Whylton Ngouedi, Recensione a S.Mouton, Le régime représentatif à l’épreuve de la Justice Constitutionnelle. Parigi, LGDJ, 2016, pp. 324.

Questo volume è il resoconto del convegno organizzato il 9 e il 10 ottobre 2014 all’Università di Tolosa I- Capitole. Al convegno hanno partecipato numerosi professori illustri di Diritto Pubblico come Michel Troper dell’Università di Parigi Ovest Nanterre-La Défense e Pasquale Pasquino dell’Università di New York.

Tale volume tratta di varie tematiche, tra cui le più importanti sono: il principio di rappresentanza nei regimi democratici, il controllo di costituzionalità, il concetto di democrazia ma anche la figura del giudice nei modelli di giustizia costituzionale.

La conferenza mette l’accento sul modello francese di giustizia costituzionale ma non tralascia il modello della Germania e degli Stati Uniti.
Nell’introduzione, l’autore Michel Troper pone il quesito seguente: “esiste una compatibilità tra la democrazia rappresentativa e il controllo di costituzionalità?” Prima di rispondere a questa domanda, Michel Troper dà una definizione del controllo di costituzionalità inteso come “un meccanismo giurisdizionale che ha per obbiettivo di assicurare la protezione dei diritti e libertà dei cittadini al livello più alto dell’ordine giuridico statale”. Questa definizione è fondamentale poiché permette di definire il ruolo di un attore maggiore del rapporto tra controllo di costituzionalità e di democrazia rappresentativa: il giudice costituzionale che ha come ruolo fondamentale di garantire tali diritti e libertà. Il giudice costituzionale si pone tra la legge e la Costituzione, la quale è in relazione diretta con il potere politico che viene definito come il potere istituzionalizzato dello Stato.

Detto ciò, Michel Troper afferma che esiste una compatibilità tra il controllo di costituzionalità e la democrazia rappresentativa a condizione che il giudice non disponga di un vero potere discrezionale, poiché il giudice costituzionale non viene eletto. Infatti il giudice non dovrebbe disporre di prerogative che farebbero di lui, un’autorità al di sopra dei cittadini e dei rappresentanti. In egual misura sostiene che se la legge è l’espressione della volontà del popolo, allora esiste una compatibilità tra la giustizia costituzionale (la quale si esprime tramite il controllo di costituzionalità) e la democrazia rappresentativa; in quanto il giudice costituzionale ha il compito di verificare che ogni legge esprima la volontà del popolo come definita nella Costituzione.

Michel Troper conclude il discorso introduttivo definendo il concetto di democrazia non come una procedura ma piuttosto, come “un insieme di valori e di principi fondamentali”. Infine precisa che uno degli obbiettivi di questo convegno non si focalizza solo sulla figura del giudice ma soprattutto sulla legittimità della giustizia costituzionale.

Stephane Mouton esamina la giustizia costituzionale sotto un aspetto differente. Si chiede se la giustizia costituzionale modifica la nostra percezione del modello democratico. Inoltre, un’altra domanda riguarda l’impatto della giustizia costituzionale sul rapporto tra governanti e governati. Stephane Mouton si interroga infine se la giustizia costituzionale partecipa al rafforzamento della dimensione rappresentativa della democrazia o al contrario la rende debole. […]

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