Giuseppe Storsillo, Recensione a G. Buonomo, Lo scudo di cartone. Diritto politico e riserva parlamentare, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 2015, pp. 249

Nel volume, “Lo scudo di cartone”, l’Autore Gianpiero Buonomo,  dopo una breve introduzione nella quale traccia uno studio sulle immunità parlamentari partendo da un excursus storico dalle origini delle stesse “che si fanno risalire a una sessione del Parlamento inglese che ebbe luogo nel 1397” (cfr. p. 9) e attraverso l’esperienza francese, trattando in maniera separata le guarentigie dell’insindacabilità e dell’inviolabilità, una di derivazione anglosassone e l’altra sancita dalla rivoluzione francese, giunge all’approvazione dell’art. 68 della Costituzione italiana, il quale al suo interno racchiude sia l’insindacabilità, che l’inviolabilità del parlamentare. È proprio attraverso questi due istituti, che l’Autore prova a spiegarci la fattispecie delle immunità parlamentari.

Un argomento, quello delle immunità parlamentari, analizzato attraverso un’accurata ricostruzione storica e comparatistica e che rappresenta, soprattutto nell’immaginario collettivo italiano, il conflitto tra due esigenze apparentemente contrapposte, da un lato, quella di garantire l’eguaglianza e lo stato di diritto, dall’altro, quella di garantire, ai rappresentanti del popolo eletti, quell’autonomia  e indipendenza che accompagnano la funzione parlamentare.

L’Autore sostanzialmente divide il manoscritto in due parti, che possiamo sostenere, essere l’essenza stessa del libro, nella prima parte, esamina l’istituto dell’insindacabilità (cap. 1) e (cap. 2) , mentre nella seconda parte del volume porge l’attenzione sull’istituto dell’inviolabilità.

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