Giada Rossi, L’indipendenza della magistratura quale limite essenziale, e dunque costituzionalmente garantito, a una possibile “dittatura” della maggioranza

Abstract [It]: L’articolo esamina il ruolo dell’indipendenza della magistratura quale garanzia costituzionale contro il rischio di una “dittatura della maggioranza”, ponendo in evidenza come il sistema italiano contempli limiti giuridici al potere maggioritario volti a tutelare i diritti fondamentali e l’equilibrio democratico. Viene analizzata la funzione dell’ordine giudiziario in un ordinamento costituzionale che si fonda sulla separazione dei poteri, evidenziando le garanzie previste dalla Costituzione per salvaguardarne l’indipendenza, sia nei confronti degli altri poteri dello Stato, sia all’interno della stessa magistratura. Particolare attenzione è dedicata al Consiglio Superiore della Magistratura, inteso come organo di autogoverno funzionale alla tutela dell’indipendenza dei magistrati e alla corretta amministrazione della giustizia. In tale cornice si inserisce un’approfondita riflessione critica sulla recente proposta di riforma costituzionale che mira a separare le carriere dei magistrati giudicanti e requirenti, istituendo due distinti Consigli superiori e una nuova Alta Corte disciplinare. Lo studio analizza l’impatto potenziale di tali modifiche sull’assetto costituzionale, soffermandosi sui rischi connessi alla politicizzazione dell’autogoverno della magistratura e alla possibile erosione delle garanzie di autonomia e indipendenza. L’articolo si chiude sottolineando come la salvaguardia di un ordine giudiziario realmente indipendente, libero da condizionamenti politici e da pressioni della maggioranza, rappresenti una condizione imprescindibile per la tenuta dello Stato di diritto e per il corretto equilibrio tra i poteri in una democrazia costituzionale.

Abstract [En]: The article examines the role of judicial independence as a constitutional safeguard against the risk of a “tyranny of the majority,” highlighting how the Italian legal system incorporates juridical limits on majority power to protect fundamental rights and preserve democratic balance. It analyzes the function of the judiciary within a constitutional framework grounded in the separation of powers, focusing on the constitutional guarantees designed to uphold judicial independence – both in relation to the other branches of government and within the judiciary itself. Special attention is devoted to the High Council of the Judiciary, considered as a self-governing body essential for protecting judicial independence and ensuring the proper administration of justice. Within this framework, the article offers a critical and in-depth analysis of the recent proposal for constitutional reform aiming to separate the careers of judges and prosecutors by establishing two distinct High Councils and a new Disciplinary High Court. The study evaluates the potential impact of these changes on the constitutional architecture, with particular focus on the risks of politicization of judicial self-governance and the possible erosion of the guarantees of autonomy and independence. The article concludes by emphasizing that the protection of a genuinely independent judiciary, free from political interference and majority pressure, is an essential condition for the maintenance of the rule of law and the proper balance of powers in a constitutional democracy.

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Sommario: 1. I limiti al potere della maggioranza nella forma di governo italiana. – 2. La funzione della garanzia dell’indipendenza della magistratura negli ordinamenti democratico-costituzionali.  – 3. Le garanzie costituzionali a tutela dell’indipendenza della magistratura. – 4. Il Consiglio superiore della magistratura e il suo ruolo nel sistema costituzionale: cenni funzionali alla presente esposizione.  – 5. La proposta di riforma costituzionale sulla separazione delle carriere: un’analisi critica. –  6. Riflessioni conclusive.

 

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