SPAGNA: Laura Frosina, Da Rajoy a Sánchez. La rivalutazione dell’istituto della sfiducia costruttiva nella forma di governo parlamentare spagnola

Gli eventi della vita politica spagnola hanno subito una drastica accelerazione all’indomani dell’ormai storica sentenza dell’Audiencia Nacional sul caso Gürtel Epoca I, che in ben 1687 pagine ha svelato una fitta trama di corruzione finanziaria legata al Partido popular (PP) riportando durissime condanne per 29 imputati e per il partito stesso (v. infra, Corti). La sentenza ha segnato l’inarrestabile declino del PP, l’immediata caduta del governo conservatore di Mariano Rajoy e la sua sostituzione con il governo socialista di Pedro Sánchez. Questo delicato passaggio costituzionale è avvenuto tramite il noto, benché desueto, istituto della mozione di sfiducia costruttiva, c.d. moción de censura constructiva, disciplinato dall’articolo 113 della Costituzione spagnola del 1978. La mozione di censura è stata approvata dal Congresso dei Deputati a larga maggioranza grazie ai voti favorevoli dei 180 deputati del Partido socialista obrero español (PSOE), di Unidos Podemos, nonché dei partiti del nazionalismo basco (Partido nacionalista Vasco, PNV; EHBILDU), canario (Nuevas Canarias) e dell’indipendentismo catalano (Partido democratico europeo catalano, PDeCAT, Esquerra republicana de Catalunya, ERC), con cui il candidato premier ha portato avanti diverse negoziazioni in vista del dibattito parlamentare sulla sfiducia (v. infra, Governo).

Conformemente a quanto stabilito dall’articolo 113 Cost., l’approvazione della mozione di censura a maggioranza assoluta ha determinato la destituzione del Governo in carica (censura, pars destruens) e la simultanea investitura di Pedro Sánchez, leader del principale partito dell’opposizione parlamentare proponente la mozione, nonché candidato alla carica di Presidente del Governo (constructiva, pars costruens). L’epilogo positivo della mozione di sfiducia rappresenta un episodio costituzionale inedito nella storia della democrazia spagnola dell’ultimo quarantennio. Questo avvenimento costituzionale, benché condizionato dalla straordinarietà e gravità degli scandali politici resi noti dalla c.d. sentenza Gürtel, ha riacceso il dibattito sul tema della sfiducia costruttiva nel quadro della forma di governo parlamentare. E’ noto, infatti, che la sfiducia costruttiva, le cui radici teoriche risalgono al dibattito dottrinale sulla crisi del sistema weimariano, sia un istituto di razionalizzazione della forma di governo parlamentare volto a promuovere la stabilità governativa, anche in funzione di deterrenza per evitare l’insorgere di crisi parlamentari al buio. E’ noto anche come tale istituto sia stato utilizzato raramente e con un rendimento scarso nella prassi costituzionale spagnola. […]

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