
- Maria Daniela Poli, Il contributo del modello tedesco al costituzionalismo del Sudafrica nella lunga transizione
- Katalin Egresi, La storia del costituzionalismo ungherese
- POLONIA: Jan Sawicki, Le questioni eticamente sensibili al centro del secondo anno della seconda legislatura del governo Tusk: cronache costituzionali dalla Polonia, gennaio-aprile 2013
- GERMANIA: Astrid Zei, Le grandi coalizioni richiedono uno statuto speciale dei diritti dell’opposizione?
- GERMANIA: Astrid Zei, I nodi irrisolti delle relazioni finanziarie tra i livelli di governo bloccano la trasposizione delle regole del c.d. fiscal compact nell’ordinamento tedesco
- Sandro Staiano, L’accesso alla Corte costituzionale per far dichiarare l’illegittimità della Legge elettorale. Breve nota sull’Ordinanza di rimessione della Legge elettorale
- GERMANIA: Astrid Zei, I giudici, le urne, i partiti: note sulla recente evoluzione della giustizia elettorale in Germania e sulla tutela della libertà di voto da parte degli organi giurisdizionali
- SEMINARIO “Sistemi elettorali e minoranze linguistiche”. INTRODUZIONE: Fulco Lanchester, Demos sociale e politico, minoranze linguistiche, votazioni elettive e deliberative nella storia e nel diritto comparato
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Il white paper Scotland’s Future e i quesiti ancora irrisolti dell’indipendenza
- Conti Gabriele, Recensione a M. S. Lewis-Beck, R. Nadeau, E. Bélanger, French Presidential Elections, Palgrave Macmillan, Basingtoke (Hampshire, England), 2012, pp. 253.
- Ferraro Simone, Recensione a AA. VV. , Italia al voto: le elezioni politiche della Repubblica (a cura Di L. Ricolfi, B. Loera, S. Testa), Utet, Torino, 2012, pp. 645
- Guasconi Niccolò, Recensione a D.B. Kopel – T. Burrus, Sex, Drugs, Alcohol, Gambling and Guns: the synergistic constitutional effects, in Albany Government Law Review, vol. 6/2 (2013)
- Andrea Luciani, Recensione a L. Antonini, Federalismo all’italiana”, Marsilio tempi, Venezia, 2013, pp. 205
- Simon Pietro Isaza Querini, Recensione a I. McLean – J. Gallagher – G. Lodge, Scotland’s Choices. The Referendum and What Happens Afterwards, Edimburgh University Press, Edimburgh, 2013, pp. 223
- Alessandra Quadrini, Recensione a P. G. Monateri, Geopolitica del diritto: genesi, governo e dissoluzione dei corpi politici, Laterza & Figli, Roma-Bari, I ed. Marzo 2013, pp. 166
- Francesca Rosignoli, Recensione a G. Zagrebelsky, Fondata sul Lavoro, Einaudi, Torino, 2013, pp. 70
- Maria Francesca Serra, Recensione a M. Mancini, Attività sportive ufficiali, intervento pubblico e sussidiarietà, Cedam, Padova, 2012, pp. 452
- Nomos 2/2013
- SEMINARIO “Sistemi elettorali e minoranze linguistiche”. Stefano Ceccanti, La tutela delle minoranze linguistiche non passa solo attraverso i partiti che ne sono espressione
- SEMINARIO “Sistemi elettorali e minoranze linguistiche”. Augusto Cerri, Minoranze linguistiche e politiche tra azione positiva e divieto di discriminazioni indirette. Giurisprudenza americana e suggerimenti per l’esperienza italiana
- SEMINARIO “Sistemi elettorali e minoranze linguistiche”. Massimo Luciani, Protezione costituzionale delle minoranze linguistiche e loro partecipazione al sistema politico. Memoria ‘etnica’ dei partiti regionali
- SEMINARIO “Sistemi elettorali e minoranze linguistiche”. Oskar Peterlini, La rappresentanza delle minoranze linguistiche a livello locale e nazionale, dal caso altoatesino alla comparazione in Europa
- Le Corti e il voto. “Augusto Cerri – Dopo la sentenza della Corte – Il nodo della legge elettorale”
- Le Corti e il voto. “Alessandro Gigliotti – La riforma elettorale e il Gattopardo”
- Le Corti e il voto. “Felice Besostri – Una testimonianza di sei anni di battaglie”
- Le Corti e il voto, Introduzione. “Fulco Lanchester – Dal porcellum all’italicum nuovi collegamenti nuovi orari ma su vecchi binari”
- Le Corti e il voto. “Gaetano Azzariti – La sentenza e gli effetti indiretti sulla legislazione futura”
- Le Corti e il voto. “Gianni Caso – Sulla riforma elettorale”
- Le Corti e il voto. “Gianni Ferrara – In un Paese civile”
- Le Corti e il voto. “Marco Benvenuti – Zone franche che si chiudono e zone d’ombra che si aprono nella sent. n. 1/2014 della Corte Costituzionale. Prime considerazioni interlocutorie a margine dell’ammissibilità della questione di legittimità costituzionale”
- Le Corti e il voto. “Oreste Massari – Italicum, errare humanum est perseverare autem diabolicum”
- Le Corti e il voto. “Paolo Carnevale – La corte vince, ma non sempre convince. Riflessioni intorno ad alcuni profili della ‘storica’ sentenza n.1 del 2014 della corte costituzionale”
- Le Corti e il voto. “Raffaele Bifulco – Brevissime considerazioni sul rapporto tra la sentenza e le legislazioni elettorali regionali”
- Le Corti e il voto. “Roberto Borrello – Ancora sull’ammissibilità del ricorso”
- Le Corti e il voto. “Riccardo Chieppa – Postilla al seminario del 29 Gennaio 2014”
- Le Corti e il voto. “Stefano Ceccanti – Amicus fulco sed magis amica veritas”
- Dossier: Corte Costituzionale, Sentenza n. 1/2014
- Laura Muzi, La tutela della democrazia tedesca di fronte al processo di integrazione Ue: una rassegna sulla giurisprudenza del Tribunale costituzionale federale tedesco
- Alessandro Megaro, La tutela della salute nei luoghi di lavoro: profili costituzionali e prospettive
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”: Fulco Lanchester, La tradizione giuspubblicistica a “La Sapienza” (con documentazione a cura di Simone Ferraro)
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”: Paolo Pombeni, Leopoldo Elia, fra Fuci e Cronache Sociali nel periodo transitorio
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”: Stefano Ceccanti, Leopoldo Elia e la palestra di “Giurisprudenza Costituzionale”
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”: Silvio Traversa, I giovani colleghi di Elia
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia Roma 1048-1962”: Maurizio Fioravanti, Costantino Mortati: Uno Stato di “tipo nuovo”
- SPAGNA: Laura Frosina, La Constitución intocable alla prova del suo 35° anniversario
- Marco Cacciatore: Lettura critica: La Rivoluzione costituzionale in Iran. L’Islam, il Costituzionalismo e lo Stato di diritto. Occidente e Persia a confronto
- Ilenia Bernardini: Recensione a P. Armaroli, Lo strano caso di Fini e il suo doppio nell’Italia che cambia. Tutte le anomalie della XVI Legislatura e oltre, Firenze, Mauro Pagliai Editore, pp. 240.
- Simone Ferraro: Recensione a F. Biondi, Il finanziamento pubblico dei partiti politici. Profili costituzionali, Milano, Giuffrè, 2012, pp. 232.
- Andrea Luciani: Recensione a M. Mistri, La Città Metropolitana,Vicenza, La Gru, 2013, pp. 178.
- Francesca Rosignoli: Recensione a M. Di Pierri – C. Spizzichino (A cura di), Dallo sviluppo sostenibile alla giusta sostenibilità, in http://asud.net/rapporto-igs-dallo-sviluppo-sostenibile-alla-giusta-sostenibilità/, Roma, 2013, pp. 190
- Stefano Spina: Recensione a L. Duilio (a cura di), Politica della Legislazione, oltre la crisi, Bologna, Il Mulino, 2013, pp. 330
- Valentina Tonti: Scheda a R. Loiero, Compendio di contabilità di Stato e degli enti pubblici, Roma, Dike, 2013, pp.238
- Marco Lunardelli, The Finnish Parliament and its scrutiny of EU matters: an efficient model
- “Gli appunti sugli anni della guerra di Paolo Galizia (1942-1944)”, a cura di Mario Galizia, Milano,Giuffrè, 2013
- Marco Cacciatore, President Rouhani: the year after
- Carlo Chimenti, Sulla riforma elettorale e su quella del Senato
- POLONIA: Jan Sawicki, La Polonia nell’occhio del ciclone ucraino
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Con il consenso del sovrano: il rapporto dell’House of Commons Political and Constitutional Reform Committee
- SPAGNA: Laura Frosina, Avanzamento dei secessionismi e cambiamenti politici-istituzionali: quali nuovi scenari possibili per la democrazia spagnola?
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Tra mito e realtà. Il finanziamento della politica negli USA. Brevi considerazioni a margine della sentenza McCutcheon v. FEC
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia Roma 1948-1962”: Roberto Miccù, Giuseppe Chiarelli: Un innovatore “moderato” nella tradizione giuspubblicistica “nazionale”
- “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”
- Inediti: Leopoldo Elia, Appunti su Giacomo Perticone e la storia costituzionale
- Maria Rosaria Donnarumma, Le mariage homosexuel en France, la tradition républicaine et les questions de société
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962″: Antonio D’Atena, Vezio Crisafulli: Le anticipazioni giovanili dell’opera della maturità
- Le Corti e il voto. “Gabriele Maestri – “La legge elettorale dopo la Consulta: quali paletti per il legislatore in materia (e quali spazi per nuove sentenze)?
- Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”
- Nomos 3/2013
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962″: Augusto Barbera, Vincenzo Zangara e Vincenzo Gueli
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962″: Teresa Serra, La Filosofia del diritto: Capograssi, Cesarini Sforza, Volpicelli
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962″: Carlo Curti Gialdino, Due internazionalisti del Novecento a confronto: Giacinto Bosco e Riccardo Monaco (abstract)
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962″: Giulia Caravale, Alla scuola di Costantino Mortati: Antonio La Pergola
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”: Sabino Cassese, Massimo Severo Giannini, l’eretico
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962″: Fernanda Bruno, Egidio Tosato
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962″: Roberto Nania, Forma di governo e sistema dei partiti: rileggendo Leopoldo Elia
- POLONIA: Jan Sawicki, Il Governo Tusk verso la metà della seconda Legislatura
- Renato Ibrido, “Ritorno alla comparazione”. Note a margine della sentenza del Tribunal Constitucional spagnolo sul matrimonio omosessuale
- Andrea Romano, I voti particolari nella Sentenza n. 198 del 2012 del Tribunal Consitutional spagnolo tra approcci alla relazione affettiva e dinamiche dell’interpretazione costituzionale
- Le Corti e il Voto. “Piero Alberto Capotosti – Il coraggio della Corte”
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962”: Francesco Durante, L’insegnamento del Diritto internazionale alla “Sapienza”: “Gaetano Morelli e Roberto Ago”
- Documentazione Convegno “La Sapienza del giovane Leopoldo Elia 1948-1962″: Giuliano Amato, Quello che avevano in comune Leopoldo Elia e Carlo Lavagna
- Elisabetta Benedetti: Recensione a S. Rodotà, Il diritto di avere diritti, Laterza, 2013, pp. 426
- Simone Ferraro: Recensione a ISSiRFA-CNR, Federalism, Regionalism and Territory. Proceedings of the conference. Rome, 19-20-21 September 2012 (a cura di Stelio Mangiameli), Milano, Giuffrè, 2013, pp. 398
- Matteo Pati: Recensione a L. Canfora, G. Zagrebelsky, La maschera democratica dell’oligarchia. Un dialogo (a cura di Geminello Preterossi), Bari, Laterza, 2014, pp. 136
- Alessandra Quadrini, Recensione a Wael B. Hallaq, Introduzione al diritto islamico, Bologna, Il Mulino, 2013, pp. 260
- Francesca Rosignoli, Recensione a G. Zagrebelsky, Contro la dittatura del presente, Roma, Laterza, 2014, pp. 132
- Valentina Tonti, Recensione a R. Dickmann, Governance economica europea e misure nazionali per l’equilibrio dei bilanci pubblici, Napoli, Jovene, 2013, pp. 130
- “La crisi del diritto pubblico interno e internazionale”: Prolusioni agli anni accademici della Università di Roma “La Sapienza” 1914-1948. Vittorio Emanuele Orlando, La crisi del Diritto internazionale, Prolusione all’a.a. 1947-1948 dell’Università di Roma
- Nomos 1/2014
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Il quadrimestre nero di Hollande tra débâcle elettorale alle municipali e rimpasto di Governo (con lo sguardo rivolto alle elezioni europee…)
- Convegno – “Parlamenti sub-statali nella dimensione nazionale ed europea”
- Dieter Grimm, La forza dell’UE sta in una accorta autolimitazione Giuseppe Guarino, The ‘truth’ about Europe and the Euro – A Second Essay (Preface of James K. Galbraith) Giuseppe Guarino, The ‘truth’ about Europe and the Euro – 1/1/1999: coup d’état 1/1/2014 Rebirth?
- Alessandro Catelani, Crisi dell’Unione Europea e necessarie riforme
- Augusto Cerri, La crisi economica e le prospettive europee
- Claudio De Fiores, Brevi considerazioni sulla democrazia rappresentativa in Europa
- Giorgio C. S. Giraudi, Note critiche sul “teorema dell’impossibilità di un’UE pienamente democratica”. Un breve commento al saggio di Dieter Grimm
- Giammaria Milani, Parlamento europeo e leggi elettorali: quale ruolo per le Corti costituzionali?
- Ilenia Bernardini, Est modus in rebus. La politique fiscale entre souveraineté nationale et le fédéralisme exécutif
- Francesco Nardi, Una rassegna sulle principali misure adottate dall’Unione per superare la crisi finanziaria
- Matteo Pati, Alcune riflessioni sul processo di strutturazione del sistema politico europeo
- Marta Picchi, La delegittimazione dell’Unione Europea: ripensare il processo di integrazione attraverso la realizzazione di un modello sociale europeo
- Francesca Rosignoli, Il deficit democratico dell’Europa. Due punti di vista
- Fulco Lanchester, Dal “grande partito” al “piccolo”, rispettabile e regolato
- Roberto Nania, Su alcune questioni di metodo nell’insegnamento del diritto pubblico
- Laura Frosina, Una monarchia rinnovata per la Spagna del XXI secolo. L’abdicazione del Re Juan Carlos I, la proclamazione di Felipe VI e il c.d. aforamiento reale
- Maria Rosaria Donnarumma, L’affaire Lambert. La jurisprudence française face à la “fin de vie”
- Gianluigi Fioriglio, Sorveglianza e controllo nella società dell’informazione. Il possibile contributo dell’etica hacker
- Pietro Giuseppe Grasso, Fattore politico e innovazioni costituzionali
- Marco Lunardelli, Estonia amid cooperation in the Baltic Sea region and EU membership
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Una nuova Magna Carta per il XXI secolo?
- GERMANIA: Astrid Zei, Il Presidente federale sotto lo sguardo di Karlsruhe
- Valentina Tonti, Recensione a E. Raffiotta, Il governo multilivello dell’economia. Studio sulle trasformazioni dello stato costituzionale in Europa, Bologna, Bononia University Press, 2013, pp. 344
- Simone Ferraro, Recensione a L. Miles, A. Wivel (Edited by), Denmark and the European Union, London, New-York, Routledge, 2014, pp. 280
- Nomos 2/2014
- “La cultura germanica e la guerra per l’egemonia mondiale”: Prolusioni agli anni accademici della Università di Roma “La Sapienza” 1914-1948. Giuseppe Sanarelli, La cultura germanica e la guerra per l’egemonia mondiale, Prolusione all’a.a. 1915-1916 dell’Università di Roma
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Le inquietudini del quinquennato: dall’anti-europeismo elettorale alla crisi del governo Valls. Fine del sogno di Hollande o trasformazione di un modello?
- SPAGNA: Laura Frosina, I segnali del rinnovamento politico-istituzionale. La proclamazione di Felipe VI, l’elezione di Pedro Sánchez e l’ascesa di Podemos
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, La Corte Suprema e la separazione dei poteri negli Stati Uniti. Considerazioni a margine della Sentenza National Labor Relations Board, Petioner v. Noel Canning, et. al.
- VITTORIO BACHELET a trentacinque anni dal suo sacrificio (1980-2015)(Roma, 12 febbraio 2015)
- La riflessione scientifica di Piero Alberto Capotosti sulla forma di governo (Roma, 19 marzo 2015)
- Giornata di studio – Parlamenti sub-statali nella dimensione nazionale ed europea (Roma, 29 gennaio 2015)
- “Per Mario Galizia”
- “Tra parte e tutto: il partito e le sue radici”
- Matteo Pati, Profili sostanziali e procedurali della disciplina dei reati ministeriali
- Katalin Egresi, Le conseguenze giuridiche e politiche delle elezioni parlamentari ungheresi
- La decisione di bilancio e i suoi strumenti di Enrico Morando
- Ascenzo Forte, I poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale
- Jan Sawicki, Recensione a Giancarlo Doria, Bicameralismo e federalismo. Analisi dei modelli di relazione (Prefazione di Fulco Lanchester), Roma, Carocci, 2014, pp. 200
- Amaury Silveira Martins, Recensione a Olivier Beydon, Introduction à la pensée juridique chinoise, (Introduzione al pensiero giuridico cinese), 1ª ed., Bruxelles, Editore Larcier, 2014, pp. 616
- Valentina Tonti, Recensione a G. Pepe, La primazia negli organi collegiali pubblici, Napoli, Editoriale Scientifica, 2014, pp. 234
- Simone Ferraro, Rassegne critiche, Fenomeno partigiano e partito politico. A proposito di alcune recenti pubblicazioni in tema di partiti
- FRANCIA: Paola Piciacchia. Le elezioni parziali del Senato, l’attuazione dell’art. 68 Cost. sulla destituzione del Presidente e la riforma delle Regioni: un panorama francese in evoluzione tra crisi e impasse del quinquennato (pensando a “l’avenir des institutions”)
- REGNO UNITO, Giulia Caravale, “It’s England’s turn now”? Prospettive per il futuro assetto territoriale britannico all’indomani del referendum scozzese
- SPAGNA, Laura Frosina, Dopo la consultazione popolare del 9 novembre quali scenari si aprono per il futuro politico della Catalogna?
- STATI UNITI, Giulia Aravantinou Leonidi, Il declino della democrazia americana. Paralisi e disfunzione di un ordinamento. Le sfide della lame-duck presidency di Obama
- GERMANIA, Astrid Zei, Come si calcola la maggioranza relativa con un solo candidato? L’impasse istituzionale sfiorata in Turingia
- Nomos 3/2014
- Sergio Mattarella, l’articolo scientifico più recente redatto dall’attuale Presidente della Repubblica edito da Giuffrè
- “LA RIFLESSIONE SCIENTIFICA DI PIERO ALBERTO CAPOTOSTI SULLA FORMA DI GOVERNO” Convegno organizzato dal Dipartimento di Scienze politiche e dal Dottorato in Diritto pubblico, comparato ed internazionale, curriculum Teoria dello Stato ed Istituzioni politiche comparate il 19 marzo 2015
- Anticipazioni al n. 1/2015 della Rivista “Nomos – Le attualità nel diritto”
- V premio nazionale “Vittorio Frosini” in informatica giuridica e diritto dell’informatica
- Convegno – Parlamenti sub-statali nella dimensione nazionale ed europea (Roma, 5 marzo 2015)
- Convegno “Parlamenti nazionali e Unione europea nella governance multilivello” – PRIN 2010-2011
- Conferenza del Prof. Bettinelli su “Rappresentanza politica e sistemi di votazione” (Roma, 15 aprile 2015)
- Anticipazioni Convegno “Parlamenti nazionali e Unione europea nella governance multilivello” – PRIN 2010-2011
- Francesco Compagna, La Corte europea dei Diritti dell’uomo fra inviolabilità dei principi di garanzia e conseguenti esigenze di riforma del sistema sanzionatorio
- Maria Rosaria Donnarumma, La riforma della Legge “Vassalli” sulla responsabilità civile dei magistrati: “passaggio storico” o mero bluff ?
- Maciej Miżejewski, Politicization of the media in the first decade of polish membership in the European Union
- Gabriele Pepe, La posizione giuridica del Presidente negli organi collegiali politico-assembleari
- Diego Serra, La parlamentarizzazione del sistema presidenziale in Perù. Uno strumento di riequilibrio tra poteri
- Eugenio Gaudio, Saluto del Magnifico Rettore
- Fulco Lanchester, Bachelet e la Facoltà romana di Scienze Politiche
- Giuliano Amato, Bachelet giurista
- Giovanni Legnini, Bachelet e il CSM
- Enzo Balboni, Intervento
- Michele Salvati, Intervento
- Stefano Ceccanti, Riflessioni conclusive
- FRANCIA: Paola Piciacchia, La Francia alla ricerca di una VIe République ? Le elezioni dipartimentali di marzo, il rilancio dell’UMP e le regole sulle primarie: prove tecniche per le presidenziali 2017
- GERMANIA: Astrid Zei, Illegittimo il divieto per le insegnanti di indossare il velo e altri simboli della fede
- POLONIA: Jan Sawicki, L’avvio di un cruciale anno elettorale tra successi economici, tensioni internazionali e crescente insofferenza popolare
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, La fine di una legislatura atipica
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Federal Government v. State governments. La riforma dell’immigrazione e la doctrine of prosecutorial discretion
- Carlo Chimenti, Cosa sta accadendo in Italia dopo la riforma elettorale ?
- Luca Bartolucci, Recensione a Daniele Chinni, Decretazione d’urgenza e poteri del Presidente della Repubblica, Napoli, Editoriale Scientifica, 2014, pp. 440
- Ilenia Bernardini, Recensione a Gian Luigi Cecchini-Giuseppe Liani, Il colpo di Stato. Media e Diritto Internazionale, Amon, Italia, 2012, pp. 447
- Giacinto della Cananea, Recensione a Alessandro Giovannini, Il diritto tributario per principi, Milano, Giuffrè, 2014, pp. 351
- Eleonora Mainardi, Recensione a Stefano Rodotà, Solidarietà. Un’utopia necessaria, Roma-Bari, Laterza, 2014, pp. 148
- Marco Mandato, Recensione a Felice Giuffrè – Ida Angela Nicotra (a cura di), L’eccezionale “bis” del Presidente della Repubblica Napolitano, Torino, Giappichelli, 2014, pp. 213
- Amaury Silveira Martins, Recensione a Edgar Iván Colina Ramírez, Sobre la legitimación del derecho penal del riesgo (Sulla legittimazione del diritto penale del rischio), 1ª ed., Barcelona, J. M. Bosch Editore, 2015, pp. 164
- Antonio D’Atena, La Scuola costituzionalistica romana: lettera
- Nomos 1/2015
- Anticipazioni al n. 2/2015 della Rivista “Nomos – Le attualità nel diritto”
- SPAGNA, Laura Frosina, Il sistema partitico spagnolo in trasformazione
- Inediti: Costantino Mortati, Concetto e funzione dei partiti politici
- 1° Incontro Costantino Mortati LE STRATEGIE PER LA RIFORMA DEL SISTEMA GIUDIZIARIO IN ALBANIA Un confronto con il caso italiano – 11 settembre 2015, ore 10.30 Aula degli Organi degli Collegiali del Rettorato dell’Università “La Sapienza”
- Mercoledì 21 Ottobre, ore 15.30, Aula degli Organi Collegiali – Rettorato “La Sapienza” Roma presentazione del volume di LUIGI COMPAGNA “ITALIA 1915 IN GUERRA CONTRO GIOLITTI”, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2015
- Giovedì 22 Ottobre, ore 15.30, Salone – Terzo piano del Dipartimento di Scienze politiche Lezione del Prof. Olivier Beaud “Schmitt a Weimar nel periodo 1928-1931”
- Nomos 2/2015
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, La demolizione del Voting Rights Act 1965 e le sue implicazioni per la Presidential Election 2016
- “La riflessione scientifica di Piero Alberto Capotosti sulla forma di governo”
- Inediti Costantino Mortati, Concetto e funzione dei partiti politici
- Dieter Grimm, Il ruolo dei parlamenti nazionali nell’Unione Europea
- Giulia Caravale, Il Queen’s speech 2015 e le prime difficoltà del governo Cameron
- Simone Benvenuti, La riforma del sistema giudiziario albanese: riflessioni su Corte suprema e Consiglio di giustizia in ottica comparata
- Maria Rosaria Donnarumma, Retour sur l’affaire Lambert à la lumière de la décision de la Cour européenne de droits de l’homme
- “Pensare la Corte costituzionale. La prospettiva storica per la comprensione giuridica
- GERMANIA: Astrid Zei, La nuova Legge federale sul cooling-off per gli ex ministri e sottosegretari
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Verso una nuova sospensione della devolution nord irlandese?
- SPAGNA: Laura Frosina, Integrazione e secessione. La complessa evoluzione dei rapporti tra Unione Europea, Spagna e Catalogna
- Simone Ferraro, A proposito di una recente pubblicazione sul rapporto tra istituzioni e democrazia. Brevi considerazioni a partire dal volume di G. Amato, Le istituzioni della democrazia. Un viaggio lungo cinquant’anni, Bologna, il Mulino, 2014, pp. 440.
- Francesco Saitto, Difesa dei diritti e trasformazioni del sistema costituzionale: ripensando i principi di sostenibilità e stabilità. Brevi considerazioni a partire dal volume di C. Buzzacchi, Bilancio e stabilità. Oltre l’equilibrio finanziario, Milano, Giuffré 2015, pp. 290.
- Simone Benvenuti, Recensione a J. -P. Derosier, Les limites constitutionnelles à l’integration européenne. Étude comparée: Allemagne, France, Italie, Paris, LGDJ, 2015, I-XIX, pp. 601.
- Paolo Bonini, Recensione a G. Scaccia, Il re della Repubblica. Cronaca costituzionale della presidenza di Giorgio Napolitano, Modena, Mucchi Editore, 2015, pp. 150.
- Gianluigi Fioriglio, Recensione a F. Marcelli, P. Marsocci, M. Pietrangelo (a cura di), La rete internet come spazio di partecipazione politica. una prospettiva giuridica, Napoli, Editoriale Scientifica, 2015, pp. 240.
- Marco Mandato, Recensione a G. Savini, L’attività legislativa tra Parlamento e Governo: continuità e innovazioni nell’esperienza del Governo Monti, Padova, Cedam, 2014, pp. 184.
- Francesca Petrini, Recensione a H. Caroli Casavola, Rapporto IRPA 1/2014, I collaboratori dei parlamentari. Il personale “addetto” alla politica, Napoli, Editoriale Scientifica, 2014, pp. 97.
- Valentina Tonti, Recensione a F. Sgrò, Legge elettorale, partiti politici, forma di governo. Variabili e costanti del sistema costituzionale italiano, Padova, Cedam, 2014, pp. 369.
- FRANCIA: Paola Piciacchia, La Francia di Hollande-Valls e lo scollamento tra politica interna e politica estera: riforme e ambizioni internazionali vs insofferenza dell’elettorato, partiti dell’opposizione che si riorganizzano ed elezioni regionali alle porte
- CONVEGNO COSTANTINO MORTATI “Potere costituente e limiti alla revisione costituzionale”.
- CONVEGNO FINALE PRIN 2010-2011 Parlamenti nazionali e Unione europea nella governance multilivello
- Nomos – Annata 2013
- Olivier Beaud, Carl Schmitt face à Weimar de la Verfassungslehre au hüter der Verfassung (1928-1931)
- Antonio Zorzi Giustiniani , Parlamento europeo e Parlamenti nazionali nella governance economica e finanziaria europea
- Rino Casella, La Francia dopo gli attentati di Parigi: La dichiarazione dello stato di urgenza e la proposta di revisione costituzionale del Presidente Hollande
- CONCETTO E FUNZIONE DEI PARTITI POLITICI
- La riforma elettorale: I pro e contro dell’Italicum
- LA TERZA ONDATA DI DEMOCRATIZZAZIONE E IL CONCILIO VATICANO II
- 1° Incontro Costantino Mortati: Le strategie per la riforma del sistema giudiziario in Albania. Un confronto con il caso italiano
- Carlo Chimenti, Il Bicameralismo fra le riforme costituzionali
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Dalla lotta al terrorismo alle elezioni regionali: Gli tsunami della V Repubblica e gli interrogativi su (come) “refaire la démocratie”
- GERMANIA: Astrid Zei, Forme e limiti del controllo parlamentare nella lotta europea al terrorismo
- SPAGNA: Laura Frosina, Le elezioni politiche e catalane del 2015: due terremoti elettorali e l’inizio di una complessa fase politico-costituzionale
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Addio alle armi? Il secondo emendamento nel dibattito elettorale statunitense
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Lo Strathclyde Report e il nuovo dibattito sui poteri della Camera dei Lords
- POLONIA, Jan Sawicki, Un cambio di rotta brusco e inatteso. Le elezioni presidenziali di maggio 2015 come annuncio di una svolta conservatrice in vista delle politiche
- Simona Colarizi, Rassegna critica: A proposito del volume di Luigi Compagna, Italia 1915. In guerra contro Giolitti, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2015
- Luciano Zani, Rassegna critica: A proposito del volume di LUIGI COMPAGNA, Italia 1915. In guerra contro Giolitti, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2015
- Luca Bartolucci, Recensione a C. Bergonzini, Parlamento e decisioni di bilancio, Milano, FrancoAngeli, 2014, pp. 250
- Paolo Bonini, Recensione a S. Sicardi, M. Cavino, L. Imarisio (a cura di), Vent’anni di Costituzione (1993-2013). Dibattiti e riforme nell’Italia tra due secoli, Bologna, Il Mulino, 2015, pp. 800
- Antonio di Muro, Recensione a M. Panebianco (a cura di), Introduzione al Codex italiae diplomaticus. “Codice Lunig” di J. C. Lünig, Napoli, Editoriale Scientifica, 2016
- Simone Ferraro, Recensione a I. Birocchi e L. Loschiavo (a cura di), I giuristi e il fascino del regime (1918-1925), Roma, RomaTrE-Press, 2015, pp. 424
- Davide Lamparella, Il dialogo tra le giurisdizioni superiori italiane e la Corte di giustizia europea, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2014, pp. 104
- Simone Benvenuti, Recensione a D. Lamparella, Il dialogo tra le giurisdizioni superiori italiane e la Corte di giustizia europea, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2014, pp. 104
- Marco Mandato, Recensione a A. Rauti, I sistemi elettorali dopo la sentenza costituzionale n. 1 del 2014. Problemi e prospettive, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2014, pp. 259
- Francesca Rosignoli, Recensione a L. Ceccarini, La cittadinanza online, Bologna, il Mulino, 2015, pp. 229
- Giuseppe Storsillo, Recensione a G. Buonomo, Lo scudo di cartone. Diritto politico e riserva parlamentare, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2015, pp. 249
- Giuliaserena Stegher, Recensione a E. Gianfrancesco, N. Lupo, G. Rivosecchi (a cura di), I Presidenti di Assemblea parlamentare. Riflessioni su un ruolo in trasformazione, Bologna, Il Mulino, 2014, pp. 471
- Valentina Tonti, Scheda del volume di R. Dickmann, Il Parlamento italiano, Napoli, Jovene Editore, 2015, pp. 260
- Nomos 3/2015
- Gianluigi Fioriglio, La legislazione di mera formula. Considerazioni a partire da alcune intuizioni di Giovanni Tarello
- Anticipazioni Convegno “ COSTANTINO MORTATI: Potere costituente e limiti alla revisione costituzionale” (Roma, 14 Dicembre 2015)
- Incontri Costantino Mortati SEMINARI DI STUDIO SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE: 11 febbraio 2016, ore 15.00 Sala delle Lauree – Scienze politiche “RIFORMA COSTITUZIONALE E REFERENDUM PARZIALI” / 30 marzo 2016, ore 15.00 Sala delle Lauree – Scienze politiche “RIFORMA DEL SENATO E DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE”
- UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO DIPARTIMENTO DI STUDI INTERNAZIONALI, GIURIDICI E STORICO-POLITICI THE EUROPEAN UNION AND THE EURASIAN ECONOMIC UNION: MOVING TOWARDS COOPERATION 7 MARZO 2016 INTERNATIONAL CONFERENCE Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali Sala Lauree Via Conservatorio,7 Milano
- CONVEGNO “LA SAPIENZA NEL PERIODO COSTITUZIONALE PROVVISORIO 1943-1947” Venerdì 18 MARZO 2016, ore 09.00 Sala degli Organi Collegiali – Rettorato
- CONVEGNO INTERNAZIONALE Acqua, servizio pubblico e diritti fondamentali Ecologia costituzionale comparata italo-brasiliana, Giovedì 21 aprile 2016 Sala delle Lauree – Facoltà di Economia Sapienza, Università di Roma
- Paolo Grossi, Introduzione ai lavori
- Fulco Lanchester, Mortati e la “Legislatura costituente”
- Giuliano Amato, L’elasticità delle costituzioni rigide
- Alessandro Pace, I limiti alla revisione costituzionale nell’ordinamento italiano ed europeo
- Gaetano Azzariti, Revisione costituzionale e rapporto tra prima e seconda parte della Costituzione
- Olivier Beaud, Le cas français: l’obstination de la jurisprudence et de la doctrine à refuser tout idée de limitation au pouvoir de révision constitutionnelle
- Roberto Nania, Principi supremi e revisione costituzionale (annotazioni sulla progressione di una controversia scientifica)
- Luca Borsi, Il potere costituente nel periodo statutario
- Roberto Borrello, Sistemi elettorali e revisione costituzionale
- Teresa Serra, Il ‘diritto’ di resistenza in Costantino Mortati
- Roberto D’Orazio, L’Archivio Mortati: prime considerazioni
- Fulco Lanchester, Introduzione
- Paolo Carnevale, La parte per il tutto: il referendum costituzionale non ammette la sineddoche
- Massimo Siclari, È possibile richiedere un referendum costituzionale parziale?
- Giuliano Amato, Augusto Barbera, Nicola Lupo, Unione europea e cooperazione parlamentare: un dibattito
- Giulia Caravale, Il rafforzamento della cooperazione interparlamentare nelle proposte di alcuni parlamenti nazionali
- Corrado Caruso, Prassi e funzioni del sistema di early warning
- Andrea Frosini, Il coordinamento tra Parlamenti nazionali e Autorità indipendenti: il caso delle Autorità garanti per la protezione dei dati personali
- Paola Piciacchia, Un fenomeno in crescente espansione: il dialogo politico dei parlamenti nazionali nell’UE
- Sergio Lariccia, Un passo indietro sul fronte dei diritti di libertà e di eguaglianza in materia religiosa [?]
- Maria Rosaria Donnarumma, L’échec d’une démocratie: la déchéance de nationalité
- Mario Gorlani, La “tardiva” attuazione legislativa dell’art. 49 Cost. nell’eclissi della funzione di rappresentanza dei partiti politici
- Gabriele Maestri, Senza Rosa e senza Pugno? Considerazioni giuridico-simboliche sulla presenza elettorale dei Radicali in Italia
- Nausica Palazzo, Giudizio di uguaglianza davanti al suffragio e discrezionalità legislativa: riflessioni a partire dalla sentenza del Conseil sulla loi NOTRe
- Jan Sawicki, Prove tecniche di dissoluzione della democrazia liberale: Polonia 2016
- Fulco Lanchester, La genealogia costituzionalistica di Antonio Zorzi Giustiniani
- FRANCIA, Paola Piciacchia, Costituzionalizzazione dello stato di urgenza e decadenza della nazionalità: due nodi irrisolti tra tensioni della politica e riforma del lavoro
- GERMANIA, Astrid Zei, Il tribunale costituzionale federale si pronuncia sulla legittimazione dell’opposizione parlamentare nei conflitti fra poteri dello Stato
- POLONIA, Jan Sawicki, Gli interrogativi circa la degenerazione in una ‘democrazia illiberale’
- REGNO UNITO, Giulia Caravale, Lo Scotland Act 2016 e la permanenza delle istituzioni scozzesi
- SPAGNA, Laura Frosina, La mancata formazione del Governo in Spagna e le vie inesplorate dell’articolo 99 della Costituzione
- STATI UNITI, Giulia Aravantinou Leonidi, Le primarie presidenziali e la democrazia americana. In the search for a good candidate
- Marco Cacciatore, Elezioni gemelle in Iran: “Onda Verde” dei riformisti
- Gavina Lavagna, In Irlanda si vota, ma si governa?
- Carlo Chimenti, Voto segreto e voto palese
- Luca Borsi, Rassegna critica: A proposito del volume di Luigi Compagna, Italia 1915. In guerra contro Giolitti, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2015, pp. 192.
- A proposito del volume di S. Ceccanti, La transizione è (quasi) finita. Come risolvere nel 2016 i problema aperti 70 anni prima. Verso il referendum costituzionale, Torino, Giappichelli, 2016, pp. 95. Recensioni di: Paolo Bonini; Giuseppe Storsillo
- Luca Bartolucci, Recensione a P. Faraguna, Ai confini della Costituzione. Principi supremi e identità costituzionale, Milano, FrancoAngeli, 2015, pp. 210.
- Elisabetta Benedetti, Recensione a G. Razzano, Dignità nel morire, eutanasia e cure palliative nella prospettiva costituzionale, Torino, Giappichelli, 2014, pp. 309.
- Simone Ferraro, Recensione a R. Scarciglia, F. Alacevich, F. Guida, (a cura di), Le Facoltà di Scienze politiche in Italia, Bologna, Il Mulino, 2015, pp. 213.
- Matteo Pati, Recensione a S. Traversa, Studi sul Parlamento (1990-2015), Napoli, Jovene, 2015, pp. 366.
- Giuliaserena Stegher, Recensione a E. Rossi, Una Costituzione migliore? Contenuti e limiti della riforma costituzionale, Pisa, University press, 2016, pp. 288.
