Alessandro Rosario Rizza, Recensione a M. Mezzanotte, La macroregione adriatico-ionica. La cooperazione territoriale come strumento di integrazione, Padova, Cedam, 2018, pp. 203

Il libro in esame affronta il delicato problema della macroregione adriatico-ionica, e – più in generale – del complessivo quadro delle modalità di funzionamento dell’istituto all’interno dell’eurozona. L’Autore focalizza immediatamente, con una breve ma incisiva definizione, il significato di macroregione. Quest’ultima è concepita come un livello intermedio, di natura funzionale, realizzato da quelle aree che presentano interessi comuni dettati da motivi di vicinanza, inteso come un processo di ristrutturazione della fisionomia dell’Unione Europea, che si inserisce nelle modifiche strutturali in atto a livello globale. Ma perché una tale scelta? Che ruolo essa assume per il futuro dell’Unione Europea? Partendo da questi interrogativi, il lettore viene condotto all’interno del funzionamento più intimo della macroregione adriatico-ionica. Prima di affrontare funditus l’oggetto del lavoro, si presenta una sostanziosa ricostruzione storica e giuridica delle esperienze precedenti. La definizione di macroregione, individuata nella parte introduttiva del lavoro, va ad arricchirsi così di ulteriori sfumature politico-sociali che contestualizzano e complicano la definizione iniziale. L’Autore, individuate le disposizioni euro-unitarie entro cui si ascrive il complesso fenomeno e dopo averne messo in luce gli ambiti operativi di maggior delicatezza (innovazione, produttività, esclusione ed inclusione sociale, servizi pubblici, ecc.), declina il nuovo concetto di integrazione nell’esperienza delle macroregioni: essa è orizzontale, volta cioè a un sistema di cooperazione multiforme, ma è, grazie a EUSAIR, soprattutto verticale, in cui le Regioni italiane sono chiamate a un rapporto diretto con l’Unione Europea. Il fenomeno delle macroregioni è calato così nell’ottica nazionale, […]

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