Matteo Frau, L’attualità del parlamentarismo razionalizzato

Qualsiasi indagine avente ad oggetto il parlamentarismo razionalizzato non potrebbe dirsi validamente avviata se non contenesse una riflessione preliminare sul «parlamentarismo». Quello di parlamentarismo è un concetto di difficile definizione. Nella sua celebre opera del 1934, La réforme du parlementarsime, René Capitant, dopo essersi chiesto cosa sia il parlamentarismo, risponde recisamente: «il parlamentarismo altro non è che il governo da parte di ministri responsabili. Due regole sono sufficienti a riassumerlo: il Governo governa, il Parlamento controlla» .

Ma Boris Mirkine-Guetzévitch, che nel 1931 aveva già anticipato molte delle principali riflessioni di René Capitant e di altri studiosi successivi (v. infra, § 4), fu sino all’ultimo restio a dare una risposta così netta. Egli, che pure aveva identificato con estrema precisione il «principio del parlamentarismo», «il senso politico del parlamentarismo moderno», le «tendenze del parlamentarismo razionalizzato», nel suo ultimo scritto dedicato all’argomento, L’échec du parlementarisme « rationalisé » del 1954 , ammette ancora la difficoltà di definire il «parlamentarismo» in sé considerato e osserva: «Gli specialisti di diritto pubblico e della scienza politica si accorderanno su cosa intendere per Parlamentarismo? Ne dubitiamo» . Ciò perché, afferma lo studioso di origini ucraine, «tipico del fatto costituzionale e politico è la sua costante evoluzione» e pertanto, tipico del parlamentarismo è il «divenire istituzionale» .

Pertanto, sebbene molti autorevoli studiosi contemporanei delle forme di governo utilizzino il termine parlamentarismo come sinonimo di governo parlamentare , vi è almeno una differenza tra i due concetti, dovuta al fatto che il suffisso «ismo», indicando un movimento o una tendenza, valorizza il carattere dinamico del primo rispetto al secondo. La vocazione del parlamentarismo, come fenomeno in continua trasformazione, come perenne «divenire istituzionale», permette forse di prescindere da alcune logore e meno logore querelles riguardanti il governo parlamentare e la sua wahre Form (inclusa la diatriba sulla possibilità di una reductio ad unum e pertanto di una definizione unitaria della forma di governo parlamentare).
Dunque, quello di parlamentarismo è un concetto di per sé aperto e fluido.

Tuttavia, se si parla più specificamente di razionalizzazione del parlamentarismo o di parlamentarismo razionalizzato, è naturale che buona parte di tale fluidità sia destinata a disperdersi, venendo imprigionata nelle forme istituzionali che l’attività di razionalizzazione costituzionale del potere mira a catturare o a costruire in un dato momento storico e politico (infra, § 2 e § 3). Ne discende che, almeno nell’ambito più ristretto del parlamentarismo razionalizzato, la distinzione tra parlamentarismo e governo parlamentare perde quasi del tutto la sua ragion d’essere, potendosi indifferentemente parlare di razionalizzazione del parlamentarismo o di razionalizzazione del governo parlamentare. […]

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Di seguito si riporta il sommario del saggio: 1. Il principio del parlamentarismo nel concetto di «parlamentarismo razionalizzato». – 2. Il «parlamentarismo razionalizzato» malinteso. – 3. Il significato della razionalizzazione del parlamentarismo nella dottrina di Boris Mirkine-Guetzévitch. – 4. Mirkine-Guetzévitch precursore. – 5. La rivincita e l’evoluzione del fenomeno della razionalizzazione del parlamentarismo.

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