- Nomos 1/2016
- Anticipazioni CONVEGNO FINALE PRIN 2010-2011 “Parlamenti nazionali e Unione europea nella governance multilivello”. In memoria di Antonio Zorzi Giustiniani (1949-2015)
- Nomos – Annata 2014
- Nomos – Annata 2015
- Incontri Costantino Mortati SEMINARI DI STUDIO SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE: “L’INCROCIO PERICOLOSO: REFERENDUM COSTITUZIONALE E LEGGI ELETTORALI” 30 giugno 2016, ore 10.00 Senato della Repubblica, Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro Piazza Capranica, 72 – Roma
- « Le droit comparé : de la périphérie au centre ? » 29 et 30 septembre 2016, Université de La Rochelle – Faculté de Droit, de Science politique et de Gestion
- Dibattito sulla modifica dell’Italicum alla vigilia del referendum costituzionale. Le aporie costituzionali e quelle pratiche di un meccanismo, 20 ottobre 2016, ore 15:00 – Sala degli organi collegiali, Rettorato Università “La Sapienza” Roma
- Dieter Grimm, Constituent Power and Limits of Constitutional Amendments in German Perspective
- Francisco Balaguer Callejón, Poder constituyente y límites a la revisión constitucional vistos desde la España
- Giulia Caravale, La “faglia” della Brexit
- Massimo Siclari, Appunti sulla giustiziabilità dei diritti politici
- César Landa, Contrôle de constitutionnalité de la réforme constitutionnelle dans la Région Andine
- Rino Casella, L’irrisolta questione della riforma del Senato in Canada: dall’“impossibile” revisione costituzionale al Trudeau plan
- Ylenia Maria Citino, Considerazioni sull’indirizzo politico in occasione della ripubblicazione del saggio di Vezio Crisafulli
- Adele De Angelis, Quale “status” per le Università non statali? Una lettura alla luce della recente giurisprudenza amministrativa
- Maria Rita Magnotta, La linea sottile tra efficacia ed effettività. Riflessioni a margine dell’ordinanza di rimessione del Tribunale di Messina del 16 febbraio 2016
- Giacomo Mannocci, Gli istituti di democrazia partecipativa in Estremo Oriente: profili comparativi
- Luigi Testa, Prime note sul Budget Process dell’era Obama: un regular desorder «ultima spiaggia» dello scontro politico
- Lorenzo Spadacini, l’Italicum di fronte al comma 4 dell’art. 56 Cost. tra radicamento territoriale della rappresentanza e principio di uguaglianza
- Gianluca Vacca, Democrazia a sorte: quali scenari possibili?
- Yves Sintomer, Sorteggio e democrazia deliberativa. Una proposta per rinnovare la politica del XXI secolo
- Fulco Lanchester, Il sorteggio in campo politico come strumento integrativo dell’attività delle Assemblee parlamentari
- Gino Scaccia, Democrazia a sorte: problemi e opportunità
- Piero Alberto Capotosti, La Giustizia Costituzionale e il suo insegnamento
- Dalla Staatsrechslehre alla società aperta del diritto costituzionale comparato ed europeo. Peter Häberle in un’intervista di Robert Christian van Ooyen
- FRANCIA, Paola Piciacchia, La V Repubblica a meno di un anno dalle elezioni presidenziali: sullo sfondo dei drammi del terrorismo, l’evoluzione di una forma di governo (forse) in cerca di se stessa
- GERMANIA, Astrid Zei, Presupposti e limiti di un ricorso individuale avverso atti ultravires dell’Unione Europea: profili processuali del “diritto alla democrazia” nella recente giurisprudenza del Tribunale costituzionale federale tedesco
- POLONIA, Jan Sawicki, La cronicizzazione dello scontro sullo Stato di diritto costituzionale
- REGNO UNITO, Giulia Caravale, Verso un’evoluzione del modello Westminster?
- SPAGNA, Laura Frosina, Nuovo governo o terze elezioni? Le difficoltà legate al superamento dell’impasse politico-istituzionale
- STATI UNITI, Giulia Aravantinou Leonidi, Quale presidential transition e quale impatto costituzionale? Prime riflessioni sulle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti
- Pietro Giuseppe Grasso, Danilo Castellano, Considerazioni brevi sulla riforma della Costituzione promossa dal Governo
- Maria Rosaria Donnarumma, Le « Brexit » : la fin de l’Union européenne ou l’occasion d’un sursaut ?
- Giulia Aravantinou Leonidi, Riscrivere le regole del gioco necessità o opportunismo? La nuova legge elettorale greca e il dibattito sulla revisione costituzionale
- Luca Bartolucci, Recensione a A. Buratti, La frontiera americana. Una interpretazione costituzionale, Verona, Ombre Corte Edizioni, 2016, pp. 151
- Simone Ferraro, Recensione a P. Pombeni, La questione costituzionale in Italia, Bologna, il Mulino, 2016, pp. 376
- Amaury Silveira Martins, Recensione a A. Saddy, Regulação estatal, autorregulação privada e códigos de conduta e boas práticas, 1ª ed., Rio de Janeiro, Editore Lumen Juris, 2015, pp. 225
- Giuliaserena Stegher, Recensione a E. Bindi- M. Perini, Il Capo dello Stato: notaio o sovrano?, Torino, G. Giappichelli, 2016, pp. 187
- Giuseppe Storsillo, Scheda del volume di N. Lupo- G. Piccirilli (a cura di), Legge elettorale e riforma costituzionale: procedure parlamentari «sotto stress», Bologna, Il Mulino, 2016, pp. 350
- Valentina Tonti, Scheda del volume di G. Guzzetta, Italia, si cambia. Identikit della riforma costituzionale, Rubettino, 2016, pp. 201
- DOSSIER: La Corte Costituzionale ed i ricorsi anti–Italicum (a cura di S. Ferraro)
- Nomos 2/2016
- “La riforma costituzionale spiegata ai cittadini” – Ciclo di seminari – Università degli Studi Roma Tre
- Alla vigilia della sentenza sull’Italicum
- Seminario di studio su “Il sistema elettorale per le Camere dopo la sentenza della Corte costituzionale” (30 gennaio 2016)
- Presentazione di Diritto e Società n. 3/2016 – Beni comuni
- Lezione inaugurale Master in Istituzioni parlamentari “Mario Galizia” per consulenti d’assemblea a.a. 2016-2017
- Call for papers – Conferenza Internazionale su “Migration and Welfare” organizzata dal Centro Interuniversitario “Ezio Tarantelli” (CIRET)
- Emanuele Rossi, Le vicende e le attività del servizio studi della Corte costituzionale (in ricordo di Giustino D’Orazio)
- Convegno “Quo vadis Germania?” – Senato della Repubblica – 14 settembre 2017
- Convegno “Corte costituzionale e Corti europee” – Sala delle Lauree, Facoltà di Scienze Politiche – 25 settembre 2017
- Massimo Siclari, La sfiducia individuale negli scritti di Giustino D’Orazio
- Giuseppe De Vergottini, Il ruolo del Presidente della Repubblica negli scritti di Giustino D’Orazio
- Enzo Cheli, Gli organi costituzionali di controllo nella storia costituzionale repubblicana
- Massimo Luciani, Un giroscopio costituzionale. Il Presidente della Repubblica dal mito alla realtà (passando per il testo della Costituzione)
- Andrea Manzella, Il Parlamento come organo costituzionale di controllo
- Mario Dogliani, La Corte habermasiana di D’Orazio
- Presentazione del libro di Roberto Caporale “Exeunt. La Brexit e la fine dell’Europa”
- Roberto Miccù, Francesco Palazzotto, Smoke on the Water o della ripubblicizzazione dell’acqua. Lo statuto giuridico della risorsa idrica tra beni demaniali, beni comuni e doveri di tutela dell’amministrazione
- Stefano Grassi, La Costituzione siamo noi
- Luigi Ciaurro, Per una cattedra di Diritto parlamentare
- Stefano Ceccanti, Tre brevi rlflessioni: motivazioni per il no al ballottaggio, auto-applicatività garantita, modifiche opportune per un’armonizzazione ragionevole
- Massimo Siclari, Prime considerazioni sul parziale accoglimento delle questioni di legittimità costituzionale sollevate nei riguardi della legge n. 52 del 2015, alla luce del comunicato emesso dalla corte, il 25 gennaio 2017
- Brexit e Trump – La nuova Europea da costruire
- Fulco Lanchester, La Corte e il voto: riflettendo su un comunicato stampa
- Mario Sirimarco, La riflessione sullo stato e la sua crisi nel pensiero di Vezio Crisafulli
- Fortunato Gambardella, Diritto all’istruzione dei disabili e vincoli di bilancio nella recente giurisprudenza della Corte costituzionale
- Convegno “Gli organi costituzionali di controllo nella storia costituzionale repubblicana” – Roma, 20 febbraio 2017
- Erik Furno, Pareggio di bilancio e diritti sociali: la ridefinizione dei confini nella recente giurisprudenza costituzionale in tema di diritto all’istruzione dei disabili
- Francesca Rosignoli, Waste legislation in Germany and Italy. Two different pathways
- Andrea Longo, Contra factum non valet argumentum: riflessioni sostanziali e procedurali dell’argomento pragmatico nella sentenza n. 200 del 2016 della Corte costituzionale
- Marcello di Francesco Torregrossa, Il valore ambientale nel bilanciamento costituzionale e gli interessi sensibili nella nuova Conferenza di servizi
- Matteo Frau, L’attualità del parlamentarismo razionalizzato
- Fabio Elefante, La responsabilità civile dei magistrati:recenti novità
- Mario Altomare, Gli hung parliaments nell’esperienza del Regno Unito e in alcuni ordinamenti del Commonwealth
- Alessandra di Martino, il federalismo tedesco e Georg Waitz
- Andrea De Petris, Come conciliare rappresentanza politica e territoriale nel nuovo senato delle autonomie? Riflessioni critiche ispirate dall’esame del modello Bundesrat
- Laura Frosina, Il contributo dei parlamenti nazionali al buon funzionamento dell’Unione Europea. A proposito di conferenze interparlamentari ed early warning system
- Jan Sawicki, Debito pubblico e Costituzione americana:una prospettiva storica
- Gianluigi Fioriglio, Contro la post-verità: il pluralismo assiologico quale limite del potere e garanzia della giustizia nello stato costituzionale
- Giuliano Amato, Ricordando Antonio Zorzi Giustiniani
- Felice Besostri, Punti critici per un voto a tempi brevi
- Simona Colarizi, Il primato della politica nell’Italia del novecento
- ISRAELE, Enrico Campelli, Un nuovo equilibrio tra i poteri? Effetto Trump e legislazione controversa
- Alessio Vaccari, Brevi note in tema di autodichia delle Camere
- FRANCIA, Paola Piciacchia, Le elezioni primarie e gli scenari aperti della corsa all’Eliseo
- GERMANIA, Astrid Zei, Si può richiudere il vaso di Pandora? Il Tribunale costituzionale federale respinge la richiesta di misure cautelari in vista della votazione del Consiglio dei Ministri dell’UE sull’accordo CETA
- REGNO UNITO, Giulia Caravale, Sovranità parlamentare vs Sovranità popolare: nel Regno Unito si discute “the constitutional case of the century”
- SPAGNA, Laura Frosina, Il II governo “minoratario” di Mariano Rajoy e le complesse sfide della XII legislatura
- STATI UNITI, Giulia Aravantinou Leonidi, Se il Presidente legittimamente eletto è un “Wrong Winner”. Brevi osservazioni sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e il futuro della democrazia americana
- RUSSIA, Ilmira Galimova, Dalle elezione della nuova Duma al messaggio annuale del Presidente: una Nazione unita?
- POLONIA, Jan Sawicki, La conquista della Corte Costituzionale ad opera della maggioranza che non si riconosce nella Costituzione
- Marco Mandato, La riforma che verrà. Conseguenze, criticità e auspici all’indomani del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Brevi considerazioni a partire da alcuni Volumi riguardanti il d.d.l di revisione costituzionale Renzi-Boschi.
- Mario Altomare, Recensione a G. Baldini (a cura di), La Gran Bretagna dopo la Brexit, Bologna, Il Mulino, 2016, pp. 302
- Luca Bartolucci, Recensione a A. Guazzarotti, Crisi dell’euro e conflitto sociale. L’illusione della giustizia attraverso il mercato, Milano, Franco Angeli, 2016, pp.151.
- Simone Barbareschi, Recensione a L. Ferrajoli, La democrazia costituzionale, Bologna, Il Mulino, 2016, pp. 106
- Enrico Campelli, Recensione a S.Navot, The Constitution of Israel. A contextual analysis, Oxford and Portland, Hart Publishing, 2014, pp.286
- Ilmira Galimova, Recensione a P. Norris, A. Abel Van Es (a cura di), Chekbook Elections? Political Finance in Comparative Perspective, New York, Oxford University Press, 2016, pp. 352
- Whylton Ngouedi, Recensione a S.Mouton, Le régime représentatif à l’épreuve de la Justice Constitutionnelle. Parigi, LGDJ, 2016, pp. 324.
- Laura Pelucchini, Recensione a S.Cassese, Territori e Potere. Un Nuovo ruolo per gli Stati? , Bologna, Il Mulino, 2016, pp.130
- Giuliaserena Stegher, Recensione a M. Rubechi, Il diritto di voto. Profili costituzionali e prospettive evolutive, Torino, G. Giappichelli Editore, 2016, pp. 209
- Alessandra Quadrini, Recensione a M. Volpi (a cura di), Istituzioni e sistema politico in Italia: bilancio di un ventennio, Bologna, Il Mulino, 2015, pp.176
- Giuseppe Storsillo, Recensione a G. Crainz, C. Fusaro, Aggiornare la Costituzione. Storia e ragioni di una riforma, Roma, Donzelli, 2016, pp. 197
- Nomos 3/2016
- Massimo Luciani, A lezione di storia
- Giancarlo Rolla, La origen del amparo mexicano y la evolución de los institutos de tutela de los derechos fundamentales en el continente americano
- Maria Rosaria Donnarumma, Le statut juridictionnel du chef de l’état et sa destitution
- Anne Richardson Oakes & Ilaria Di Gioia, Uncooperative federalism or dinosaur constitutionalism: the affordable care act and the language of states rights’
- Astrid Zei, L’arbitrato del caso: applicazioni del metodo del sorteggio nel Diritto pubblico
- Anticipazioni CONVEGNO DI STUDI “Le istituzioni nella storia costituzionale repubblicana: continuità o rottura rispetto al passato?” – Roma, 5 aprile 2017
- Fulco Lanchester, Il Corpo elettorale tra recessione del principio elettivo e ruolo delle corti. Riflessioni sul caso italiano
- Peter Häberle, La ciencia jurìdica europea como ciencia de la cultura
- Giovanni Serges, Prime riflessioni sul futuro della legislazione elettorale (in attesa delle motivazioni della sentenza costituzionale)
- Paolo Carnevale, Leggendo in filigrana il comunicato-stampa della corte costituzionale del 25 gennaio scorso… sperando di non incorrere in allucinazioni. note a prima (non lettura) sulla decisione relativa alla legge n. 52 del 2015
- Antonio Ruggeri, Appunti per uno studio delle più salienti vicende della giustizia costituzionale in Italia
- Giovanna Razzano, Riflessioni su Emilio Betti filosofo e costituzionalista, suo malgrado
- Giorgio Grasso, Partiti politici europei e disciplina costituzionale nazionale
- Vittorio Teotonico, la nuova dimensione “giuridica” dei processi economico-sociali. brevi note su costituzionalismo (moderno), costituzione (del ’48) e costituzionalisti (d’oggi)
- Maria Rosaria Donnarumma, L’indépendance de la fonction parlementaire, la séparation des pouvoirs et l’affaire « Fillon »
- Maciej Miżejewski, La crisi dell’ordine costituzionale in Polonia negli anni 2015 e 2016 con le sue conseguenze politiche
- Augusto Cerri, Introduzione al convegno ‘le istituzioni nella storia costituzionale repubblicana: continuità o rottura rispetto al passato?
- Antonella Meniconi, La magistratura nella storia costituzionale repubblicana
- Marco Benvenuti, I rapporti tra la giurisdizione costituzionale e le giurisdizioni comuni nella storia repubblicana (ovvero dei problemi e delle prospettive del sindacato di legittimità costituzionale in via incidentale come sineddoche)
- Nomos 1/2017
- Giuliaserena Stegher, Ripensare l’Europa. Brevi considerazioni sulle proposte in Italia per la riforma della governance europea nel 60imo anniversario dalla firma del Trattato di Roma.
- Luca Bartolucci, Recensione a L. Di Nucci, La democrazia distributiva. Saggio sul sistema politico dell’Italia repubblicana, Bologna, Il Mulino, 2016, pp. 225.
- Enrico Campelli, Recensione a M. Knapp – A. Flach – E. Ayboga, Revolution in Rojava. Democratic Autonomy and Women’s Liberation in the Middle East, London, PlutoPress, 2016, pp. 272.
- Lucio Adalberto Caruso, Recensione a P. Ridola, Stato e Costituzione in Germania, Torino, G. Giappichelli, 2016, pp. 149.
- Ilmira Galimova, Recensione a G. Azzariti, Contro il revisionismo costituzionale. Tornare ai fondamentali, Roma-Bari, Laterza, 2016, pp. 260.
- Chiara Ingenito, Recensione a F. Fabbrini, Economic governance in Europe – Comparative paradoxes and constitutional challenges, Oxford, Studies in European Law, 2016, pp. 329.
- Emiliano Sciarra, Recensione a R. Miccú-D. Siclari, Advanced Law for Economics. Selected Essays, Torino, Giappichelli, 2014, pp. 270.
- Giuseppe Storsillo, Recensione a F. Fornaro, Fuga dalle urne. Astensionismo e partecipazione elettorale in Italia dal 1861 ad oggi, Novi Ligure, Edizioni Epokè, 2016, pp.173.
- FRANCIA, Paola Piciacchia, Le elezioni presidenziali francesi e “les enjeux ouverts” delle elezioni legislative. Un nuovo test per la V Repubblica?
- GERMANIA, Astrid Zei, La nuova giurisprudenza del bundesverfassungsgericht sull’incostituzionalità dei partiti politici: a volte la democrazia non si difende
- REGNO UNITO, Giulia Caravale, Dalla sentenza Miller allo scioglimento della Camera dei Comuni
- SPAGNA, Laura Frosina, Governare in minoranza. I complessi negoziati con i gruppi parlamentari e le autonomie territoriali
- STATI UNITI, Giulia Aravantinou Leonidi, America great again? I primi mesi della Presidenza Trump. Dalla campagna elettorale alla Casa Bianca
- POLONIA, Jan Sawicki, Prosegue il deterioramento dello Stato di diritto, mentre il Governo subisce una prima sconfitta ad opera dell’Unione Europea
- RUSSIA, Ilmira Galimova, Ad un anno dalle presidenziali: la Russia entra in una fase di turbolenza politica?
- ISRAELE, Enrico Campelli, Elezioni anticipate? Possibili scenari governativi e partitici
- GIAPPONE, Michele Crisafi, Il Giappone di Abe fra la crisi nordcoreana ed il nodo legislativo dell’abdicazione dell’Imperatore Akihito
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, Un quadrimestre di attesa . Il sistema istituzionale italiano tra fallimenti costituzionali e tentativi di rilancio
- Giuliaserena Stegher,L’elezione di Salvatore Torrisi alla Presidenza della I Commissione Affari Costituzionali del Senato
- Marco Mandato, La mancata decadenza del Senatore Augusto Minzolini
- Raffaele Titomanlio, Riflessioni sul potere normativo delle Autorità amministrative indipendenti fra legalità “sostanziale”, legalità “procedurale” e funzione di regolazione
- Rosanna Fattibene, Una riflessione sul biodiritto a partire dal dibattito italiano sulla diagnosi genetica preimpianto
- Sabino Cassese, Riflessioni sui miei studi sul fascismo
- Luca Albino, Continuità e rottura come problema giuridico
- Tatiana Gallozzi, Legalità e legittimità costituzionale nel dopoguerra
- Giuseppe Allegri, Alle origini della infinita crisi repubblicana italiana tra società, politica e magistratura
- Andrea Ridolfi, La giurisdizione durante il regime costituzionale provvisorio e la sua valutazione nella giurisprudenza successiva
- Renato Rolli, La giustizia amministrativa nella Costituzione del 1948
- Gian Paolo Dolso, I controlimiti “comunitari” tra passato e presente
- Nausica Palazzo, Bugie di carta: un argine penale al negazionismo
- Simona Rodriquez, L’insindacabilità parlamentare nelle esperienze comparate e l’influenza della Corte di Strasburgo
- Elisabetta Frontoni, Leale collaborazione, delegazione legislativa e modulazione degli effetti delle decisioni di illegittimità costituzionale: la Corte di fronte alla perdurante assenza di una seconda Camera delle Regioni
- Giovanni Cavaggion, L’articolo 138 Cost. in Assemblea Costituente. Procedimento ordinario di revisione costituzionale e partecipazione delle minoranze
- Gabriele Maestri, Orizzonti di tecnica elettorale: problemi superati, irrisolti ed emersi alla luce della sentenza n. 35 del 2017
- Maria Francesca Serra, Piero Alberto Capotosti. Un’incursione nel diritto sportivo
- Mariangela Atripaldi, Tutela del risparmio nell’ordinamento italiano
- Valeria De Santis, Iscrizione ai partiti politici, elettorato passivo e regime delle ineleggibilità per magistrati nel (poco democratico) sistema dei partiti
- Carlo Chimenti tra Università e istituzioni parlamentari
- Alberto Lucarelli, Alcune considerazioni in merito ai beni comuni tra sotto categorie giuridica e declinazione di variabile
- Giulia Aravantinou Leonidi, On the Edge of Crisis. Le ipotesi di crisi costituzionale e l’ombra dell’impeachment nei primi mesi della presidenza Trump
- Paolo Bonini, Gorsuch after Scalia. Il procedimento di nomina ed il pensiero del primo Justice di Donald Trump alla Corte Suprema degli Stati Uniti
- Laura Pelucchini, Diritto alla Privacy, data protection e costituzioni mute: la Corte Suprema indiana riconosce finalmente il diritto alla vita privata come inalienabile
- Roberta Calvano, Influencing the public opinion or giving effective answers to the crisis? The EU perspective and the italian way
- Luigi Gianniti, La riforma del meccanismo europeo di stabilità. Un nodo critico nello sviluppo del processo di integrazione europea.
- Fulco Lanchester, In ricordo di Mario D’Addio
- FRANCIA, Paola Piciacchia, Macron Presidente e la vittoria di LREM alle elezioni legislative: interrogativi e sfide del quinquennato
- GERMANIA, Astrid Zei, La politica monetaria della BCE di nuovo al vaglio del Tribunale Costituzionale Federale
- GIAPPONE, Michele Crisafi, Sirene di allarme per la popolarità del Governo Abe
- ISRAELE, Enrico Campelli, Le questioni irrisolte dell’ordinamento israeliano ed il dibattito tra Stato e Religione
- POLONIA, Jan Sawicki, La riforma tentata e poi (momentaneamente) rinviata dell’ordinamento giudiziario come tappa ulteriore dell’involuzione dei rapporti tra poteri
- REGNO UNITO, Giulia Caravale, European Union (withdrawal) Bill 2017-2019: un test decisivo per la tenuta del Governo May.
- RUSSIA, Ilmira Galimova, La Russia e l’imminente ciclo elettorale
- SPAGNA, Laura Frosina, Referèndum, autodeterminaciò y transitorietat jurìdica. La sfida delle istituzioni catalane all’ “indissolubile unita della nazione spagnola”
- STATI UNITI, Giulia Aravantinou Leonidi, Trump unveiled. Luci e ombre dell’amministrazione statunitense: immigrazione, impeachment e war powers
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, Aspettando Godot: L’Italia tra mancate intese e utopici auspici
- Enrico Campelli, A proposito di alcuni contributi sulla cittadinanza e sul caso israeliano
- Lucio Adalberto Caruso, Recensione a G. Bascherini, Il dovere di difesa nell’esperienza costituzionale italiana, Napoli, Jovene, 2017
- Michele Crisafi, Recensione a A. Di Martino, Le opinioni dissenzienti dei giudici costituzionali. Uno studio comparativo, Napoli, Jovene, 2016
- Adriano Dirri, Recensione a C. Manga Fombad, Separation of power in african Constitutionalism, Stellenbosch handbooks in African constitutional law, Oxford University Press, 2016
- Ilmira Galimova, Recensione a P. Norris, A. Nai (a cura di), Election Watchdogs. Transparency, Accountability and Integrity, Oxford University Press, 2017
- Marco Mandato, Recensione a R. Orrù, F. Bonini, A. Ciammariconi (a cura di), La rappresentanza in questione, Napoli, Esi, 2016
- Laura Pelucchini, Recensione a G. De Minico, Costituzione, emergenza e terrorismo, Napoli, Jovene, 2016
- Giuliaserena Stegher, Recensione a V. Lippolis, N. Lupo (a cura di), Il Parlamento dopo il referendum costituzionale, Il Filangeri Quaderno 2015-2016, Napoli, Jovene, 2016
- Nomos 2/2017
- Convegno “I Costituenti della Sapienza” – Rettorato, Aula degli Organi collegiali – Giovedì 30 novembre 2017 ore 9.30 – 18.30
- Convegno “Legge elettorale e conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato” – Sala delle Lauree, Facoltà di Scienze Politiche – 5 dicembre 2017, ore 15.00
- Vincenzo Atripaldi, Gaspare Ambrosini: “Un politico con preparazione tecnica”
- Fulco Lanchester, Introduzione
- Lectio magistralis di Luciano Violante “Società civile e istituzioni: il ruolo della classe dirigente” – Sala delle Lauree, Facoltà di Scienze Politiche – 1 febbraio 2018, ore 15:00
- Ugo De Siervo, Il ruolo dei giuristi alla Costituente
- Paolo Pombeni, Ripensare la Costituente
- Fulco Lanchester, Il ruolo dello Studium Urbis nel periodo costituzionale transitorio
- Salvatore Bonfiglio, Il contributo di Mortati nella fase costituente attraverso la prospettiva teorica e storica della Costituzione in senso materiale
- Eugenio Gaudio, Giuseppe Caronia
- Renato Moro, Aldo Moro
- Stefano Ceccanti, Giovanni Leone Costituente
- Marco Macchia, Massimo Severo Giannini nell’età costituente
- Sergio Lariccia, Arturo Carlo Jemolo….e Francesco Calasso
- Giulia Caravale, Il contributo di Vincenzo Gueli alla Commissione Forti
- Francesco Margiotta Broglio e Daniele Ferrari, L’art. 7 della Costituzione e la “Divina Sapienza”
- Giuliano Amato
- Sabino Cassese
- Raffaele Romanelli
- Luciano Violante
- Sergio Marchisio, L’utilizzo delle categorie giuridiche del Diritto internazionale nel processo d’unificazione italiana
- Marco Podetta, La proposta di riforma regolamentare all’esame del Senato. Gli inadeguati colpi di acceleratore di fine legislatura
- Maria Vittoria Ferroni, Le forme di collaborazione per la rigenerazione di beni e spazi urbani
- Luca Longhi, Riflessioni sulla certezza dei diritti
- Andrea Longo, “Est modus in rebus”. Modalità e contesto nella compressione dei diritti fondamentali, a partire dalla sentenza della Corte costituzionale n. 122 del 2017
- Andrea Gratteri, Genesi di un precedente: l’interpretazione dell’elezione a base regionale del Senato da parte del Presidente Ciampi
- Maria Rita Magnotta, Prove di sovranità popolare ai tempi della democrazia recitativa
- Jacopo Bernardini, Le prime Costituzioni sovietiche nel commento di Boris Mirkine-Guetzévitch
- Domenico Siclari, La tutela del diritto ad un ambiente salubre tra attività prestazionale dell’amministrazione e vincoli di bilancio
- Alessandro Palmaccio, Brevi considerazioni sulle modalità di erogazione dei servizi sociali dopo l’entrata in vigore del correttivo al Codice dei Contratti e del Codice del terzo settore
- Laura Frosina, Profili giuridici e aspetti problematici del referendum di secessione. Un’analisi comparata
- Lio Sambucci, Corte costituzionale e armonizzazione dei bilanci pubblici: il difficile bilanciamento dei principi di autonomia e delle esigenze di unitarietà della finanza pubblica
- Fulco Lanchester, Il Gran Consiglio del Fascismo e la monarchia rappresentativa
- Giuseppe Vecchio, Crisi dei partiti e crisi del pluralismo
- Maria Sofia Corciulo, Alle origini delle istituzioni parlamentari europee. A proposito del volume di Sandro Guerrieri
- Nomos 3/2017
- FRANCIA, Paola Piciacchia, La via francese delle riforme tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa
- ISRAELE, Enrico Campelli, L’ordinamento israeliano tra simboli e diavoli
- REGNO UNITO, Giulia Caravale, Il rapporto governo – parlamenti ai tempi della Brexit e le nuove sfide per la Costituzione britannica
- RUSSIA, Ilmira Galimova, La Russia si prepara alle elezioni presidenziali: come rendere le votazioni più credibili
- SPAGNA, Laura Frosina, La deriva della Catalogna verso la secessione unilaterale e l’applicazione dell’articolo 155 Cost.
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, L’esodo della XVII legislatura: tra riforma della legge elettorale e scioglimento delle Camere, l’Italia verso il voto
- Paola Piciacchia, Perticone e il dibattito costituente
- GERMANIA, Astrid Zei, La lunga fase preparatoria nell’ambito del procedimento di formazione del Governo
- Mario Altomare, Recensione a R. J. Jackson, D. Jackson, Canadian Government and Politics in Transition, Toronto, Pearson, 2016, pp. 332
- Luca Bartolucci, Recensione a F. Capriglione, R. Ibrido, La Brexit tra finanza e politica. Le prospettive del processo di integrazione costituzionale in Europa, Milano, UTET, 2017, pp. 164
- Adriano Dirri, Recensione a K.K. AHMED, Umpiring a Federal System: The Ethiopian Choice in Comparative Perspective, Fribourg, Stämpfli Publishers, 2017, pp. 272
- Ilmira Galimova, Recensione a H. Hardman, B. Dickson (a cura di), Electoral Rights in Europe: advances and challenges, New York, Routledge, 2017, pp. 228
- Marco Mandato, Recensione a E. De Giorgi, L’opposizione parlamentare in Italia. Dall’antiberlusconismo all’antipolitica, Roma, Carocci, 2016, pp. 146
- Whylton Le Blond Ngouedi Marocko, Recensione a B. Mathieu, Le droit contre la démocratie?, Paris, LGDJ, 2017, pp. 304
- Laura Pelucchini, Recensione a L. Ferrajoli, Costituzionalismo oltre lo Stato, Modena, Mucchi Editore, 2017, pp. 77
- Giuliaserena Stegher, Recensione a F. Bassanini, A. Manzella (a cura di), Due Camere, un Parlamento. Per far funzionare il bicameralismo, Firenze, Passigli editore, 2017, pp. 196
- STATI UNITI, Giulia Aravantinou Leonidi, La “constitutional trifecta” dei repubblicani ovvero quanto sono ancora democratiche le istituzioni americane. Alcune considerazioni a quasi un anno dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca
- Corte Costituzionale e Corti europee
- Il problema del partito politico tra scienza politica e diritto
- Lucio Adalberto Caruso, Recensione a M. Volpi (a cura di), Governi tecnici e tecnici al governo, Torino, Giappichelli, 2017, pp. VIII – 152
- Fernanda Bruno, Egidio Tosato
- GIAPPONE, Michele Crisafi, Il IV Gabinetto Abe nel solco della continuità
- Legge elettorale e conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato
- Attilio Celant, Amintore Fanfani
- POLONIA, Jan Sawicki, Portata a compimento la riforma governativa della Corte suprema e dell’ordinamento giudiziario. La separazione del terzo potere appare ormai memoria del passato
- Massimiliano Gregorio, Vittorio Emanuele Orlando costituente
- Roberto D’Orazio, La documentazione per la Costituente: prime note
- Convegno “Passato, Presente e Futuro del costituzionalismo e dell’Europa” – Sala del Cenacolo, Complesso di Vicolo Valdina, Camera dei deputati 11 maggio 2018, Aula degli Organi collegiali Università di Roma “La Sapienza” 12 maggio 2018
- Andrea Ridolfi, I “decostituiti” de “La Sapienza”: Santi Romano, Maurizio Maraviglia e Carlo Costamagna
- Convegno “La Presidenza del Consiglio dei Ministri a trent’anni dalla legge n. 400 del 1988” – Roma, 20 febbraio 2018
- Giuseppe De Vergottini, Una reflexión sobre las presentes transformaciones constitucionales
- Enzo Cheli, I settanta anni della Costituzione italiana. Prime indicazioni per un bilancio
- Luciano Violante, “Società civile e istituzioni: il ruolo della classe dirigente”
- Fulco Lanchester, La stella polare del costituzionalismo
- Giancarlo Rolla, I quesiti delle consultazioni popolari. Considerazioni alla luce dell’esperienza referendaria in Italia
- Fulco Lanchester, Paolo Barile, la tradizione costituzionalistica toscana e la scuola fiorentina
- Vincenzo Cocozza, La “rottura” dei modelli di disciplina nella riorganizzazione del Ministero dei beni e attività culturali
- Donatella Del Vescovo, Il principio della effettività della tutela giurisdizionale: alla ricerca del difficile equilibrio tra lotta al terrorismo e tutela dei diritti fondamentali
- Valeria De Santis, Diritto a conoscere le proprie origini come aspetto della relazione materna. Adozione, PMA eterologa e cognome materno
- Guido Melis, Come si formano e come agiscono le istituzioni politiche? A proposito del volume di Sandro Guerrier
- Maria Francesca Serra, Considerazioni sul global legal pluralism
- Dario Martire, L’ordinamento sportivo di nuovo al vaglio della Consulta. Spunti di riflessione in merito all’ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale del Tar Lazio (Sezione Prima Ter), n. 3514, 11 ottobre 2017
- Chiara Feliziani, Il trasporto ferroviario nel quadro della politica ambientale europea
- Francesco Bocchini, La sussidiarietà tra asimmetrie giudiziali ed asimmetrie sostanziali della Corte costituzionale e della Corte di Giustizia dell’Unione Europea
- Annamaria Abbruzzese, La categoria giuridica dei beni comuni tra dimensione locale e attività giurisdizionale, oltre l’assolutismo giuridico. Brevi note comparative
- Laura Pelucchini, “This is a disturbing case”: la Corte Suprema canadese tra libertà di religione, multiculturalismo e interesse pubblico secolare
- Matteo Fra u & Elisa Tira, The interpretation of the Commander in Chief clause in the American Constitution in comparison with the recent transformation of the prerogative power to deploy troops in the unwritten British Constitution
- Giammaria Milani, I partiti politici nella costruzione della democrazia elettorale in Tunisia
- Nomos 1-2018
- Andrea De Petris, Libertà di religione e limiti alla tutela del pluralismo culturale. La leitkultur nella germania multiculturale
- CANADA: Mario Altomare, Dalla omnibus legislation agli “omnibudget bills”. Verso nuovi abusi dei poteri normativi del Governo?
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Sullo sfondo del progetto di rilancio dell’Ue e della linea in politica estera: le questioni istituzionali (aperte) del quinquennato Macron
- ISRAELE: Enrico Campelli, “Override Clause”, un nuovo capitolo dello scontro tra i poteri
- POLONIA: Jan Sawicki, Si inasprisce il confronto con l’unione europea, mentre si aprono nuovi capitoli di conflitto con l’estero
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Il Brexit Bill all’esame della Camera dei Lords
- RUSSIA: Ilmira Galimova, Elezioni presidenziali russe: il nuovo vecchio leader alla guida del paese
- SPAGNA: Laura Frosina, La persistente crisi catalana e le ipotesi di riforma costituzionale
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Una presidenza non convenzionale. Trump e la possibile strategia “costituzionale” dei democratici per riconquistare il potere
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, Il tormentato avvio della XVIII Legislatura e la perdurante crisi di regime: salus rei publicae suprema lex esto
- Marco Mandato, La partecipazione politica attraverso internet: recenti riflessioni sulla democrazia elettronica. A proposito dei volumi di G. Gometz, Democrazia elettronica: teorie e tecniche, Pisa, Edizioni Ets, 2017, e G. Fioriglio, Democrazia elettronica: presupposti e strumenti, Padova, Cedam, 2017
- Mario Altomare, Recensione a D. Rayside, J. Sabin, P. E. J. Thomas, Religion and Canadian Party Politics, Vancouver, UBC Press, 2017, pp. 448
- Luca Bartolucci, Recensione a D. Porena, Il principio della sostenibilità. Contributo allo studio di un programma costituzionale di solidarietà intergenerazionale, Torino, Giappichelli, 2017, pp. 338
- Enrico Campelli, Recensione a G. Bronzini, Il diritto a un reddito di base. Il welfare nell’età dell’innovazione, Torino, Edizioni Abele, 2017, pp. 160
- Michele Crisafi, Recensione a F. Scuto, La democrazia interna dei partiti: profili costituzionali di una transizione, Torino, Giappichelli, 2017, pp. 304
- Ilmira Galimova, Recensione a L. Mälksoo, W. Benedek, Russia and the European Court of Human Rights: The Strasbourg Effect, Cambridge, Cambridge University Press, 2017, pp. 440
- Laura Pelucchini, Recensione a F. Cammarano (edited by), Praxis, language and theory of political delegitimization in contemporary Europe, Roma, Viella, 2017, pp. 150.
- Giuliaserena Stegher, Recensione a F. Clementi, La libertà di associazione in prospettiva comparata. L’esperienza costituzionale europea, Collana del Centro Italiano per lo Sviluppo della Ricerca (CISR), Padova, Cedam-Wolters Kluwer, 2018, pp. 280.
