Mario Sirimarco, “Le macchine al cielo emulatrici…” Leopardi e la civiltà della tecnica

Abstract [It]: Il pensiero filosofico di Giacomo Leopardi, seppur tardivamente colto e ancora non del tutto esplorato, offre importanti spunti per cogliere i tratti del nostro tempo anche perché, secondo la magistrale lettura di Severino, ne rappresenta uno dei momenti teoreticamente costitutivi. In particolare, l’aver contribuito a demolire la dimensione dell’eterno che, nella metafisica tradizionale, rappresentava il limite essenziale all’azione umana comporta che tutto ciò che è opera dell’uomo, la tecnica in primis (ma le stesse considerazioni possono essere svolte per quella tecnica peculiare che è il diritto), si sviluppa senza nessun ostacolo morale. In questo senso Leopardi si pone come uno dei primi filosofi a cogliere i tratti conturbanti della civiltà della tecnica, ma nello stesso tempo a vederne la fine come potentemente raffigurato dal deserto della Ginestra.

Abstract [En]: Giacomo Leopardi’s philosophical thought, though belatedly grasped and still not fully explored, offers important insights to grasp the features of our time, also because, according to Severino’s masterful reading, it represents one of its theoretically constitutive moments. In particular, having helped demolish the dimension of the eternal which, in traditional metaphysics, represented the essential limit to human action implies that everything that is the work of man, technique in primis (but the same considerations can be made for that peculiar technique that is law), develops without any moral obstacle. In this sense, Leopardi stands as one of the first philosophers to grasp the disturbing features of the civilization of technology, but at the same time to see its end as powerfully depicted by the desert of the Broom.

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SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La (ri)scoperta del Leopardi filosofo. – 3. Il Leopardi di Severino. – 4. Il problema della tecnica. – 5. La poesia pensante. – 6. Con Leopardi oltre Leopardi.

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