Andrea Fiorentino, Recensione a F. Longo, I preamboli costituzionali, Torino, Giappichelli, 2018, pp. 100

Quello dei preamboli costituzionali – ossia «quei testi che, non di rado, precedono gli articolati delle costituzioni» e che, nella maggior parte dei casi, formano «micro-strutture narrative […] dense di indicazioni sulle circostanze che hanno portato all’adozione della costituzione, sulle ragioni che hanno originato o giustificato la scelta costituente, sugli slanci ideali che hanno mosso i suoi artefici, sulle mete che essi hanno visto (o che ad essi è parso di vedere) all’orizzonte, e così via» (cit. p. 7 s.) – è un tema che, pur avendo da sempre ricevuto una certa attenzione da parte della dottrina costituzionalistica, negli ultimi anni è al centro di un rinnovato interesse, testimoniato dalla pubblicazione di alcune monografie e di numerosi altri contributi in riviste e in opere collettanee. Tale revival appare alimentato dalla sempre maggiore affermazione, a livello globale, della prassi di anteporre formule preambolari agli articolati costituzionali, assurta a una vera e propria costante dei più recenti processi di drafting costituzionale. In effetti, è sufficiente volgere retrospettivamente lo sguardo anche soltanto all’ultimo quinquennio per constatare che sono corredate di preamboli tutte le costituzioni entrate in vigore: si tratta, segnatamente, di quelle di Egitto (2014), Tunisia (2014), Repubblica Dominicana (2015), Nepal (2015), Costa d’Avorio (2016), Thailandia (2017) e, per ultimo, della nuova Costituzione della Repubblica di Cuba, entrata in vigore il 10 aprile 2019, dopo essere stata approvata dall’Assemblea Nazionale il 22 dicembre 2018 e dal corpo elettorale mediante referendum costituente il successivo 24 febbraio.

Volendo restringere il campo di osservazione alla dottrina costituzional-comparatistica italiana, dopo la monografia Constitutional Preambles At a Crossroads between Politics and Law (Maggioli, 2012) di Justin Orlando Frosini, il presente volume I preamboli costituzionali. Studio di diritto comparato (Giappichelli, 2018) di Fabio Longo si inserisce a pieno titolo in questo nuovo filone di studi. Punto di approdo di un’indagine comparatistica condotta attraverso un serrato confronto con i più significativi contributi sull’argomento, dalle risalenti riflessioni di Schmitt sul preambolo della Costituzione di Weimar (Verfassungslehre, 1928) alla recente monografia degli olandesi Voermans, Stremler e Cliteur (Constitucional preambles: a comparative analysis, Cheltenham-Northampton, 2017), quest’opera spicca non solo per il fatto di costituire la prima monografia originariamente in lingua italiana sull’argomento, ma soprattutto per la limpidezza e la sistematicità che ne informano la trattazione. […]

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