- Giulia Vasino, Recensione a A. Losacco, Autodichia degli organi costituzionali. Fondamenta e prassi, Napoli, Jovene, 2018, pp. 105
- GIAPPONE, Michele Crisafi, Orizzonte 2020. La visione a medio termine del Primo Ministro
- Biagio Andò, Influenza del modello codicistico francese in un contesto giuridico ibrido: traiettorie della codificazione del diritto privato in Louisiana
- Mariangela Atripaldi, Il rinvio ‘intraistituzionale’. Una tecnica per la produzione di norme giuridiche nella forma di Stato a tendenza sociocentrica
- Nomos – Annata 2016
- Nomos – Annata 2017
- Dieter Grimm, Constitutionalism: Past, Present and Future
- Giuliano Amato, Passato, Presente e Futuro del costituzionalismo
- Juan Francisco Sánchez Barrilao, Tra identità: il futuro dell’integrazione europea nel contesto globale
- Marco Benvenuti, Tra spazio di esperienza e orizzonte di aspettativa. Il presente quale sfera temporale decisiva per la dimensione costituzionale
- Augusto Aguilar Calahorro, Il test di applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea in Spagna
- Francisco Balaguer Callejon, Las dos grandes crisis del constitucionalismo frente a la globalización en el siglo XXI
- Maria Rosaria Ferrarese, Il costituzionalismo puntiforme e l’invisibilità dei poteri global
- Maurizio Fioravanti, Passato, presente e futuro dello Stato costituzionale odierno
- Laura Frosina, La crisi “esistenziale” dell’Unione europea tra deriva intergovernativa e spinte centrifughe
- Peter Häberle, Il costituzionalismo come progetto della scienza
- Fulco Lanchester, Il profumo del costituzionalismo
- Massimo Luciani, Il futuro dell’Europa. Note a margine
- Jorg Luther, Il futuro dell’integrazione europea nel contesto globale: preoccupazioni del costituzionalista
- Giorgio Rebuffa, Una geografia dei costituzionalismi moderni
- Dominique Rousseau, La Constitution a-t-elle un avenir?
- Paolo Ridola, Il costituzionalismo e lo Stato costituzionale
- Salvatore Bonfiglio, Dall'”influenza” regia a quella dei partiti politici. Elementi caratterizzanti l’evoluzione della forma di governo parlamentare del Regno Unito nel XVIII secolo
- Giuseppe De Vergottini, Comparazione e Diritto costituzionale
- Alessandro Lauro, La solitudine del 14bis , comma tre: l’ideologia del capo e la sua estraneità all’ordinamento costituzionale
- Luigino Manca, Family reunification in International Law: the current United Nations legal framework and the practice of human rights bodies
- Sergio Pignataro, La disciplina delle partecipazioni pubbliche di cui al T.U. n. 175 del 2016: aspetti di novità, dubbi di costituzionalità e problemi interpretativi sul concetto di “stretta necessità” e sulle ipotesi di deroga al diritto comune
- Simone Benvenuti, Sviluppi costituzionali e della forma di governo nella Repubblica Ceca alla luce delle elezioni della Camera dei Deputati nell’ottobre 2017. Il persistere di difficoltà storiche e loro rilevanza europea nell’attuale contesto storico
- Paolo Scarlatti, La declinazione del principio di parità di genere nel sistema elettorale politico nazionale alla luce della legge 3 novembre 2017, n.165
- Massimo Siclari, Il contributo di Tomaso Perassi ai lavori della Costituente
- Maria Vittoria Ferroni, L’affidamento agli enti del terzo settore ed il codice dei contratti pubblici
- CANADA: Mario Altomare, Le sfide politico-istituzionali del Governo Trudeau nel contesto delle complicate relazioni internazionali
- FRANCIA: Paola Piciacchia, La riforma costituzionale all’ombra dell’“affaire Benalla”
- GIAPPONE, Michele Crisafi, Il Giappone ripensa sé stesso in vista delle Olimpiadi del 2020 ma deve fare i conti con la situazione internazionale contemporanea
- ISRAELE: Enrico Campelli, Israele: Stato ebraico o stato degli ebrei? Il dibattito sulla Nation state law e le nuove minacce alla stabilità dell’Esecutivo Netanyahu
- POLONIA: Jan Sawicki, L’esecutivo si prepara a conquistare l’ordine giudiziario, che resiste appellandosi a una debole Europa
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, L’approvazione dell’European union (withdrAwal) Act 2018 e le incertezze dell’accordo di recesso
- RUSSIA: Ilmira Galimova, L’inizio del nuovo mandato presidenziale in Russia: come far passare una riforma contestata
- SPAGNA: Laura Frosina, Da Rajoy a Sánchez. La rivalutazione dell’istituto della sfiducia costruttiva nella forma di governo parlamentare spagnola
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, La svolta conservatrice della Corte suprema. Verso una rottura del sistema dei checks and balances?
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, Prerogative presidenziali e accordi di partito: genesi del primo Governo italiano bipopulista perfetto
- Mario Altomare, Recensione a A. Dodek, The Charter Debates: The Special Joint Committee on the Constitution 1980-1981 and the Making of the Canadian Charter of Rights and Freedoms, Toronto, Toronto University Press, 2018, pp. 490
- Simone Barbareschi Recensione a A. Iannuzzi, Il diritto capovolto. Regolazione a contenuto tecnico-scientifico e Costituzione, Napoli, Editoriale Scientifica, 2018, pp. 238
- Paolo Bonini, Recensione a U. Ronga, La legislazione negoziata. Autonomia e regolazione nei processi di decisione politica, Napoli, Editoriale Scientifica, 2018, pp. 206
- Michele Crisafi, Recensione a M. G. Rodomonte, L’eguaglianza senza distinzioni di sesso in Italia: evoluzioni di un principio a settant’anni dalla nascita della Costituzione, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 172
- Ilmira Galimova, Recensione a D. Hutcheson, Parliamentary elections in Russia: a quarter-century of multiparty politics, Oxford University Press, 2018, pp. 356
- Arianna Gravina Tonna, Recensione a G. Repetto, Il canone dell’incidentalità costituzionale. Trasformazioni e continuità nel giudizio sulle leggi, Napoli, Editoriale Scientifica, 2017, pp. 382
- Marco Mandato, Recensione a P. Ignazi, P. Bordandini, I muscoli del partito. Il ruolo dei quadri intermedi nella politica atrofizzata, Bologna, Il Mulino, 2018, pp. 148
- Whylton Le Blond Ngouedi Marocko, Recensione a A. Le Pillouer, La protection de la constitution, finalités, mécanismes, justifications, Poitiers, Presses Universitaires Juridiques- Université de Poitiers- Collection Actes et colloques de la Faculté de Droit et des Sciences sociales de Poitiers, 2018, pp. 207
- Laura Pelucchini, Recensione a T.E. Frosini, Declinazioni del governare, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 159
- Alessandro Rosario Rizza, Recensione a M. Mezzanotte, La macroregione adriatico-ionica. La cooperazione territoriale come strumento di integrazione, Padova, Cedam, 2018, pp. 203
- Chiara Spiniello, Recensione a L. Brunetti, Autodichia parlamentare. La giustizia domestica delle Camere nello stato costituzionale di diritto, Milano, EduCatt, 2016, pp. 283
- Giulia Vasino, Recensione a S. Lieto, Giudizio incidentale. Adattamenti, contaminazioni, trasformazioni, Napoli, Editoriale scientifica, 2018, pp. 248
- Nomos 2-2018
- Roberto Borrello, Il contributo di Vincenzo Mazzei all’Assemblea Costituente
- Ciro Palumbo, Persona, libertà e giustizia in Giorgio La Pira
- Paolo Savarese, Postverità e impossibilità del diritto
- Enrico Campelli, Emancipazione ebraica e Drafting Revolution in Israele: le funzioni latenti di una norma giuridica
- Roberto Perrone, Fake news e libertà di manifestazione del pensiero: brevi coordinate in tema in tema di tutela costituzionale del falso
- Andrea Gratteri e Giovanni Andrea Sacco, Senza distinzione. Per il superamento della parola razza
- Livio Perra, La natura e i suoi diritti
- Gli archivi dei giuristi e la loro tutela
- Giuliano Amato, Conclusioni
- Convegno “Dallo Stato partito allo Stato dei partiti: e ora?” – Università degli studi di Roma ‘La Sapienza’ Sala delle Lauree, Facoltà di Scienze politiche 29 novembre 2018, ore 10,00
- Gavina Lavagna, La crisi del rapporto tra politica e religione. Il referendum sull’aborto in Irlanda
- Giovanni Serges, Vincenzo Zangara: un costituzionalista tra Catania e Roma nei ricordi di uno studente
- CANADA: Mario Altomare, La notwithstanding clause come l’«arma» dei Governi provinciali di maggioranza. Il dibattito sul difficile equilibrio tra Corti e legislativi nel sistema di protezione dei diritti
- Fulco Lanchester, La rappresentanza nello Stato di massa. Tra partiti e plebiscito: il percorso di Vincenzo Zangara
- Stefano Ceccanti, Il finanziamento della politica
- Salvatore Bonfiglio, L’art. 49 della Costituzione e la regolazione del partito politico: “rilettura” o “incompiuta” costituzionale?
- Roberto D’Orazio, L’archivio Zangara
- Massimiliano Gregorio, Parte totale. Vincenzo Zangara e le dottrine del partito politico negli anni Trenta
- Massimo Luciani, Partiti e forma di governo
- Luca Borsi, L’itinerario di Pietro Chimienti, da liberale a fascista
- Giulia Caravale, Rappresentanza e partiti politici nel pensiero di Vincenzo Gueli
- Oreste Massari, Dal partito di massa alla partitocrazia senza partiti
- Marcello Di Francesco Torregrossa, Il nuovo codice dei contratti pubblici e l’arbitrato amministrato da parte dell’Autorità nazionale anticorruzione
- Ivano Sassanelli, Le origini ecclesiali e giuridiche dell’art. 7 comma 1, Cost.
- Alessandra Di Martino, L’identità dell’Europa tra le due guerre mondiali e la Resistenza
- Giampietro Ferri, La responsabilità civile dei magistrati dopo la legge n. 18 del 2015
- Giuseppe Eduardo Polizzi, Il finanziamento dell’istruzione in epoca liberale
- Salvatore Bonfiglio, La tardiva genesi costituzionale dei partiti politici
- Rino Casella, Il progetto di riforme istituzionali del Presidente Macron e il ridimensionamento del ruolo del Parlamento francese
- Mario Altomare, “Voter Suppression” e “Statutory Interpretation”: il sistema delle “purghe” elettorali dell’Ohio al vaglio della Corte Suprema degli Stati Uniti
- Marco Mandato, A proposito del bilanciamento tra libertà di associazione politica ed esercizio di funzioni giurisdizionali. Nota a sentenza Corte costituzionale n. 170/2018
- Elisa Signori, L’Università italiana in guerra: al fronte e nella società civile (1914 -’19)
- Fulco Lanchester, Lo Studium urbis e la memoria dei suoi caduti
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Il vento della lotta alle élite soffia sui sessant’anni della V Repubblica tra tensioni sociali e tendenze alla disintermediazione
- GIAPPONE, Michele Crisafi, Il terzo mandato alla guida del partito ed il secondo rimpasto di Governo delineano la strategia di Abe
- ISRAELE: Enrico Campelli, La dissoluzione della 20° Knesset e le elezioni politiche del 2019. L’ordinamento israeliano tra movimenti partitici e le molte incognite
- POLONIA: Jan Sawicki, Dall’Europa un primo serio argine all’involuzione autoritaria in Polonia: ma non si tratta della procedura ex art. 7 TUE
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, La resilienza di Theresa May e l’importanza del “Meaningful Vote” Parlamentare
- RUSSIA: Ilmira Galimova, Un “effetto sorpresa” nelle ultime elezioni regionali russe
- SPAGNA: Laura Frosina, La Costituzione spagnola compie 40 anni. Bilanci e prospettive di riforma
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Le elezioni di midterm negli Stati Uniti all’epoca di Trump
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, Il Governo bipopulista perfetto naviga in acque agitate sotto l’occhio vigile e attento dell’Unione europea
- Nomos 3-2018
- A. Di Muro, Scheda del volume di M. Panebianco, Codice euro-globale. Epoche Spazi Soggetti, Napoli, Editoriale Scientifica, 2018, pp. 400
- Enrico Campelli, Recensione a R. Bin, Critica della teoria dei diritti, Milano, FrancoAngeli, 2018, pp. 146
- Andrea Fiorentino, Recensione a A. Morelli (a cura di), Dal “contratto di governo” alla formazione del Governo Conte. Analisi di una crisi istituzionale senza precedenti, Napoli, Editoriale Scientifica, 2018, pp. 228
- Ilmira Galimova, Recensione a A. Bourne, Democratic Dilemmas: Why Democracies Ban Political Parties, London, Routledge, 2018, pp. 280
- Arianna Gravina Tonna, Recensione a C. Miccichè, Beni comuni: risorse per lo sviluppo sostenibile, Napoli, Editoriale Scientifica, 2018, pp. 205
- Chiara Ingenito, Recensione a M. E. Bucalo Autorità indipendenti e soft law- forme, contenuti, limiti e tutele, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 254
- Marco Mandato, Recensione a I. Ciolli, La questione del vertice di Palazzo Chigi. Il Presidente del Consiglio nella Costituzione repubblicana, Napoli, Jovene, 2018, pp. 202
- Laura Pelucchini, Recensione a C. Margiotta, Europa: diritto della crisi e crisi del diritto. Austerità, diritti, cittadinanza, Bologna, Il Mulino, 2018, pp. 223
- Francesca Rossi, Recensione a P. Ianni, Edgardo Lami Starnuti deputato all’Assemblea Costituente, Pisa, Pacini editore, 2018, pp. 119
- Giulia Santomauro, Recensione a C. Padula, La tutela diretta dei diritti fondamentali. Il preenforcement costitutional challenge contro le leggi negli Stati Uniti e le questioni incidentali «astratte» in Italia, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 22
- Giuliaserena Stegher, Recensione a M. Cartabia, L. Violante, Giustizia e mito: con Edipo, Antigone e Creonte[per indagare i dilemmi del diritto continuamente riaffioranti nelle nostre società], Bologna, Il Mulino, 2018, pp. 174
- Giulia Vasino, Recensione a L. Geninatti Satè, Il carattere non necessariamente oppositivo del referendum costituzionale, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 104
- Agatino Cariola, Riflessioni sui partiti politici a partire dall’elaborazione della scuola costituzionalistica catanese
- Riccardo Chieppa, Persecuzioni razziali (1938-1945), episodi di discordanze e casi di speculazione: tra generosi coraggiosi e meschini profittatori
- Ludovica Durst, Pietro Nenni e le iniziative del Ministero per la Costituente per la formazione di una coscienza costituente
- Sergio Marchisio, La guerra e la volontà collettiva degli stati: riflessioni sulla prolusione di Dionisio Anzilotti “Il concetto moderno dello Stato e il diritto internazionale”
- Silvia Illari, Osservazioni sulla pratica degli spitzenkandidaten nel contesto della forma di governo dell’Unione europea
- Giuliano Amato, Dall’idea di Europa alla costruzione europea, prolusione per l’anno accademico 2018/19
- Cristophe Germann, Protocole 14: la lettre de cachet de la CEDH L’Europe des juges en droits de l’Homme unie dans la diversité ?
- GERMANIA: Astrid Zei, Sull’ammissibilità di un ricorso presentato da un gruppo parlamentare teso ad accertare una violazione del diritto oggettivo
- Biobibliografia di Vincenzo Zangara, a cura di Fulco Lanchester
- Editoriale, I custodi della Costituzione e la loro attività parallela
- Vanessa Manzetti, Il patrimonio culturale immateriale fra ordinamento internazionale, europeo e nazionale. Spunti dall’esperienza spagnola
- Dibattito su “Diritti e libertà nel Mediterraneo”
- Piero Ignazi e Chiara Fiorelli, Le risorse dei partiti. I partiti italiani alla prova della legge n. 13 del 21 febbraio 2014
- A difesa di Radio Radicale – Appello
- Roberto Borrello, Il conflitto di attribuzioni del singolo parlamentare: riflessioni sparse sulla cornice teorica di un istituto dai contorni ancora sfumati, in attesa del deposito dell’ordinanza della Corte
- Massimo Siclari, La legittimazione del singolo parlamentare a sollevare conflitto tra poteri dello Stato e i suoi limiti
- Riccardo Chieppa, Partendo dal comunicato della Corte costituzionale sulla inammissibilità del conflitto di attribuzioni sulla legge di bilancio 201, breve riflessione sulla possibile giustiziabilità avanti alla Corte della stessa legge di bilancio prima sezione
- Valeria Piergigli, La Corte Costituzionale e il doppio salto mortale mancato. Alcune osservazioni a margine dell’ordinanza n. 17/2019
- Stefano Ceccanti, Qualche breve chiosa all’ordinanza n. 17/2019
- Valeria Piergigli, Rileggendo l’opera di Alessandro Pizzorusso sulle minoranze linguistiche: le “nuove minoranze” tra identità e integrazione
- Luca Longhi, La certezza del diritto oggi tra sovranità legislativa e democrazia giurisdizionale
- Costanza Ciscato, La Costituzione tra diritti e doveri. Il contributo di Guido Gonella
- Giulia Santomauro, Referendum as an instrument of “policy change” on a crucial bioethical issue: a comparative case study on abortion in Italy and Ireland
- Alvise Divari, De social housing#an italian brief history
- Maria Rosaria Donnarumma, L’istituto della prescrizione in diritto penale e la giurisprudenza europea
- Vincenzo Atripaldi, Costituzionalismo e ripoliticizazzione della democrazia
- Giulia Caravale, Theresa May vs. Thomas Erskine May: un bug nel modello Westminster?
- Luigi Ciaurro, La Camera dei fasci a Venezia e il progetto di riforma del Senato
- Francesca Bailo, La legge per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia (di nuovo) al cospetto della Corte costituzionale: la (non il) legittimità della soglia di sbarramento e le questioni ancora sul tappeto.
- Umberto Ronga, La rappresentanza degli interessi nel procedimento legislativo
- Michela Bernardi, Non c’e pace per l’utilizzo in agricoltura dei fanghi di depurazione. Nota alla sentenza del tar lombardia, milano, sez. Iii del 20 luglio 2018, n. 1782
- BALCANI: Francesca Rossi, Novità istituzionali dalla Yugo-sfera
- POLONIA: Jan Sawicki, La violenza fisica fa irruzione sulla scena politica in Polonia
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, L’ordinamento costituzionale statunitense dinanzi alle nuove sfide poste dall’amministrazione Trump
- GERMANIA: Astrid Zei, Il Tribunale costituzionale federale torna a pronunciarsi sul ruolo della Commissione parlamentare di mediazione
- Pierpaolo Ianni, Quarant’anni dopo riflessioni sulla legge 13 maggio 1978 n. 180
- Nomos 1-2019
- Matilde Filippi, Strumenti di promozione etica nelle assemble elettive: i codici di condotta della camera dei deputati e del parlamento europeo
- Valeria De Santis, Nuovi strumenti per dare impulso alla decisione politica e rivitalizzare la rappresentanza? Interrogativi e aporie sul disegno di legge costituzionale in materia di iniziativa legislativa popolare
- Adele Anzon Demming, Il conflitto di parlamentari sulla legge di bilancio: prime osservazioni sul comunicato stampa della Corte Costituzionale
- CANADA: Mario Altomare, L’Affaire SNC-Lavalin e l’incertezza politica in vista delle prossime elezioni federali
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Oltre il Grand Débat National: la proposta di modifica del regolamento dell’Assemblea Nazionale e la rivincita del diritto interno delle Camere
- GIAPPONE: Michele Crisafi, Il tramonto del Periodo “Heisei”
- ISRAELE: Enrico Campelli, I cambiamenti della 21a Knesset e la nuova-vecchia maggioranza di Netanyahu
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, L’approvazione della prima procedura di Recall a dieci anni dallo scandalo del rimborso spese dei deputati e la “crisis of confidence” verso la classe politica britannica
- RUSSIA: Ilmira Galimova, La Duma introduce nuove restrizioni alla rete
- SPAGNA: Laura Frosina, La Spagna ritorna al voto tra cambiamenti del sistema partitico e nuove dinamiche della forma di governo
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, Il perdurante conflitto interno alla coalizione di governo e il tentativo di serrare i ranghi in vista delle elezioni europee
- Mario Altomare, Recensione a J. Tunnicliffe, Resisting Rights. Canada and the International Bill of Rights, 1947-76, Vancouver, UBC Press, 2019, pp. 336
- Adriano Dirri, Recensione a D. Babalola, The Political Economy of Federalism in Nigeria, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 2019, pp. 180
- Andrea Fiorentino, Recensione a F. Longo, I preamboli costituzionali, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 100
- Luisa Giurato, Recensione a E. Bruti Liberati – M. De Focatiis- A. Travi (a cura di), Aspetti della transizione nel settore dell’energia: gli appalti nei settori speciali, il market design e gli assetti di governance, Milano, Wolters Kluwer, 2017, pp. 201
- Laura Pelucchini, Recensione a R. Cristin (a cura di), Sergio Raúl Castaño. Il potere costituente tra mito e realtà Milano, Giuffré, 2019, pp. 144
- Arianna Gravina Tonna, Recensione a M. Croce (a cura e con un saggio di), Santi Romano, L’ordinamento giuridico, Macerata, Quodlibet, 2018, pp. 240
- Chiara Prevete, Recensione a F. Tomasello, L’inizio del lavoro. Teoria politica e questione sociale nella Francia di prima metà Ottocento, Roma, Carocci editore, 2018, pp. 161
- Francesca Rossi, Recensione a L. Bellucci, La sindrome ungherese in Europa. Media, diritto e democrazia in un’analisi di Law and Politics, Milano, Giuffrè, 2018, pp. 196
- Giulia Santomauro, Recensione a L. Chieffi, Il diritto all’autodeterminazione terapeutica. Origine ed evoluzione di un valore costituzionale, Torino, Giappichelli, 2019, pp. 200
- Felice Besostri, Autodichia, quanti delitti in tuo nome
- Antonino Scalone, Comunità, identità e omogeneità fra Schmitt, Heller e Kelsen
- Paola Piciacchia, Dall’”unité-uniformité” alla “diversité-unité”: l’evoluzione del potere di sperimentazione locale in Francia nella prospettiva della differenziazione territoriale
- Mario Panebianco, L’ordinanza della Corte costituzionale n. 207 del 2018 tra nuovi tipi decisori e ruolo del Parlamento. Note “inevitabilmente” intermedie.
- Roberto Calzoni, L’Anac, la vigilanza sui contratti pubblici e le prospettive di riforma
- Convegno “Sofferenze e insofferenze della giustizia costituzionale” – Torino, Campus “Luigi Einaudi” – 17-18 ottobre 2019
- Maria Grazia Rodomonte, Il “populismo sovranista” e l’Europa. A proposito di crisi della democrazia e del processo di integrazione europea
- Renato Briganti, Dimensione costituzionale dei beni comuni tra principi, regole e prassi
- Salvatore Bonfiglio, Il partito politico come elemento di trasformazione della rappresentanza e delle istituzioni statali (Dalla tardiva legalizzazione dei partiti all’incorporazione autoritaria del partito unico)
- Luisa Avitabile, Il diritto come esperienza comunicativa’. A partire dalla lettura di Giuseppe Terranova, Elogio dell’approssimazione
- Lorenzo Chieffi, La gestazione per altri nella settima arte: spunti di riflessione sul bilanciamento tra aspettative di genitorialità e benessere del nascituro
- Marco Podetta, Il pregio di fondo, e qualche difetto, della legge n. 51 del 2019 (in attesa di una comunque non rinviabile riforma elettorale)
- Maria Rita Magnotta, Costituzione e diritto vivente dei partiti politici
- Patrizia Marzaro, Nuove dinamiche e antichi doveri nel sostegno e nella promozione della cultura: dalle radici della questione museale ai diritti delle generazioni future
- Michela Bernardi, Regolazione, concorrenza e azione pubblica promozionale nel teleriscaldamento: un rapporto triadico?
- Maria Rosaria Ferrarese , Percorsi della sovranità. Aggirandosi tra varie definizioni e sfaccettature
- Andrea Fiorentino, La legittimazione attiva dei singoli parlamentari e la sua sottoposizione al test delle «violazioni manifeste». Riflessioni a margine dell’ordinanza n. 17/2019 della Corte costituzionale
- Nomos 2-2019
- Andrea Fiorentino, Recensione a M. Ferrara, Capo dello Stato, vincoli europei e obblighi internazionali. Nuove mappe della garanzia presidenziale, Napoli, Editoriale Scientifica, 2019, pp. 224.
- Arianna Gravina Tonna, Recensione a G. Della Cananea- J. Ziller (a cura di), Il nuovo diritto pubblico europeo. Scritti in onore di Jean-Bernard Auby, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 160.
- Laura Pelucchini, Recensione a F. D’Aniello (a cura di), Jürgen Habermas, L’ultima occasione per l’Europa di Jurgen Habermas, Roma, Castelvecchi, 2019, pp. 89.
- Francesca Rossi, Recensione a M. Brunclík -M. Kubát, Semi-presidentialism, Parliamentarism and Presidents: Presidential Politics in Central Europe, London, New York, Routledge, 2019, pp. 170.
- Giulia Santomauro, Recensione a M. Carta, Unione europea e migranti. Itinerari giuridici, Roma, Teseo Editore, 2019, pp. 236.
- Giulia Vasino, Recensione a F. S. Marini – C. Cupelli (a cura di), Il caso Cappato. Riflessioni a margine dell’ordinanza della Corte costituzionale n. 207 del 2018, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2019, pp. 353.
- Fulco Lanchester, Per una cattedra di Diritto pubblico comparato. Vincenzo Zangara tra due Settori scientifico disciplinari
- BALCANI, Francesca Rossi, Le riforme istituzionali nel Balcani occidentali: un difficile percorso tra integrazione europea e reminiscenze jugoslave
- CANADA: Mario Altomare, L’epilogo della vicenda SNC-Lavalin sullo sfondo dei possibili scenari del voto di ottobre
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Nel solco della democrazia rappresentativa: il tandem tra le due teste dell’Esecutivo, il necessario rinsaldarsi del rapporto Parlamento/Governo e il rilancio delle riforme istituzionali (con qualche concessione alla democrazia diretta e partecipativa)
- ISRAELE: Enrico Campelli, Il naufragio della 21ª Knesset e il mancato Governo Netanyahu: l’instabilità israeliana tra paralisi parlamentare e movimenti partitici pre-elettorali
- POLONIA: Jan Sawicki, Il trionfo di “Diritto e giustizia” alle elezioni europee come possibile preludio al risultato del voto politico di ottobre, mentre (interessati) segnali distensivi vengono inviati dal Governo a Bruxelles
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Da Theresa May a Boris Johnson: nel Regno Unito prosegue il conflitto tra Governo e Parlamento
- RUSSIA: Ilmira Galimova, La campagna elettorale di Mosca: dall’evento inosservato alla crisi con proteste e arresti
- SPAGNA: Laura Frosina, La mancata investitura di Sánchez e il ricorso a nuove elezioni. Crisi e cambiamenti del sistema partitico e della forma di governo
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Still “the land of the free and the home of the brave”? Politica dell’ immigrazione, partisan gerrymandering e Presidente: i riflessi della long disjunction della democrazia americana
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, Dal contratto di Governo all’accordo politico: cronaca della resa del primo Governo bipopulista perfetto
- Pietro Giuseppe Grasso, Ancora a proposito della Costituzione
- Simona Rodriquez, Le sfide degli Stati contemporanei, tra autodeterminazione e separatismi europei
- Angelo Antonio Cervati, La scelta degli insegnanti di Diritto Comparato e i concorsi universitari
- GERMANIA: Astrid Zei, Il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sulla legittimita’ dell’unione bancaria europea: Ja, aber …
- GIAPPONE: Michele Crisafi, Nel periodo Reiwa il rinnovo parziale della Camera dei Consiglieri non consegna alla coalizione di governo la maggioranza dei due terzi, mentre si inaspriscono le relazioni con la Corea del Sud
- Francesca Biondi, Le conseguenze della Riforma costituzionale del 2019
- Elisabetta Frontoni, Il primo Governo Conte e l’intesa con la “Chiesa d’Inghilterra”. Un’occasione per riflettere sul procedimento legislativo per approvare le leggi “sulla base di intese”
- Laura Moscati, Trent’anni dal BCIA negli Stati Uniti e il fantasma dei diritti morali in Europa
- Gianmarco Palmieri, Michele Venturiello, La Brexit colpisce anche l’Italia. Annotazioni a margine delle elezioni europee 2019
- Raffaella Messinetti e Giovanni Di Lorenzo, Ordine giuridico ed evoluzione tecnologica, a proposito del recente libro su “i dati personali nel diritto europeo”
- Nomos 3-2019
- I partiti tra nuovi cleavages e antichi problemi
- Giulia Caravale, A volte ritornano … l’European Union (Withdrawal Agreement) Act 2020 ed il nuovo rafforzamento dell’esecutivo britannico
- CANADA: Mario Altomare, I nuovi scenari politici dopo il voto federale: la formazione del Governo liberale di minoranza e la questione del separatismo delle Province occidentali
- BALCANI: Francesca Rossi, I Balcani occidentali rischiano di “balcanizzare” l’Unione europea
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Con le municipali alle porte, la riforma delle pensioni mette alla prova il quinquennato di Macron. E va ben oltre la narrazione del popolo contro le élite
- GERMANIA: Astrid Zei, La sfida del partito “Alternativa per la Germania” e le contraddizioni di un Parlamento “che si difende” dalle forze politiche anti-sistema
- GIAPPONE: Michele Crisafi, I “fiori di ciliegio” mettono in imbarazzo il Primo ministro più longevo della storia giapponese, il cui progetto di revisione costituzionale per il 2020 rischia di appassire
- Le Biblioteche parlamentari e l’informazione da e sul Parlamento
- ISRAELE: Enrico Campelli, Alla ricerca della maggioranza perduta: le elezioni per la 22° Knesset e il nuovo fallimento istituzionale israeliano
- POLONIA: Jan Sawicki, Conferma del trionfo elettorale della destra e confronto con l’Unione Europea sullo Stato di diritto
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Dall’“oltraggio costituzionale” al trionfo elettorale
- AMERICA LATINA, Rosa Iannaccone, Crisi e riforme istituzionali in America Latina. Tra denunce di golpe di Stato e stabilizzazione del Caudillismo
- SPAGNA: Laura Frosina, Una nueva via para España. Il primo Governo di coalizione e l’apertura politica al problema catalano
- RUSSIA: Ilmira Galimova, Il voto “intelligente” nelle elezioni della Duma di Mosca e i principali risultati dell’ultima tornata elettorale in Russia
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, The Importance of Being Earnest ovvero a proposito dell’impeachment del Presidente Trump
- Jessica De Vivo, Recensione a S. Gianello, Funzioni e responsabilità del Capo dello Stato nelle giurisprudenze costituzionali, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 425.
- Andrea Fiorentino, Recensione a L. Ferraro, Crisi economica ed evoluzione delle forme di governo. Un’analisi comparata, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2019, pp. 286.
- Arianna Gravina Tonna, Recensione a P. Grossi, Il mondo delle terre collettive. Itinerari giuridici tra ieri e domani, Macerata, Quodlibet, 2019, pp. 102.
- Rosa Iannaccone, Recensione a F. Bertagna, L. Tedoldi (a cura di), Transizioni in Europa e in America Latina (1945-1995). Storiografia, politica, istituzioni, Milano, Biblion, 2018, pp. 192.
- Laura Pelucchini, Recensione a A. Lippi, Dinamiche di legittimazione politica, Bologna, Il Mulino, 2019, pp. 188.
- Giulia Santomauro, Recensione a L. Risicato, Diritto alla sicurezza e sicurezza dei diritti: un ossimoro invincibile?, Torino, Giappichelli, 2019, pp. 93.
- Francesco Severa, Recensione a S. Talini, La privazione della libertà personale. Metamorfosi normative, apporti giurisprudenziali, applicazioni amministrative, Napoli, Editoriale Scientifica, 2018, pp. 380.
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, Dal Governo giallo-verde al Governo giallo-rosso: combinazioni cromatiche delle coalizioni di governo nel perdurante quadro politico frammentato
- Rino Casella, Il census case negli Stati Uniti: la Corte Suprema si esprime in merito all’inserimento della citizenship question nel censimento del 2020
- Davide Zecca, Israele Stato-nazione del popolo ebraico
- Silvio Troilo, Robert Peel: un conservatore lungimirante al servizio del Regno Unito
- Giuseppe Franco Ferrari, Giuseppe de Vergottini comparatista
- Francisco Ballaguer Callejon, Social network, società tecnologiche e democrazia
- Andrea Ridolfi, Un nuovo tipo di doppia pronuncia: la via italiana alla Unvereinbarerklärung? (Osservazioni su C. Cost., ord. n. 207/2018 e sent. n. 242/2019
- Francesco Bocchini, Rilevanza costituzionale del divieto di accesso alle manifestazioni sportive
- Mario Midiri, Essere “giudice” per la Corte: implicazioni istituzionali
- Matteo Frau, Brevi spunti comparativi per una teoria della funzione parlamentare, tra “debating forum” e “pouvoir représentatif”
- Mario Panebianco, Il seguito dall’ordinanza super monitoria della Corte Costituzionale n.207 del 2018: la sentenza di colegislazione n.242 del 2019
- Marco Mandato, Il sorteggio come metodo di decisione. Principi e fattispecie
- Valentina Carlino, Ungheria: le autorità indipendenti e la “democratic erosion”
- Pasquale Pasquino e Sara Lieto, Iniziativa legislativa popolare e referendum: nuove tendenze di riforma in Italia e in Francia
- Flavia Zorzi Giustiniani, Le due sentenze della Corte di Giustizia europea sul diritto all’oblio
- Alessandra Di Martino, Studi di storia costituzionale pubblicati in occasione del centenario della Costituzione di Weimar (1919-2019)
- Paolo Carnevale, I rischi dell’utopia della c.d. democrazia diretta
- Covid-19 – documentazione normativa
- Mariangela Atripaldi, La disciplina della proprietà terriera nell’art. 44 Cost. Una ricostruzione dell’itinerario che ha determinato la formulazione della normativa costituzionale
- Sandro Guerrieri, “È notevole; ma non è un capolavoro”. La fondazione della Quarta Repubblica francese nel dibattito costituente italiano
- Giovanni Comazzetto, Pensare l’Europa federale: contributo alla discussione
- Luigi Ferraro, Le elezioni politiche del 2019 in Spagna e la formazione del nuovo esecutivo di coalizione: nuove prospettive per la forma di governo spagnola?
- Ylenia Maria Citino, Lo Statuto albertino fra lettera e spirito: i mutamenti costituzionali nell’instaurazione del parlamentarismo statutario
- Antonio Mitrotti, L’atto politico: riflessioni intorno ad un istituto in perenne ‘tensione’ tra scienza costituzionale ed amministrativa
- Francesco Bocchini, Convivenza civile e ordine pubblico
- Giancarlo Rolla, America latina: il costituzionalismo del periodo indipendentista e l’opzione federale
- Lorenzo Chieffi, La tutela del diritto alla salute tra prospettive di regionalismo differenziato e persistenti divari territoriali
- Mario Panebianco, Il seguito dall’ordinanza super monitoria della Corte costituzionale n. 207 del 2018: la sentenza di colegislazione n. 242 del 2019
- Nomos 1-2020
- Giulia Vasino, La tutela della segretezza del voto: profili ricostruttivi e problematiche attuali
- Pino Pisicchio, La breve vita del contratto di governo italiano, tra koalitionsvertrag tedesco e coalition agreement inglese
- Marco Plutino, Esiste un divieto di accorpamento, e in generale di abbinamento, dei referendum costituzionali alle elezioni?
- Antonio Riviezzo, Pubblica funzione, pubblico servizio, servizio universale: da ‘suddito’ a ‘utente’, passando per ‘cittadino’ (a margine di un volume di renato conti)
- Ines Ciolli, Storia degli anniversari dello statuto e della costituzione (storia dei riti)
- Maria Chiara Girardi, La funzione sociale nella proprietà pubblica. Comuni, attività regolamentare e diritto alla città
- Christian Crocetta, La frontiera simbolica e materiale segnata dallo status civitatis. Annotazioni de iure condendo
- Roberto Nania, Sui diritti fondamentali nella vicenda evolutiva del costituzionalismo
- Francesca Petrini, Emergenza epidemiologica Covid19, decretazione d’urgenza e costituzione in senso materiale
- Giuliaserena Stegher, In considerazione dell’emergenza sanitaria: Governo e Parlamento al banco di prova del Covid-19
- Francesca Rossi, Luci ed ombre sull’intervento dell’Unione Europea a fronte dell’emergenza del Covid-19
- Marco Mandato, Il rapporto Stato-Regioni nella gestione del Covid-19
- Augusto Cerri, Spunti e riflessioni minime a partire dall’emergenza sanitaria
- Giulia Caravale, Il Coronavirus Act 2020 e le misure adottate dal Regno Unito per affrontare l’emergenza Covid-19
- Dominique Rousseau, L’urgence des libertés – L’emergenza delle libertà
- Maria Francesca Serra, L’autonomia sportiva ai tempi dell’emergenza sanitaria da Covid-19
- Maria Antonella Gliatta, Questioni problematiche relative alla formazione delle leggi di spesa. Il ruolo delle Commissioni filtro e i limiti alla sovranità parlamentare di bilancio
- Maria Francesca De Tullio, The Boundaries of Democratic Community in a Free Trade Order. The Case of The Internet Law
- Simone Gianello, La Corte di Giustizia ordina di sospendere l’attività giurisdizionale della Sezione disciplinare del Sąd Najwyższy: alcune riflessioni a margine dell’ordinanza della Grande Sezione (causa C-791/19 R) dell’8 aprile 2020
- Martina Cardone e Marco Cecili, Osservazioni sulla disciplina in materia di tutela dei dati personali in tempi di Covid-19. L’Italia e i modelli sudcoreano, israeliano e cinese: opzioni a confronto
- CANADA: Mario Altomare, Il primo impatto dell’emergenza Coronavirus nell’ordinamento canadese
- Giulia Santomauro, I diritti degli stranieri al tempo del “decreto sicurezza” e le “ombre” della giustizia costituzionale: osservazioni a margine della sentenza n. 194/2019
- Andrea Fiorentino, La “scoperta” dei procedimenti legislativi semi-decentrati: la nuova disciplina della sede redigente al senato e l’introduzione della procédure de législation en commission in Francia
- UNGHERIA: Simoe Benvenuti, L’Ungheria di fronte all’emergenza da Covid-19: debolezza del quadro giuridico, militarizzazione dell’emergenza e controversie sulle misure economiche
- Giovanni Boggero, La satira come libertà ad “autonomia ridotta” nello Stato costituzionale dei doveri
- Matteo Terzi, Contributo allo studio della controfirma governativa all’atto presidenziale di promulgazione della legge
- Camilla Della Giustina, Alla ricerca di un ragionevole equilibrio tra principio di trasparenza e tutela della riservatezza
- Aniello Formisano, Limiti e criticità dei sistemi costituzionali a fronte della emergenza Covid-19
- Alessandra Mazzola, Brevi riflessioni sul sistema delle fonti nel contesto del nuovo-coronavirus
- Umberto Ronga, Il Governo nell’emergenza (permanente). Sistema delle fonti e modello legislativo a partire dal caso Covid-19
- Roberto Borrello e Paolo Carnevale, Su onde… Corte
- Paolo Carnevale, Sul voto il popolo non vota. Brevi considerazioni sulla sentenza n. 10 del 2020 della Corte costituzionale
- Andrea Giubilei, Il necessario rispetto della discrezionalità legislativa nella disciplina sulla revoca del gratuito patrocinio per le persone offese dal reato. Osservazioni a margine della sentenza n. 47 del 2020 della Corte costituzionale
- Daniele Chinni, Breve divertissement su deliberazione e pubblicazione delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale
- Nicoletta Laurenti Collino, La webpolitica: la democraticità delle nuove forme di democrazia partecipativa
- RUSSIA: Ilmira Galimova, La Russia tra la “grande riforma” costituzionale e le misure anti-Covid
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, La Repubblica al banco di prova più difficile: cronaca costituzionale di un’emergenza sanitaria
- FRANCIA: Paola Piciacchia, La democrazia francese alla prova del Covid-19 tra imperativi sanitari e profili giuridici dell’emergenza
- Flavia Zorzi Giustiniani, I limiti alla libertà di espressione nell’agorà politica virtuale e la cyberviolenza come nuova forma di violenza domestica
- In ricordo di Giuseppe Guarino
- Vittorio Bachelet: l’impegno come responsabilità e come esempio. 12 febbraio 1980 – 12 febbraio 2020
- Luisa Giurato, Recensione a D. Chinni (a cura di), Potere e opinione pubblica. Gli organi costituzionali dinanzi alle sfide del web, Napoli, Editoriale Scientifica, 2019, pp. 77.
