Giulia Aravantinou Leonidi, Riscrivere le regole del gioco necessità o opportunismo? La nuova legge elettorale greca e il dibattito sulla revisione costituzionale

Nella notte del 21 luglio 2016 il Parlamento di Atene ha approvato con 179 voti favorevoli su 300 la nuova legge elettorale n. 4406 “Rappresentanza proporzionale dei partiti politici, allargamento dell’elettorato attivo e altre disposizioni relative all’elezione dei deputati” che modifica la precedente in senso maggiormente proporzionale.

I dati sul voto in aula restituiscono pienamente il quadro delle divisioni che attraversano le forze politiche in Grecia. La legge è stata approvata in un clima molto politico molto teso. Si sono espressi a favore della nuova legge: Syriza, An.El e l’Unione di Centro. Contrari tutti gli altri partiti, tra cui il Pasok e la Nea Dimokratia che hanno accusato il primo Ministro, Alexis Tsipras, di voler riscrivere le regole del gioco solo per garantire la propria sopravvivenza politica minacciata. Nonostante l’esito positivo del passaggio parlamentare, Tsipras non è riuscito ad ottenere la maggioranza qualificata (200 voti) necessaria a fare entrare in vigore la riforma già dalla prossima tornata elettorale. L’abbassamento dell’età per il diritto di voto, entrerà in vigore subito, in quanto la Costituzione non prescrive la necessità di maggioranze speciali. Ma il premio di maggioranza sarà abolito solo tra due elezioni, dando il tempo al prossimo Parlamento di abolirlo (ottenendo però almeno i due terzi dei consensi in aula, pari al voto di 200 deputati).

L’approvazione della nuova legge elettorale greca si colloca all’interno del più vasto contesto segnato dall’attivismo di un governo in difficoltà che ha tentato in questi mesi di mettere mano a radicali riforme istituzionali e dall’ acceso dibattito sulla riforma della Costituzione che vede i costituzionalisti greci schierarsi apertamente in relazione alle proposte recentemente formalizzate dal governo in carica. […]

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