Elisa Olivito, L’ultima parola e la prima. “Per il desiderio di chi [non] sono rimasta incinta? Per il desiderio di chi [non] sto abortendo?”

Abstract[It]: L’aborto interroga il diritto costituzionale non soltanto per le questioni concernenti l’effettiva applicazione della legge n. 194 del 1978, ma soprattutto per il valore costituzionale di una libertà femminile intesa come competenza responsabile della donna, nella consapevolezza della conflittuale asimmetria tra i sessi nella procreazione. Il saggio offre, quindi, alcune riflessioni sulle ragioni per andare oltre l’ambiguo compromesso della legge n. 194 e riprendere il valore simbolico delle proposte di depenalizzazione. L’aborto va inteso non nei termini di un solipsistico diritto individuale di aborto e di un vuoto spazio di libertà, ma nel senso di uno spazio pieno di una responsabilità che è già relazione.

Abstract[En]:Abortion questions constitutional law not only for the effectiveness of Law no. 194 of 1978, but above all for the constitutional value of women liberty. This liberty should be understood as the responsible competence of women, in the awareness of the conflictual asymmetry of the sexes in procreation. The essay offers, therefore, some reflections on the reasons for going beyond the ambiguous compromise of Law no. 194 and reconsidering the symbolic value of the proposals for decriminalization. Abortion should be understood not in terms of a solipsistic individual right to abortion and an empty space of abstract liberty, but in the sense of a space full of responsibility, a responsibility that is already relationship.

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SOMMARIO: 1. Aborto, Costituzione e libertà femminile: alzare la posta, oltre la legge n. 194 del 1978. – 2. L’ambiguo compromesso della legge n. 194 e il valore simbolico della depenalizzazione: ovvero del minimalismo come arma contro il revisionismo.  – 3. L’aborto nel cuneo della logica solipsistica del diritto individuale. – 4. Libertà femminile come responsabilità in relazione.

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