- Andrea Fiorentino, Recensione a P. Carnevale, E. Greppi, K. Roudier, Il diritto della guerra e della pace, Napoli, Editoriale Scientifica, 2019, pp. 152.
- ISRAELE: Enrico Campelli, Il nuovo Governo di unità nazionale tra Coronavirus e bandiere nere: cronaca di una crisi annunciata
- BALCANI: Francesca Rossi, Il Covid-19 nei Balcani acuisce le crisi e i conflitti interni
- SPAGNA: Laura Frosina, Il “prolungato” stato di allarme per la gestione dell’emergenza Coronavirus. La eccezionalità tra proporzionalità e identità costituzionale
- Adriano Dirri, Recensione a G. Martinico, Il diritto costituzionale come speranza. Secessione, democrazia e populismo alla luce della Reference Re Secession of Quebec, Torino, Giappichelli, 2019, pp. 248.
- Monica Croatto, Recensione a P. Consorti, L. Gori, E. Rossi, Diritto del Terzo Settore, Bologna, Il Mulino, 2018, pp. 206
- Arianna Gravina Tonna, Recensione a M. Hauriou (a cura di A. Salvatore), La teoria dell’istituzione della fondazione (Saggio di vitalismo sociale), Macerata, Quodlibet, 2019, pp. 160.
- Rosa Iannaccone, Recensione a J. A. Pabón Arrieta, La democracia en América Latina: un modelo en crisis, Barcelona, Bosch, 2019, pp. 207.
- Francesca Rossi, Recensione a A. Scalone, C. De Angelis, D. Porena, G. Stella (a cura di A. Carrino), Legalità e legittimità nell’interpretazione costituzionale, Milano, Mimesis, 2019, pp. 166.
- Giulia Santomauro, Recensione a V. Turchi, M. L. Tacelli, L. Giannuzzo (a cura di), Laicità, libertà religiosa e alterità nella giurisprudenza della Corte di Strasburgo, Lecce, Libellula Edizioni, 2019, pp. 180.
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, La risposta precoce ma controllata del Governo della Repubblica ceca di fronte all’emergenza da Covid-19
- Sergio Spatola, Recensione a A. La Spina, Politiche pubbliche. Analisi e valutazione, Bologna, Il Mulino, 2020, pp. 429.
- MESSICO: Rosa Iannaccone, La división de poderes ante la emergencia sanitaria y los viejos retos
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Dalla Brexit all’emergenza sanitaria. Il Regno Unito sperimenta la forma di governo parla-virtuale
- Gianluca Trenta, Riflessioni sui primi provvedimenti adottati dal Governo a contrasto dell’emergenza sanitaria da Covid-19 (Coronavirus)
- GIAPPONE: Michele Crisafi, Abe, dopo la curva c’è Koike. Il modello non coercitivo giapponese per il contenimento della diffusione del Covid-19
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Il gigante dai piedi d’argilla. Le reazioni dell’ordinamento statunitense alla crisi sanitaria
- GERMANIA, Astrid Zei: Profili costituzionali dell’emergenza Covid-19 nell’ordinamento federale tedesco
- POLONIA, Jan Sawicki, Uno stato di emergenza previsto dalla Costituzione ma non dichiarato ma realizzato di fatto. Il Covid-19 in Polonia alla vigilia delle elezioni presidenziali
- Gianliborio Mazzola, Coronavirus: crisi o sviluppo dell’Autonomia?
- Jessica De Vivo, Un nuovo “stato d’urgenza” per un’inedita emergenza: brevi annotazioni sul caso francese
- AUSTRIA: Andrea De Petris, In Austria l’emergenza da Covid-19 congela il dibattito politico in nome di una gestione centralizzata della pandemia
- Teresa Serra, Considerazioni sull’emergenza Coronavirus
- “Codice delle votazioni nell’ordinamento costituzionale italiano”
- Convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Parlamento
- Presentazione del volume di Alessandro Somma
- A cosa serve la letteratura? / À quoi sert la littérature?
- Giovedì 22 marzo 2007-Presentazione volume di Lucia
- L'ammissibilità dei referendum in materia elettorale
- In ricordo di Nino Freni
- Conferenza dell'Ambasciatore Rocco Cangelosi
- Presentazione del volume di Giorgio Napolitano su Altiero Spinelli
- Presentazione volume a cura di Sergio Panunzio e Giorgio Recchia
- L'Italia in cammino – 15 novembre 2007
- La Francia di Sarkozy
- Convegno su Alfredo Rocco – 30 novembre 2007
- Rapporto del Comité de réflexion et de proposition nominato dal Presidente Sarkozy
- Fede , ragione e Universita'
- La Sapienza 2008:Bilancio ,bilanci
- Valerio Onida:I sessanta anni della Costituzione repubblicana (1948-2008)
- Luciano Violante al Master in Istituzioni parlamentari europee e storia costituzionale
- Convegno su "Aldo Moro tra Universita' e politica:1963-1978"(17 giugno 2008)
- Laurea honoris causa a Muhammad Yunus
- Governo rappresentativo e dirigenze amministrative
- 60 ANNI E NON LI DIMOSTRA
- STATE AND DEMOCRACY-BELGRAD
- DOVERI COSTITUZIONALI-CONVEGNO UNIVERSITA' DI MESSINA
- Inaugurazione Master in Istituzioni parlamentari europee e storia costituzionale
- Convegno su la V Repubblica francese
- DE GASPERI, ROSSI, BOLIS
- La democrazia nei partiti
- Due conferenze ed un dibattito con il prof. Dieter Grimm
- Elezioni eropee e sistema elettorale
- Conferenza del prof. Milos Podunavac e incontro sulla Legge elettorle europea
- State and Nation Building in recent Constitutional Development of Balkan Region
- Seminari di Diritto costituzionale italiano e comparato ( A-D)
- Convegno su Silvano Tosi
- Convegno in onore di Peter Haeberle
- Materiale sostituivo de "L'ascia e il bulino"
- Contro l'oblio della Sapienza
- GIORNATE ITALO-TEDESCHE A VILLA VIGONI
- Weimar e il problema politico-costituzionale italiano
- Il Gentile dei fascisti
- I 60 anni della Legge Fondamentale
- Convegno a Salerno(Facolta' di Giurisprudenza-Fisciano)
- Commemorazione di Giorgio Recchia
- Convegno sulla fine dell'egemonia sovietica
- Convegno sul Comitato per la legislazione
- 3/12/2009
- Giancarlo Doria
- La responsabilita' in politica
- Storia costituzionale degli italiani
- Seminario su "Le Costituzioni degli altri"
- Dottorato di ricerca alla memoria del Dott. Giancarlo Doria
- 26 Novembre 2010-Scuola di dottorato di ricerca in Scienze giuridiche – Pisa
- 26 ottobre-Conferenza internazionale
- 18 novembre 2010-Il linguaggio politico della transizione -Biblioteca del Senato "Giovanni Spadolini"
- 9 Dicembre 2010-Il Diritto comparato nelle Facolta' di Scienze politiche
- 9 Dicembre 2010-La 'governance' tra politica e diritto
- Novembre 2010-Febbraio 2011-Conferenze Scuola Liberalismo
- Master in Istituzioni parlamentari europee per consulenti d'assemblea
- Presentazione del volume Europa 2.0
- Convegno :Mosca e Ferrero
- Conferenza proff. Pasztor e Pastorelli
- Lundi 21 fevrier 2011 14h, Amphi Ettori, Campus Mariani, Corte
- Convegno Istituto Gramsci-Fondazione Einaudi
- In occasione dell'uscita del numero monografico di DEMOCRAZIA E DIRITTO, N. 3-4, 2009
- Presentazione del volume di Michele De Lucia
- Quaranta anni di regolamenti parlamentari:1971-2011
- Conferenze Palazzo Annibaldeschi-Centro della filosofia italiana
- Esperienza Costituzioni Storia
- Sapienza Universita'di Roma
- Gioved 19 maggio 2011
- Quaranta anni di regolamenti parlamentari
- Villa Vigoni(Loveno di Menaggio-Como) 21-22 luglio 2011
- Dottorato di ricerca in Teoria dello Stato e istituzioni politiche comparate-Colloquio di Villa Vigoni
- Seminario Referendum abrogativo e reviviscenza
- giovedi' 6 ottobre 2011-Sala della Lupa-Camera dei deputati-ore 15,00
- Federico II di Prussia e l'Europa
- Scuola politiche pubbliche
- Camera dei deputati – Convegno inaugurale- Giornate del libro politico 2011
- Celebrazioni Romagnosiane
- Camera dei deputati e dall'Associazione Italiana Editori con la collaborazione dell'Associazione Librai Italiani di Roma.
- Quaranta anni di regolamenti parlamentari:1971-2011
- QUALE FUTURO PER LA RAPPRESENTANZA POLITICA?
- LO STATO MODERNO E LA SUA CRISI
- La Nottola di Minerva
- Presentazione volume 15 febbraio 2012
- Master in Istituzioni parlamentari europee per consulenti di assemblea
- 22 marzo 2012-Ri-costruire la rappresentanza per ri-costruire la politica
- 20 marzo 2012-Accademia dei Lincei -Palazzo Corsini
- 16 marzo 2012-Contro il potere
- 28 marzo 2012-"Le culture giuridiche dell'Italia unita"
- 17 aprile 2012-Battaglie di liberta'. Democrazia e diritti civili in Italia
- 19 aprile ore 16 nell'aula A-Facolta' di Scienze politiche "La Sapienza"-Studi Zanghi'
- 4 maggio 2012-Presentazione del volume di Sabino Cassese,The Global Polity.
- "Il modello sociale europeo davanti alle sfide globali"
- 22 maggio 2012-Tavola rotonda
- La Costituzione tra elasticit e rottura
- La Costituzione tra elasticit e rottura
- SCUOLA SUPERIORE DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
- Presentazione del volume di Oskar Peterlini
- Villa Vigoni -Convegno italo-tedesco
- Calascio 4 – 11 agosto2012
- Convegno Ripensare il federalismo
- Giornata di studi in onore di Teresa Serra
- Quattro incontri presso la Cappella dell'Universita' di Roma "La Sapienza"
- Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica – ROMA, 27 NOVEMBRE 2012
- Master in Istituzioni parlamentari europee per consulenti d'Assemblea
- Camera dei deputati – Comitato per la legislazione
- Camera dei deputati -Aula dei Gruppi via Campo Marzio
- L'offerta politica e le elezioni del 2013 Master in Istituzioni parlamentari europee per consulenti di Assemblea
- Giuseppe Capograssi:giornate di lettura
- Elezioni 2013:Terremoto con liquefazione
- Incontro Giacomo Perticone:Stato societa' storia
- Tv e sondaggi alla provadelle elezioni 2013
- CONVEGNO IN ONORE DI PETER HAEBERLE
- Presentazione de "La Repubblica del Presidente" di V.Lippolis-G.M.Salerno(Il Mulino)
- Senato della Romania-Conferenza sulla situazione costituzionale italiana
- La Costituente
- Institut Michel Villey -Universite' Paris II Pantheon Assas
- Sala della Regina-Palazzo Montecitorio
- Biblioteca del Senato della Repubblica
- Seminario Vittorio Bachelet sulla testimonianza dei laici
- Enciclopedia Treccani – Sala Igea
- LE CORTI E IL VOTO
- Subiaco-Presentazione dei Diritti di liberta' di Francesco Ruffini
- Facolta' di Scienze Politiche-Universita' di Roma Tre-Sala del Consiglio
- VERSO IL 2014
- CONFRONTO ITALIANO IX edizione Cetona (SI) Sala SS: Annunziata Piazza Garibaldi
- Fondazione Bruno Kessler-Trento
- Facolta' di Economia-Universita' "LaSapienza"-Sala Pietro Onida 10 ottobre,ore 15,30
- MASTER IN ISTITUZIONI PARLAMENTARI EUROPEE
- Palazzo Montecitorio – Sala Aldo Moro
- Ricordo di Pietro Pastorelli
- 22 novembre 2013 ore 11,00- Palazzo Montecitorio-Sala Aldo Moro)
- Presentazione n.3/2013 della rivista PARADOXA
- "Voto amaro"-Sala delle Lauree – Scienze politiche "La Sapienza"
- Sala Mechelli – Consiglio regionale del Lazio – Via della Pisana 1301
- PARLAMENTO EUROPEO A ROMA -SALA DELLE BANDIERE-VIA IV NOVEMBRE 149
- I partiti politici europei
- Istituto della Enciclopedia Italiana-PARADOXA
- "La Sapienza del giovane Leopoldo Elia:1948-1962"-
- La Magistratura durante il fascismo
- Colmare il divario tra scienza e politica
- Dipartimento di Scienze Giuridiche-Firenze
- Semi-presidentialism
- Congreso en Honor de Peter Haeberle con motivo de su 80 aniversario
- L'Universita' per l'Europa
- Il diritto costituzionale europeo
- La Repubblica di Sartori – Paradoxa
- Presentazione del volume di M.De Lucia,Il Berluschino.Il fine e i mezzi di Matteo Renzi
- Giornata di studio in memoria di Lucio Contadini
- Per Mario Galizia
- Il cantiere delle riforme costituzionali-Aula Magna del Dipartimento di Scienze Politiche
- Tra parte e tutto
- Diritti politici,Corte costituzionale,forma di governo
- Paolo VI, Il Concilio Vaticano II e la terza ondata democratica
- I Filosofi del diritto alla Sapienza tra le due Guerre
- DETERMINANTS AND CONSEQUENCES OF PREFERENCE VOTING: A COMPARATIVE ANALYSIS
- PERCHE' TANTI CONFLITTI?
- Forma di governo e dinamiche costituzionali tra storia e prospettive
- CHALLENGES TO THE INTERNATIONAL ORDER
- Teorie, tecniche e strumenti di linguistica forense
- Dibattito a partire dal Numero monografico 2/2014 di Paradoxa
- Partiti e gruppi parlamentari nella XVII legislatura
- PARLAMENTI NAZIONALI E UNIONE EUROPEA NELLA GOVERNANCE MULTILIVELLO-SEMINARIO DI PREPARAZIONE
- Camera dei deputati Comitato per la legislazione
- VITTORIO BACHELET A TRENTACINQUE ANNI DAL SUO SACRIFICIO (1980-2015)
- Convegno in memoria di Piero Alberto Capotosti-Sala organi collegiali La Sapienza- Rettorato
- Universita' LUMSA. Unita' di ricerca L' Italia europea-Riflessioni di storia e di politica sull'universita' in Italia
- PRIN 2010-2011 -PARLAMENTI NAZIONALI E UNIONE EUROPEA NELLA GOVERNANCE MULTILIVELLO-CONVEGNO CAMERA DEI DEPUTATI
- Convegno Vittorio Bachelet II
- Presentazione del volume di Lorella Cedroni,Politolinguistica.Analisi del discorso politico
- GIORNATA DI STUDIO IN RICORDO DI SERGIO PANUNZIO
- La dittatura dello Spread
- Ernesto Bettinelli,Rappresentanza politica e sistemi di votazione
- Marco Gervasoni,Le armate del presidente
- I collaboratori dei parlamentari-Rapporto IRPA
- Sapienza Universita' di Roma SSS Settimana delle Scienze Sociali 2015
- I Convegno Internazionale Lorella Cedroni
- Parlamenti nazionali e Unione europea nella governance multilivello
- Scuola 2015 di Liberalismo di Roma
- I pro e contro dell ' Italicum
- Memorie di carta
- A proposito di F.Fukuyama,Political Order and Political Decay
- La sussidiarieta' come occasione per l'integrazione e per la crescita
- Europa Concentrica
- Gramsci e la guerra
- Aula B Facolta' di Scienze politiche-"Verso un nuovo paradigma geopolitico"
- Tavola rotonda-Sala delle lauree-ore 15,00
- ISTITUZIONI E SISTEMA POLITICO IN ITALIA: BILANCIO DI UN VENTENNIO
- Presentazione libro G.Ercolessi,Sfascismo istituzionale
- Presentazione libro G. Ercolessi,Sfascismo istituzionale
- Sabino Cassese,Dentro la Corte.Diario di un giudice costituzionale
- LE STRATEGIE PER LA RIFORMA DEL SISTEMA GIUDIZIARIO IN ALBANIA
- Bucarest-Representative Government and the Separation of Powers
- Presentazione del volume di Luigi Compagna
- ITALIA 1915:IN GUERRA CONTRO GIOLITTI
- Schmitt a Weimar
- Un ponte di carta -Camera dei deputati Aula dei gruppi parlamentari
- Michele De Lucia: Matteo Salvini. Sottovuoto spinto
- Dibattito:Un'universita' per che fare?
- Presentazione del libro Il populismo tra storia, politica e diritto
- Confronto italiano-Centro Periferia
- Master in Istituzioni parlamentari "Mario Galizia" -Fondazione "Paolo Galizia-Storia e liberta'"
- Convegno su La politica e le Scienze Politiche-Biblioteca Camera dei deputati
- Parlamenti nazionali e Unione europea convegno finale Prin 2010-2011
- SEMINARI DI STUDIO SULLA RIFORMA COSTITUZIONALE(PAOLO CARNEVALE-MASSIMO SICLARI)
- SEMINARI DI STUDIO SULLA RIFORMA ISTITUZIONALE (UGO DE SIERVO)
- Pacciardi e la democrazia governante / Dibattito
- La Sapienza nel periodo costituzionale provvisorio 1943-1947
- Milano-Parlamenti nazionali e Unione europea
- SISTEMI POLITICI COMPARATI
- Presentazione di tutti gli scritti di Sergio Lariccia
- Le pouvoir constituante au XXI sie'cle-Montpellier
- I PARTITI TRA CRISI E REGOLAZIONE
- L ' influenza del dottrina tedesca sugli studi di diritto costituzionale in Italia
- Senato della Repubblica
- � LA QUESTIONE COSTITUZIONALE IN ITALIA�
- Passato, Presente, Futuro del costituzionalismo e dell'Europa
- Universita' di Pavia -Dipartimento di Scienze politiche
- Prendersi cura della Costituzione-Leopoldo Elia-Piero Alberto Capotosti
- Presentazione 'Liber Amicorum' – per P.A. Capotosti-S.Benetto del Tronto
- "Costituzionalismo e ripoliticizzazione della democrazia"
- I Trattati Europei tra Passato e Futuro
- I parlamenti nazionali nella governance economica europea
- ITALIA IN TRANSIZIONE: IL SECONDO DOPOGUERRA
- L'amministrazione questa sconosciuta:rileggerne la storia
- ASCESA E DECLINO DELLE ISTITUZIONI PARLAMENTARI: QUALE RUOLO PER LE ASSEMBLEE POLITICO-RAPPRESENTATIVE
- Dallo Stato partito allo Stato dei partiti: e ora?Convegno in occasione dell'Ottantesimo anniversario della prolusione di Vincenzo Zangara alla Sapienza
- La Sapienza,la prima guerra mondiale e la pace
- L ' insegnamento e l ' opera di Leopoldo Elia a dieci anni dalla morte
- Universita' di Salerno -Convegno su 70 anni di Costituzione
- Il riconoscimento della legittimazione dei singoli parlamentari a sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale
- Incontro di studio in occasione dell'LXXX compleanno di Mario Caravale
- Una questione di sangue:tra Parlamento e giustizia
- Geografia economica dell' Europa sovranista
- Das oeffentliche Interesse :noch immer ein juristisches Problem
- L'INFORMAZIONE SUL PARLAMENTO: IL CASO DI RADIO RADICALE.
- Sulle spalle dei giganti
- L'etica del Sindaco: Ernesto Nathan e Roma
- Universita' di Catania -Dipartimento di Giurisprudenza
- I COSTI DELLA POLITICA: UN PROBLEMA SEMPRE APERTO
- Crise mondiale et systemes partisans
- Partito e democrazia
- Weimar 1919.Alle origini del costituzionalismo posmoderno
- Giornata di studio in onore di Paolo Ridola 8 novembre 2019
- Seminario a 40 anni dalla morte di Vittorio Bachelet
- EMERGENZA CORONA VIRUS: RINVIO A DATA DA DESTINARSI DEL CONVEGNO Gli anni di piombo a La Sapienza . A quaranta anni dal sacrificio di Vittorio Bachelet
- EMERGENZA CORONA VIRUS: LEZIONI SU GOOGLE MEET E RICEVIMENTO STUDENTI SU SKYPE
- X RAPPORTO SULL'ECONOMIA ITALIANA
- Democrazia a sorte-Camera deputati
- LE DROIT COMPARE : DE LA PERIPHERIE AU CENTRE ?
- Bocconi-Le conseguenze della riforma costituzionale
- Senato della Repubblica-Sala Caduti di Nassirya
- PISA-RICORDO DI ANTONIO ZORZI GIUSTINIANI
- LUISS:IL REFERENDUM COSTITUZIONALE TRA ITALIA E EUROPA
- Studi in onore di Emilio Gentile
- Il sistema elettorale per le Camere dopo la sentenza della Corte costituzionale
- Convegno in memoria di Giustino D' Orazio- Corte costituzionale
- Convegno "Le istituzioni nella storia costituzionale repubblicana: continuita' o rottura rispetto al passato?"
- Brexit e Trump – La nuova Europa da costruire
- Seminari della Biblioteca di Scienze sociali-Firenze
- Exeunt. La Brexit e la fine dell'Europa
- Le carte ritrovate-Archivio Storico Capitolino 30 maggio ore 15,00
- Associazione Italiana dei costituzionalisti-Cesifin Alberto Predieri:Quale costituzionalismo durante il fascismo ?
- Congres dell'AFDC-Lille 22-24 juin
- Giuliano Amato:Corte costituzionale e corti europee
- Un parlamento oltre le nazioni
- Lettere a Luigi Federzoni per la Nuova Antologia 1931-1942
- Partiti e Parlamenti negli ordinamenti di democrazia pluralista
- CONVEGNO I 'COSTITUENTI' DE 'LA SAPIENZA' In occasione del Settantesimo anniversario dalla conclusione dei lavori dell'Assemblea Costituente
- Legge elettorale e conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato
- Gli studi politici nella societa' che cambia
- Scanderbeg:l'Eroe che unisce
- Presentazione del volume I cattolici democratici e la Costituzione di Nicola Antonetti, Ugo De Siervo, Francesco Malgeri
- Inaugurazione Master in Istituzioni parlamentari "Mario Galizia" per consulenti di assemblea
- Ricordo di Domenico Da Empoli
- Societa' Dante Alighieri LINGUE E LINGUAGGI DELLA POLITICA
- Gli archivi dei giuristi e la loro tutela -Fondazione Galizia-Master in istituzioni parlamentari Galizia
- Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato Giovanni Spadolini
- SEMINARIO IN ONORE DI CARLO DONOLO, ''Sociologo critico''
- Carte costituzionali pre-unità d’Italia
- Università
- Istituzioni
- Parlamenti
- Corti costituzionali
- – CORTI COSTITUZIONALI E ALTRI ORGANI DI GIUSTIZIA COSTITUZIONALE –
- – CORTI DI GIUSTIZIA SOVRANAZIONALI –
- – INFORMAZIONI GENERALI SULLE CORTI COSTITUZIONALI O DI INTERESSE COSTITUZIONALISTICO –
- Partiti politici
- La riforma del sistema elettorale per le Camere
- Afghanistan
- Aland
- Albania (Partia Demokratike Shqiptare)
- Algeria
- Andorra (Agrupament Nacional Democràtic (AND) )
- Angola (Partido Republicano de Angola (P.RE.A.) )
- Argentina
- Armenia
- Aruba (Movimiento Electoral di Pueblo (MEP) )
- Australia
- Austria
- Bangladesh
- Barbados
- Belgium
- Belize – United Democratic Party (UDP)
- Bermuda – United Bermuda Party (UBP)
- Bolivia
- Bosnia and Herzegovina
- Brazil
- Bulgaria
- Cameroon – Social Democratic Front (SDF)
- Cape Verde – Partido Africano da Independência de Cabo Verde (PAICV)
- Central Africa – Mouvement pour la Démocratie, l'Indépendance et le Progrès Social (MDI-PS)
- China (Republic)
- Colombia — Partido Liberal Colombiano
- Congo (Democratic Republic of)
- Congo (Republic of)
- Croatia
- Cuba
- Cyprus
- China – Inner Mongolian People's Party
- Denmark
- Egypt – Al-Wafd Party
- El Salvador – Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (FMLN)
- Estonia
- Ethiopia
- Fiji
- Finland
- France
- Germany
- Gibraltar – Liberal Party
- Great Britain and Northern Ireland
- Greece
- Greenland
- Guatemala – Unidad Revolucionaria Nacional Guatemalteca (URNG)
- Guyana
- Haiti – Mobilisation pour le Developpement National (MDN)
- Honduras – Partido Liberal
- Hong Kong
- Hungary
- Iceland
- Kenya – National Development Party (NDP)
- Libya – National Front for the Salvation of Libya
- Man – Mec Vannin
- Mauritania – Union des Forces Démocratiques / Ère Nouvelle (UFD/EN)
- Nigeria – United Democratic Front of Nigeria
- Paraguay – Tribunal Superior de Justicia Electoral (TSJE)
- Saint Vincent and the Grenadines – Unity Labour Party (ULP)
- Swaziland – People's United Democratic Movement (PUDEMO)
- Togo – Union Togolaise pour la Démocratie (UTD)
- Tunisia – Rassemblement Constitutionnel Démocratique (RCD)
- Uganda – Interim Electoral Commission
- Ukraine
- United States of America
- Vietnam
- Yemen
- Yugoslavia
- Maria Francesca Serra, Lex sportiva e lex mercatoria: un confronto
- Carla Acocella, Spigolature sulle dimensioni del tempo nella stagione dell’emergenza da Covid-19
- Andrea Longo, La Corte costituzionale e le informative antimafia. Minime riflessioni a partire dalla sentenza n. 57 del 2020
- Francesco de Vanna, Il diritto “imprevedibile”: notazioni sulla teoria della necessità a partire dall’emergenza Covid-19
- Davide De Lungo, Liberalismo, democrazia, pandemia. Appunti sulla tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dell’individuo di fronte alla decisione collettiva
- Cosimo Pietro Guarini e Luca Grimaldi, Un altro tassello alle (de)limitazioni soggettive e oggettive del ricorso al conflitto tra poteri per la tutela del giusto procedimento legislativo (ovvero sull’ordinanza della Corte costituzionale n. 60 del 2020)
- Oskar Peterlini, Doppio passaporto austriaco – L’intento e le polemiche, il diritto internazionale e comparato, i precedenti italiani
- Gavina Lavagna, L’interpretazione autentica nella giurisprudenza costituzionale. Da persistente causa di contrasto a fonte di dialogo potenziale tra Corte Costituzionale e Corte Edu
- Nomos 2-2020
- Oreste Massari, La legislazione elettorale oggi attraverso Mortati
- Daniele Trabucco, Il «virus» nel sistema delle fonti: Decreti-legge e DPCM al tempo del Covid-19 Tra principio di legalità formale e principio di legalità sostanziale
- Roberto Borrello, L’incidenza della pandemia di Covid-19 sulle votazioni pubblicistiche: alcune riflessioni di diritto interno e comparato
- Massimo Siclari, Votazioni ed emergenza sanitaria
- Felice Blando, Attori e registi del referendum costituzionale di modifica agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione. Rilievi critici sul «taglio» dei parlamentari
- Camilla Della Giustina, Profili di illegittimità costituzionale dei decreti-legge “salva banche”. Due esempi paradigmatici
- Alessandro P. Leonardi, Open Government e Freedom Of Information Act nella Federazione Russa
- Renato Rolli e Riccardo Stupazzini, Potere di ordinanza extra ordinem e conflitti tra Stato, Regioni ed enti locali
- Olivia Pini, Magistratura, politica e interpretazioni della Costituzione A margine dell’emergenza penitenziaria nel corso dell’epidemia coronavirus
- Emilio Minniti, La giurisprudenza della Corte Costituzionale italiana in materia elettorale: dall’indirizzo sul referendum abrogativo alla convergenza con il modello tedesco
- GERMANIA: Astrid Zei, La sentenza dei giudici di Karlsruhe sul Public Sector Purchase Programme (PSPP) e la risposta della politica
- Francesco Severa, Effetti e prospettive future dell’ormai definitiva riduzione del numero dei parlamentari. A proposito del volume di E. Rossi (a cura di), Meno parlamentari, più democrazia?, Pisa, UPI, 2020, pp. 286.
- Fabio Corigliano, Recensione a T. Casadei, G. Zanetti, Manuale di filosofia del diritto. Figure, categorie, contesti, Torino, Giappichelli, 2019, pp. XII+ 402.
- Andrea Fiorentino, Recensione a T. Zick, The First Amendment in the Trump Era, Oxford, Oxford University Press, 2019, pp. 168.
- Arianna Gravina Tonna, Recensione a A. Buonfrate, Principi del nuovo diritto dello sviluppo sostenibile, Milano, Wolters Kluwer, 2020, pp. 116.
- Rosa Iannaccone, Recensione a D. A. Sabsay, La Constitución y la transición a la democracia en América Latina. Ensayos selectos, Santiago de Chile, Ediciones Jurídicas Olejnik, 2019, pp. 169.
- Sergio Spatola, Recensione a G. Celi, A. Ginzburg, D. Guarascio, A. Simonazzi. Una Unione divisiva. Come salvare il progetto europeo, Bologna, Il Mulino, 2020, pp. 312.
- Giacomo Palombino, Scheda dell’opera collettanea in più volumi di A. Pérez Miras, G. M. Teruel Lozano, E. C. Raffiotta, M. P. Iadicicco (Directores), Setenta años de Constitución italiana y cuarenta años de Constitución española, Madrid, BOE, CEPC, 2020, pp. 2884.
- AUSTRIA: Andrea De Petris, La Corte Costituzionale austriaca dichiara la parziale incostituzionalità delle misure anti Covid-19
- BALCANI: Francesca Rossi, Il declino della democrazia nella Jugosfera tra elezioni e crisi sociali
- CANADA: Mario Altomare, Dalle ripercussioni dell’emergenza sanitaria alla controversa vicenda We Charity, passando per la prorogation del Parlamento: i nuovi venti di crisi del Governo Trudeau
- FRANCIA: Paola Piciacchia, La via francese alla “normalizzazione” della crisi sanitaria tra elezioni municipali, formazione del nuovo governo, timida ripresa delle riforme e politica europea di rilancio
- GIAPPONE: Michele Crisafi, Il “testamento politico” del dimissionario Abe: la fine di un Periodo
- ISRAELE: Enrico Campelli, L’Esecutivo al banco di prova dell’approvazione del bilancio: le debolezze strutturali dell’accordo di coalizione e del rotation agreement
- MESSICO: Rosa Iannaccone, La “nuova normalità” non è poi così diversa dalla precedente: concentrazione dei poteri, militarizzazione e machismo
- POLONIA: Jan Sawicki, Duda confermato nelle elezioni presidenziali rinviate per il Covid-19, con una forzatura costituzionale (grave) per evitarne un’altra peggiore
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Una tempesta perfetta? La fine del periodo di transizione, l’emergenza sanitaria e il problema del mercato interno
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, La Repubblica Ceca alle prese con la crisi sanitaria si prepara per le prime elezioni dall’inizio dell’epidemia
- RUSSIA: Ilmira Galimova, La votazione panrussa sugli emendamenti alla Costituzione, nonostante tutto
- SPAGNA: Laura Frosina, Il nuovo modello di co-governance e il rilancio della cooperazione intergovernativa nei rapporti centro-periferia
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, A dieci anni dalla “rivoluzione nelle cabine elettorali”, può dirsi compiuta la trasformazione della forma di stato ungherese
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, The knee on the neck of American democracy. L’ordinamento statunitense tra crisi multiple e elezioni presidenziali alle porte
- Rino Casella, Il rinvio delle elezioni municipali in Francia durante l’emergenza Covid-19
- Maria Vittoria Ferroni, Le procedure concorsuali nel testo unico delle società a partecipazione pubblica
- Antonio Riviezzo, Sovrano senza corona
- Aniello Formisano, La gestione dell’emergenza durante il Covid-19 tra uniformismo e decentralismo. Considerazioni sull’ A.S. 1825 e effetti sul regionalismo differenziato
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, La ripartenza dell’Italia nella perdurante emergenza sanitaria
- Fulco Lanchester (a cura di), Intervista a Giuseppe Guarino-Il diritto pubblico negli ultimi 70 anni: dallo Stato nazionale accentrato alla globalizzazione (Seconda parte)
- Cesare Massimo Bianca, Nuove tecniche genetiche, regole giuridiche e tutela dell’essere umano
- Gli anni di piombo a “La Sapienza” a quarant’anni dal sacrificio del Vittorio Bachelet
- Elisabetta Frontoni, Interesse del minore e poteri del giudice anche in caso di “riconoscimento di compiacenza”
- Daniele Chinni, La probatio diabolica della «evidente mancanza» dei presupposti del decreto-legge. Considerazioni critiche a margine della sent. n. 149 del 2020
- Presentazione del Volume “Interno Montecitorio. I luoghi, l’istituzione, le persone” di Mario Pacelli con Giorgio Giovannetti – Mercoledì 16 dicembre 2020, ore 15.00 – sulla piattaforma Zoom
- Il coordinamento amministrativo alla luce dell’insegnamento di Vittorio Bachelet – 16 dicembre 2020, ore 17:00
- Daniele Casanova, Riflessioni sulla legittimità della sostituzione legislativa da parte del Governo ex art. 120 Cost. Note critiche a partire dal decreto legge n. 86 del 2020
- Mario Iannella, Le politiche di sicurezza come competenza “quasi” trasversale: gli effetti sul riparto tra livelli di governo
- Federico Oliveri, Poteri di regolarizzazione in tempo di Covid-19. Un’analisi critica delle procedure di “emersione dei rapporti di lavoro” contenute nel d.l. 34/2020
- Renata Pepe, La funzione amministrativa nell’ordinamento federale dell’Austria
- Giuseppe Franco Ferrari, La Carta del Carnaro: un centenario in sordina
- Guido Rivosecchi, Il bilancio nel diritto pubblico italiano
- Giulia Caravale, Gli Mps restano 650: Il Parliamentary Constituencies Act 2020 contro la riduzione del numero dei parlamentari del Regno Unito
- Fulco Lanchester, La Commissione per la pubblicazione degli atti delle Assemblee costituzionali italiane:prime note ricostruttive
- Angelo Raffaele Salerno, Poteri, diritti e conflitti intorno alla sentenza n. 186/2020 sul “decreto sicurezza”
- Andrea Giubilei, L’aspirazione alla genitorialità delle coppie omosessuali femminili. Nota alla sentenza n. 230 del 2020 della Corte costituzionale
- Francesca Biondi, «Piccoli gesti di normalità quotidiana», umanità della pena e finalità rieducativa. Nota alla sentenza n. 97 del 2020
- Flavia Zorzi Giustiniani, Governing the ungoverned. Recenti proposte europee e internazionali per regolare il digitale
- CANADA: Mario Altomare, I fronti aperti per l’Esecutivo dopo il voto di approvazione del Throne Speech: le tensioni con le Province e i partiti di opposizione
- Nomos 3-2020
- Fabrizio Corona, Alessia Del Pizzo, Cervelli elettronici al servizio della giustizia
- Rino Casella, Stati Uniti: la Corte Suprema e i Faithless Electors del Collegio Elettorale presidenziale
- Antonio Mitrotti, ‘Riserva di Amministrazione’ versus ‘Amministrazione per Legge’. Tendenze ed evoluzioni tra prassi politica
- Antonino Scalone, Il concetto di istituzione fra innovazione e continuità
- Roberto Borrello, Arte e rete digitale: i social networks e le policies sulla “nudita’
- Salvatore Bonfiglio, Liberalsocialismo e costituzionalismo nel pensiero giuridico di Mario Galizia
- AUSTRIA: Andrea De Petris, La Corte costituzionale austriaca cancella il divieto di assistenza al suicidio
- BALCANI: Francesca Rossi, Nuovi accordi e “piccola Schengen”: reale cooperazione regionale o solite interdipendenze?
