Mario Altomare, Gli hung parliaments nell’esperienza del Regno Unito e in alcuni ordinamenti del Commonwealth

Nella condizione in cui nessuno dei partiti politici è in grado di controllare da solo la maggioranza assoluta dei seggi – comunemente nota nel linguaggio politologico e costituzionalistico anglosassone con l’espressione hung Parliameant – «almost all the established rules of the political game would come under challenge». Pertanto, è lecito domandarsi quale configurazione si troverebbe ad assumere l’assetto dei rapporti tra l’Esecutivo e la Camera da cui esso trae la propria legittimazione a governare, dal momento che l’assenza di una maggioranza assoluta dei seggi comporta la diretta conseguenza di alterare il continuum maggioranza parlamentare-Governo, che costituisce un limite strutturale nell’esercizio della funzione di scrutinio di cui è titolare l’Assemblea rappresentativa; oppure quali soluzioni alternative si prospettano nel caso in cui non sia possibile costituire un single-party government e quale ruolo sarebbero chiamati a svolgere il Primo Ministro, la Corona e i partiti politici nell’ambito del processo di formazione del Governo a seguito di una inconclusive election.

L’analisi che viene svolta in questa sede si pone l’obiettivo di analizzare le principali problematiche politico-istituzionali poste dall’elezione di un “Parlamento appeso”, per delineare una considerazione diversa di tale fenomeno, ritenuto solitamente una sporadica anomalia o una pericolosa aberrazione se si fa riferimento, soprattutto, all’esperienza dell’ordinamento britannico, la cui cultura politica da secoli apprezza la stabilità tipica degli Esecutivi monopartitici e la possibilità che viene data agli elettori di esprimere una scelta diretta a favore di un partito, di un programma, di una squadra di governo e di un leader . A tal scopo, verranno prese in considerazione le esperienze degli ordinamenti devoluti di Scozia e Galles, esempi utili per individuare le “lezioni” di cui le istituzioni britanniche possono tener conto nell’eventualità di nuovi “Parlamenti appesi”, e quelle degli ordinamenti canadese, australiano e neozelandese, dove gli hung parliaments si sono affermati con caratteristiche diverse sulla base di dinamiche legate alla configurazione del sistema dei partiti (Canada e Australia), o per modifiche sostanziali apportate al sistema elettorale in senso stretto (Nuova Zelanda). […]

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Di seguito si riporta il sommario del saggio: 1. Introduzione. – 2. L’impatto degli hung parliaments sulla forma di governo britannica. –3. I “Parlamenti appesi” e il principio del power sharing negli ordinamenti devoluti: quali lezioni per Westminster e Whitehall ?. – 4. I minority parliaments in Canada. – 5. Gli hung parliaments nell’esperienza australiana. – 6. La multi-party governance in Nuova Zelanda. – 7. Conclusioni.

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