Azzurra Baggieri, Recensione a S. MABELLINI, La tutela dei beni culturali nel costituzionalismo multilivello, Torino, Giappichelli, 2021, pp. 273

Con la “La tutela dei beni culturali nel costituzionalismo multilivello”, l’Autrice del volume in commento, Stefania Mabellini, offre una lettura sistematica del complesso quadro giuridico italiano, così come integrato dalla legislazione europea e internazionale, circa la tutela e la valorizzazione dei beni culturali. Nel primo capitolo, intitolato “Dalle cose d’arte ai beni culturali “volatili”: la seduzione di una nozione onnicomprensiva”, l’Autrice analizza in chiave storica la definizione di «bene culturale» e gli strumenti giuridici approntati, dall’Italia prenuitaria fino ad oggi, per tutelare e valorizzare i beni culturali. In questo primo capitolo, l’Autrice non manca di soffermarsi su come, nella società digitale e consumistica contemporanea, la tutela e la valorizzazione dei beni culturali si realizzino anche attraverso l’uso delle immagini. Non può, infatti, negarsi che dal bene culturale materiale possa scaturire, tramite la riproduzione fotografica, quel valore culturale che è alla base dell’istituto della “sponsorizzazione”, una delle più importanti innovazioni approntate dal legislatore italiano nell’ultimo ventennio.La sponsorizzazione, istituto che trova la propria fonte normativa nell’art. 120 del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio (D. Lgs. n. 42/2004), spiega l’Autrice, consiste nella possibilità di “spendere” il valore culturale del bene materiale, tramite la stipula di un contratto sinallagmatico nel quale lo sponsor, a fronte del versamento di una somma di danaro, riceve, a titolo di controprestazione da parte dell’ente proprietario del bene, il diritto di associare l’immagine di quest’ultimo al marchio imprenditoriale. Pertanto, a fronte delle utili ricadute pubblicitarie per lo sponsor (che può così fregiarsi dell’accostamento al proprio marchio dell’immagine di un grande capolavoro d’arte), è proprio tramite il finanziamento ottenuto che l’ente pubblico realizza le necessarie attività di conservazione e valorizzazione sul bene di cui è proprietario.

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