Negli ultimi decenni sempre più Stati, in particolare le cd. democrazie stabilizzate, hanno progressivamente riconosciuto ai loro cittadini residenti all’estero il diritto di partecipare alle elezioni politiche e, in determinate ipotesi, anche a quelle locali e a quelle europee per i Paesi membri dell’Unione europea. Le questioni relative alle modalità di esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini residenti all’estero appaiono essere di «assoluto rilievo dal punto di vista costituzionale» (p. 11), considerato che la possibilità di qualificare un ordinamento come democratico è strettamente legata al necessario rispetto di «standards qualitativi» per l’espressione del voto (F. LANCHESTER, voce «Voto (diritto di)», in Enc. dir., vol. XLVI, Milano, Giuffrè, 1993, p. 1116 ss.). […]
Davide Ragone, Recensione a D. PARIS, Il diritto di voto preso sul serio – La partecipazione dei cittadini residenti all’estero alle elezioni politiche, Milano, Bocconi University Press, 2025, pp. 260
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