Paolo Bonini, Gorsuch after Scalia. Il procedimento di nomina ed il pensiero del primo Justice di Donald Trump alla Corte Suprema degli Stati Uniti

La morte del Justice Antonin Scalia, il 16 febbraio 2016, ha lasciato vacante un seggio della Corte Suprema2. Il presidente Barack Obama ha tentato di sostituirlo proponendo Merrick Garland al suo posto. Tuttavia dopo un ostruzionismo dei Democratici al Senato (a maggioranza Repubblicano) durato più di 290 giorni, la proposta di nomina è stata ritirata. Il presidente Donald Trump, in seguito alla vittoria elettorale, ha subito proposto il suo candidato: Neil Gorsuch, al momento della candidatura giudice della Court of Appeal del decimo distretto federale (primo seggio). In queste pagine si propone una ricostruzione degli aspetti giuridici della procedura di nomina dei giudici della Corte suprema, una cronaca della candidatura di Neil Gorsuch ed infine una analisi del suo pensiero, dei suoi criteri ermeneutici come emergono da alcuni casi significativi e dalla monografia The future of assisted suicide and euthanasia, funzionale a comprendere il profilo del nuovo membro della Corte Suprema.

Il dibattito sulla procedura di nomina e sulla evoluzione del ruolo della Corte Suprema è sterminato, sia quello statunitense sia quello europeo ed italiano3. Non essendo possibile analizzarlo compiutamente o ripercorrerlo nel complesso in questa sede, si farà riferimento solo ai contributi relativi agli elementi salienti della procedura utili a sviluppare il proseguo dell’analisi sul caso specifico di Gorsuch4. […]

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