- GIAPPONE: Michele Crisafi, Il battesimo del nuovo “vecchio” Primo Ministro Suga
- ISRAELE: Enrico Campelli, Il fallimento del rotation agreement: un nuovo capitolo della cronica instabilità dell’ordinamento
- MESSICO: Rosa Iannaccone, Il Messico affronta la pandemia, ma decide di non vedere la violenza sulle donne e la fragilità del suo patto federale
- POLONIA: Jan Sawicki, Si rinnova la conflittualità con l’Unione europea, mentre si riapre il mai chiuso scontro sull’aborto
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Deal is done! Il prezzo della sovranità e le sfide per il futuro post Brexit
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, Repubblica Ceca: il Governo sotto stress per l’aggravarsi della crisi epidemica
- RUSSIA: Ilmira Galimova, L’approvazione delle leggi di attuazione della riforma costituzionale e le altre iniziative della Duma alla fine del 2020
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, In piena emergenza sanitaria e scossa dall’emersione di una corruzione sistemica, la Slovacchia vara la riforma globale della giustizia
- SPAGNA: Laura Frosina, La inestable estabilidad del II Governo Sánchez nella perdurante emergenza sanitaria
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, L’elezione presidenziale negli Stati Uniti e la tenuta della democrazia: dalle tenebre alla luce
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, Ungheria: si acuiscono i contrasti interni e internazionali mentre maggioranza e opposizione guardano già alle elezioni parlamentari del 2022
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, Odissea 2020: Referendum, elezioni, lockdown regionali e crisi di Governo
- Giuliaserena Stegher, Dal lockdown totale al lockdown selettivo regionalmente differenziato. Italia Covid-19 documentazione normativa
- Francesco Bocchini, Il ruolo della giurisdizione nell’attuazione delle sentenze additive di prestazione della corte costituzionale
- Michele Della Morte, Populismo e rappresentanze: considerazioni a margine di un recente saggio di Alberto Lucarelli
- Andrea Fiorentino, Recensione a S. D’Alfonso, Potere di inchiesta parlamentare e sistema di protezione dei diritti, Napoli, Editoriale Scientifica, 2020, pp. 157.
- Arianna Gravina Tonna, Recensione a F. D’Alto, La capacità negata. Il soggetto giuridico femminile nella giurisprudenza postunitaria, Torino, Giappichelli, 2020, pp. 170.
- Rosa Iannaccone, Recensione a M. Pacelli, G. Giovannetti, Interno Montecitorio. I luoghi, l’istituzione, le persone, Torino, Giappichelli, 2020, pp. 400.
- Chiara Ingenito, Recensione a D. Tega, La Corte nel contesto. Percorsi di riaccentramento della giurisprudenza costituzionale in Italia, Bologna, Bononia University Press, 2020, pp. 384.
- Marco Mandato, Recensione a G. Razzano, La legge n. 219/2017 su consenso informato e DAT fra libertà di cura e rischio di innesti eutanasici, Torino, Giappichelli, 2019, pp. 186.
- Pino Pisicchio, Recensione a C. Sbailò, Sul sentiero della notte. La πόλις. Introduzione alle imminenti sfide del diritto pubblico, Pisa, Pacini Editore, 2020, pp. 176.
- Giulia Santomauro, Recensione a O. Spataro, Fenomeno migratorio e categorie della statualità. Lo statuto giuridico del migrante, Torino, Giappichelli, 2020, pp. 273.
- Sergio Spatola, Recensione a C. Caruso e M. Morvillo (a cura di), Il governo dei numeri. Indicatori economico-finanziari e decisione di bilancio nello Stato costituzionale, Bologna, il Mulino, 2020, pp. 394.
- Chiara Spiniello, Recensione a A. Manzella, Elogio dell’Assemblea, tuttavia, Modena, Mucchi Editore, 2020, pp. 80.
- Roberto D’Orazio, La documentazione per la Costituente: tra storia e comparazione costituzionale
- Elisa Tira, L’attuazione del regionalismo differenziato e il ruolo del Parlamento nella stipula delle intese ai sensi dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione
- Enrico Campelli, La travagliata storia istituzionale palestinese: riflessioni in vista delle (possibili) elezioni generali del 2021
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Nel tempo quasi sospeso della crisi sanitaria, gli orizzonti politici e istituzionali francesi a poco più di un anno dalle elezioni presidenziali
- GERMANIA: Astrid Zei, Ancora sulle contraddizioni di un “Parlamento che si difende” dalle forze politiche anti-sistema
- Nicola Cezzi, Stare decisis e interpretazione costituzionale
- Ciclo di seminari di Diritto Parlamentare – marzo – maggio 2021
- Bando Premio Giancarlo Doria
- Nomos 1-2021
- AUSTRIA: Andrea De Petris, La prima volta della “Esecuzione federale” e di un Cancelliere in carica sotto inchiesta: inediti viennesi
- BALCANI: Francesca Rossi, L’Europa mette in stand-by i Balcani mentre le gestione del Covid-19 e dei vaccini diventa sempre più un affare politico
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Oltre la crisi sanitaria. L’ultimo anno del quinquennato Macron tra riforme, scadenze elettorali, riposizionamento dei partiti, slanci securitari e valori della Repubblica
- ISRAELE: Enrico Campelli, L’instabilità parlamentare e le sue inevitabili ripercussioni: le ipotesi di un insolito perimetro di maggioranza e le crescenti tensioni sociali
- GERMANIA: Astrid Zei, L’ombra lunga di Karlsruhe sul sogno di un “momento hamiltoniano” per l’UE
- MESSICO: Rosa Iannaccone, Il Messico si prepara alle “elezioni più grandi e complesse della sua storia” mentre il Presidente affronta gli organi elettorali
- GIAPPONE: Michele Crisafi, United by Emotion? Crolla il gradimento del Gabinetto Suga mentre si allunga l’ombra della pandemia alla vigilia dei (probabili) Giochi olimpici
- POLONIA: Jan Sawicki, Tenendo alto lo scontro con l’Unione europea, l’esecutivo cerca di far dimenticare il passo falso compiuto in autunno sull’aborto
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Il Nord Irlanda: un problema della Brexit di difficile soluzione
- RUSSIA: Ilmira Galimova, La Russia fra le proteste e le nuove leggi controverse approvate dalla Duma in vista delle imminenti elezioni
- REP. CECA: Simone Benvenuti, In un quadro caratterizzato dalla conflittualità interistituzionale tra Presidente della Repubblica, Governo e Parlamento, la Corte costituzionale ceca dichiara incostituzionali alcune disposizioni della legge elettorale e delimita i poteri emergenziali del Governo
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, In un Paese travolto dalla crisi pandemica e sullo sfondo di un caos politico e istituzionale, si dimette il Primo ministro Igor Matovič e nasce il Governo Heger
- SPAGNA: Laura Frosina, La difficile tenuta del Governo di coalizione dinanzi alle crescenti tensioni politiche, sociali e territoriali
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Build Back America. I primi cento giorni della presidenza Biden tra continuità e progresso
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, In difficoltà nella gestione dalla crisi pandemica, il Governo ungherese irrigidisce la strategia sul fronte europeo, mentre il dibattito interno è dominato dalla riforma delle fondazioni di interesse pubblico e della governance universitaria
- CRONACHE COSTITUZIONALI DALL’ITALIA: Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, La nascita del Governo Draghi tra ruolo tutorio del Capo dello Stato e dinamiche partitiche
- Gabriele Maestri, (Far) contare i voti e la partecipazione riconsiderando l’uguaglianza, in tempi più o meno ordinari (Riflessioni a partire da due recenti monografie di Daniele Casanova e Maria Francesca De Tullio)
- Francesco Severa, Resistere o assecondare il nichilismo giuridico. Alcune considerazioni sullo spazio giuridico a partire da un recente studio sul tema
- Chiara Spiniello, Carte costituzionali e legislazioni elettorali: le ragioni di un inesauribile rapporto. Riflessioni sparse, in chiave comparata, a partire da alcuni recenti studi sul tema
- Mariangela Barletta, Recensione a A. DI MARTINO, Pensiero Femminista e tecnologie riproduttive. Autodeterminazione, salute, dignità, Milano, Mimesis, 2020, pp. 212
- Gianluca Briganti, Recensione a M. Corradino, L’Italia Immobile, Milano, Chiarelettere, 2020, pp. 216.
- Lucio Adalberto Caruso, Recensione a A. LOLLO, Atto politico e Costituzione, Napoli, Jovene, 2020, pp. 218
- Arianna Gravina Tonna, Recensione a B. Caravita e altri, A centocinquant’anni da Roma capitale. Costruire il futuro della Città eterna, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2020, pp.174.
- Eleonora Iannario, Recensione a A. Celotto, La quarantena dei diritti. Come una pandemia può sospendere le nostre libertà, Roma, Historica-Giubilei Regnani, 2020, pp. 117
- Francesco Negozio, Recensione a P. PUSTORINO, Lezioni di tutela internazionale dei diritti umani , 2° ed., Bari, Cacucci, 2020, pp. 270
- Adolfo Russo, Recensione a P. ARMAROLI, Effetto Draghi. Le metamorfosi di una Repubblica, Lucca, La Vela, 2021, pp. 160
- Sergio Spatola, Recensione a A. D’Attorre, L’Europa e il ritorno del ‘politico’. Diritto e sovranità nel processo di integrazione, Torino, Giappichelli, 2020, pp. 272.
- Rosario Strabone, Recensione a E. Cavasino, Scelte di bilancio e principi costituzionali. Diritti, autonomie ed equilibrio di bilancio nell’esperienza costituzionale italiana, Napoli, Editoriale Scientifica, 2020, pp. 383
- Riccardo Stupazzini, Recensione a G.M. Flick, M. Flick, Elogio della foresta. Dalla selva oscura alla tutela costituzionale, Bologna, il Mulino, 2020, pp. 128.
- Serena Vantin, Recensione a F.H. Llano Alonso, Homo excelsior. Los límites etico-jurídicos del transhumanismo, Valencia, Tirant Lo Blach, 2018, pp. 238.
- Maria Francesca Serra, I cambiamenti del settore sportivo nei primi mesi del 2021
- Sentenza n. 33 del 2021
- Sentenza n. 35 del 2021
- Sentenza n. 37 del 2021
- Sentenza n. 39 del 2021
- Sentenza n. 22 del 2021
- Sentenza n. 17 del 2021
- Sentenza n.59 del 2021
- Sentenza n. 68 del 2021
- Sentenza n. 48 del 2021
- Sentenza n. 32 del 2021
- Sentenza n.9 del 2021
- Sentenza n. 14 del 2021
- Ordinanza n. 18 del 2021
- Sentenza n. 28 del 2021
- Sentenza n. 30 del 2021
- Sentenza n. 56 del 2021
- Ordinanza n. 79 del 2021
- Sentenza n. 84 del 2021
- Ordinanza n.4 del 2021
- Sentenza n.41 del 2021
- Sentenza n.46 del 2021
- Scienza e dottrina giuridica, natura e cultura, musica e amicizia. Uno schizzo autobiografico di Peter Häberle, Bayreuth
- Fulco Lanchester, Uno schizzo autobiografico esemplare
- Lorenzo Chieffi, La sperimentazione animale tra aperture europee e restrizioni statali: una nuova puntata del tormentato rapporto tra scienza e diritto
- Claudia Bianca Ceffa, Obiezione di coscienza e scelte costituzionalmente vincolate nella disciplina sul “fine vita”: indicazioni e suggestioni da una recente giurisprudenza costituzionale
- Stefano Margiotta, Certezza del diritto e diritto positivo
- Mario Sirimarco, Oltre il nichilismo: il realismo cristiano di Giuseppe Capograssi
- Enrique Guillén López, Un pequeño ensayo sobre un gobierno de coalición gobernando en tiempos de incertidumbre
- Francesco Bocchini, La legge n. 21 del 28 febbraio 2021 e l’art. 81 Costituzione: profili costituzionali
- Chiara Mari, I nuovi lineamenti organizzativi delle università non statali
- Rosa Iannaccone, “Borrar todo tu legado será nuestro legado”: alle radici del plebiscito cileno del 25 ottobre 2020 e le prospettive future.
- Carlo Colapietro – Simone Barbareschi, Motivazione, tempo e strumentalità del bilancio: le coordinate giurisprudenziali sul rapporto tra diritti fondamentali e risorse finanziare alla luce della sentenza n. 152 del 2020. Rischiose variazioni ritmiche in una straordinaria composizione
- Nannerel Fiano, Una nuova frontiera della modulazione degli effetti nel tempo. Riflessioni a margine della sent. Cost. n. 41 del 2021
- Elena Malfatti, Ri-costruire la ‘regola’ del cognome: una long story a puntate (e anche un po’ a sorpresa)
- Federica Mannella, Oltre un serio avvertimento al legislatore? La Corte costituzionale e la nuova categoria di “nati non riconoscibili” Nota alla sentenza n.32 del 2021 della Corte costituzionale
- Giovanna Pistorio, L’OPERATIVITÀ MULTILIVELLO DELLA LEALE COLLABORAZIONE. Nota all’ordinanza n. 182 del 2020 della Corte costituzionale
- Fulco Lanchester, L’Europa tra Weltanschauung federalista e decisione politico-giuridica
- Stefano Ceccanti, Per una critica del bel testo di Alessandro Somma: consensi e dissensi
- Astrid Zei, I nodi di una costruzione ‘meravigliosamente ambigua’
- Alessandro Somma, L’ Europa tra momento hamiltoniano e momento Polanyi
- Fulco Lanchester, Introduzione Convegno 28 aprile Il sistema elettorale in senso stretto: Quali prospettive in Italia?
- Roberto Borrello, La disciplina del sistema elettorale in Italia: sulla necessità di una palingenesi
- Nicola Colaianni, Osservazioni minime su legge elettorale e riforma dei partiti
- Augusto Cerri, Spunti e riflessioni sulle questioni di costituzionalità relative alle leggi elettorali
- Pino Pisicchio, Appunti sull’ennesima (necessaria) riforma elettorale
- Massimo Siclari, Considerazioni sulla possibilità di una modifica delle regole elettorali
- Lara Trucco, Tendenze involutive del sistema elettorale politico in Italia
- Fulco Lanchester, Conclusioni finali
- Enzo Cheli, NOTA IN MERITO AL VOLUME DI P. ARMAROLI, Conte e Mattarella. Sul palcoscenico e dietro le quinte. Un racconto sulle istituzioni, Lucca, Edizioni La Vela, 2020, pp. 243
- Giacomo Galazzo, Sulla prassi ormai stabilizzata delle promulgazioni “con osservazioni”, in particolare riferimento al caso del decreto “sicurezza-bis
- Gianliborio Mazzola, Gli attuali rapporti fra Stato e Regioni: collaborativi o conflittuali?
- Remo Trezza, La revocabilità per facta concludentia del consenso all’anonimato e il diritto a conoscere le proprie origini “in espansione” (nota a Cass. Civ., sez. I, 22 settembre 2020, n. 19824)
- Astrid Zei, Karlsruhe e Next Generation EU: la decisione del 26 marzo 2021
- Laura Frosina, Le elezioni catalane del 14 febbraio tra pandemia e secessione Note a margine di un incerto e controverso appuntamento elettorale
- Rosa Iannaccone, La Convezione Costituente cilena: un’importante possibilità per il costituzionalismo contemporaneo
- Besostri, Lettera
- Atto Senato 1662
- Besostri, allegato lettera aperta
- Flavia Zorzi Giustiniani, Il Position Paper della Germania sull’applicazione del diritto internazionale nel cyberspazio e il rapporto finale dell’Open-ended Working Group on developments in the field of information and telecommunications in the context of international security
- Matteo Cosulich,“Much Ado About Nothing”, ovvero dell’inutile compressione dell’eguaglianza del voto nella vigente legislazione elettorale parlamentare
- F. L., Introduzione ai lavori
- Fulco Lanchester, La lunga marcia per l’uguaglianza di genere nei SSD dell’area giuridica
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Il complesso quadro istituzionale francese tra persistente lotta alla pandemia, elezioni locali, “enjeux” presidenziali, “affaire Moretti” e il difficile bilanciamento tra sicurezza e diritti
- Paola Piciacchia, L’eguaglianza lontana: i dati degli ultimi venti anni
- Adele Anzon Demmig, Donne (e uomini) nella comunità accademica dei giuspubblicisti
- Maria Cristina Grisolia, Uguaglianza di genere: un intreccio di fattori lontano dall’essere districato
- GERMANIA: Astrid Zei, Sulle nuove e sulle perduranti incertezze del sistema elettorale tedesco in vista delle elezioni del 26 settembre 2021
- Raffaella Messinetti, Un ricordo personale: un percorso felice in un momento di svolta nel processo di cambiamento sulla questione di genere nelle carriera universitaria
- CANADA: Andrea Fiorentino, Chiara Spiniello, Il Canada verso le elezioni federali anticipate del 20 settembre 2021 tra la rinnovata attualità della questione della reconciliation e il perdurante contesto pandemico
- GIAPPONE: Michele Crisafi, Un male necessario: Suga ed il prezzo politico della celebrazione dei Giochi della XXXII Olimpiade. In autunno l’esito della corsa alla Presidenza del LDP determinerà le strategie di contenimento della pandemia e di rilancio del Paese
- AUSTRIA: Andrea De Petris, Ubi Maior… La Corte costituzionale obbliga il Cancelliere federale a consegnare documenti alla Commissione d’inchiesta Ibiza
- ISRAELE: Enrico Campelli, I primi passi dell’insolita coalizione “rak lo Bibi”
- Rosa Iannaccone, I primi passi della Convención Constitucional cilena, tra risultati inaspettati e decisioni rilevanti
- Marco Mandato, Giuliaserena Stegher, La fase favorevole dell’Italia: da Cenerentola d’Europa a potenza in crescita
- MESSICO: Rosa Iannaccone, Le elezioni messicane tra polarizzazione e violenza
- Laura Moscati, Differenze di genere e storia giuridica
- Elisabetta Palici di Suni, Le donne nell’università e in magistratura: brevi considerazioni a partire da un’esperienza personale
- Valeria Piergigli, Donne in carriera nel SSD IUS/21 (Diritto pubblico comparato): ieri, oggi…e domani?
- Margherita Raveraira, Le donne nell’Accademia italiana: le sfide per un lungo percorso
- Teresa Serra, Un ricordo personale: il faticoso percorso degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta
- Lara Trucco, Differenze di genere nell’area giuridica, tra diritto costituzionale ed istituzioni di diritto pubblico
- POLONIA: Jan Sawicki, Il confronto con l’Europa si trasforma in una guerra giudiziaria
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Rafforzamento del potere esecutivo e nuovo “unionismo”: si vanno delineando i contorni del disegno politico-istituzionale del Premier Johnson
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, In difficoltà sul fronte europeo e su quello interno, il Primo ministro ceco Andrej Babiš è alla ricerca di una via d’uscita in vista delle elezioni parlamentari dell’ottobre 2021
- RUSSIA: Ilmira Galimova, Senza i candidati dell’opposizione “non sistemica” e con tre giornate di votazioni: alcune osservazioni preliminari sulle prossime elezioni parlamentari russe del 19 settembre
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, La Slovacchia si prepara a importanti sfide economiche e sociali nel segno dell’instabilità, mentre la Corte costituzionale decide sull’illegittimità delle elezioni anticipate per via referendaria
- SPAGNA: Laura Frosina, L’indulto e lo stato di allarme al centro del conflitto tra politica e magistratura
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Le sfide della presidenza di Joe Biden. Il ritiro dall’Afghanistan, la pandemia, il filibuster e il programma Build Back Better
- Elisa Bertolini, Annullamento e boicottaggio nello spazio pubblico e immateriale
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, Le modalità di restaurazione dell’ordine democratico sono al centro del dibattito costituzionalistico in Ungheria di fronte alla prospettiva, tuttavia incerta, della vittoria del fronte delle opposizioni alle prossime elezioni
- Maria Francesca Serra, L’estate dello sport: tra slanci, confusione e dubbi
- Mario Panebianco, La dignità come parametro e come diritto all’autodeterminazione. Profili di giurisprudenza costituzionale
- Enrico Campelli, L’ordinamento libanese tra crisi economico-politica e confessionalismo costituzionale
- G. Vasino, Legislative unresponsiveness in the current stage of the Italian constitutional justice: a brief overview
- Convegno: Le autonomie territoriali a vent’anni dalla Riforma del Titolo V (25/11/2021)
- Marco Ciriello, Le riforme costituzionali dopo la riduzione del numero dei parlamentari
- Adolfo Russo, Recensione a E. Furno, Il Presidente della Repubblica al tempo delle crisi, Napoli, Editoriale Scientifica, 2021, pp. 156.
- Agatino Cariola, Ragioni e percorsi della giurisdizione amministrativa esclusiva
- Enrico Campelli, Recensione a A. RINELLA, La shari’a in Occidente. Giurisdizioni e diritto islamico: Regno Unito, Canada e Stati Uniti d’America, Bologna, Il Mulino, 2020, pp. 340.
- Federico Serini, Recensione a G. Bellomo, Profili pubblicistici del Data Protection Officer nel sistema multilivello di tutela della privacy, Napoli, Editoriale Scientifica, 2020, pp. 268.
- Salvatore Bonfiglio, Per una riforma del sistema elettorale in senso stretto.
- Rosario Strabone, Recensione a E. D’Alterio, Dietro le quinte di un potere. Pubblica amministrazione e governo dei mezzi finanziari, Bologna, Il Mulino, 2021, pp. 250.
- Rosa Iannaccone, Quali prospettive per il costituzionalismo? Ripercorrendone le tappe attraverso alcuni volumi in materia
- Raffaele Marzo, “Singolarità” e “individualità” dell’atto di obbedienza: a proposito di un recente saggio di Natalino Irti
- Riccardo Stupazzini, Recensione a E. Tatì, L’Europa delle città. Per una politica europea del diritto urbano, Milano, Franco Angeli, 2020, pp. 472.
- Giorgio Tamassia, Recensione a F. Fabbrini (ed.), The Withdrawal Agreement, The Law and Politics of Brexit, vol. II, Oxford, Oxford University Press, 2020, pp. 336.
- Chiara Colognese, Recensione a J. LI E ALTRI, Rural Livelihood and Environmental Sustainability in China, Social Sciences Academic Press (China), Palgrave MacMillan, 2021, pp. 432.
- Eleonora Iannario, Recensione a D. KOCHENOV, Cittadinanza, Bologna, il Mulino, 2020, pp. 207.
- Giulia Renzi, Recensione a C. CARUSO, La garanzia dell’unità della Repubblica. Studio sul giudizio di legittimità in via principale, Bologna, Bononia Press, 2020, pp. 460.
- Elisabetta Zuddas, Recensione a G. Della Cananea, L. Fiorentino (a cura di), I “poteri speciali” del Governo nei settori strategici, Napoli, Editoriale Scientifica, 2020, pp. 344.
- Claudio Martinelli, Il Regno Unito di fronte alla pandemia: assetti costituzionali, adattamenti procedurali e scelte politiche
- Lucia Bozzi, Scarsità estrema delle risorse e scelte/criteri allocativi in ambito sanitario. Brevi riflessioni
- Simone Gianello, Covid-19 e Devolution… Forme di coordinamento patologiche a fronte di una disomogeneità fisiologica
- Francesco Bocchini, Il problema della individuazione della disciplina costituzionale della pandemia nella giurisprudenza costituzionale
- Alessandro Fricano, Genesi e sviluppi di un diritto costituzionale all’ambiente
- Matteo Frau, La “loi Molac” al vaglio del Conseil constitutionnel, tra tutela del patrimonio linguistico regionale e difesa del principio di ufficialità della lingua francese: note a margine della decisione n. 2021-818 del 21 maggio 2021
- Giulia Sulpizi, L’Arma dei Carabinieri, “guardia” dell’articolo 9 della Costituzione italiana. Nuove prospettive in tema di tutela del paesaggio
- Ciro Palumbo, Sistema, φιλία e reciprocità nel diritto. Uno studio su Alessandro Giuliani.
- Rassegna di giurisprudenza. Schede di lettura.
- Nomos 2-2021
- Valeria Marcenò, Un altro passo verso l’assimilazione delle sanzioni amministrative sostanzialmente penali alle sanzioni penali. Il limite del giudicato cede ancora, ma solo a seguito di una valutazione sanzione per sanzione
- Tatiana Guarnier, Corte costituzionale, Corti sovranazionali, giudici comuni e legislatore. Lo scenario a seguito della sentenza n. 84 del 2021 della Corte costituzionale.
- Elisabetta Frontoni, L’adozione in «casi particolari» non è più sufficiente per tutelare l’interesse dei minori nati attraverso la maternità surrogata
- Michele Massa, La terza incostituzionalità «prospettata» e la questione dell’ergastolo ostativo
- Elisa Olivito, I poteri istruttori della Corte costituzionale: conoscenza della prassi applicativa della legge o preannuncio di un monito, in anticipo su Strasburgo?
- Flavia Zorzi Giustiniani, La normalizzazione della sorveglianza di massa nel contesto della CEDU e il Quarto Oxford Statement sulle tutele offerte dal diritto internazionale nel cyberspazio
- Dimitri De Rada, Cancel Culture e diritto all’accesso all’informazione
- Peter Häberle, Ricordo di Jörg Luther (1959-2020)
- Ciclo di incontri e seminari 2022 – Le trasformazioni costituzionali in alcuni ordinamenti nel XXI secolo
- Convegno: La Coda del Capo. Presidente della Repubblica e questioni di fine mandato (20/12/2021)
- Valeria De Santis, Dalla necessità dell’obbligo vaccinale alla realtà del green pass
- Fulco Lanchester, Alle origini delle riflessioni di Predieri su Schmitt e Jünger
- Franca Meola, Mai esimersi, quando si governa, dal fare i conti con le conseguenze delle proprie scelte. Note in tema di responsabilità e tutele per danni da vaccino anti-Covid nel segno del valore costituzionale della solidarietà.
- Fernando Venturini, Ancora sul «normalista dai capelli rossi»: documenti su Silvio Furlani negli anni Quaranta
- Proposta di legge Magi
- Convegno: Errico Presutti. Un giurista liberaldemocratico (26/11/2021)
- Convegno: Ricordo di Mario Galizia nel centenario della nascita (15/11/2021)
- Stefano Ceccanti, Presentazione del rapporto sulla legislazione 2021. Bari, 29 ottobre 2021
- Adolfo Russo, Dopo la riforma: I gruppi parlamentari al Senato nella XVIII legislatura
- Bando: Premio “Eurac Research” 2° Edizione
- Bando Master in Istituzioni parlamentari “Mario Galizia” per consulenti d’Assemblea
- Roberto Borrello, Firma digitale e slow democracy
- FRANCIA: Paola Piciacchia, I partiti e la corsa all’Eliseo tra decomposizione e ricomposizione del panorama politico francese
- Giuliano Vosa, Populismo e diritto costituzionale: una riflessione di metodo
- Giacomo Menegatto, Cittadinanza e identità culturale. Rileggendo Habermas alla luce delle recenti prospettive de iure condendo
- Jacopo Ferracuti, L’emergenza Covid-19 e l’udienza pubblica ‘da remoto’. Profili di costituzionalità
- Forum: “La coda del Capo: Presidente della Repubblica e questioni di fine mandato”
- Giovanna Tieghi, Cittadinanza e Australian Allegiance: nuove sfide di identità relazionale
- Bando: Freedom of expression in the digital ecosystem
- Andrea Longo, Prime riflessioni su stabilità istituzionale e integrazione sociale
- Paolo Carnevale, La richiesta di referendum abrogativo dinanzi alle risorse della digitalizzazione. Qualche prima considerazione sulla sottoscrizione per via telematica
- Giacinto Parisi, La sospensione dei processi esecutivi nel periodo di emergenza sanitaria: un difficile (e non sempre riuscito) bilanciamento dei doveri di solidarietà sociale con la tutela del diritto di agire in executivis
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Incremento del potere esecutivo e fragilità del Premier: il paradosso del Governo Johnson
- Lorenzo Madau, Fai domani quello che potresti fare oggi. Un raffronto tra l’ordinanza n. 132 del 2020 e la sentenza n. 150 del 2021
- Roberto Pinardi, L’horror vacui nel controllo di costituzionalità su misure di carattere sanzionatorio (note a margine di Corte costituzionale, sentenza n. 185 del 2021)
- Alessandro Morelli, Le “convergenze parallele” dei modelli di normazione impiegati per fronteggiare la pandemia: «stato di emergenza» e «stato di necessità» alla luce della sent. n. 198/2021 della Corte costituzionale
- Simone Barbareschi, Tra scudo e fendente: la Corte costituzionale fa valere il diritto inviolabile alle cure nello spazio giuridico europeo. Considerazioni a margine dell’ord. n. 216 del 2021
- Antonella Massaro, Mandato d’arresto europeo e rifiuto facoltativo di consegna del cittadino di un Paese terzo: l’ordinanza n. 217 del 2021 della Corte costituzionale
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, Le elezioni dell’8-9 ottobre mettono fine all’esperienza del Governo Babiš, mentre il sistema istituzionale subisce l’impatto delle condizioni di salute del Presidente della Repubblica Zeman
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, La Slovacchia chiude un anno contrassegnato dall’instabilità, mentre il Presidente della Repubblica chiama i partiti al senso di responsabilità di fronte alla sfida della ripresa economica e sociale
- Flavia Zorzi Giustiniani, Il Position Paper dell’Italia sull’applicabilità del diritto internazionale nel cyberspazio, la sentenza del Tribunale UE nel caso Google Shopping e l’Oxford Statement sulla regolamentazione internazionale degli attacchi ransomware
- SPAGNA: Laura Frosina, Governare in minoranza nell’emergenza sanitaria. Un bilancio di metà legislatura per il Governo di coalizione
- RUSSIA: Ilmira Galimova, Gli esiti delle elezioni parlamentari russe di settembre e le prime iniziative della nuova legislatura
- Marco Mandato e Giuliaserena Stegher, “Un autunno caldo”: le forze politiche si sfidano alle urne delle amministrative guardando al Quirinale
- Maria Francesca Serra, Sport di fine anno: il cerchio si chiude (male) attorno a un settore di nuovo stremato
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, La flessione della democrazia e le minacce alla rule of law nell’ordinamento statunitense
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, Ungheria: la prospettiva del conflitto costituzionale si affaccia dopo le primarie di coalizione, il cui esito mette in seria difficoltà la maggioranza Fidesz in vista delle vicine elezioni parlamentari
- Armando Saitta, Recensione a S. Angioi, S. Cappabianca (a cura di), Norme giuridiche e prassi sanitaria. Diritto internazionale e diritto interno alla prova del Covid-19. Temi scelti, Napoli, Editoriale Scientifica, 2021, pp. 256
- Luca Amedeo Savoia, Recensione a A. Cantaro, Postpandemia. Pensieri (meta)giuridici, Torino, Giappichelli, 2021, pp. 178
- Francesco D’Onofrio, I due insegnamenti che mi diede Mario Galizia
- Stefano Grassi, Ricordo di uno “zio” affettuoso
- Fernanda Bruno, Mario Galizia e la scienza giuridica: alcune riflessioni
- Paolo Ridola, Mario Galizia e la storia costituzionale
- Paolo Armaroli, Mario Galizia, giù e su per le scale di via Laura 48
- Franca Meola, Mai esimersi, quando si governa, dal fare i conti con le conseguenze delle proprie scelte. Note in tema di responsabilità e tutele per danni da vaccino anti-Covid nel segno del valore costituzionale della solidarietà
- Jacopo Ferracuti, L’emergenza Covid-19 e l’udienza pubblica ‘da remoto’. Profili di costituzionalità
- Azzurra Baggieri, Recensione a G. Bergonzini, Una Corte costituzionale aperta? Comunicazione partecipazione contraddittorio, Napoli, Jovene, 2021, pp. 301.
- Ernesto Bettinelli, Mario Galizia: libertà e dignità nell’università
- Rosario Strabone, Recensione a E. Cukani, Condizionalità europea e giustizia illiberale: from outside to inside? I casi di Ungheria, Polonia e Turchia, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2021, pp. 287.
- Fulco Lanchester, Introduzione
- Luca di Domenico, Recensione a M. R. Ricci, La Città metropolitana nell’ordinamento giuridico italiano. Percorsi istituzionali e profili di criticità, Bologna, Il Mulino, 2020, pp. 225.
- Adolfo Russo, Dopo la riforma: i gruppi parlamentari al Senato nella XVIII Legislatura
- Giuliano Amato, Storia e diritto in Mario Galizia
- Rocco Ermidio, Recensione a U. De Siervo, Il contenimento di Covid-19: interpretazioni e Costituzione, Modena, Mucchi, 2021, pp. 80.
- Valeria Vanacore, Recensione a A. Pin, Il rule of law come problema, Napoli, Editoriale Scientifica, 2021, pp. 203.
- Paolo Grossi, Mario Galizia, un uomo in ascolto
- Fulco Lanchester, Alle origini delle riflessioni di Predieri su Schmitt e Jünger
- Fernando Venturini, Ancora sul «normalista dai capelli rossi»: documenti su Silvio Furlani negli anni Quaranta
- AUSTRIA: Andrea De Petris, L’ultimo valzer? L’inattesa fine della carriera politica di Sebastian Kurz
- BALCANI: Francesca Rossi, Il terremoto etnico con epicentro bosniaco fa tremare tutti i Balcani
- Angelo Antonio Cervati, Mario Galizia e l’insegnamento del diritto costituzionale comparato
- Ugo De Siervo, Mario Galizia a Firenze e dopo
- Mario Caravale, Un lessico familiare: Vincenzo, Paolo e Mario Galizia
- Sergio Lariccia, I miei ricordi di Mario Galizia
- Giovanna Tieghi, Cittadinanza e Australian Allegiance nuove sfide di identità relazionale
- Francesco Durante, Mario Galizia da Firenze a Roma
- Giacomo Menegatto, Cittadinanza e identità culturale. Rileggendo Habermas alla luce delle recenti prospettive de iure condendo
- Enzo Cheli, La presenza importante di Mario Galizia
- Rino Casella, Gli sviluppi del presidenzialismo francese il nuovo ruolo del Conseil de défense tra sicurezza nazionale ed emergenza sanitaria
- Emanuele Gabriele, Recensione a P. Norton, Governing Britain. Parliament, Ministers and our Ambiguous Constitution, Manchester, Manchester University Press, 2020, pp. 216.
- Rosa Iannaccone, Recensione a F. Balaguer Callejón, M. Azpitarte Sánchez, E. Guillén López, J. F. Sánchez Barrilao (a cura di), Los derechos fundamentales ante las crisis económicas y de seguridad en un marco constitucional fragmentado, Navarra, Thomson Reuters, 2020, pp. 549.
- Eleonora Iannario, Recensione a R. Bauböck, M. Haller (eds.), Dual Citizenship and Naturalisation: Global, Comparative and Austrian Perspectives, Vienna, Austrian Academy of Sciences Press, 2021, pp. 317.
- Stefano Ceccanti, Mario Galizia: il senso della storia e della comparazione. Una breve rilettura del testo 1964-1972
- Astrid Zei, Gli occhiali del giuscomparatista: le lezioni di Mario Galizia
- Roberto Borrello, Omaggio a Mario Galizia
- Giuliaserena Stegher, L’articolato percorso normativo della cittadinanza e dell’immigrazione: spunti ricostruttivi
- Valeria De Santis, Dalla necessità dell’obbligo vaccinale alla realtà del green pass
- Giulia Caravale, L’attualità della lezione di Mario Galizia
- Giuliano Vosa, Populismo e diritto costituzionale: una riflessione di metodo
- Paola Piciacchia, Mario Galizia e l’indissolubile intreccio tra profilo umano, culturale e scientifico
- Emma Capulli, Gestazione per altri in Messico: ricostruzione, ratio e problematiche degli attuali scenari normativi
- Alfonso Vuolo, L’ambiente e il problematico assetto delle competenze tra Stato e Regioni
- CANADA: Andrea Fiorentino, Chiara Spiniello, Il fallimento della “scommessa” elettorale di Justin Trudeau: prosegue l’esperienza del Governo liberale di minoranza
- GERMANIA: Astrid Zei, La crisi politica tedesca post-elettorale e la formula del governo tricolore
- GIAPPONE: Michele Crisafi, Crescita e distribuzione. Il “nuovo capitalismo” di Kishida
- Claudia Marchese, “La Costituzione austriaca nella scienza giuridica italiana e nel diritto comparato”. Riflessioni al termine di un convegno sulle ragioni della longevità della Costituzione austriaca
- Giovanni Zanfarino, Il ruolo dei tecnici nell’evoluzione della forma di governo italiana
- Alessandro Gigliotti, Il semestre bianco nel quadro del potere di scioglimento anticipato delle Camere
- Laura Frosina, Emarginazione e autoemarginazione delle Cortes Generales nella recente evoluzione della forma di governo parlamentare
- Paola Giordano, La forma di governo parlamentare e le sue diverse forme
- Gavina Lavagna, L’emergenza sanitaria. Un banco di prova per la tenuta della nostra forma di governo
- Fiammetta Salmoni, Responsabilità, indirizzo politico e teoria dei controlli costituzionali nella prima dottrina giuspubblicistica italiana
- Francesca Siniscalchi, L’ombra lunga di Montesquieu: Carré de Malberg e la teoria della separazione dei poteri alla prova dei rapporti tra fonti del diritto nel primo dopoguerra
- Salvatore Bonfiglio, Gli studi di Mario Galizia sulla evoluzione della forma di governo parlamentare: profili metodologici
- ISRAELE: Enrico Campelli, La traiettoria della “unlikely coalition” e lo stato di salute delle istituzioni
- MESSICO: Rosa Iannaccone, L’ultimo quadrimestre del 2021: tendenze ormai consolidate
- POLONIA: Jan Sawicki, La nuova interpretazione illiberale della Costituzione come base per dichiararne l’incompatibilità con il diritto primario dell’Unione europea, nonché per affrontare in modo innovativo la crisi umanitaria al confine con la Bielorussia
- Paola Piciacchia, Carré de Malberg (letto attraverso la lezione di Galizia) e le trasformazioni della forma di governo parlamentare
- Alessandra Di Martino, Brevi note sulla comparazione costituzionale da un libro recente di Bruce Ackerman
- Tommaso Edoardo Frosini, Scienza giuridica e diritto comparato
- Carlo Bersani, Appunti su Consiglio di Stato, leggi e Statuto nei primi anni di vigenza
- Giuseppe Allegri, Quale “governo libero” per la “felicità dell’Italia” nel costituzionalismo pre-unitario? Tornando di nuovo a Mario Galizia
- Andrea Longo, Prime riflessioni su stabilità istituzionale e integrazione sociale
- Giulia Caravale, La reviviscenza della prerogativa dello scioglimento anticipato nel Regno Unito
- Lorenzo F. Pace, L’inapplicabilità della nozione di forma di governo (parlamentare) all’ordinamento giuridico dell’Unione europea: ragioni teoriche e pratiche. L’Unione come nuova forma di organizzazione politico-istituzionale del continente europeo
- Astrid Zei, Le regole e le deroghe nel diritto parlamentare tedesco: la conventio ad excludendum nei confronti del gruppo di Alternativa per la Germania (AfD)
- Simona Rossi, “La teoria della sovranità dal Medioevo sino alla Rivoluzione francese” e lo Stato costituzionale nella pandemia (Covid-19)
- Maria Grazia Rodomonte, Il Parlamento oggi: dalla centralità alla marginalizzazione?
