Giulia Caravale, Il contributo di Vincenzo Gueli alla Commissione Forti

Vincenzo Gueli viene preso in considerazione in occasione del convegno che esamina il contributo della Sapienza al processo costituente italiano per la sua partecipazione alla Commissione per gli studi attinenti alla riorganizzazione dello Stato. Gueli si era laureato in giurisprudenza nell’università di Roma nel 1935 e nel 1938 a Pisa in scienze politiche. Nell’ottobre 1937 aveva iniziato la carriera accademica con la nomina ad assistente incaricato presso l’istituto di diritto pubblico e legislazione sociale della facoltà di scienze politiche della Sapienza. Nel 1940 aveva conseguito la libera docenza in istituzioni di diritto pubblico e fino al 1950 – anno in cui vinse il concorso a cattedra e andò ad insegnare diritto costituzionale prima a Messina e dal 1953 a Catania – aveva ricoperto diversi incarichi presso le facoltà di scienze politiche e di giurisprudenza di Roma1. Il 1° giugno 1948 era divenuto funzionario della Camera dei Deputati.

Fin dai primi anni la sua ricerca si era orientata prevalentemente verso alcuni dei principali temi della teoria dello Stato: la sovranità, lo Stato, la rappresentanza, l’ordinamento giuridico, la dottrina generale dello Stato, il regime politico, le trasformazioni costituzionali italiane dalla caduta del fascismo alla nuova Costituzione2. La Commissione per gli studi attinenti alla riorganizzazione dello Stato di cui Vincenzo Gueli entrò a far parte è – come noto – una delle commissioni di studio incaricate dal Ministro per la Costituente Pietro Nenni di “predisporre gli elementi per lo studio della nuova Costituzione che dovrà determinare l’aspetto politico dello Stato e le linee direttive della sua azione economica e sociale” e si colloca dunque tra le principali iniziative con cui ebbe inizio il processo costituente in Italia3. In questo processo venivano coinvolti accanto ai politici, tecnici e giuristi incaricati di fornire le loro competenze al mondo politico per la nuova organizzazione dello Stato. Giuristi che non soltanto appartenevano alla vecchia generazione, in diverso modo coinvolta nel periodo fascista, ma che, meno legati al periodo politico precedente, si andavano affermando in quegli anni come convinti portatori dei principi di libertà e di democrazia4. […]

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Di seguito si riporta il sommario dell’articolo:  1. Introduzione. – 2. L’attività della Commissione Forti. – 3. Il contributo di Vincenzo Gueli alla Commissione Forti. 4. Il controllo di costituzionalità nei dibattiti della Commissione Forti. – 5. La Corte costituzionale nelle riflessioni successive di Vincenzo Gueli. 

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