Luca Bartolucci, Recensione a C. Bergonzini, Parlamento e decisioni di bilancio, Milano, FrancoAngeli, 2014, pp. 250

La Grande crisi ha chiamato in causa il cuore stesso del costituzionalismo contemporaneo e il sistema italiano non è stato in grado di garantire ai propri cittadini il livello di protezione per cui era stato concepito. Da tali assunti prende le mosse il Volume di Chiara Bergonzini, che mira a rimettere al centro della riflessione il Parlamento: infatti, la crisi economico-finanziaria si è innestata su un’altra crisi, quella della rappresentanza politica.

Le domande cui tenta di rispondere la monografia sono dunque le seguenti: qual è stato il ruolo del Parlamento italiano nelle vicende della crisi economica? Il fallimento dei meccanismi di protezione degli individui è un problema di regole o di applicazione delle stesse? Per rispondere a tali domande, l’Autrice ha svolto una ricerca sul periodo 1994-2013. L’ambito di indagine è quello delle sessioni parlamentari di bilancio, punto di partenza dello studio. Dall’analisi è emerso come le decisioni siano fuoriuscite dai ‘recinti’ procedurali che le erano stati costruiti intorno, fino al caso emblematico del decreto-legge n. 112 del 2008, che funge da spartiacque. Una volta delineati i caratteri principali della situazione pre-crisi si è poi passati al triennio 2011-2013, caratterizzato dalle ben note revisioni della governance economica europea e, a livello interno, dalla revisione costituzionale sull’equilibrio di bilancio. Lo scopo (riuscito) della ricerca è quindi quello di offrire un quadro della realtà con cui confrontare le riflessioni teoriche, guardando a quei problemi endemici dell’ordinamento italiano troppo a lungo ignorati. […]

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