- Fulco Lanchester, Per Beniamino e Francesco Saverio
- Rosa Iannaccone, Dall’approvazione dei regolamenti all’inizio del dibattito sulle norme costituzionali: prosegue il lavoro della Convención Constitucional
- Convegno: Il Regno Unito dopo la Brexit (07/04/2022)
- Nomos 3-2021
- Stefano Ceccanti, Presentazione del rapporto sulla legislazione 2021 Bari, 29 ottobre 2021
- Marco Cecili, La Cassazione continua a percorrere la strada della “sdemanializzazione tacita”: un’interpretazione contra legem?
- Mariangela Atripaldi, Il principio di sostenibilità nelle Costituzioni: la disciplina dell’ordinamento tedesco
- Celeste Chiariello, Le nuove frontiere della discrezionalità valutativa della Corte costituzionale: la tollerabilità della normativa illegittima
- Forum: La coda della Legislatura
- Convegno: Dialoghi sull’ordinamento francese del XXI secolo. Verso le elezioni presidenziali e legislative 2022 (31/03/2022)
- Convegno: La Spagna davanti alle sfide della secessione e della pandemia (05/05/2022)
- Giuliano Vosa, Autonomia territoriale e tutela dei beni comuni: riflessioni sulla potestà normativa comunale a partire dalla vicenda dell’(ex) Asilo Filangieri
- Lino Panzeri, Il ripristino della sovranità delle Repubbliche baltiche a trent’anni dalla dissoluzione sovietica: aspetti storico-costituzionali
- Lorenzo De Carlo, Emanuele Rossi, Giulio Santini, L’elezione del Capo dello Stato tra regole, regolarità e innovazioni (Rileggendo la tornata presidenziale del gennaio 2022)
- Maria Grazia Rodomonte, Il Parlamento oggi: dalla centralità alla marginalizzazione?
- Rosario Strabone, Il CNEL e la nuova fase di rilancio dell’attività consultiva: è ancora importante riflettere sul suo ruolo?
- Convegno: La forma di governo della Grande coalizione. Il modello parlamentare austriaco tra incompletezza e trasformazione (12/05/2021)
- Convegno: La crisi della democrazia statunitense: ragioni e prospettive (27/06/2022)
- Premio Giancarlo Doria 2022
- Luca Dell’Atti, La premiership come mito. Suggestioni sulle evoluzioni della forma di governo italiana lungo i tentativi di un suo rafforzamento monocratico
- Ilaria De Cesare, Il lavoro delle donne alla prova della pandemia. L’inattuazione del progetto costituzionale
- Marco Mandato, Giuliaserena Stegher, L’elezione del Capo dello Stato agita le forze politiche, mentre il conflitto russo-ucraino accentua le divisioni nella maggioranza di governo
- Mario Sirimarco, Poesia pensante e pensiero poetante: note leopardiane nella filosofia di Giuseppe Capograssi
- Giuliana Giuseppina Carboni, Il modello Westminster tra politica e diritto
- Presentazione del Volume “Mattarella 1 e 2. L’ombrello di Draghi. Ritratti a matita dei 12 Presidenti” di Paolo Armaroli (14/06/2022)
- Valerio Onida, I sessanta anni della Costituzione repubblicana (1948-2008)
- Fulco Lanchester, Stefano Merlini e lo studio dell’armonia
- Celeste Chiariello, Le nuove frontiere della discrezionalità valutativa della Corte costituzionale: la tollerabilità della normativa illegittima
- Federico Girelli, Giudizio di costituzionalità e dimensione “individuale” della rappresentanza politica
- Angioletta Sperti, La Corte costituzionale ritorna sul controllo sui vizi formali del decreto-legge. Riflessioni a margine della sent. n. 8 del 2022
- Giovanna Pistorio, Il diritto integrato, “figlio” del dialogo tra Corti. Nota alla sentenza n. 54 del 2022 della Corte costituzionale
- Convegno: La “Riforma Cartabia”: luci e ombre di una giustizia penale che cambia (25/05/2022)
- Lara Trucco, Una proposta realistica e minimale di riforma del Rosatellum-bis: via il voto blindato e le candidature multiple!
- Simona Colarizi, Errico Presutti antifascista
- Maria Teresa Calabrò Cicconetti, Errico Presutti un giurista liberaldemocratico
- Giovanni Moschella, Le Università di Errico Presutti: gli anni nell’Ateneo di Messina (1909-1913)
- Vincenzo Atripaldi, Il ‘costituzionalismo’ di Enrico Presutti
- Mario Di Napoli, Uno Stato è più forte quanto più ha il consenso dei cittadini
- Luca Borsi, La parabola dello Stato moderno e la riflessione di Presutti
- Umberto Ronga, Domenico Bruno, Giovanni Terrano (a cura di), Documentazione su Errico Presutti
- Fulco Lanchester, Errico Presutti e il dovere della memoria
- Umberto Ronga, Parlamento, rappresentanza politica, forma di governo. La lezione di Errico Presutti nell’Università di Napoli
- LA SCOMPARSA DEL PROFESSOR PAOLO GROSSI
- Fulco Lanchester, Per Beniamino e Francesco Saverio
- Fulco Lanchester, L’ultimo miglio
- Roberto Borrello, La coda della legislatura
- Federico Fornaro, Una riflessione articolata
- Giuseppe Brescia, Il contesto e gli obiettivi
- Stefano Ceccanti, I tre piani della coda
- Alberto Lucarelli, La dimensione giuspubblicista di Presutti tra democrazia della rappresentanza e democrazia governante: il caso del regolamento indipendente
- Guido Melis, Presutti e la dottrina italiana
- Alessandro Amitrano, Un testimone della libertà del Parlamento
- Armando Saitta, Recensione a M. Godfree, Appraisal of Covid-19 Pandemic from the Perspectives of International Law. The effects of the Pandemic on Human Rights and Public Health Laws in Nigeria, North Haven, Lambert Academic Publishing, 2020, pp. 52
- Emanuele Gabriele, Recensione a M. Cazzola, I missionari dell’ordine. Pensiero e amministrazione nell’Impero britannico (secoli XVIII-XIX), Bologna, Il Mulino, 2021, pp. 238
- Roberto D’Orazio, Errico Presutti e la legislazione di emergenza
- Francesco Severa, Note a e frammenti da G. Azzariti, Diritto o barbarie. Il costituzionalismo moderno al bivio, Bari-Roma, Laterza, 2021, pp. 368
- Rosa Iannaccone, Brevi riflessioni in tema di forma di Stato, tipo di Stato e forma di governo in America Latina a partire dal volume “Latinoamérica. Viaggio nel costituzionalismo comparato dalla Patagonia al Río Grande” a cura di Silvia Bagni e Serena Baldin
- Lucio Malan, Una coda molto corta
- Oreste Massari, Contro le idee sbagliate
- BALCANI: Francesca Rossi, Il fumo del fuoco russo-ucraino rischia di annebbiare le democrazie in crisi nella Jugosfera
- Erik Furno, Il Capo dello Stato tra Stato liberale e Stato fascista nella visione di Errico Presutti
- Maria Teresa Stile, L’intervento nomofilattico del Consiglio di Stato sulle concessioni demaniali marittime tra diritto dell’Unione e normativa nazionale de iure condendo
- Ylenia Maria Citino, La parentesi del ‘freno d’emergenza’ nel federalismo tedesco in epoca pandemica
- Pietro Ciarlo, Un esempio di integrazione nazionale: il diritto pubblico ed Enrico Presutti a Cagliari
- Fiorenzo Liguori, La discrezionalità tecnica nel pensiero di Errico Presutti: una categoria «a tempo»
- Daniele Casanova, Il rinvio presidenziale delle leggi nell’esperienza costituzionale italiana
- Casimiro Coniglione, Recensione a R. Pirosa, Dal diritto alla salute all’ healthism. Una ricognizione giusfilosofica, Modena, Mucchi, 2021, pp. 105
- Paolo Mezzanotte, Class action e Costituzione: dimensione metaindividuale dei diritti e ruolo della giurisdizione
- Stefano Ceccanti, Da Presutti al rilancio del metodo combinatorio
- Ilaria De Gasperis, Recensione a E. Cardi, European Economic Legal Order after Brexit. Legacy, Regulation, and Policy, London, Routledge-Giappichelli Studies in Law, 2021, pp. 224
- Lorenzo Di Anselmo, Recensione a F. Fabbrini, Next Generation EU. Il futuro di Europa e Italia dopo la pandemia, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 144
- Luca Amedeo Savoia, Recensione a F. Scuto, La dimensione sociale della Costituzione economica nel nuovo contesto europeo. Intervento pubblico nell’economia, tutela del risparmio, reddito minimo, Torino, Giappichelli, 2022, pp. 234
- Giovanni Terrano, Presutti sindaco di Napoli
- Valerio Onida, I sessanta anni della Costituzione repubblicana (1948-2008)
- GERMANIA: Astrid Zei, Sulla sindacabilità delle norme del regolamento del Bundestag: in margine all’esclusione del gruppo parlamentare Alternativa per la Germania dalla Presidenza dell’Assemblea
- Lorenzo De Carlo, Emanuele Rossi, Giulio Santini, L’elezione del Capo dello Stato tra regole, regolarità e innovazioni (Rileggendo la tornata presidenziale del gennaio 2022)
- AUSTRIA: Andrea De Petris, Il curioso caso dell'”obbligo sospeso” della vaccinazione anti-COVID in Austria
- RUSSIA: Ilmira Galimova, L’“operazione militare speciale” in Ucraina e la reazione del sistema politico russo
- Azzurra Baggieri, Recensione a A. Alberti, La vita nella Costituzione, Napoli, Jovene, 2021, pp. 234
- Giuliano Vosa, Autonomia territoriale e tutela dei beni comuni: riflessioni sulla potestà normativa comunale a partire dalla vicenda dell’(ex) Asilo Filangieri
- Gianluca Briganti, Recensione a A. Celotto, L’enigma della successione. Ascesa e declino del Capo da Diocleziano a Enrico De Nicola, Milano, Feltrinelli, 2021, pp. 290.
- Lino Panzeri, Il ripristino della sovranità delle Repubbliche baltiche a trent’anni dalla dissoluzione sovietica: aspetti storico-costituzionali
- Mariangela Atripaldi, Il principio di sostenibilità nelle Costituzioni: la disciplina dell’ordinamento tedesco
- Ilaria De Cesare, Il lavoro delle donne alla prova della pandemia. L’inattuazione del progetto costituzionale
- Marco Cecili, La Cassazione continua a percorrere la strada della “sdemanializzazione tacita”: un’interpretazione contra legem?
- Fulco Lanchester, Stefano Merlini e lo studio dell’armonia
- GIAPPONE: Michele Crisafi, “Una nuova forma di capitalismo”: la dottrina Kishida nella prospettiva di una seconda Cortina di Bambù
- FRANCIA: Paola Piciacchia, La (quasi scontata) riconferma di Macron all’Eliseo in attesa della (assai meno scontata) sfida per le elezioni legislative
- Luca Dell’Atti, La premiership come mito. Suggestioni sulle evoluzioni della forma di governo italiana lungo i tentativi di un suo rafforzamento monocratico
- ISRAELE: Enrico Campelli, In carica ma non al potere: lo stallo istituzionale e la nuova instabilità politica
- POLONIA: Jan Sawicki, La guerra in Ucraina cambia anche il corso della storia polacca
- Iole Pia Di Ciommo, Recensione a B. Caravita, Ai margini della dissenting opinion. Lo “strano caso” della sostituzione del relatore nel giudizio costituzionale, Torino, Giappichelli, 2021, pp. 112
- Luca Di Domenico, Recensione a L. Violini, Una forma di Stato a regionalismo differenziato? Percorsi e argomenti per l’attuazione dell’art. 116, III comma, Cost., Torino, Giappichelli, 2021, pp. 304
- Andrea Fiorentino, Recensione a P. Carnevale, L’inconsueta consuetudine. Riflessioni sull’uso della consuetudine costituzionale nella giurisprudenza della Corte costituzionale, Napoli, Editoriale Scientifica, 2021, pp. 117.
- CANADA: Andrea Fiorentino, Chiara Spiniello, Il Canada tra emergenza di ordine pubblico, instabilità internazionale e rafforzamento della stabilità del Governo di minoranza
- Camilla Della Giustina, Le più avanzate modalità di controllo sul lavoratore: dai controlli sui social network alla vigilanza reale
- Rosario Strabone, Il CNEL e la nuova fase di rilancio dell’attività consultiva: è ancora importante riflettere sul suo ruolo?
- Maria Francesca Serra, 2022 ai blocchi di partenza: una nuova prospettiva per lo sport
- Flavia Zorzi Giustiniani, La Dichiarazione europea sui diritti e principi digitali, il Trans-Atlantic Data Privacy Framework e l’Unione Federale dei consumatori tedeschi contro Meta Platforms Ireland
- Oskar Peterlini, Autonomy – Model for Conflict Resolution? Aland and South Tyrol – 100 Years in a Foreign State – Comparison and Conclusions
- Fabrizio Corona, La tutela del patrimonio digitale oltre la vita
- Nomos 1-2022
- CILE: Rosa Iannaccone, Forma di governo, forma di Stato e tipo di Stato nel “borrador” della nuova Costituzione cilena: un’analisi dell’evoluzione del dibattito in seno alla Convenzione Costituzionale
- MESSICO: Rosa Iannaccone, Tra vecchie tensioni e nuovi “nemici” il Messico vota per la revocación de mandato
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, “The Least Dangerous Branch”. Ipotesi di riforma, nuove nomine e fughe di notizie. A proposito della presunta innocuità della Corte Suprema
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, L’irrisolvibile “trilemma” del Nord Irlanda
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, Il Governo Fiala muove i primi passi preparandosi per la presidenza semestrale del Consiglio UE con l’intenzione di rafforzare la piattaforma politica finalizzata a promuovere i valori democratici contro gli autoritarismi a livello globale
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, “Abbiamo ottenuto una vittoria tale che può essere vista dalla luna – e certamente lo è da Bruxelles”. Orbàn celebra l’exploit elettorale di Fidesz mentre una parte dell’opposizione si avvia verso l’Aventino
- SPAGNA: Laura Frosina, L’esplosione del Catalangate aumenta i problemi di instabilità politica del Governo Sánchez
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, Il quadro politico e istituzionale conflittuale slovacco subisce il primo impatto dell’aggressione russa all’Ucraina
- Rosario Strabone, Recensione a G. AMATO, Bentornato Stato, ma, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 108
- Valeria Vanacore, Recensione a G. SICA, Prove di fiducia. Il presidente della Camera e il parlamentarismo nel periodo statutario, Roma, Carocci, 2021, pp. 221
- Chiara Colognese, Recensione a M. Caporali e altri, Le forme del falso, Bologna, Bologna University Press, 2022, pp. 121
- Aniello Formisano, Recensione a M. TROISI, Le pronunce che costano. Poteri istruttori della Corte costituzionale e modulazione delle conseguenze finanziarie delle decisioni, Napoli, Editoriale Scientifica, 2020, pp. 249
- Federico Serini, Recensione a R. URSI, La sicurezza pubblica, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 311
- Adolfo Russo, L’evoluzione del ruolo del Capo dello Stato nella storia repubblicana: da De Nicola a Mattarella (bis). Considerazioni a partire da alcuni recenti volumi sul tema
- Rosaria Pirosa, Le ragioni della fiducia. Notazioni su un libro controcorrente
- Armando Lamberti, Rilancio e ricostruzione nello “Stato anti-crisi globale”. Brevi considerazioni a margine del volume di Massimo Panebianco, Lo Stato anti-crisi globale. Il “Recovery State”, Editoriale Scientifica, Napoli, 2022, pp. 320
- Emanuele Gabriele, Recensione a R. Wacks, The Rule of Law under Fire?, Oxford, Hart Publishing, 2021, pp. 167
- Eleonora Iannario, Recensione a G.F. Ferrari, S.M. Moraldo (a cura di), Deutschland zwischen europäischer Integration und Souveränismus – La Germania tra integrazione europea e sovranismo, Berlino, Springer, 2021, pp. 339
- Pierluigi Mascaro, Recensione a J. Habermas, Proteggere la vita. I diritti fondamentali alla prova della pandemia, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 117
- Armando Saitta, Recensione a D. Greco, L’organizzazione mondiale della sanità davanti alla pandemia di Covid-19. La governance delle emergenze sanitarie internazionali, Firenze, Le Monnier università, 2022, pp. 278
- Fiammetta Salmoni, Recensione a R. Sánchez Férriz, Los institutos de democracia semidirecta sometidos a revisión. Estudio comparado España-Italia, Zaragoza, Fundación Manuel Giménez Abad, 2021, pp. 181
- Stefano Ceccanti, Le istituzioni francesi non sono in crisi: rileggere Michel Debrè del 27 agosto 1958
- Alessandro Rosario Rizza, Le sfumature del diritto di resistenza e gli influssi di John Rawls e Ronald Dworkin
- Paola Zorzi Giustiniani, Indirizzo di saluto
- Francesca Angelini, Introduzione. Perché parlare di aborto?
- Alessandra Brigo, Marcelle Souza, Legalizzazione e depenalizzazione sociale dell’aborto in America Latina: un’analisi comparata tra Brasile e Argentina
- Rino Casella, Capo dello stato e forma di governo dopo la riforma del quinquennato
- Enzo Cheli, Radici costituzionali e crisi di regime: il conflitto tra storia e politica nell’esperienza italiana
- Francesco Clementi, La perdurante sfida del diritto al voto negli Stati Uniti
- Giuseppe Martinico, Il contributo di Antonio Zorzi Giustiniani al dibattito sul federalismo in chiave comparata
- Stefano Ceccanti, Un ritratto preoccupante dell’odierna democrazia Usa
- Maria Rosaria Ferrarese, Democrazia e disuguaglianze. Le difficoltà della «conversazione democratica» negli Stati Uniti
- Sandro Guerrieri, Il secondo mandato di Macron tra difficoltà interne e tensioni internazionali
- Antonia Baraggia, La regolamentazione dell’aborto in Irlanda: quale lezione per le democrazie polarizzate?
- Giulia Caravale, Filibuster e reconciliation nel Senato statunitense
- Rolando Tarchi, In ricordo di Antonio Zorzi Giustiniani: il profilo intellettuale di un giurista colto
- Leonardo Morlino, La crisi della democrazia USA: tra polarizzazione e politica internazionale
- Marina Calamo Specchia, Appunti per riflessioni in fieri sulle elezioni francesi del 2022 e sui loro riflessi sull’hyperprésidentialisation della forma di governo della V Repubblica
- Lucia Busatta, L’interruzione volontaria di gravidanza entro i primi novanta giorni: una prestazione sanitaria a contenuto costituzionalmente vincolato
- Jan Sawicki, Il divieto quasi totale dell’aborto in Polonia: una disputa ideologica senza fine
- Fernanda Bruno, Brevi riflessioni sul cammino dell’Unione europea
- Alberto Lucarelli, La crisi della rappresentanza: brevi osservazioni a margine della Giornata di Studi in onore di Fulco Lanchester
- Cristina Luzzi, La contraccezione d’emergenza al bivio tra prevenzione e interruzione della gravidanza; problemi e prospettive di un metodo quasi (ma, oramai, non più) abortivo
- Dieter Grimm, The Prospects of Constitutionalism in Europe
- Fulco Lanchester, Note conclusive. Sull’italianizzazione della Francia e viceversa
- Paola Piciacchia, La V Repubblica è sempre la V Repubblica? Sì, ma…
- Nomos 2-2022
- Massimiliano Gregorio, La penna e il microfono: un ricordo di Maurizio Fioravanti
- Giacomo Delledonne, Uso e abuso delle relazioni finanziarie intergovernative durante il mandato di Donald Trump
- Fulco Lanchester, Le crisi delle democrazie pluraliste: il caso USA
- Giuliano Amato, Le difese della democrazia. Antonio Zorzi da Loewenstein al nostro tempo
- Luigi Ciaurro, Ricordo di Vittorio Di Ciolo
- Maria Cristina Ivaldi, Ricordo di Nicoletta De Luca
- Roberto Borrello, La legislazione elettorale di contorno
- Oreste Massari, Strumenti della democrazia e trasformazioni della rappresentanza
- Giuseppe De Vergottini, Quali sono oggi le prospettive del costituzionalismo?
- Giuliano Amato, Conclusioni
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Il Consiglio di Stato conferma il divieto del burkini nelle piscine comunali e riaccende il dibattito sul principio di laicità in Francia
- Maria Pia Iadicicco, L’aborto terapeutico. Un tema a minore densità problematica?
- Otto Pfersmann, Errori francesi, errori costituzionali
- Elena Paparella, Il dibattito parlamentare sulla legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza: breve cronaca ragionala
- Eugenio Gaudio, In onore di Fulco Lanchester
- Giulia Aravantinou Leonidi, La crisi della democrazia negli Stati Uniti e la Costituzione imperfetta
- Tiziano Bonazzi, La crisi della democrazia americana. Una prospettiva storica
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, La “controrivoluzione” della Corte Suprema in materia dei diritti mentre l’America si appresta a celebrare il rito delle mid-term nel pieno della crisi della propria democrazia
- Rosa Iannaccone, “Cronache di una morte annunciata”? L’eredità del processo costituente cileno
- Flavia Zorzi Giustiniani, L’Unione europea e regolamentazione del digitale: il Digital Services Package e il Codice di buone pratiche sulla disinformazione
- Maria Francesca Serra, Lavoro, valore, diritto e le molte facce dello sport
- Paolo Armaroli, Le anomalie di una crisi di Governo
- CANADA: Andrea Fiorentino, Chiara Spiniello, Il Canada tra confronto a distanza con gli Stati Uniti su armi e aborto ed elezioni provinciali
- GERMANIA: Astrid Zei, Il riarmo tedesco e la fine della Ostpolitik
- ISRAELE: Enrico Campelli, Mobilis “im” mobile: l’instabilità israeliana e il ritorno alle urne
- MESSICO: Rosa Iannaccone, La rinnovata centralità del – sempre presente – tema elettorale in Messico
- POLONIA: Jan Sawicki, Le milestones della Commissione europea sull’indipendenza dei giudici: presupposto per migliorare le condizioni della rule of law o misure puramente cosmetiche?
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, “This is it, folks”: l’epilogo della parabola politica di Boris Johnson e l’inizio di una nuova epoca
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, Mentre vicende giudiziarie scuotono la maggioranza, la Repubblica Ceca assume la presidenza del Consiglio UE in assenza di un approccio condiviso
- Elisa Olivito, L’ultima parola e la prima. “Per il desiderio di chi [non] sono rimasta incinta? Per il desiderio di chi [non] sto abortendo?”
- Alessandra Di Martino, Donne, aborto e Costituzione negli Stati uniti: sviluppi dell’ultimo triennio
- Giuliano Amato, Introduzione
- Francisco Balaguer Callejón, Prospettive del costituzionalismo e dell’Europa. La Costituzione dell’algoritmo e la crisi decisiva del progetto di integrazione europea
- Ulrike Haider Quercia, Le recenti trasformazioni della forma di governo della grande coalizione: transizione politica o attivazione del semipresidenzialismo dormiente?
- Raffaele Chiarelli, Qualche riflessione sulla crisi della grande coalizione
- Astrid Zei, La forma di governo parlamentare austriaca nella II Repubblica: dalla Konkordanzdemokratie all’alternanza
- Otto Pfersmann, La grande coalizione: proporzionalismo e residualismo costituzionale
- Andrea De Petris, Il sistema partitico austriaco oggi: dal consociativismo estremo al pluralismo polarizzato
- Nicola Pettinari, La positivizzazione normativa della ‘retorica della resilienza’. Riflessioni sulla crisi dei fondamenti pluralisti e sociali nel costituzionalismo italiano del tempo presente
- Gian Matteo Sabatino, Comparare (con) la Cina. Prospettive e spunti a partire dalla nuova Risoluzione storica del Partito Comunista Cinese
- Andrea Ridolfi, Le trasformazioni del regime parlamentare: riflessioni su questione di fiducia e sfiducia individuale al singolo ministro, rileggendo i lavori di Mario Galizia
- Valerio Mori, ‘Esercitazioni’, sciocchezzuole e Spigolature. Volpicelli e un’invettiva contro Capograssi
- Giancarlo Rolla, Pensiero federale e federalizing processes
- AUSTRIA: Andrea De Petris, Governance dei servizi ospedalieri e sistema federale in Austria: la Corte Costituzionale precisa le sfere di competenza
- Simone Benvenuti, Il caotico sistema politico slovacco conosce un periodo di calma apparente, ma lentamente emergono crepe insanabili in seno alla coalizione di maggioranza
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, Una nuova fase nel processo di consolidamento del Sistema di cooperazione nazionale ungherese
- Ilmira Galimova, Una nuova agenda nazionale russa: dall’educazione patriotica alla caccia agli “agenti stranieri”
- SPAGNA: Laura Frosina, Il Debate sobre el estado de la nación e la necessità di riassegnare centralità al dibattito parlamentare
- Marco Mandato, Giuliaserena Stegher, Le dimissioni del Governo Draghi scuotono l’Italia e l’Europa, mentre non si arresta la crisi economico-energetica
- Armando Lamberti, Dignità, eguaglianza e ragionevolezza nella recente giurisprudenza costituzionale sui diritti sociali degli stranieri
- Anna Alberti, Deleghe al riassetto e natura dei principi/criteri direttivi. Riflessioni a partire da Corte cost., sent. n. 105 del 2022
- Ruggero Rudoni, Ancora a proposito di giurisdizione costituzionale, cumuli punitivi eterogenei e ne bis in idem (riflessioni a partire da Corte cost., sent. n. 149/2022 relativa al ‘doppio binario’ in materia di diritto d’autore)
- Angela Di Gregorio, Libertà accademiche e laicità a rischio in Francia? Recenti provvedimenti legislativi su finanziamento della ricerca, reclutamento dei docenti, “separatismo” e valori della Repubblica
- Riccardo Stupazzini, Recensione a E. CHITI, A. DI MARTINO, G. PALOMBELLA, L’era dell’interlegalità, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 528
- Giovanni Chiola, La Costituzione ambientale in Italia: un tentativo di costituzionalizzare il diritto della natura oppure un problematico rafforzamento dei riconoscimenti esistenti?
- Ylenia Maria Citino, Elementi per una razionalizzazione degli organi bicamerali conseguentemente alla riduzione dei parlamentari: il rilancio della vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti
- Convegno: La legislazione elettorale in Italia 2022 (05/10/2022)
- Nicola Pettinari, La positivizzazione normativa della ‘retorica della resilienza’. Riflessioni sulla crisi dei fondamenti pluralisti e sociali nel costituzionalismo italiano del tempo presente
- La scomparsa della professoressa Lorenza Carlassare
- AGCOM:DELIBERA 302/22/CONS
- Armando Lamberti, Dignità, eguaglianza e ragionevolezza nella recente giurisprudenza costituzionale sui diritti sociali degli stranieri
- Valerio Mori, ‘Esercitazioni’, sciocchezzuole e Spigolature. Volpicelli e un’invettiva contro Capograssi
- Giancarlo Rolla, Pensiero federale e federalizing processes
- Giovanni Chiola, La Costituzione ambientale in Italia: un tentativo di costituzionalizzare il diritto della natura oppure un problematico rafforzamento dei riconoscimenti esistenti?
- La scomparsa del prof. Maurizio Fioravanti
- Convegno “La crisi della democrazia statunitense:ragioni e prospettive”- lunedì 27 giugno 2002-ore 9,30
- Roberto Borrello, Relazione
- Convegno La crisi della democrazia statunitense 27 giugno 2022
- Dialoghi sull’ordinamento francese del XXI secolo:”Dopo le elezioni presidenziali e legislative del 2022″
- Rosaria Pirosa, Le ragioni della fiducia. Notazioni su un libro controcorrente
- Convegno: Livio Paladin Costituzionalista della Res Publica (24/11/2022)
- Convegno: “La nuova fase dell’integrazione europea”, Università del Molise (17-18/11/2022)
- Presentazione libro di C. Iannello “L’«interpretatio abrogans» dell’art. 32 della Costituzione”, Università degli Studi di Napoli Federico II (28/11/2022)
- Il lascito del costituzionalismo risorgimentale nella giuspubblicistica contemporanea, Istituto Storico Austriaco (15/12/2022)
- Convegno: Evoluzione del sistema elettorale e democrazia pluralista: il caso ungherese, Università di Roma Sapienza (30/11/2022)
- Bando Master in Istituzioni parlamentari “Mario Galizia” per consulenti d’Assemblea
- Incontro seminariale: Il Corvo bianco. Carl Schmitt davanti al nazismo, Villa Ruspoli (Aula Rossa) – Firenze (7/12/2022)
- Convegno internazionale di studi: Ambiente, Sostenibilità e Principi Costituzionali – Università degli Studi di Salerno (1-3/11/2022)
- Amalia Balaguer Pérez, La regulación europea de la economía circular en el ámbito alimentario
- Francesco Gabriele, Spigolature sull’unità nazionale (anche “temuta” e/o “rifiutata”) e il suo spirito
- Armando Lamberti, Ambiente, sostenibilità e principi costituzionali: questioni aperte e prospettive alla luce della legge cost. 1/2022
- Presentazione del volume di Lucia Annunziata “L’inquilino. Da Monti a Meloni: indagine sulla crisi del sistema politico” – Sapienza Università di Roma (15/02/2023, ore 15.00)
- Salvatore Mario Gaias, Il percorso di democratizzazione uzbeko necessita del sacrificio dell’autonomia del Karakalpakstan? Prime riflessioni sul progetto di revisione costituzionale uzbeko alla luce degli scontri di piazza del luglio 2022
- Antonio Riviezzo, Il clinamen solidaristico della Costituzione sospeso tra teoria e ideologia
- Giulia Sulpizi, “Eppur si muove”: timide riforme del Regolamento della Camera dei deputati
- Rosanna Fattibene, Una lettura ecocentrica del novellato articolo 9 della Costituzione
- Giulio Di Donato, Alle radici della cosa pubblica. Su Teologia politica e diritto di Geminello Preterossi
- Amalia Balaguer Pérez, La regulación europea de la economía circular en el ámbito alimentario
- Federico Casu, Carlo Michelstaedter e la dimensione giuridica
- Salvatore Mario Gaias, Il percorso di democratizzazione uzbeko necessita del sacrificio dell’autonomia del Karakalpakstan? Prime riflessioni sul progetto di revisione costituzionale uzbeko alla luce degli scontri di piazza del luglio 2022
- Ludovica Tripodi, La Corte dichiara il finanziamento “extra-FUS” al teatro Eliseo “incongruo”, “sproporzionato” e idoneo ad alterare la libera concorrenza
- Nicola Canzian, L’ultimo capitolo della saga del doppio cognome. Nota alla sentenza n. 131 del 2022 della Corte costituzionale
- Guerino Fares, Il c.d. diritto delle farmacie è presidio dell’art. 32 Cost.: nuove e significative conferme dalla Consulta
- AUSTRIA: Andrea De Petris, La rielezione di Alexander Van der Bellen a Presidente Federale: un fattore di stabilità istituzionale in tempi di crisi della politica
- CANADA: Andrea Fiorentino, Chiara Spiniello, La morte della Regina riapre il dibattito sulla monarchia, mentre si riaccendono tensioni nei rapporti centro-periferia e il Québec è travolto dallo “Tsunami Caquiste”
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Conseil National de la Refondation e Permanences citoyennes: nel contesto di un difficile rapporto tra Parlamento e Governo e di un sistema partitico frammentato e polarizzato, la legittimazione in Francia passa (ancora una volta) per l’appello alla democrazia partecipativa
- GERMANIA: Astrid Zei, Zone grigie e matite rosse: principi costituzionali e politiche di bilancio al vaglio del Tribunale costituzionale federale tedesco
- ISRAELE: Enrico Campelli, Il nuovo Parlamento israeliano e lo spettro della constitutional retrogression
- Marco Mandato, Giuliaserena Stegher, L’Italia dei numeri primi: le prime elezioni di settembre non solo consacrano Fratelli d’Italia come primo partito, ma portano alla nomina della prima Presidente del Consiglio
- Flavia Zorzi Giustiniani, La nuova direttiva europea per la cybersicurezza e un ulteriore ampliamento del diritto all’oblio digitale
- Maria Francesca Serra, La riforma dello sport: sviste, correttivi e “attenzione”
- POLONIA: Jan Sawicki, L’Esecutivo di destra sovranista si barcamena tra gli elogi dell’Unione europea per la sua politica sull’Ucraina e le sanzioni per la rule of law
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, La “permacrisis” del Governo britannico
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, La Costituzione ceca compie trent’anni, ma l’interesse del Paese è rivolto alle elezioni presidenziali di gennaio
- RUSSIA: Ilmira Galimova, L’inglobamento dei nuovi territori nella Federazione Russa e il ricorso alla mobilitazione “parziale”: verso una nuova fase dell’“operazione militare”?
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, La crisi permanente del Governo slovacco termina con la caduta del Governo Heger
- Ungheria: Simone Benvenuti, Tra condizioni geopolitiche sfavorevoli, recessione e stretta finanziaria, il Governo ungherese raggiunge l’accordo sul Piano di ripresa
- SPAGNA: Laura Frosina, La crisi costituzionale spagnola tra lawfare, conflitti tra i poteri e rischi di erosione delle istituzioni
- Rosario Strabone, Recensione a A. ANGELI, Lingue e identità nei paesi del Maghreb occidentale, Torino, Giappichelli, 2022, pp. 137
- Azzurra Baggieri, Recensione a S. MABELLINI, La tutela dei beni culturali nel costituzionalismo multilivello, Torino, Giappichelli, 2021, pp. 273
- Michele Deodato, Recensione a P. RIDOLA, Comparazione e storia. Scritti di storia costituzionale comparata, Napoli, Jovene, 2022, pp.154
- Luca Di Domenico, Recensione a L. VIOLANTE, Insegna Creonte. Tre errori nell’esercizio del potere, Bologna, Il Mulino, 2021, pp. 160
- Allegra Dominici, Recensione a O. SPATARO, Sindacato di legittimità costituzionale e legalità penale. Il delicato equilibrio tra ruolo della Corte costituzionale e discrezionalità del legislatore negli itinerari giurisprudenziali più recenti, Palermo, Palermo University Press, 2022, pp. 237*
- Emanuele Gabriele, Recensione a R. HAZELL – T. FOOT, Executive Power. The Prerogative, Past, Present and Future, Oxford, Hart Publishing, 2022, pp. 343*.
- Rosa Iannaccone, Recensione a G. PALOMBINO, Il Principio di equità generazionale. La tutela costituzionale del futuro, Milano, Mondadori, 2022, pp. 270*
- Giacomo Palombino, Recensione a F. BALAGUER CALLEJÓN, La constitución del algoritmo, Zaragoza, Fundación Manuel Giménez Abad, pp. 206
- Luca Amedeo Savoia, Recensione a C. BASSU, M. BETZU, F. CLEMENTI, G. COINU, Diritto costituzionale degli Stati Uniti d’America. Una introduzione, Torino, Giappichelli, 2022, pp. 208
- Ludovica Tripodi, Recensione a A. PERTICI, Presidenti della Repubblica. Da De Nicola al secondo mandato di Mattarella, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 232 *
- Valeria Vanacore, Recensione a M. VERGA, Alla morte del re. Sovranità e leggi di successione nell’Europa dei secoli XVII-XVIII, Roma, Salerno Editrice 2020, pp.180*
- Eleonora Iannario, Minoranze, diritti e cittadinanza: considerazioni sul caso baltico. A proposito del recente volume di Lino Panzeri, Nazione e cittadinanza nelle Repubbliche baltiche. Profili costituzionali e sovranazionali, Napoli, Editoriale scientifica, 2021, pp. 196
- Roberto Borrello, La par condicio nella campagna elettorale delle elezioni politiche del 25 settembre 2022: profili generali e alcuni casi specifici
- Stefano Ceccanti, Tre osservazioni e un quesito sul volume di Sandro Guerrieri “Costituzioni allo specchio. La rinascita democratica in Francia e in Italia dopo la liberazione”
- Maria Sofia Corciulo, In tema di Costituenti: Francia e Italia (1945-1947)
- Leonardo Rapone, Costituzioni alla prova della politica
- Giovanni Guzzetta, La necessaria connessione tra sistema elettorale e riforma costituzionale
- Giovanni Tarli Barbieri, Il voto degli italiani all’estero alla prova delle elezioni del 2022
- Marta Addis, L’intelligenza artificiale, un monopolio maschile?
- Giornata di studi in memoria di Maurizio Fioravanti “Lo Stato costituzionale: Radici e prospettive” – Firenze (10/03/2023)
- Fernando Venturini, Per una nuova amministrazione della Camera dei deputati repubblicana: storia della “riforma Cosentino”
- Paola Piciacchia, Le origini della IV Repubblica: due profonde differenze dal processo costituente italiano
- Francesco Gabriele, Spigolature sull’unità nazionale (anche “temuta” e/o “rifiutata”) e il suo spirito
- Nomos 3-2022
- Mario Caravale, Libertà, Costituzione formale e materiale nella ricostruzione storica di Franco Scoca
- Giuseppe de Vergottini, Il ruolo della Costituzione nel processo storico risorgimentale
- Paolo Ridola, La “questione costituzionale” nella storia del Risorgimento. A proposito di “Costituzione e Risorgimento” di Franco G. Scoca
- Simone Benvenuti, Elementi di continuità storica nelle dinamiche costituzionali ungheresi
- Stefano Ceccanti, Sistema elettorale e democrazie difficili
- Fulco Lanchester, Introduzione
- Fulco Lanchester, Alle radici dell’ideologia costituzionale ungherese: la Sacra Corona di Ungheria
- Franco Gaetano Scoca, Osservazioni a margine del dibattito e ringraziamenti
- Stefano Ceccanti, Firme elettroniche anche per la presentazione delle liste elettorali: il salto da fare nella spid democracy, come e perché
- Sandro Guerrieri, Due Repubbliche a confronto: Francia e Italia nel secondo dopoguerra
- Andrea Ungari, Monarchia sabauda e Italia liberale: parlamentarizzazione del sistema o ibridismo costituzionale?
