Salvatore Mario Gaias, Il percorso di democratizzazione uzbeko necessita del sacrificio dell’autonomia del Karakalpakstan? Prime riflessioni sul progetto di revisione costituzionale uzbeko alla luce degli scontri di piazza del luglio 2022

Abstract [It]: Le Repubbliche post-sovietiche dell’Asia centrale sono accomunate da affinità sia in ordine alla forma di governo che in ambito di instabilità territoriali. In merito al primo punto è corretto affermare che il presidenzialismo che caratterizza i 5 ordinamenti di Kazakistan, Kirghizistan,  Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, presenta inequivocabili sintomi di deriva cesarista, stanti le continue modifiche alle Costituzioni e l’accentramento del potere nella figura del Presidente per tempi sostanzialmente non determinabili. Per quanto concerne la questione territoriale è corretto sottolineare come siano presenti delle regioni di confine che sia dal punto di vista etnico che socio-culturale presentano delle specificità che necessitano di una tutela peculiare all’interno dei sopraccitati Stati unitari. A tal proposito, il presente contributo intende analizzare la situazione della Repubblica del Karakalpakstan, regione di confine interna alla repubblica uzbeka e caratterizzata da una specifica autonomia riconosciuta dalla Costituzione dello Stato. A norma della Costituzione uzbeka, infatti, attraverso un referendum è possibile operare una secessione che conduca all’indipendenza del Karakalpakstan. L’ennesima riforma costituzionale auspicata nella campagna elettorale volta alla riconferma del Presidente uscente, in un’ottica di richiamo ai valori comuni del popolo uzbeko, ha proposto l’abolizione del referendum secessionista sopra descritto determinando sanguinosi scontri di piazza nella capitale karkalpaca. A causa di questi tafferugli il Presidente ha operato una rovinosa marcia indietro lasciando nella comunità internazionale la sensazione che il “Terzo Rinascimento” uzbeko passi attraverso la contrazione dei diritti della popolazione del Karakalpakstan.

Abstract [En]: The post-Soviet republics of Central Asia are united by affinities both in terms of the form of government and in the area of ​​territorial instability.  With regard to the first point, it is correct to state that the presidentialism that characterizes the 5 jurisdictions of Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan and Uzbekistan presents unequivocal symptoms of a Caesarist drift, given the continuous changes to the Constitutions and the centralization of power in the figure of the President for substantially undeterminable times. As far as the territorial question is concerned, it is correct to underline that there are border regions which, both from an ethnic and socio-cultural point of view, have specificities which need a specific protection within the aforementioned unitary states. In this regard, this contribution intends to analyze the situation of the Republic of Karakalpakstan, a border region within the Uzbek republic and characterized by a specific autonomy recognized by the State Constitution. According to the Uzbek Constitution, in fact, through a referendum it is possible to operate a secession that leads to the independence of Karakalpakstan. The umpteenth constitutional reform hoped for in the electoral campaign aimed at reconfirming the outgoing President, with a view to recalling the common values ​​of the Uzbek people, has proposed the abolition of the secessionist referendum described above, causing bloody street clashes in the Karkalpaca capital. Because of these scuffles, the President has made a ruinous step back, leaving the international community with the feeling that the Uzbek “Third Renaissance” passes through the contraction of the rights of the population of Karakalpakstan.

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SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. La Repubblica sovrana del Karakalpakstan nella Costituzione Uzbeka del 1992. – 3. La Costituzione della Repubblica del Karakalpakstan. – 4. Il Terzo Rinascimento: il progetto di revisione costituzionale uzbeko e l’inequivocabile ridimensionamento dell’autonomia karakalpaka. – 6. Riflessioni conclusive.

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