L’Autore principia la propria analisi dell’istituto dell’autorimessione da parte della Corte costituzionale definendola il “calabrone del processo costituzionale” in quanto, al pari dell’insetto citato, che non conosce la struttura del proprio corpo e – pur non potendo volare per conformazione fisica – vola comunque, allo stesso modo la Corte costituzionale pare dimenticare la natura paradossale dell’autorimessione, mutando la propria funzione da giudice ad quem a giudice a quo, per poi ritrovarsi nuovamente nei panni di giudice ad quem.
Nicoletta Castellano, Recensione a P. FARAGUNA, La Corte costituzionale e l’autorimessione. Teoria, prassi, prospettive, Torino, Giappichelli, 2025, pp. 262
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