- Jan Sawicki, La democrazia illiberale come democrazia ipermaggioritaria: un concetto che divora se stesso? Riflessioni a partire dal caso ungherese
- Fanni Tanács-Mandák, La presidenzializzazione del sistema politico ungherese
- Astrid Zei, Conclusioni: quel tram chiamato democrazia iper-maggioritaria
- Fulco Lanchester, Un’esperienza utile anche per l’oggi
- Francesco Bonini, La “cuginanza” franco-italiana
- Antonio Riviezzo, Il clinamen solidaristico della Costituzione sospeso tra teoria e ideologia
- Armando Lamberti, Ambiente, sostenibilità e principi costituzionali: questioni aperte e prospettive alla luce della legge cost. 1/2022
- Giovanni Terrano, La cittadinanza tra i diritti dell’uomo e i diritti del cittadino
- Pasquale Iasuozzo, Considerazioni su politica e magistratura nella transizione dall’esperienza liberale a quella fascista
- Fulco Lanchester, Giuseppe Chiarelli, un innovatore nella continuità
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Gli Stati Uniti verso un ritorno alla normalità: Le elezioni di midterm del 2022 e la rivincita della democrazia
- Fulco Lanchester, Giuseppe Chiarelli, un innovatore nella continuità
- Convegno “Democrazia e costituzionalismo. In ricordo di Lorenza Carlassare” – Università di Padova (1/04/2023, ore 9.30)
- Lorenzo Chieffi, Pace e guerra nel dibattito alla Costituente. Storicizzazione ed evoluzione interpretativa di principi fondamentali a contenuto vincolante
- Camilla Della Giustina, La videosorveglianza “reale” del lavoratore approda alla Corte Edu. Il caso Affaire florindo de almeida vasconcelos gramaxo c. Portugal
- Salvatore Mario Gaias, La tauromachia tra retroguardie antropocentriche, diritti degli animali e patrimonio culturale immateriale. Il caso spagnolo e messicano a confronto
- Armando Lamberti, Giustizia e misericordia: una sfida per il diritto costituzionale nel prisma della dignità della persona umana
- Niccolò Ferracuti, Ai confini della libertà di autodeterminazione: esiste un diritto a morire con dignità?
- The DIGITAL SERVICES ACT (DSA). INTERNATIONAL ASPECTS – Università degli Studi di Urbino (17/05/23)
- Presentazione del volume di C. Martinelli “La Brexit e la Costituzione britannica. Come e perché il Regno Unito è uscito dall’Unione Europea” – Sapienza Università di Roma (03/05/23)
- Presentazione del volume di R. Romanelli “L’Italia e la sua Costituzione. Una storia” – Sapienza Università di Roma (11/05/23)
- Valeria De Santis, La Costituzione della transizione ecologica. Considerazioni intorno al novellato art. 41 della Costituzione
- Premio Giancarlo Doria per una tesi di dottorato 2023
- Présentation du livre du Francisco Balaguer Callejón, Droit constitutionnel de l’Espagne, Bruylant, 2022 CY Cergy Paris Université, 3 juin 2023, 11h30
- I servizi locali tra pubblico e privato. L’infinita transizione verso il mercato – Università degli Studi Suor Orsola Benincasa (7-8/06/23)
- Maria Borrello, Consenso e violenza sessuale: tra normatività e problematicità
- Giuliaserena Stegher, Da cittadini elettori a cittadini consumatori: osservazioni sull’importanza di regolare le campagne elettorali sui social media
- Licia Cianci, Il diritto ad essere informati alla prova delle strategie di microtargeting per la comunicazione politica
- Rassegna di giurisprudenza. Schede di lettura (n. 1/2023)
- Marco Podetta, “(In)governabilità” e riforme: dal pensiero di Serio Galeotti ad una certa idea di “presidenzialismo” rilanciata in avvio della XIX Legislatura
- Nicola Lupo, Una sentenza che fa chiarezza sulle fonti del diritto in tema di vitalizi-pensioni dei parlamentari e che richiama gli organi di autodichia del senato alle loro responsabilità
- Stefano Bargiacchi, In materia di insindacabilità la corte consolida la giurisprudenza del nesso funzionale
- Alessandro De Nicola, La Corte costituzionale torna sulle disposizioni “intruse” o “estranee” inserite in sede di conversione del decreto-legge: appunti a margine della sentenza n. 245 del 2022
- Roberta Lugarà, Lussemburgo locuta, causa finita? la Corte costituzionale sul caso Lexitor
- Leonardo Pace, Le vaccinazioni obbligatorie per i militari: fra elencazione legislativa e controllo di ragionevolezza scientifica. Osservazioni alla sentenza n. 25 del 2023
- Dario Martire, Il differimento della riforma Cartabia alla Consulta. Profili critici dell’ordinanza di rimessione del Tribunale di Siena
- Federico Savastano, L’autorità nazionale per i diritti umani: vecchi percorsi e nuove ipotesi per un organismo che non riesce a vedere la luce
- Giacomo Mingardo, Le Sezioni Unite si pronunciano (nuovamente) sulla gestazione per altri: è stato detto davvero tutto?
- Casimiro Coniglione, L’utilizzo dei big data in ambito politico-elettorale e il loro impatto sulla democrazia rappresentativa
- Presentazione del volume di P. Armaroli “I senatori a vita visti da vicino. Da Andreotti a Segre, da Fanfani a Spadolini” – Sapienza Università di Roma (21/06/2023)
- Armando Lamberti, Giustizia e misericordia: una sfida per il diritto costituzionale nel prisma della dignità della persona
- Andrea De Petris, Recensione a C. SBAILÒ, Europe’s Call to Arms. Philosophical Roots and Public Law Profiles of the Confrontation with the Monster of the 21st Century: Westernization without Democratization, Baden-Baden, Nomos Verlag, 2023, pp. 171
- Giuliaserena Stegher, Da cittadini elettori a cittadini consumatori: osservazioni sull’importanza di regolare le campagne elettorali sui social media
- Mario Carta, La tutela effettiva dei singoli nell’ordinamento comunitario: il contributo del prof. Tesauro
- Eleonora Iannario, Oltre la nazione: cittadinanza e cittadinanze nell’Unione europea. Brevi riflessioni a partire dal volume Cittadinanza europea e cittadinanza nazionale. Sviluppi normativi e approdi giurisprudenziali, a cura di A. Di Stasi, M. C. Baruffi e L. Panella, Editoriale scientifica, 2023
- Chiara Arruzzoli, Recensione a C. IANNELLO, L’interpretatio abrogans dell’art. 32 della Costituzione. L’obbligo vaccinale per il Sars-Cov-2 e le ordinanze di rinvio alla Consulta, Napoli, Editoriale Scientifica, 2022, pp. 133
- Ilaria De Gasperis, Recensione a E. CARDI, Mercati e Istituzioni in Italia, Torino, Giappichelli, V edizione, 2022, pp. 294
- Rosa Iannaccone, Recensione a D. AMIRANTE, Costituzionalismo ambientale. Atlante giuridico per l’Antropocene, Bologna, il Mulino, 2022, pp. 273
- Mauro Luciano Malo, Recensione a F. BONINI, S. GUERRIERI, S. MORI, M. OLIVETTI (a cura di), Il settennato presidenziale. Percorsi transnazionali e Italia repubblicana, Bologna, Il Mulino, 2022, pp. 331
- Fulco Lanchester, Un constitutionnaliste espagnol pour l’Europe. À propos F. Balaguer Callejón, Droit constitutionnel de l’Espagne, Préface de J. Arlettaz et F. Picod, Bruxelles, Lefebvre Sarrut-Bruylant, 2022
- Emanuele Gabriele, Recensione a C. Martinelli, La Brexit e la Costituzione britannica. Come e perché il Regno Unito è uscito dall’Unione Europea, Torino, Giappichelli, 2023, pp. 345
- Armando Lamberti, Recensione a M. Panebianco, Il neo-stato euro-globale. Il case Russia v. Ucraina, Napoli, Editoriale Scientifica, 2022, pp. XII – 324
- Giulia Renzi, Recensione a M. Rubechi, I decreti del Presidente. Studio su d.P.C.m., atti normativi del governo e dinamiche decisionali, Torino, Giappichelli, 2022, pp. 222
- Valeria Vanacore, Recensione a N. Cox, The Royal Prerogative and Constitutional Law. A Search for the Quintessence of Executive power, Londra-New York, Routledge, 2021, pp. 272
- Democrazia, pluralismo, Costituzione: per gli 80 anni di Gustavo Zagrebelsky – Università di Torino (15-16/06)
- The Routledge Handbook of Parliamentary Administrations – Luiss (16/06)
- Licia Cianci, Il diritto ad essere informati alla prova delle strategie di microtargeting per la comunicazione politica
- Domenicantonio Fausto, La tradizione italiana di finanza pubblica e la scuola di Public Choice
- Lorenzo Infantino, In ricordo di Domenico Da Empoli
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, A cinque anni dall’assassinio di Ján Kuciak e Martina Kušnírová, naufragano le promesse di rinascita della Slovacchia, che si avvia verso elezioni anticipate prefigurando uno scenario polacco-ungherese
- Salvatore Mario Gaias, La tauromachia tra retroguardie antropocentriche, diritti degli animali e patrimonio culturale immateriale. Il caso spagnolo e messicano a confronto
- Marco Podetta, “(In)governabilità” e riforme: dal pensiero di Serio Galeotti ad una certa idea di “presidenzialismo” rilanciata in avvio della XIX Legislatura
- Federico Nania, La Retained EU Law e la sua interpretazione: spunti di riflessione a partire da due decisioni della Corte di Appello d’Inghilterra e Galles
- Cristina Levorato, Sulla titolarità di un indirizzo politico del Presidente della Repubblica nella formazione, rectius nelle crisi di Governo
- Giacomo Mingardo, Le Sezioni Unite si pronunciano (nuovamente) sulla gestazione per altri: è stato detto davvero tutto?
- AUSTRIA: Andrea De Petris, L’Austria alle prese con il caro affitti, ma non passa il freno ai canoni di locazione
- CANADA: Andrea Fiorentino, Il “vortice” dei rapporti centro-periferia tra conflitto e cooperazione: lo scontro sulla notwithstanding clause e l’intesa sull’assistenza sanitaria
- Erik Furno, Il settennato presidenziale tra rieleggibilità e semestre bianco
- FRANCIA: Paola Piciacchia, La riforma delle pensioni in Francia: forza (e debolezza) del parlamentarismo razionalizzato nel contesto del presidenzialismo minoritario
- GERMANIA: Astrid Zei, La tormentata ricerca di un giusto equilibrio tra principi nella legislazione elettorale tedesca
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Il Windsor Framework e i difficili equilibri post Brexit
- RUSSIA: Ilmira Galimova, La Russia ad un anno dall’avvio dell’“operazione speciale”: l’introduzione della coscrizione elettronica e le preparazioni nei territori alla campagna elettorale di settembre
- SPAGNA: Laura Frosina, Le nuove frontiere dei diritti in Spagna tra autodeterminazione individuale e uguaglianza sostanziale
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, L’ordinamento statunitense verso le presidenziali del 2024. Un codice etico per la Corte suprema? Alcune considerazioni preliminari
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, La questione accademica torna al centro della scena dopo la sospensione del programma Erasmus per alcuni atenei ungheresi
- Flavia Zorzi Giustiniani, Il Cyber Solidarity Act e la sentenza C-154/21 della Corte di giustizia UE
- Maria Francesca Serra, Una diversa prospettiva: lo sport e i diritti umani
- Marco Mandato, Giuliaserena Stegher, La “luna di miele” del centro destra conforta il dialogo sulle riforme
- Casimiro Coniglione, L’utilizzo dei big data in ambito politico-elettorale e il loro impatto sulla democrazia rappresentativa
- Aniello Formisano, La tendenziale convergenza della Corte costituzionale e del Presidente della Repubblica nelle situazioni di emergenza
- Umberto Ronga, La sostenibilità ambientale nella transizione ecologica e digitale del PNRR. Un primo bilancio
- Federico Savastano, L’Autorità nazionale per i diritti umani: vecchi percorsi e nuove ipotesi per un organismo che non riesce a vedere la luce
- Maria Borrello, Consenso e violenza sessuale: tra normatività e problematicità
- Myriam Caroleo Grimaldi, Un’inesplorata frontiera della responsabilità sanitaria
- Pietro Selicato, La prospettiva del diritto tributario nel pensiero di Domenico Da Empoli
- Guido Stazi, Domenico da Empoli e le scelte pubbliche come bussola delle democrazie liberali
- Angelo Maria Petroni, Da Empoli e la compresenza di Public Choice e di Constitutional Political
- Massimo Di Matteo, L’approccio teorico alla concorrenza Di Attilio da Empoli e di Paolo Sylos Labini: un breve confronto suggerito dalle domande di Domenico da Empoli
- Fulco Lanchester, La contabilità di Stato tra diritto ed economia
- Giuseppe Vegas, Domenico Da Empoli e la finanza pubblica. Una significativa incursione nel mondo della contabilità di Stato.
- Stefano Da Empoli, Il viaggio intellettuale di Domenico Da Empoli: un profilo bio-bibliografico
- Gordon L. Brady, Domenico da Empoli: a “spore” of Italian public finance and public choice
- Jan Horst Keppler, Domenico da Empoli (1941-2016): Economist, historian of thought and diplomat
- Camilla Della Giustina, La videosorveglianza ‘reale’ del lavoratore approda alla Corte EDU. Il caso Affaire florindo de almeida vasconcelos gramaxo c. Portugal
- Sergio Pignataro, Organi di governo e principio democratico nelle Città metropolitane: una questione ancora aperta
- Niccolò Ferracuti, Ai confini della libertà di autodeterminazione: esiste un diritto a morire con dignità?
- Lorenzo Chieffi, Pace e guerra nel dibattito alla Costituente. Storicizzazione ed evoluzione interpretativa di principi fondamentali a contenuto vincolante
- Valeria De Santis, La Costituzione della transizione ecologica. Considerazioni intorno al novellato art. 41 della Costituzione
- Nomos 1-2023
- Emma Galli, Giampaolo Garzarelli, Introduzione
- Alberto Randazzo, Intervista a Francisco Balaguer Callejón. La Costituzione dell’algoritmo
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, Petr Pavel è il nuovo Presidente della Repubblica Ceca e conferma una lettura attivista del proprio ruolo
- POLONIA: Jan Sawicki, La paralisi autoinflitta della giustizia costituzionale come ultimo paradosso della svolta illiberale
- ISRAELE: Enrico Campelli, Lo scontro sulle ipotesi di riforma giudiziaria
- Irene Valentino, Oltre le formule: intorno alla ‘polidimensionalità’ dei sistemi elettorali
- Armando Lamberti, Pandemia, approccio precauzionale e diritti fondamentali: normativa emergenziale e giurisprudenza costituzionale tra punti fermi e criticità diffuse
- Rassegna di giurisprudenza. Schede di lettura (n. 2/2023)
- Stefano Ceccanti, Recensione a C. García De Andoin, Fernando de Los Rios. La construcción del Estado Laico, Valencia, Tirant Humanidades, 2023, pp. 866
- Convegno “Mario Nigro: giurista della complessità”, 4-5 ottobre 2023, San Fili (CS)
- Costanza Nardocci, Una strozzatura della via incidentale? Sulla preclusione e non riproposizione della questione di costituzionalità “identica”. In margine a Corte costituzionale n. 247 del 2022
- Edoardo Caterina, La misura di prevenzione personale del divieto di utilizzo del telefono cellulare tra Corte costituzionale e legislatore. Osservazioni su Corte costituzionale n. 2 del 2023 e sulle disposizioni introdotte successivamente al “Decreto Caivano”
- Antonio Iannuzzi, Vaccinazioni obbligatorie, dati scientifici e consenso informato: a margine delle sentenze n. 14 e 15 del 2023 della Corte costituzionale
- Domiziano Pierantoni, Erroneo presupposto interpretativo, interpretazione conforme a Costituzione e tecniche decisorie del Giudice delle leggi: appunti a margine della sentenza n. 105 del 2023
- Riccardo Guiglia, La Corte costituzionale sui vitalizi dei parlamentari. Una cronaca ragionata delle sentenze n. 126 del 2023 e n. 237 del 2022
- Paolo Armaroli, Due repliche
- Giulia Caravale, Senatori a vita e questioni aperte sulla rappresentanza
- Paolo Carnevale, Guardare da vicino quel che… da vicino è visto
- Anna Maria De Luca, Recensione a G. GALLONE, Riserva di umanità e funzioni amministrative, Padova, Cedam Wolters Kluwer, 2023, pp. 284
- Luca di Domenico, Città oltre lo Stato ovvero Città entro lo Stato? Alcune riflessioni a partire dal volume La Città oltre lo Stato, a cura di F. Pizzolato, G. Rivosecchi e A. Scalone, Torino, Giappichelli, 2022
- Chiara Arruzzoli, Recensione a R. H. Thaler e C. R. Sunstein, Nudge. La spinta gentile. L’edizione definitiva, Milano, Feltrinelli, 2022, pp. 312
- Andrea Fiorentino, Recensione a L.A. Nocera, Costituzionalismo differenziale e identità indigene. Il laboratorio boliviano nella comparazione, Milano, Milano University Press, 2022, pp. 183
- Stefano Ceccanti, Recensione a C. García de Andoin, Fernando de Los Rios. La construcción del Estado Laico, Valencia, Tirant Humanidades, 2023, pp. 866
- Federico Serini, Alcune considerazioni sulla regolazione delle manifestazioni di pensiero false on-line tra poteri pubblici e privati a margine del volume di Silvia Sassi “Disinformazione contro Costituzionalismo”, Napoli, Editoriale scientifica, 2021, pp. 228
- Davide Lanfranco, Recensione a M. Croce, A. Salvatore (a cura di), Carl Schmitt Costituzione e Istituzione, Macerata, Quodlibet Ius, 2022, pp. 173
- Juan Fernando Segovia, Recensione a R. Di Marco, Diritti e “nuovi” diritti, Torino, Giappichelli, 2021, pp. 384
- Antonio Smurro, Recensione a L. Chieffi, Salute, Regioni e questione meridionale, Torino, Giappichelli, 2022, pp. 138
- Valeria Vanacore, Recensione a L. Valent, La “Lady di ferro”, Margaret Thatcher tra politica interna e politica estera (1979 – 1990), Milano, FrancoAngeli, 2022, pp. 190
- Elena Cattaneo, Dieci anni tra scienza e politica
- Luigi Ciaurro, I senatori a vita al vaglio di Paolo Armaroli
- Stefano Ceccanti, Armaroli sui senatori a vita: l’importanza della controfirma ministeriale, dell’imprinting costituzionale e il problema aperto dell’integrazione della rappresentanza
- AUSTRIA: Andrea De Petris, Gli scandali della ÖVP avvantaggiano la FPÖ e condizionano le future alleanze politiche
- CANADA: Andrea Fiorentino, Trudeau punta alle prossime elezioni e opera un “rimpastone” per dare nuovo slancio all’azione di Governo
- Flavia Zorzi Giustiniani, L’entrata in vigore della convenzione di Malabo sulla sicurezza informatica e la protezione dei dati personali e la pronuncia della Corte di giustizia europea nel caso Meta Platforms (causa c-252/21)
- FRANCIA: Paola Piciacchia, I cento giorni di Macron dalla riforma delle pensioni: tra disordini sociali, rimpasto di governo, indebolimento in politica estera e la necessità di un appello ai partiti
- ISRAELE: Enrico Campelli, L’“irragionevole” emendamento israeliano e l’approvazione della prima parte della riforma giudiziaria: cronaca di una battaglia
- Giuliaserena Stegher, Il Presidente del Consiglio tra giustizia e lavoro, mentre rafforza la sua leadership in politica estera
- MESSICO: Rosa Iannaccone, La parabola della riforma elettorale in Messico
- Marco Mandato, L’azione politico-amministrativa dei Ministeri e lo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un primo inquadramento
- POLONIA: Jan Sawicki, Verso le elezioni politiche di ottobre: una scelta tra due forme di Stato, con quattro referendum che indicano la strada
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Contempt of Parliament e nemesi di un Premier
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, Tra preoccupazioni per la sicurezza e politiche di austerità la Repubblica Ceca continua a vivere una fase di difficoltà dopo la fine dell’era Zeman
- RUSSIA: Ilmira Galimova, La Russia che premia gli eroi e punisce i traditori: dalla fallita rivolta all’organizzazione delle elezioni nei nuovi territori e alle ultime iniziative della Duma in vista della coscrizione autunnale
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, Senza sostegno parlamentare, il primo Governo tecnico della Slovacchia traghetta un Paese iper-polarizzato verso le elezioni di fine settembre
- SPAGNA: Laura Frosina, Bipolarismo, polarizzazione e Governi di coalizione: i nuovi elementi della politica spagnola
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, La riforma etica della Corte Suprema ad un punto di svolta
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, Nulla di nuovo sotto il sole. L’interminabile conflitto con le istituzioni europee continua a dominare gli sviluppi costituzionali ungheresi
- Maria Francesca Serra, La riforma del lavoro sportivo
- Fulco Lanchester, I senatori a vita e il barone di Münchhausen
- Nicola Lupo, Un bel ritratto di tutti i senatori a vita dell’Italia repubblicana, tra cronaca istituzionale, storia parlamentare e diritto costituzionale
- Fabio Tarantini, La riforma degli artt. 9 e 41 della Costituzione e il contributo di Alberto Predieri all’idea di ‘Paesaggio’
- Nunzio Mario Tritto, La tutela della privacy nell’ambito delle attività della Corte dei Conti
- Ernesto Bettinelli, Ragionando con il giovane Galeotti sulla “posizione costituzionale del Presidente della Repubblica”
- Franco Sciarretta, La clausola di buona fede nel nuovo codice dei contratti pubblici
- Gianmatteo Sabatino, La questione di Taiwan e le sue implicazioni giuridiche. Note minime
- GERMANIA: Astrid Zei, In attesa che il Tribunale costituzionale federale si pronunci sulle regole del gioco democratico
- Andrea Ridolfi, Una rilettura di Roe v. Wade a mezzo secolo di distanza: judicial activism o sentenza ragionevole?
- Armando Lamberti, Pandemia, approccio precauzionale e diritti fondamentali: normativa emergenziale e giurisprudenza costituzionale tra punti fermi e criticità diffuse
- Irene Valentino, Oltre le formule: intorno alla ‘polidimensionalità’ dei sistemi elettorali
- Nomos 2-2023
- Nicoletta Laurenti Collino, Adriatic Memories, A Troubled Intercultural Journey in the Political-Legal History of Trieste and Friuli Venezia Giulia
- Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società, Presentazione del volume di Giuliano Amato e Donatella Stasio – Sapienza Università di Roma (16/11)
- Presentazione del volume di Enzo Cheli, Costituzione e politica – Sapienza Università di Roma (15/11)
- Rosa Iannaccone, Processi costituenti e disegno istituzionale nel Messico pre-rivoluzionario
- Giulia Caravale, The Smith Commission and the 2016 Scotland Act
- Giuliaserena Stegher, Cronache sulle riforme istituzionali – XIX Legislatura
- Paolo Carnevale, Tre variazioni sul tema dei rapporti Corte costituzionale-legislatore rappresentativo
- Lio Sambucci, Le limitazioni alla responsabilità contabile e al controllo concomitante della Corte dei conti ovvero “buio e controbuio”: se il legislatore gioca d’azzardo con le riforme amministrative
- Stefano Ceccanti, Recensione a M. Marchi, Presidenzialismo a metà. Modello francese, passione italiana, Bologna, Il Mulino, 2023, pp. 272
- Stefano Ceccanti, Recensione a G. Formigoni, P. Pombeni, G. Vecchio, Storia della Democrazia cristiana. 1943-1993, Bologna, Il Mulino, 2023, pp. 720
- Rassegna di giurisprudenza. Schede di lettura (3/2023)
- Angelo Jr. Golia, Dopo la disaggregazione. La sent. n. 159/2023 come “amministrazione diplomatica” tra argomentazione giuridica e giustizia costituzionale.
- Francesca Fuscaldo, Alea, contratti aleatori, aleatorietà e rischio. L’applicabilità della rescissione in stato di bisogno e in stato di pericolo ai contratti aleatori e la natura giuridica del contratto di assicurazione
- Nicoletta Laurenti Collino, Adriatic Memories: A Troubled Intercultural Journey in the Political-Legal History of Trieste and Friuli Venezia Giulia
- Quirino Camerlengo, Il Presidente della Repubblica, la coesione sociale, le onorificenze: spunti di riflessione
- G. D’Alessandro, Corte costituzionale e delegificazione regionale in assenza di un’idonea e adeguata determinazione legislativa delle norme regolatrici della materia.
- Ylenia Maria Citino, Prime riflessioni sul “nudge” come tecnica di intervento nel diritto costituzionale
- F. Angelini, La Corte costituzionale mette al centro nei percorsi di PMA il corpo della donna e conferma l’irreversibilità del consenso dell’uomo dopo la formazione degli embrioni. Commento alla sentenza n. 161 del 2023.
- Luca Bartolucci, Recensione a G. Melis, A. Natalini (a cura di), Governare dietro le quinte. Storia e pratica dei gabinetti ministeriali, Bologna, Il Mulino, 2023, pp. 202
- Stefano Ceccanti, Recensione a G. Formigoni, P. Pombeni, G. Vecchio, Storia della Democrazia cristiana. 1943-1993, Bologna, Il Mulino, 2023, pp. 720
- Stefano Ceccanti, Recensione a M. Marchi, Presidenzialismo a metà. Modello francese, passione italiana, Bologna, Il Mulino, 2023, pp. 272
- Casimiro Coniglione, Recensione a A. Lo Giudice, Il dramma del giudizio, Milano-Udine, Mimesis, 2023, pp. 202.
- Davide Lanfranco, Recensione a T. Boeri, R. Perotti, PNRR. La grande abbuffata, Milano, Feltrinelli, 2023, pp. 208
- Carlo Mazzoleni, Recensione a A. Di Stasi, R. Cadin, A. Iermano e V. Zambrano (a cura di), Donne migranti e violenza di genere nel contesto giuridico internazionale ed europeo, Napoli, Editoriale Scientifica, 2023, pp. 903
- Simone Pitto, Recensione a L. Scaffardi, G. Formici (eds.), Novel Foods and Edible Insects in the European Union: An Interdisciplinary Analysis, Cham, Springer Nature, 2022, pp. 177
- Rosa Iannaccone, Processi costituenti e disegno istituzionale nel Messico pre-rivoluzionario
- Lio Sambucci, Le limitazioni alla responsabilità contabile e al controllo concomitante della Corte dei conti ovvero “buio e controbuio”: se il legislatore gioca d’azzardo con le riforme amministrative
- Armando Saitta, Recensione a L. VIOLINI (a cura di), One Health. Dal paradigma alle implicazioni giuridiche, Torino, Giappichelli, 2023, pp. 169
- Giovanni Terrano, A. CELOTTO, Recensione a A. Celotto, Fondata sul lavoro, Milano, Mondadori, 2022, pp. 173
- Valeria Vanacore, Recensione a A. PORTINARI, Donne in politica. Dalle suffragette all’attuale rappresentanza femminile, Milano, FrancoAngeli, 2022, pp. 180
- Emanuele Gabriele, Recensione a L.M. PEPE, Costituzionalismi senza Costituzioni. L’esperienza scozzese nel diritto comparato, Milano, Wolters Kluwer – Cedam, 2023, pp. 310
- Massimo Siclari, Il contributo di Giuseppe Ferrari sulle riforme istituzionali tra gli anni ’70 e gli anni ’90
- Enzo Cardi, Mario Nigro: lo studioso, il secolo e l’impegno civile
- Roberto Borrello, Giuseppe Guglielmo Floridia: La comparazione diacronica
- Sabino Cassese, Mario Nigro: un ricordo trent’anni dopo
- Daria De Pretis, Mario Nigro. Giurista della complessità
- Giacinto Della Cananea, Mario Nigro riformatore: la legge sul procedimento amministrativo
- Fulco Lanchester, Due giuspubblicisti calabresi
- Fabio Giglioni, L’uso della Costituzione nell’opera di Mario Nigro
- Margherita Ramajoli, Dal provvedimento al procedimento amministrativo e ritorno. Rileggendo Mario Nigro
- Paola Chirulli, Processo e sostanza nel pensiero di Mario Nigro
- Anna Romeo, Procedimento e organizzazione negli studi di Mario Nigro: l’attualità del giurista
- Luisa Avitabile, Michele Barillari, un poliedrico filosofo del diritto
- Giulia Caravale, Salvatore Foderaro, giuspubblicista e politico calabrese
- Pietro Giuseppe Grasso, Giuseppe Ferrari e il senso dello Stato
- Roberta Picardi, L'”Hegelismo europeo” di Armin Von Bogdandy
- Fulco Lanchester, Il percorso di Enzo Cheli e i progetti di elezione diretta del Presidente del Consiglio
- Andrea Ridolfi, Luigi Palma e l’indirizzo storico-politico(con particolare riferimento al potere elettorale ed al ruolo del monarca nell’ordinamento statutario)
- Lorenzo F. Pace, L’Unione europea e la sua “società”: “rinascimento del repubblicanesimo” o “organizzazione sovranazionale”?
- Roberta Calvano, Una prima lettura del progetto di legge di revisione costituzionale sul “premierato”, alla luce delle pagine di “Costituzione e politica” di Enzo Cheli
- Andrea Manzella, Osservazioni sui tre punti chiave del paradigma di Enzo Cheli
- Stefano Ceccanti, Il libro di Enzo Cheli: consensi e riserve
- Luigi Ciaurro, Vincenzo Miceli e il Diritto parlamentare
- Francesco Clementi, Qualche annotazione su “Costituzione e politica“ di Enzo Cheli: ossia quando il merito, è anzitutto metodo
- Enzo Cheli, Costituzione e politica. Appunti per una nuova stagione di riforme costituzionali
- Paolo Ridola, Costantino Mortati, la “costituzione in senso materiale”, la Costituzione repubblicana. Spunti di riflessione
- Roberto D’Orazio, A proposito delle “matrici calabresi” di Costantino Mortati
- Giacinto della Cananea, Il diritto pubblico della società europea
- Hilde Caroli Casavola, Il cambiamento strutturale del diritto pubblico europeo e la costruzione di una società europea democratica
- Alberto Lucarelli, Per un’Europa politica
- Fulco Lanchester, Il costituzionalismo di Armin von Bogdandy
- Massimo Luciani, Cinque problemi relativi al costituzionalismo
- Armin von Bogdandy, L’emergere e la democratizzazione della società europea una nuova lettura del diritto pubblico europeo
- Daniele D’Alessandro, La storicità della giurisdizione amministrativa e il ruolo creativo del giudice
- Fulco Lanchester, Quattro convegni su problematiche e sfide convergenti
- Francesco Raniolo, “Una, nessuna, centomila”. Alla ricerca della Scienza dell’Amministrazione
- Fabio Giglioni, La complessità di Mario Nigro
- Fulco Lanchester, Una premessa
- Simone Torricelli, Mario Nigro e l’interesse legittimo
- Francesco Manganaro, Giustizia amministrativa: un manuale innovativo
- Paolo Bianchi, Leggende e miti del costituzionalismo globale
- Stefano Ceccanti, Le basi materiali del costituzionalismo
- Giulia Mannarini, L’utilizzo del referendum in materia elettorale in una prospettiva comparata: Italia e Regno Unito
- AUSTRIA: Andrea De Petris, La legge sull’emittenza radiotelevisiva pubblica viola i requisiti di indipendenza e pluralismo
- CANADA: Andrea Fiorentino, Un bilancio di fine anno: le difficoltà del Governo Trudeau, le vulnerabilità del sistema democratico e le tensioni tra centro e periferie
- ISRAELE: Enrico Campelli, Muoia Sansone con tutti i Filistei: il 7 ottobre, la guerra e l’inedito intervento della Corte
- POLONIA: Jan Sawicki, La vittoria elettorale di un’ampia coalizione liberal-democratica come sfida lanciata a un regime illiberale consolidato
- Gaetano Azzariti, (Ri)globalizzazione attraverso i diritti
- Laura Fabiano, Le costituzioni razionalizzate degli anni venti in Europea centro orientale: laboratori costituzionali per le democrazie del secondo dopoguerra
- Francisco Balaguer Callejón, Il futuro del costituzionalismo in un mondo (ri)globalizzato: mediazioni negative nella globalizzazione frammentata
- Rainer Arnold, Costituzionalismo e globalizzazione: alcune riflessioni
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, La sentenza R (Tortoise Media) v. Conservative Party sull’elezione del leader e le fratture interne al Partito conservatore
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, Il Governo ceco in crisi di consenso affronta scelte difficili in materia di bilancio
- Jacopo Sportoletti, Il Golden Power, tra compatibilità europea e prospettive di riforma
- Astrid Zei, Theo Öhlinger, un costituzionalista europeo
- Angela Di Gregorio, Un ricordo di Felice Carlo Besostri
- Giuseppe Allegri, Il futuro anteriore di Antonio Negri
- Giuseppina Agata di Guardo, A bulwark against corruption in public administration: A rawlsian ethical approach, quality of regulations and a focus on the model of law commissions
- Caterina Di Costanzo, ‘Mitologie costituzionali contemporanee’. Alcuni spunti di analisi costituzionale a partire dal mito platonico della caverna
- Linda Brancaleone, Noterelle sul femminismo giuridico. Un percorso filosofico
- Daniele Camoni, London vetoes Edinburgh? Considerazioni costituzionali sul “veto” britannico al Gender Recognition Reform (Scotland) Bill
- Paolo Carnevale, Tre variazioni sul tema dei rapporti Corte costituzionale-legislatore rappresentativo
- RUSSIA: Ilmira Galimova, La Russia saluta il 2023: mentre si tirano le somme del secondo anno dell’“operazione militare speciale” il Cremlino si prepara alla campagna presidenziale
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, Il successo elettorale di Smer e la fiducia al Governo Fico IV inaugurano l’autunno slovacco
- SPAGNA: Laura Frosina, La riedizione del Governo di coalizione di Sánchez e la controversa questione dell’amnistia
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Alea iacta est? Della complicata vicenda dell’elezione dello Speaker della Camera dei Rappresentanti e di altre storie americane
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, Raggiunto l’accordo sui fondi europei, il Parlamento ungherese approva la riforma sulla “protezione della sovranità”
- FRANCIA: Paola Piciacchia, Dalle elezioni senatoriali alla legge sull’immigrazione, (guardando al nuovo Governo Attal e alle sentenze del Conseil): l’Esecutivo francese in affanno e la continua ricerca di una strategia
- Giuliaserena Stegher, Il continuum Governo-maggioranza tra riforme costituzionali e legge di bilancio
- Marco Mandato, L’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza tra ritardi e proposte di modifica
- Flavia Zorzi Giustiniani, I legislatori europei raggiungono un accordo sulle prime regole per l’intelligenza artificiale al mondo nonché sui requisiti essenziali per i prodotti con elementi digitali
- Maria Francesca Serra, Il nuovo diritto allo sport
- GERMANIA: Astrid Zei, Le manovre espansive in Germania in tempo di crisi: il Tribunale costituzionale federale si pronuncia sui vincoli di cassa e di forma
- MESSICO: Rosa Iannaccone, Le elezioni dell’estate 2024 al centro dell’agenda politica in Messico
- Nomos 3-2023
- Emanuele Rossi, Due tra le principali sfide al costituzionalismo
- Paolo Scarlatti, Il tentativo di attuazione dell’art. 116, terzo comma, Cost.: i profili di carattere procedurale
- Raffaele Bifulco, Presentazione
- Carmela Decaro Bonella, Riprendere da capo il filo: l’arte del Presidente della Repubblica
- La Constitución de 1978 Balance y perspectivas – Instituto de España ( 21/02, 6/03, 20/03, 10/04)
- Giovanni Piccirilli, Consolidamento e prestazioni di unità: il “primo” mandato di Sergio Mattarella tra attenzione alla dimensione sovranazionale e (rari) interventi sui processi di normazione
- Giorgio Giovannetti, Intervento
- Guido Rivosecchi, Il presidente della Repubblica tra poteri “deformalizzati” e garanzia politica della Costituzione (brevi riflessioni a margine di un volume curato da D. Paris)
- Stefano Ceccanti, Alberto Predieri e l’imprinting costituzionale
- Fulco Lanchester, Predieri e la forma di governo
- Francesca Fuscaldo, Delitto preterintenzionale. Accettazione del rischio di causare l’evento più grave.
- Valentina Ciaccio, La problematica nozione di «mezzi adeguati» alle esigenze di vita dei lavoratori nell’art. 38, comma 2, cost.
