Abstract [It]: Il contributo prende il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nelle origini e nelle fasi attuative sino ai più recenti sviluppi, mettendone in rilievo le peculiarità quale rinnovato “metodo” di governo per fruire dei fondi del Next Generation Europe (NGEU) in relazione alla valutazione dei risultati e ai relativi sistemi di controllo. In particolare, ne viene ricostruita la natura giuridica di atto di indirizzo politico – sia pure con tutte le difficoltà di trasporre tale nozione in chiave euro-unitaria – non legificato e modificabile secondo le procedure previste dal Piano stesso. Pur costituendo strumento idoneo a realizzare obiettivi di medio-lungo periodo di sicuro rilievo costituzionale (transizione ecologica e digitale e stabilità finanziaria complessiva), nella “doppia dimensione”, europea e nazionale, che costituisce il proprium della costruzione europea, ne sono messi in rilievo i profili critici, sia quanto alla capacità di compensare i limiti della costruzione europea e del Patto di stabilità e crescita per garantire sviluppo economico e investimenti a garanzia dei diritti (anche in relazione alla recente riforma delle fiscal rules europee), sia in punto di compatibilità con il Titolo V Cost., quanto al riparto costituzionale delle competenze tra Stato e autonomie territoriali, sia in ordine alla capacità di assicurare il rispetto del principio democratico quanto agli “addendum” che si vanno profilando.
Abstract [En]: The paper takes the National Recovery and Resilience Plan from its origins and implementation phase to the most recent developments, highlighting its specificities as a new “method” of government to benefit from Next Generation Europe (NGEU) funds in terms of evaluation of results and related control systems. In particular, its legal nature as an act of political direction is reconstructed – albeit with all the difficulties of translating this notion into a single European key – as non-legislative and modifiable according to the procedures set out in the plan itself. Although it is a suitable instrument for achieving medium and long-term objectives of some constitutional importance (ecological and digital transition and general financial stability), its critical profiles are highlighted in the “dual dimension”, European and national, which is the propriety of European construction, both in terms of its ability to compensate for the limits of European construction and the Stability and Growth Pact, to guarantee economic development and investment to guarantee rights (also concerning the recent reform of European fiscal rules), and in terms of its compatibility with Title V of the Constitution, in terms of the constitutional distribution of competences between the State and the territorial autonomies, and in terms of its ability to guarantee respect for the democratic principle in relation to the “addenda” that are emerging.
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SOMMARIO: 1. Il contesto, gli obiettivi e il procedimento di approvazione del PNRR. – 2. La natura giuridica del Piano. – 3. Obiettivi e riforme. – 4. Il sistema delle fonti del PNRR. – 5. Lo stato di avanzamento nell’attuazione del Piano, gli equilibri della finanza pubblica e la riforma del patto di stabilità