- Giulia Sulpizi, I partiti politici nell’era della digitalizzazione: la materia elettorale come laboratorio per la cooperazione tra attori pubblici e privati
- Erik Furno, Il tramonto dei senatori a vita nel d.d.l. costituzionale sull’elezione diretta del premier
- Domenico Bruno, La rappresentanza degli interessi tra modello, prassi, disciplina. Contributo per il dibattito parlamentare della XIX legislatura
- Gabriele Maestri, Sistemi elettorali e regolamenti parlamentari: alla ricerca dei passi perduti (o incoerenti) tra Spagna e Italia
- Laura Saurino, Stato sovrano e crisi della globalizzazione. Rappresentanza politica, poteri privati, crisi dello Stato sociale
- Paolo Piluso, Tecnica, politica, economia nell’epoca post-democratica dello “Stato della società industriale”
- Giovanni Serges, La Corte e la politica: il caso della vacatio legis
- Giuliaserena Stegher, Il ruolo dei “supplenti” di fronte alla perdurante inerzia del legislatore in tema di fine vita
- Francesco Gaspari, Il diritto all’istruzione dalla riforma Gentile alla “Costituzione scolastica”, ovvero del “sabotaggio della Costituzione”
- Rocco Ermidio, La partecipazione delle donne alla vita pubblica. Prospettive per l’equilibrio di genere negli organi di governo
- Paolo Veronesi, L’amore ai tempi delle catene: affettività e carcere secondo la sentenza n. 10 del 2024
- Maria Teresa Stile, La tutela del diritto alla socializzazione dei diversamente abili tra dimensione eurounitaria e ordinamento interno
- Vanessa Manzetti, Il Partenariato Pubblico Privato quale operazione economico-finanziaria off balance tra l’essere e il dover esser nella stagione del PNRR
- Fiammetta Borgia, Considerazioni relative al mandato di arresto a carico di Putin ad opera della Corte penale internazionale nel contesto della cosiddetta “giustizia politica”
- Premio Giancarlo Doria 2024 (scadenza: 31/07/2024)
- Convegno “Città, smart cities e governance in prospettiva comparata. Problemi e sfide del XXI secolo” – Roma, 30 maggio 2024
- Rassegna di giurisprudenza. Schede di lettura (1/2024)
- Elisabetta Frontoni, Superiore interesse del minore e pene da scontare: quando madre e padre non sono uguali nella relazione con i figli
- Francesca Caleca, Recensione a C. Bologna, Costituzione e partiti antisistema, Napoli, Editoriale Scientifica, 2023, pp. 194
- Patrizio Gonnella, Essere padri in carcere. la sentenza n. 219 della Corte costituzionale salva la differenza di trattamento per le madri
- Antonino Iacoviello, I riflessi della sentenza n. 170/2023 della Corte costituzionale sulle procedure per il sequestro della corrispondenza elettronica e delle comunicazioni archiviate su dispositivi di tipo informatico e telematico
- Federico Pellegrino, Omicidio aggravato, circostanze privilegiate e proporzionalità della pena: appunti a margine della sentenza n. 197 del 2023 della Corte costituzionale
- Giovanni Serges, La Corte e la politica: il caso della vacatio legis
- Presentazione dei Discorsi parlamentari di Giorgio Asproni – 4 giugno 2024, Roma, Associazione Bancaria Italiana
- Corrado Antonucci, Recensione a D. Mone, Costituzione, regionalismo e coesione territoriale, Napoli, Editoriale scientifica, 2023, pp. 276
- Felice Blando, L’attualità della democrazia rappresentativa in un recente libro
- Giuseppe Marletta, Amministrazione condivisa e funzioni amministrative diffuse. Note a margine del recente volume di P. DURET, Status activae civitatis. Nuovi orizzonti della sussidiarietà orizzontale nel community empowerment, Napoli, Editoriale Scientifica, 2023
- Giuliano Vosa, Fenomenologia del conflitto costituzionale nello spazio pubblico europeo: un approccio moderato e pragmatico. Riflessioni a partire dal volume di ANA BOBIĆ, The jurisprudence of Constitutionals Conflicts in the European Union, Oxford, Oxford University Press, 2022
- Maria Frisina, Recensione a G. Dalia, M. Panebianco (a cura di), Il Segreto di Stato. Una indagine multidisciplinare sull’equo bilanciamento di ragioni politiche e giuridiche, Giappichelli, 2022, pp. 333
- Armando Lamberti, Recensione a M. Panebianco, Stato di diritto e democrazia euro-globale. La crisi dell’Est-Ovest, Napoli, Editoriale Scientifica, 2023, pp. 320
- Pierpaolo Naso, Recensione a S. Romano, Lo Stato moderno e la sua crisi. Saggi costituzionali 1909-1925 (a cura di Aldo Sandulli), Macerata, Quodlibet 2023, pp. 168
- Luigi Trisolino, Recensione a S. Gallo, F. Loreto (a cura di), Storia del lavoro nell’Italia contemporanea, Bologna, Il Mulino, 2023, pp. 423
- Giuseppe Vallefuoco, Recensione a F. Covino, Identità personale e trasmissione del cognome ai figli nella prospettiva del diritto costituzionale. Eguaglianza morale e solidarietà nei rapporti genitoriali, Napoli, Jovene, 2023, pp. 209
- Valeria Vanacore, Recensione a F. Rosa, Il costituzionalismo britannico e l’Europa. Dalla fine della Seconda guerra mondiale alla Brexit, Roma, Carocci, 2023, pp. 170
- Fulco Lanchester, Forma di Stato e tipo di Stato: coniugati o divisi?
- Giorgio Giovannetti, Un potere elastico e ambiguo
- Carmela Decaro Bonella, Riprendere da capo il filo: l’arte del Presidente della Repubblica
- Guido Rivosecchi, Il Presidente della Repubblica tra poteri “deformalizzati” e garanzia politica della Costituzione (Brevi riflessioni a margine di un volume curato da D. Paris)
- Giovanni Piccirilli, Consolidamento e prestazioni di unità: il “primo” mandato di Sergio Mattarella tra attenzione alla dimensione sovranazionale e (rari) interventi sui processi di normazione
- Raffaele Bifulco, Presentazione
- Fulco Lanchester, Predieri e la forma di governo
- Stefano Ceccanti, Alberto Predieri e l’imprinting costituzionale
- CANADA: Andrea Fiorentino, Nuovo anno, vecchie questioni: il Canada tra la riforma delle Rules del Senato e lo spettro della clausola notwithstanding
- Flavia Zorzi Giustiniani, La posizione comune dell’Unione africana sull’applicazione del diritto internazionale al cyberspazio e la decisione di adeguatezza UE della nuova normativa svizzera in materia di protezione dei dati
- STATI UNITI: Giulia Aravantinou Leonidi, Il diritto di voto negli Stati Uniti e la campagna presidenziale. Tra prospettive di riforma e decisioni giurisprudenziali
- Bando Premio Faustino Dalmazzo – Collana Testimoni della libertà
- FRANCIA: Paola Piciacchia, La costituzionalizzazione della libertà all’interruzione volontaria della gravidanza e il progetto di legge sul fine vita: la Francia tra etica e politica
- Marco Mandato, Le modifiche al PNRR ne ritardano il monitoraggio, mentre il Governo cerca di implementarne l’attuazione
- REPUBBLICA CECA: Simone Benvenuti, Una campagna elettorale sottotono prepara la Repubblica Ceca alle elezioni europee
- PORTOGALLO: Thiago Burckhart, Portogallo nel 50° anniversario della “Revolução dos Cravos”: dalla relativa stabilità alla crisi politica
- REGNO UNITO: Giulia Caravale, Il Safety of Rwanda (Asylum and Immigration) Act 2024 e il conflitto tra sovranità parlamentare e rule of law
- SPAGNA: Laura Frosina, Le sfide della riconciliazione politica e della rigenerazione democratica in Spagna
- Vanessa Manzetti, Il partenariato pubblico privato quale operazione economico-finanziaria off balance tra l’essere e il dover essere nella stagione del PNRR
- Paolo Piluso, Tecnica, politica, economia nell’epoca post-democratica dello “stato della società industriale”
- Chiara Padrin, Formazione del governo e convenzioni costituzionali: passato, presente e futuro con uno sguardo rivolto al ddl Cost. n. 935/2023
- Renato Rolli, Principio di democrazia e scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni mafiose: la partecipazione alla luce del pensiero di Mario Nigro
- Giovanni Cavaggion, Crisi contingenti, incarichi “allo sbando” e scioglimento delle Camere: nuove prassi tra la presidenza di Napolitano e quella di Mattarella
- Erik Furno, Il tramonto dei senatori a vita nel d. d. l. costituzionale sull’elezione diretta del premier
- Gabriele Maestri, Sistemi elettorali e regolamenti parlamentari: alla ricerca dei passi perduti (o incoerenti) tra Spagna e Italia
- Maria Teresa Stile, La tutela del diritto alla socializzazione dei diversamente abili tra dimensione eurounitaria e ordinamento interno
- Giulia Sulpizi, I partiti politici nell’era della digitalizzazione: la materia elettorale come laboratorio per la cooperazione tra attori pubblici e privati
- Francesca Fuscaldo, Delitto preterintenzionale. Accettazione del rischio di causare l’evento più grave
- Giuliaserena Stegher, Il ruolo dei “supplenti” di fronte alla perdurante inerzia del legislatore in tema di fine vita
- Fiammetta Borgia, Considerazioni relative al mandato di arresto a carico di Putin ad opera della Corte penale internazionale nel contesto della cosiddetta “giustizia politica”
- Valentina Ciaccio, La problematica nozione di «mezzi adeguati» alle esigenze di vita dei lavoratori nell’art. 38, comma 2, Cost.
- Nomos 1-2024
- Elisabetta Catelani, Una rilettura del pensiero di Alberto Predieri sul Presidente del Consiglio dei ministri (alla luce delle ipotesi di riforma costituzionale)
- Domenico Bruno, La rappresentanza degli interessi tra modello, prassi, disciplina. Contributo per il dibattito parlamentare della XIX Legislatura
- Rocco Ermidio, La partecipazione delle donne alla vita pubblica. Prospettive per l’equilibrio di genere negli organi di governo
- Francesco Gaspari, Il diritto all’istruzione dalla riforma Gentile alla “Costituzione scolastica”, ovvero del “sabotaggio della Costituzione”
- Martina Millefiorini, L’autodeterminazione della libertà sessuale nell’ordinamento italiano. Prospettive sul consenso.
- Laura Saurino, Stato sovrano e crisi della globalizzazione. Rappresentanza politica, poteri privati, crisi dello stato sociale
- AUSTRIA: Andrea De Petris, L’Austria facilita la riduzione dei limiti di velocità a 30km/h nelle aree urbane
- GERMANIA: Astrid Zei, Garanzie contro-maggioritarie e minoranze politiche anti-sistema
- ISRAELE: Enrico Campelli, Israele: una democrazia elettorale? Lo stato di salute dell’ordinamento e il dibattito sulla Exemption Law
- MESSICO: Rosa Iannaccone, Gli ultimi mesi prima della tornata elettorale più grande della storia del paese
- POLONIA: Jan Sawicki, I primi mesi della nuova coalizione democratica tra cohabitation con il Capo dello Stato e indipendenza ostile del giudiziario
- SLOVACCHIA: Simone Benvenuti, Peter Pellegrini è eletto alla presidenza slovacca, mentre la crescente polarizzazione impatta sui rapporti tra gli organi costituzionali
- RUSSIA: Ilmira Galimova, Le elezioni presidenziali 2024 in Russia: dopo Putin c’è sempre Putin
- UNGHERIA: Simone Benvenuti, A poche settimane dalle elezioni europee, gli affaires Novák Magyar generano un terremoto politico in Ungheria
- Giuliaserena Stegher, Riformare, manifestare, trattare: osservazioni a margine della recente attualità
- Maria Francesca Serra, Il nuovo (e ancora controverso) assetto del vincolo sportivo
- INDIA: Davide Ragone, India: al voto la più grande democrazia del mondo
- IRLANDA: Emanuele Gabriele, Le sconfitte referendarie e le dimissioni del Primo Ministro non fanno vacillare il Coalition Government irlandese
- INDICE Cronache 1-2024
- Andrea Pratelli, Elezioni europee: alcune prospettive di riforma della disciplina elettorale italiana
- Luigino Manca, Il garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità nella prospettiva del diritto internazionale
- Maria Rosaria Ferrarese, Stati tra pubblico e privato: il ruolo delle società di consulenza
- Andrea De Petris, Gli accordi bilaterali di esternalizzazione dei migranti: l’Occidente tra diritti umani, coerenza e sindrome Nimby
- Domenico Bruno, La forma di governo alla prova delle emergenze. Itinerari di ricerca a partire dalla vicenda pandemica e bellica
- Lorenzo De Carlo, L’esercizio del potere di scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica: per una ricostruzione diacronica
- Tullio Fenucci, Studio comparato sulla razionalizzazione del rapporto di fiducia nei testi costituzionali di Germania e Spagna. Prassi applicative e recenti sviluppi
- Rudi Di Marco, Diritti umani e diritto. Il problema della «costituzionalizzazione» di un paradigma debole
- Chiara Di Marco, La responsabilità per l’altro nella prospettiva biocentrica del buen vivir
- Hilde Caroli Casavola, Mario Nigro e la giustizia, l’eguaglianza e la partecipazione degli amministrati rispetto all’agire amministrativo
- Letture civilistiche costituzionalmente orientate nel pensiero di Francesco Lucarelli (Napoli, 24/10/24)
- Daniele Casanova, La proposta di riforma costituzionale del Governo Meloni e la composizione del Parlamento
- Gian Luca Conti, Miseria e nobiltà dell’indirizzo politico
- Enzo Cardi, I cento anni della “trattativa privata”. Dalla disciplina del 1923-23 al Codice dei Contratti Pubblici del 2023
- Andrea Ridolfi, Costituzionalizzare l’emergenza? Qualche riflessione a partire da uno scritto di Salvatore Prisco e Fulvia Abbondante
- A) —- Da L'Actualitè a Avvenire
- Austria
- Costituzione della repubblica Italiana
- Da Associazione Italiana dei Costituzionalisti (A.I.C.) a AVVOCATIonline
- DOCUMENTI
- Documenti costituzionali inglesi
- ESTATUTO DE BAYONA DE 1808
- Faroes
- Introduzione al Seminario sull'ammissibilità dei referendum
- Italia
- Links e materiali utili
- Macedonia
- Organi costituzionali
- Venezuela
- Volumi pubblicati nell'ambito del progetto strategico CNR
- B) —- Brecha
- Belgio
- CONSTITUCIÓN DE CÁDIZ 1812
- Documenti costituzionali tedeschi in lingua italiana
- Documenti costituzionali statunitensi
- Estero
- India
- Intervento al Seminario Astrid sulla Riforma elettorale
- La legge elettorale vigente
- Leggi di revisione costituzionale ed altre leggi costituzionali
- Malaysia
- Netherlands
- Prin 2005 :La collegialità del Governo, la promozione ed il coordinamento del Presidente del Consiglio nell‘attuale ordinamento e nelle prospettive di riforma costituzionale
- Regioni ed Enti Locali
- Russian Federation
- A.L.E.C. – Archivio di legislazione elettorale e comparata
- Altre Istituzioni
- Articolo su Federalismi.it 18 aprile 2007
- Biblioteche Europee
- C) —- Da Cairo Times a Courrier International
- CONSTITUCIÓN DE LA MONARQUÍA ESPAÑOLA 1837
- Danimarca
- Documenti costituzionali francesi(I parte):dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino alla costituzione del 1795
- Indonesia
- Prin 2010/11: Parlamenti nazionali e Unione europea nella governance multilivello
- Commemorazione del prof. Franco Giusti
- CONSTITUCIÓN DE LA MONARQUÍA ESPAÑOLA 1845
- D) —- Da Daily Nation a Double Take
- Documenti costituzionali francesi (II parte):le costituzioni napoleoniche
- Estonia
- Iran
- Le elezioni del 2006 sotto osservazione – di F. Lanchester
- New Zealand
- Uruguay
- CONSTITUCIÓN DE LA MONARQUÍA ESPAÑOLA DE 1869
- Documenti costituzionali francesi (III parte):dal l'Atto addizionale del 1815 alla Costituzione del II Impero
- E) —- Da East African a Expresso
- Finlandia
- Introduzione Presentazione Libro Lucia Annunziata
- Iraq
- L'ascia e il bulino – di F. Lanchester
- Luxembourg
- A che cosa serve la letteratura
- CONSTITUCIÓN DE LA MONARQUÍA ESPAÑOLA DE 1876
- Documenti costituzionali francesi (IV parte):dalle leggi costituzionali del 1875 alla IV Repubblica
- F) —- Da Facts a Frankfurter Rundschau
- Francia
- Ireland (Eire)
- Law on line
- Le costituzioni straniere
- Organizzazioni internazionali
- Rapporti OSCE – ODIHR sulle elezioni politiche
- Singapore
- CONSTITUCIÓN DE LA REPÚBLICA ESPAÑOLA 1931
- Documenti costituzionali tedeschi
- G) —- Da Gazeta Wyborcza a The Guardian
- Germania
- Israel
- Mexico
- Norway
- Poland
- Redazione di ParlaLex
- Silvio Furlani : un bibliotecario per la Camera
- Biblioteche e ricerche bibliografiche
- Documenti costituzionali spagnoli
- Gran Bretagna
- H) —- Da Ha´aretz a Hürriyet
- Italy
- Nino Freni :un selettore di talenti
- Portugal
- Slovenia
- Storia costituzionale
- Costituzione provvisoria :Decreto-Legge Luogotenenziale 25 giugno 1944, n. 151
- Grecia
- I) —- Da Independent on Sunday a Italia Oggi
- Schema della relazione al Seminario Astrid sulla ammissibilità dei referendum elettorali
- South Africa
- Costituzione provvisoria:Decreto Legislativo luogotenenziale 16 marzo 1946, n. 98
- Irlanda
- J) —- Da Jerusalem Post a La Jornada
- Presentazione del volume di Giorgio Napolitano , Altiero Spinelli e l'Europa
- Spain
- Azione Balcani occidentali
- Comunità politica e tecniche della rappresentanza: le premesse per una riforma costituzionale
- Diritto islamico
- Dizionari
- Islanda
- K) —- Da Koha Ditore a Kontinent
- Centri di ricerca USA
- Fatawa:articolo prof.ssa Daniela Bredi
- L) —- Da Letras Libres a Los Angeles Times
- La legislazione italiana e il voto ai non cittadini
- Lettonia
- Sudan
- Lituania
- M) —- Da Ma´ariv a Mother Jones
- Rapporto sulla legislazione 2007
- Drafting normativo
- I sistemi elettorale tedesco e spagnolo bozza di intervento al seminario Astrid del 20 Novembre 2007
- N) —- Da La Nación (Argentina) a El Nuevo Herald
- Norvegia
- O) —- The Observer
- Olanda
- P) —- Da Pakistan a Puerto Rico
- Sarkozy e l'onda lunga della storia istituzionale francese
- Sweden
- Il Partito democratico e l ‘apparente”americanizzazione” della politica italiana
- P) —- Da Página 12 a Público
- Polonia
- Portogallo
- Switzerland
- Civiltà del diritto e identità italiana
- Czech Republic
- Q) —- Da Qué Pasa a Al Quds al-Arabi
- Repubblica Ceca
- Syria
- Il menù dell'impotenza
- R) —- Da Reforma a Russia Today
- Russia
- Ancora sull'ammissibilità
- S) —- Da Semana a Svenska Dagbladet
- Slovenia
- Ricordo di Luigi Gambino
- Slovacchia
- T) —- Da Tageblatt a To Vima
- Fede,ragione e università
- Spagna
- U) —- Da El Universal a Utne Reader
- “L'ammissibilità del referendum elettorale” – 24 maggio 2007
- Introduzione alla lezione magistrale del Prof. Valerio Onida
- Svezia
- V) —- Da La Vanguardia a De Volkskrant
- La Costituzione tra crisi di regime e recessione del principio della rappresentanza politica
- Svizzera
- W) —- Da The Wall Street Journal a Wprost
- I modelli elettorali tedesco e spagnolo e la loro utilizzazione nel recente dibattito istituzionale italiano
- Turchia
- Y) —- Yomiuri Shimbun / The Daily Yomiuri
- Il sistema politico italiano tra riformattazione e riavvio
- Ungheria
- Z) —- Da Zan a Die Zeit
- Aldo Moro tra Università e politica
- Saluto al Convegno “La crisi del disarmo nel diritto internazionale”
- Allocuzione per Muhammad Yunus
- Commento al documento di lavoro delle Fondazioni sulle innovazioni istituzionali
- Il legato di Leopoldo Elia
- Representation in the Political Field and the Problems of Supra-National Integration and Globalisation
- Intervento al Seminario Astrid sulla V Repubblica
- La scomparsa dell'art.49 della Cost.
- I doveri nel diritto costituzionale comparato
- Introduzione alla lectio magistralis di inaugurazione del Master in “Istituzioni parlamentari europee e storia costituzionale”
- La transizione italiana e la quarta fase nel rapporto con le istituzioni della V Repubblica
- Le istituzioni surriscaldate e il caso Englaro
- Origini e sviluppo della Facoltà romana di Scienze politiche
- Politica e diritto in Silvano Tosi
- La fine della transizione
- Riccardo Monaco giuspubblicista
- Il tetto o lo snodo: la Corte costituzionale in Italia
- Il muro nella storia
- Intervento Forum riforme istituzionali PD
- Audizione presso la Commissione affari costituzionali del Senato- Lodo Alfano II-17 giugno 2010
- Una “road map” virtuosa
- Forme di governo, sistemi elettorali e partecipazione della società civile nella cosiddetta Jugosfera
- Il futuro della memoria
- i 150 anni dell'Unità d'Italia
- Audizione sul DDL di riforma del Titolo IV della Costituzione(10 giugno 2011)
- La difficile innovazione istituzionale per l'Italia e per Europa
- Risposta a Pietro Ichino
- Stato dei partiti non partitocrazia
- Le cinque crisi e i compiti del diritto costituzionale
- Tecnici e democrazia
- Il tenente Drogo e la riforma elettorale
- Le elezioni del 2013:terremoto con liquefazione
- Mario Galizia
- Dal Porcellum all’Italicum:nuovi collegamenti e nuovi orari,ma su vecchi binari
- A) —- Da American University a Australian College of Law
- B) —- Da Baylor University a Brooklyn Law School
- C) —- Da Cal Northern School of Law a Cornell University
- D) —- Da Dalhousie University a Duquesne University
- E) —- Da Emory University a Erasmus University
- F) —- Da Franklin Pierce Law Center a Fachbereich Rechtswissenschaft der Freien Universität Berlin
- G) —- Da George Mason University School of Law a Gonzaga University
- H) —- Da Hamline University School of Law a Humboldt-Universitat Law School
- I) —- Da Illinois Institute of Technology – Chicago-Kent College of Law a Indiana University Indianapolis
- J) —- Da James Cook University a Josip Juraj Strossmayer University – Faculty of Law
- L) —- Da Louisiana State University a Loyola University New Orleans School of Law
- M) —- Da Marquette University a Mercer University
- N) —- Da New England School of Law a Nova Southeastern University
- O) —- Da Ohio Northern University a Osgoode Hall Law School
- P) —- Da Pace University School of Law a Pepperdine University
- R) —- Da Regent University Rutgers University – Camden a Roger Williams University – Ralph R. Papitto School of Law
- S) —- Da Saint Louis University a Syracuse University
- T) —- Da Temple University a Tulane University
- U) —- Da Union University, Albany Law School a University of Windsor
- V) —- Da Valparaiso University a Vermont Law School
- W) —- Da Washburn University a William Mitchell College of Law
- Y) —- Da Yale Law School a Yeshiva University – Benjamin N. Cardozo School of Law
- A) —- Da ABA Journal a Autonomie locali e servizi sociali
- B) —- Da Banking Law Reports a Buffalo Public Interest Law Journal
- C) —- Da California Law Review a Cornell Journal of Law and Public Policy
- D) —- Da Deakin Law Review (SITO DELLA RIVISTA TEMPORANEAMNENTE INATTIVO) a Duke Journal of Gender Law & Policy
- E) —- Da East European Constitutional Review a European Law Journal
- F) —- Da Family Law Quarterly a Florida State University Law Review
- G) —- Da George Mason Law Review a Griffith Law Review
- H) —- Hamline Law Review a Human Rights
- I) —- Da Indiana International and Comparative Law Review a Israel law Review
- J) —- Da Jei a Jurimetrics Journal of Law, Science and Technology
- L) —- Da Lavoro e diritto a Loyola of Los Angeles Law Review
- M) —- Da Manitoba Law Journal a Murphy Collette Murphy Law Notes
- N) —- Da NAFTA: Law and Business Review of the Americas a North Carolina Law Review
- O) —- Da Occasional Papers a Oxford Journal of Legal Studies
- P) —- Da Pace Environmental Law Review a Public Law Research Institute Reports
- Q) —- Da Quaderni costituzionali a Quinnipiac Law Review
- R) —- Da Real Property, Probate and Trust Journal a Rutgers Law Record
- S) —- Da Santa Clara Computer and High Technology Law Journal a Syracuse University Law School Journals
- T) —- Da Temple Law Review a Tulane Maritime Law Journal
- U) —- Da UC Davis Law Review a The Urban Lawyer
- V) —- Da Villanova Environmental Law Journal a Virginia Journal of Social Policy & the Law
- W) —- Da Wake Forest Law Review a The Wilson Quarterly
- Y) —- Da Yale Human Rights & Development Law Journal a The Young Lawyer
- Camera dei Deputati
- Senato della Repubblica
- Corte Costituzionale
- Fondazione Paolo Galizia – Storia e Libertà
- Master in Istituzioni parlamentari “Mario Galizia”
- Prova 1
- Prova 1-1
- Åländsk Center
- (1797) Costituzione della Repubblica Cisalpina
- Afghanistan
- Aland
- Albania Corte costituzionale
- All Amhara People's Organization
- Armenia Prosperosa
- Associazione Italiana dei Costituzionalisti (A.I.C.)
- AUSTRIA
- Bahamas
- Bahamas
- Barbados Labour Party (BLP)
- BELGIO Corte di arbitraggio
- Côte d'Ivoire
- Cambodia
- CANADA Corte suprema
- Center for Constitutional Rights
- Central Election Commission
- Christlich Demokratische Union Deutschlands
- Corte europea dei diritti dell´uomo
- Cristiano-Democratici e Fiamminghi
- Da Denmark
- Democratic republic of Corea
- Diritto.net
- Dizionario Treccani
- Documenti costituzionali tedeschi in lingua originale
- Ecuador
- Ecuador
- Eesti Keskerakond
- Egypt – Al-Wafd Party
- Falkland Islands
- Federal Election Commission (FEC)
- Fiji
- FijiFirst
- FINLANDIA Corte suprema
- Fronte Nazionale per la Salvezza della Bulgaria
- Gabon
- Gabon
- General People's Congress
- GERMANIA Tribunale costituzionale federale
- Giuristi in rete
- Green Party of Ukraine
- Guyana Elections Commission
- Haiti
- Haiti
- Haiti – Mobilisation pour le Developpement National (MDN)
- Harakat Moudjtamaa Silm (HMS)
- Hezb-e-Islami Afghanistan
- I sistemi elettorali italiani
- Iceland
- Iceland
- INDIA Corte suprema
- Indice delle amministrazioni pubbliche
- Jamaica
- Jei (Jus e internet)
- Központi Nyilvántartó és Választási Hivatal
- Kazakhstan
- Kazakhstan
- Kenya – National Development Party (NDP)
- Labour Party
- Laos
- Latvia
- Leg@li on line
- Les Républicains
- LETTONIA Corte costituzionale
- Liberal Party of Australia
- Liberals d'Andorra
- Lien Dang Cach Mang Vietnam
- Macau
- MACEDONIA Corte costituzionale
- Madagascar
- Mouvement pour la liberation du Congo
- Namibia
- Namibia
- PAESI BASSI Alta corte
- Pakistan
- Pakistan
- Panellinio Socialistiko Kinima (PASOK)
- Partia Demokratike e Shqipërisë (PD)
- Partido Comunista de Cuba
- Partido do movimento democrático brasileiro
- Partido Justicialista
- Partito Conservatore Croato
- Partito Democratico
- Partito Nazionalista del Bangladesh
- Registration and Electoral Office
- REGNO UNITO Corte Suprema
- Republic of Korea
- Romania
- Saint Helena
- Saint Kitts and Nevis
- SENEGAL Consiglio costituzionale
- Sjálfstæðisflokkurinn
- Socijalisticka Partija Srbije (SPS)
- Sozialdemokratische Partei Österreichs
- Stranka Demokratske Akcije (SDA)
- Suomen Keskusta
- Tajikistan
- Tajikistan
- Tamburrini Savi & Associati
- Uganda
- Uganda
- Uganda – Interim Electoral Commission
- Università di Bologna
- University of London SOAS
- Vanuatu
- Vanuatu
- Venstre – Danmarks Liberale Parti
- Yemen
- Yemen
- Zambia
- Ústrední volební komise
- Österreichische Volkspartei
- (1802) Costituzione della Repubblica Italiana
- Acción Democrática Nacionalista (ADN)
- Afghan Millat
- Aland
- Albania
- Aleanca Demokratike e Shqipërisë
- All-Ukrainian Association "Hromada" Party
- ARGENTINA Corte suprema di giustizia
- Atassut
- AVVOCATIonline
- Bahrain
- Bangladesh
- BELGIO
- BIELORUSSIA Corte costituzionale
- Cambodia
- Cameroon
- Cameroon – Social Democratic Front (SDF)
- Cardozo Law Bullettin [diretto dai Proff. U. Mattei e P. G. Monateri]
- Center for Human Rights and Constitutional Law
- Centro Democratico Umanista
- COLOMBIA organizzazione giurisidizionale
- Conservative Party
- Corte interamericana dei diritti umani
- Democratic Labour Party (DLP)
- Democratic Party
- Democratic Party of Hong Kong
- Denmark
- Diritto e Ambiente
- Djibouti
- Egypt
- Egypt
- El Salvador – Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (FMLN)
- Ethiopian Peoples Revolutionary Party
- Faroes
- Federazione Rivoluzionaria Armena
- Fiatal Demokraták Szövetsége – Magyar Polgári Párt (FIDESZ – MPP)
- Finland
- FRANCIA Consiglio costituzionale
- Front Islamique du Salud (FIS)
- Gambia
- Gambia
- GIAPPONE Corte suprema
- Gibraltar – Liberal Party
- Giustizia amministrativa
- Honduras
- Honduras
- Honduras – Partido Liberal
- India
- India
- IRLANDA Corte suprema
- Japan
- Jatiya Party – Partito Nazionale del Bangladesh
- Jugoslovenska Levica (JUL)
- Kansallinen Kokoomus
- Kenya
- Kenya
- Kuomintang Party
- Latvia
- Lebanon
- Liberals for Åland
- LIECHTENSTEIN Corte di Stato
- Macedonia
- Malawi
- MALTA sistema giudiziario
- National Federation Party
- National Party of Australia
- Nauru
- Nepal
- Palau
- Palau
- Parti Socialiste
- Partido Trabalhista Brasileiro
- Partit Socialdemòcrata (PS)
- Partito dei Socialdemocratici Bulgari
- Partito Popolare Croato – Liberal Democratici
- Partito Progressista dei Lavoratori
- People's Progressive Party (PPP) / Civic
- POLONIA Tribunale costituzionale
- Republic of Moldova
- ROMANIA Corte costituzionale
- Russian Federation
- Saint Kitts and Nevis
- Saint Lucia
- SLOVACCHIA Corte costituzionale
- Socialdemokraterne
- Società Italiana Brevetti – Diritto industriale
- Sozialdemokratische Partei Deutschlands
- Stranka Nezavisnih Socijaldemokrata Republike Srpske (SNSD)
- Tanzania
- Thailand
- The Merriam-Webster Dictionary
- To Potami
- Togo – Union Togolaise pour la Démocratie (UTD)
- Ukraine
- Ukraine
- Unión Cívica Radical
- Union pour la Dèmocratie et le Progrès Social
- Università di Torino
- University of Washington
- Vatican
- Venezuela
- Viet Nam Quoc Dan Dang (VNQDD)
- Yemeni National Opposition Front (Mowj)
- Yugoslavia
- Yugoslavia
- Zimbabwe
- Liberals for Åland
- Ceská Strana Sociálne Demokratická (CSSD)
- Åland Social Democrats
- (1848) Statuto del Regno di Sardegna
- Albania
- Algeria
- ARMENIA Corte costituzionale
- Australian Democrats
- Bangladesh
- Barbados
- BOSNIA ED ERZEGOVINA Corte costituzionale
- Cameroon
- Canada
- CENSIS
- Center for Constitutional Law
- Christliche Partei Österreichs
- Christlich-Soziale Union in Bayern
- COLOMBIA organizzazione giurisidizionale
- Corte di giustizia delle comunità europee
- Dang Tu Do Viet-Nam
- Dansk Folkeparti
- Democratici Uniti
- Diritto e Questioni pubbliche [rivista on line di filosofia del diritto]
- Djibouti
- Dominica
- Eesti Reformierakond
- El Salvador
- El Salvador
- Enosi Kentroon
- Fiji
- Framsóknarflokkurinn
- France
- FRANCIA
- Frente para la Victoria
- Georgia
- Georgia
- Hong Kong
- Hungary
- Il voto degli italiani all'estero
- Indonesia
- Indonesia
- IPSOA Editore
- ISLANDA Corte suprema
- Izquierda Unida (IU)
- Jersey
- Kiribati
- Korea (People's Republic)
- La Pagina Giuridica
- Laburisti Croati – Partito del Lavoro
- Larusse
- Law Links [University of Kent at Canterbury]
- Lebanon
- Lega Popolare Bengalese
- Lesotho
- Liberal Democrats
- Liberal Party
- Liberal'ne Molodizhne Objednannya (LiMO)
- Libya – National Front for the Salvation of Libya
- LITUANIA Corte costituzionale
- Madagascar
- Magyar Szocialista Párt (MSZP)
- Malaysia
- Maoist Party of Afghanistan
- MESSICO Corte suprema
- Movimento per i Diritti e le Libertà
- Nepal
- Netherlands
- Nova Demokratija
- Overseas Dept. Office in Midwest, USA
- Palestine
- Panama
- Parti communiste français
- Partido Trabalhista Cristão
- Partito Comunista Armeno
- Partito Socialista
- PORTOGALLO Tribunale costituzionale
- Rassemblement pour la Culture et la Démocratie (RCD)
- Republican Party
- Romania
- RUSSIA Corte costituzionale
- Rwanda
- Saint Lucia
- Saint Vincent and Grenadines
- Saint Vincent and the Grenadines – Unity Labour Party (ULP)
- SLOVENIA Corte costituzionale
- Studio Legale Dieci
- Suomen Sosialidemokraattinen Puolue
- Teleamministrazione [l´Università degli Studi di Cagliari e l´Associazione teleamministrazione]
- Thailand
- The Former Yugoslav Republic of Macedonia
- Tigrian Alliance for National Democracy
- Tunisia – Rassemblement Constitutionnel Démocratique (RCD)
- UK Independence Party
- Union pour la Nation Congolaise
- United Arab Emirates
- United States of America
- Università "La Sapienza" di Roma
- Université Paris-Sorbonne
- Venezuela
- Viet Nam
- Obcanská Demokratická Strana (ODS)
- (1848) Statuto del Granducato di Toscana
- AlÞýðubandalagið
- Algeria
- Andorra
- AUSTRALIA Alta corte
- Australian Labor Party
- Barbados
- Belarus
- Belize – United Democratic Party (UDP)
- BRASILE Tribunale supremo federale
- British National Party
- Brockhaus
- Canada
- Cape Verde
- Cape Verde – Partido Africano da Independência de Cabo Verde (PAICV)
- Center for Constitutional Studies
- COREA Corte costituzionale
- Corte internazionale di giustizia
- DANIMARCA Corte suprema
- Democratic Alliance for Betterment of Hong Kong
- Democratic Progressive Party
- Die Grünen
- Dominica
- Dominican Republic
- Equatorial Guinea
- Equatorial Guinea
- Független Kisgazda-, Földmunkás és Polgári Párt (FKGP)
- Finland
- Forum di "Quaderni Costituzionali" [rivista diretta dal Prof. Augusto Barbera]
- Frente Renovador
- GERMANIA
- Germany
- Germany
- Hungary
- Il sistema elettorale italiano
- Iran
- Iran (Islamic Republic of)
- ISRAELE Corte suprema
- Istituto per lo studio del diritto nei trasporti
- Jamaat-e-Islami (Associazione Islamica Bengalese)
- Jordan
- Kommounistikó Kómma Elládas
- Korea (Republic)
- Kuwait
- Lesotho
- Liberia
- Luiss
- Mõõdukad
- Malawi
- Maldives
- Man – Mec Vannin
- MOLDAVIA Corte costituzionale
- Movimento dei Socialdemocratici – EDEK
- Movimento Nazionale per la Stabilità e il Progresso
- Nationaldemokratische Partei Deutschlands
- Netherlands
- New Caledonia
- Panama
- Papua New Guinea
- Paraguay – Tribunal Superior de Justicia Electoral (TSJE)
- Parti radical
- Partido Democrático Trabalhista
- Partito Cristiano Sociale
- Partito Repubblicano d'Armenia
- Partito Socialdemocratico di Croazia
- Perussuomalaiset
- Reform Party
- Russian Federation
- Saint Vincent and the Grenadines
- Samoa
- Socialistisk Folkeparti
- SPAGNA Tribunale costituzionale
- Srpski Pokret Obnove (SPO)
- studiocelent@no.it
- Togo
- Togo
- United Kingdom
- University of Cambridge
- Uruguay
- Vanguardia Socialista de Bolivia (VS)
- Vietnam
- Western Somali Liberation Front
- Working People's Alliance (WPA)
- Komunistická Strana Cech a Moravy (KSCM)
- (1848) Statuto degli Stati della Chiesa
- Alþýðuflokkurinn – Jafnaðarmannaflokkur Íslands
- Angola
- Angola
- Australian Greens
- AUSTRIA Corte costituzionale
- Bündnis Zukunft Österreich
- Belarus
- Belgium
- Bermuda – United Bermuda Party (UBP)
- Cape Verde
- Central Africa – Mouvement pour la Démocratie, l'Indépendance et le Progrès Social (MDI-PS)
- Central African Republic
- Centro Studi Baskerville – Aspetti normativi della democrazia elettronica
- Chrysi Avgi
- Coalición Cívica ARI
- Conference of European Constitutional Courts
- COSTA RICA potere giudiziario
- Demokratska Stranka (DS)
- Det Konservative Folkeparti
- Diritto & Diritti
- Dominican Republic
- ESTONIA Corte suprema
- Eesti Koonderakond
- Eje Pachakuti
- Eritrea
- Eritrea
- France
- Ghana
- Ghana
- GIAPPONE
- Iraq
- Iraq
- Italex
- ITALIA Corte costituzionale
- Kuwait
- Kyrgyzstan
- Legge e giustizia
- Liberia
- Libyan Arab Jamahiriya
- Malaysia
- Mali
- Mauritania – Union des Forces Démocratiques / Ère Nouvelle (UFD/EN)
- Movimento Nazionale Bulgaro
- New Zealand
- New Zealand
- Nigeria – United Democratic Front of Nigeria
- Papua New Guinea
- Paraguay
- Parti de gauche
- Partido Comunista Brasileiro
- Partito Popolare
- Partito Social Democratico Hunchakian
- Piratenpartei
- Raggruppamento Democratico
- Rwanda
- Saint-Pierre and Miquelon
- San Marino
- Scottish National Party
- STATI UNITI D´AMERICA Corte suprema
- Szabad Demokraták Szövetsége (SZDSZ)
- The Greens / Green Party USA
- The Hebrew University of Jerusalem